Translate

Il tempo all'Avana

+28
°
C
H: +28°
L: +23°
L'Avana
Lunedì, 24 Maggio
Vedi le previsioni a 7 giorni
Mar Mer Gio Ven Sab Dom
+28° +29° +29° +28° +29° +29°
+24° +24° +24° +24° +24° +24°

lunedì 6 luglio 2020

I presidenti "buoni"

Tra i presidenti “buoni” degli Stati Uniti ne spiccano 3, democratici, che non hanno certo brillato con la bontà verso Cuba e il Venezuela. Il più “buono”, il martire, J.F. Kennedy, ha esordito il 4 marzo del 1960, fresco fresco, con l’attentato alla nave francese La Coubre che si trovava nel porto dell’Avana carica di armi ed esplosivi destinati alla difesa del Paese. L’attentato ha causato un centinaio di morti e oltre 200 feriti tra equipaggio, lavoratori del porto e passanti. Il 17 aprile 1961, è noto, ha patrocinato lo sbarco alla Baia dei Porci della Brigata 2205 composta nella maggioranza da controrivoluzionari cubani ex batistiani residenti negli USA. Come si sa il colpo è andato male in meno di 72 ore, in realtà furono 66.
Un altro democratico, Bill Clinton (quello del sesso “improprio”), nel 1996 faceva approvare la Legge Helms-Burton che prevedeva un inasprimento dell’embargo contro Cuba e si aggiungeva alla legge Torricelli, approvata da Bush padre, fornendo al futuro Donald Strump il destro per applicare due titoli rimasti non operativi con strangolamento ancora più forte del popolo cubano a cui, secondo loro, erano dirette le misure per migliorare i Diritti Umani e Civili nell’Isola.
Si arriva così a Barack Obama, la Speranza in persona, il quale per il vero ha riannodato i rapporti diplomatici con Cuba con la riapertura delle rispettive ambasciate e ha operato cambiamenti di atteggiamento verso l’Isola con notevoli progressi nelle relazioni bilaterali, autorizzando viaggi ai residenti negli Stati uniti e le crociere con scalo in diversi porti dell’Isola. Indimenticabile è stata, poi, la sua visita all’Avana dopo quasi 80 anni dall’unica visita di un presidente statunitense alla capitale cubana. In realtà, il fine nemmeno tanto nascosto era quello di rosicchiare la Rivoluzione cubana dall’interno, visto che con gli scontri frontali attuati per quasi 60 anni non ci era riuscito nessuno. Il becero Strump, invece, oltre che cercare di distruggere i programmi interni di Obama, ha ripreso la vecchia filosofia del bastone.
A questo si aggiunge, da parte di Obama, l’aggiunta del Venezuela nella lista delle minacce alla sicurezza nazionale (sic!) e si sa dello stretto rapporto politico ed economico tra Cuba e il Paese sudamericano.

Cosa succederà col prossimo? Non credo in grandi cambiamenti, in fondo, sia repubblicani che democratici sono strumento delle lobbies strapotenti con petrolieri, armaioli e farmaceutici in testa.

mercoledì 1 luglio 2020

La riapertura non esclude nessun Paese straniero

La prevista riapertura non esclude a priori nessun Paese straniero, ma stabilisce i limiti in cui devono permanere i visitatori escludendo categoricamente l'Avana.

Cuba riapre le frontiere

Cuba riapre, oggi, le frontiere al turismo internazionale che però sarà limitato ai soggiorni negli arcipelaghi settentrionali del centro-occidente del Paese, senza possibilità di visitare altri luoghi. Non sono ancora note quali saranno le linee aeree autorizzate ei Paesi ammessi. In giornata dovrebbero essere resi pubblici.

martedì 16 giugno 2020

Ultimo omaggio a Rosita Fornés

Tutta Cuba ha reso omaggio a una delle più grandi stelle delle arti sceniche, se non la più grande che il Paese abbia avuto. La salma rimpatriata da Miami dove era venuta a mancare lo scorso 10 giugno è stata esposta nel vestibolo del Teatro Martí, dove è stata oggetto della sfilata di migliaia di cittadini e con gli onori paragonabili a un funerale di Stato, con corone di fiori dei massimi dirigenti politici, il tutto accompagnato in cronaca da una lunga kermesse della Televisione Cubana.
La diva è sepolta nel panthéon famigliare nel Cimitero di Colón, nel Vedado capitalino.



Riprese dalla TV Cubana.

mercoledì 27 maggio 2020

Proverbio aggiornato

Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Covid-19, invece sì.

giovedì 14 maggio 2020

Essere o non essere?

