Sono nato a Milano il 28 giugno del 1944, quasi 8 mesi prima della fine della Seconda Guerra Mondiale e a due anni dalla caduta del Regno d'Italia, da madre nubile turca ebrea e per questo motivo ho passato alcuni mesi, nel suo ventre e con mio fratello Roberto che aveva già 8 anni, nel carcere di San Vittore dal quale avrei dovuto prendere il secondo nome.
Grazie alla neutralità della Turchia e agli interventi di mio padre naturale presso il Comando Generale tedesco, riuscimmo ad essere scarcerati.
Dopo
la nascita venni iscritto all'Anagrafe del Comune di Milano dalla quale
ottenevo tutti i certificati che mi potessero servire, ma…ero iscritto come
cittadino turco. Questa iscrizione però comportava anche l'inclusione alle
liste di leva per il servizio militare, quindi dovetti recarmi alle visite
previste e il 10 gennaio del 1965 venni invitato a presentarmi al 49mo
Reggimento Salerno "CAR" di Savona. Non avevo ancora compiuto i 21
anni che erano, allora, quelli del raggiungimento della maggior età. Ero
diventato soldato italiano di nazionalità turca. Solo dopo il compimento dei
fatidici 21, grazie alla licenza ordinaria dal servizio, potei presentarmi
davanti alle Autorità italiane e prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica
con relativo cambio di nazionalità. Contestualmente dovetti andare al Consolato
turco di Milano per la rinuncia alla nazionalità dato che non era possibile
avere due cittadinanze, come oggi. Il Console, molto dispiaciuto di perdere un
compaesano cercò di dissuadermi, ma indipendentemente da qualsiasi altra
considerazione il fatto era compiuto.
Fu
così che un minorenne, turco, divenne membro dell'Esercito Italiano.