L’amico
Luca Lombroso, rientrato in Italia dal Costa Rica, mi segnala di ricevere
diversi messaggi di turisti italiani “prigionieri” negli alberghi cubani dai
quali “non possono uscire nemmeno per comprarsi da mangiare”. Mi sembra giusto
chiarire che dal 24 marzo scorso sono stati chiusi gli accessi al Paese per
motivi turistici o comunque non giustificati e TUTTI i turisti stranieri
presenti negli alberghi dell’Isola sono stati rimpatriati entro quella data e
sono rimasti solo quelli che erano sparsi in case private, i quali, una volta
localizzati sono stati messi in quarantena in alberghi precisamente per fare in
modo che non deambulassero e non avessero problemi di vitto e alloggio.
Probabilmente i nostri compatrioti, magari a Cuba da tempo, non hanno presente
la situazione reale dell’Italia e non sanno cosa vuol dire “quarantena” e
perché si adotta questa misura.
Parallelamente,
da quella stessa data, i cittadini cubani o stranieri residenti che rientrano
dall’estero sono inviati direttamente a centri di quarantena e non direttamente
ai loro domicili.
Per
il rimpatrio dei nostri concittadini, scaduto il termine di isolamento, dovrà
evidentemente interessarsi la nostra Ambasciata, secondo indicazioni del
Ministero degli Esteri tramite il servizio dell’Unità di Crisi.
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