Negli Stati Uniti, oltre ai dilemmi se è nato prima l’uovo o la gallina o se la zebra è bianca a righe nere o nera a righe bianche, c’è il dilemma molto più serio che è: aprire o non aprire?
In un Paese normale, indipendentemente dal regime politico vigente, la logica umana suggerisce di applicare le norme necessarie per salvare più vite possibili e non tornare a livelli di super saturazione di ospedali e servizi funerari come all’inizio della pandemia, per altro scoppiata con una velocità di propagazione vertiginosa che ha preso tutti alla sprovvista anche per il carattere sconosciuto del virus.
In un Paese esasperatamente capitalista, dove anche l’aria che si respira ha un costo, la logica di chi ha adottato o ereditato questo sistema politico ed economico, probabilmente hanno ragione gli strumpisti forti dei loro diritti di libertà anche quando suppone prevaricazione o ignoranza dei diritti degli altri, il fatto che in un sistema così composto l’economia può superare i normali diritti alla salute perché un crollo del sistema comporta una sequela di danni non solo economici, ma proprio fisici in quanto si moltiplicano i casi di disperazione che portano al suicidio, disturbi psichici, alla violenza o all’inedia per milioni di persone che si trovano senza mezzi di sussistenza ed uno Stato che non è assolutamente assistenziale e dove i dati statistici ufficiali hanno una buona possibilità di non rispecchiare la realtà dati i milioni di clandestini che sfuggono ai controlli che comunque non sono fatti in maniera completamente efficace.
Un dilemma tragico che fa dubitare se sia migliore il rimedio che la malattia e vede già prevalere la fazione di “libertà a ogni costo” senza pensare che proprio loro e le loro famiglie potrebbero essere le prossime vittime di un’espansione incontrollata dell’infezione.


giovedì 30 aprile 2020

Le provocazioni non finiscono mai

La scorsa notte, alle 02.00 locali di raffiche di fucile automatico che fortunatamente non hanno causato vittime, ma solo alcuni danni lasciati dai proiettili sulla facciata e le, circa, l’Ambasciata di Cuba a Washington è stata oggetto colonne. L’aggressore è stato catturato sul luogo da parte della polizia, ma il suo nome e la motivazione del gesto non sono stati resi noti così come le autorità statunitensi non hanno contattato quelle cubane per informarle del fatto. Il tutto aggiunto al sempre più ferreo “bloqueo” verso fornitori e uffici finanziari che hanno (o avevano) rapporti con Cuba. Il tutto nella flagrante violazione del Diritto Internazionale e sopra tutto dei Diritti Umani, dal momento che il mondo è in preda alla Pandemia. A questo si aggiunge un’intensa campagna di fake news e diffamazioni in merito alla solidarietà del personale sanitario cubano e alle investigazioni scientifiche in corso dai laboratori cubani, attraverso organi d’informazione prezzolati o compiacenti.

giovedì 16 aprile 2020

Imperatore o dittatore? Fate voi

La pandemia legata al Covid-19 ha portato il mondo a una vera e propria catastrofe di dimensioni inimmaginabili, dopo le Guerre Mondiali. Adesso appaiono scienziati che “avevano previsto una possibilità simile” da anni, ma secondo loro, nessuno li ha ascoltati e men che meno sorretti economicamente per prepararsi, non si sa come.
Vero è che ovunque si sono ridotti ai minimi gli investimenti e i bilanci per la Ricerca e più in generale per la Salute. Nel caso degli Stati Uniti, poi, è quasi da ritenersi un biglietto vincente della lotteria il poter godere di assistenza medica senza dover pagare ingenti somme per assicurazioni o per interventi diretti. Il presidente che incolpa a destra e a manca senza addossarsi la minima responsabilità, adesso col suo delirio di onnipotenza,si sta trasformando in dittatore o quantomeno in Re non costituzionale assumendo, o volendo assumere, poteri assoluti. Non a caso il suo nickname di Twitter è realTrump che per assonanza cacofonica assomiglia a “royal” così come Strump con Strunz. Le obsolete, anacronistiche e costosissime monarchie costituzionali che sopravvivono nel 21° secolo e inizio del terzo millennio in Europa, impallidiscono.
Dopo aver deciso di togliere il contributo all’Organizzazione Mondiale della Sanità, essersi messo in guerra coi Governatori dei singoli Stati, perdendo, adesso ha deciso di sospendere il Parlamento e assumere poteri straordinari e assoluti, dicendo che lo può fare! Ma come nella patria della Libertà?
Come ciliegina sulla torta, usando l’emergenza come propaganda elettorale ha preteso che la sua firma apparisse sui boni sussidio che si stanno ripartendo, come se li elargisse di tasca propria. All’obiezione del Segretario del Tesoro a cui spetta il diritto/dovere della firma, ha inventato il modo di farla apporre comunque sul lato sinistro del buono in uno spazio vuoto.

Sarà cattiveria diabolica pensare a quanti attentati, riusciti in toto o in parte o falliti, hanno subito Presidenti molto più degni di questo nome?

domenica 12 aprile 2020

Seconda brigata medica in Italia


Ricevo dall’amico Luca Lombroso questo articolo pubblicato da Repubblica che molti avranno già letto, ma non tutti...

Qua la situazione è peggio di quello che si sperava con oltre 600 casi positivi, ma comunque si cerca di fare il possibile per limitare i contagi.

Nei vicini Stati Uniti, com’è riportato da tutti i media del Pianeta il fenomeno è fuori controllo per i ritardi nei provvedimenti e le carenze del sistema sanitario, non idoneo a contenere grandi epidemie, seppure sia il Paese più potente del mondo e uno dei più avanzati nella scienza e tecnologia. Strump si preoccupa più di aumentare minacce e aggressioni contro i Paesi “nemici” e diffondendo notizie false come quella che Cuba avrebbe comprato medicine e apparecchi medici nel suo Paese, mentre mantiene sanzioni ferree, anacronistiche e contro ogni diritto Internazionale o Umano. Adesso ha spostato la “ripresa” dal 12 aprile ai primi di maggio, ma ha detto che (bontà sua) sentirà le autorità sanitarie. Speriamo che quando cessi veramente lo stato di allarme mondiale, le pressioni di compagnie di navigazione e linee aeree lo costringano a riprendere le rotte su Cuba.

 

 

Coronavirus: un Boeing per portare in Piemonte delegazione di 38 medici e infermieri cubani
di PAOLO VIOTTI12 Aprile 2020

Arriveranno domani a Caselle: saranno impiegati alle ex Ogr trasformate in ospedale da campo
Sono attesi domani, Pasquetta, all'aeroporto di Caselle i 38 medici e infermieri della Brigada Henry Reeve che il Ministero della Salute di Cuba ha destinato al Piemonte, accogliendo la richiesta formulata nelle scorse settimane dal presidente della Regione Alberto Cirio attraverso l'Ambasciata di Cuba in Italia. Si tratta di 21 medici e 16 infermieri, accompagnati dal loro coordinatore logistico, che resteranno ad operare gratuitamente in Piemonte fino a quando l'emergenza lo renderà necessario.
"La nostra riconoscenza va innanzitutto a Cuba e agli operatori sanitari che hanno accettato di aiutare il nostro territorio in un momento così difficile - spiegail governatore Cirio -. Desidero ringraziare la Farnesina, il ministro della Salute Speranza e la Protezione civile per aver appoggiato la nostra richiesta, ma anche l'ambasciatore Jose Carlos Rodriguez Ruiz e il consigliere regionale Marco Grimaldi che insieme all'Aicec, l'Agenzia per l'Interscambio Culturale ed Economico con Cuba, ci hanno supportato nei contatti con il governo cuban. Essere da subito presenti come 'sistema Italia' nella sua completezza è stato un elemento di forza".
Tra gli operatori sanitari in arrivo da Cuba ci sono epidemiologi, anestesisti, rianimatori, medici di medicina generale e infermieri specializzati in terapia intensiva. Personale di estrema competenza, appartenente alla stessa ' Brigada' già operante in Lombardia e specializzata in interventi di emergenza. Dopo qualche giorno di conoscenza delle principali strutture sanitarie piemontesi in cui si sta lottando contro il Covid 19, la squadra opererà presso la nuova area sanitaria temporanea in fase di allestimento alle Ogr.

Luca Lombroso 
Meteorologo AMPRO e divulgatore ambientale 




martedì 31 marzo 2020

Presunte prevaricazioni a danno di turisti italiani


L’amico Luca Lombroso, rientrato in Italia dal Costa Rica, mi segnala di ricevere diversi messaggi di turisti italiani “prigionieri” negli alberghi cubani dai quali “non possono uscire nemmeno per comprarsi da mangiare”. Mi sembra giusto chiarire che dal 24 marzo scorso sono stati chiusi gli accessi al Paese per motivi turistici o comunque non giustificati e TUTTI i turisti stranieri presenti negli alberghi dell’Isola sono stati rimpatriati entro quella data e sono rimasti solo quelli che erano sparsi in case private, i quali, una volta localizzati sono stati messi in quarantena in alberghi precisamente per fare in modo che non deambulassero e non avessero problemi di vitto e alloggio. Probabilmente i nostri compatrioti, magari a Cuba da tempo, non hanno presente la situazione reale dell’Italia e non sanno cosa vuol dire “quarantena” e perché si adotta questa misura.
Parallelamente, da quella stessa data, i cittadini cubani o stranieri residenti che rientrano dall’estero sono inviati direttamente a centri di quarantena e non direttamente ai loro domicili.

Per il rimpatrio dei nostri concittadini, scaduto il termine di isolamento, dovrà evidentemente interessarsi la nostra Ambasciata, secondo indicazioni del Ministero degli Esteri tramite il servizio dell’Unità di Crisi.