Translate

Il tempo all'Avana

+28
°
C
H: +28°
L: +23°
L'Avana
Lunedì, 24 Maggio
Vedi le previsioni a 7 giorni
Mar Mer Gio Ven Sab Dom
+28° +29° +29° +28° +29° +29°
+24° +24° +24° +24° +24° +24°

domenica 1 dicembre 2024

Vita e carriera di Vittorio Garatti, tra Italia, Venezuela e Cuba

 Come previsto, ieri sera sono stato alla serata dedicata al ricordo di Vittorio Garatti nell’ambito della Settimana della Cultura Italiana. La presentazione della Vita e carriera di Vittorio è stata eseguita con la proiezione di una serie di diapositive che la riassumevano è stata preparata ed effettuata dall’Architetto Enrico Bordogna, invitato all’Avana dall’Ambasciata d’Italia. L’esponente con molta competenza e visibile emozione ha raccontato la storia professionale di Vittorio da prima della Laurea conseguita nel 1957, quando si era iscritto all’Accademia di Belle Arti di Milano ed aveva esordito nel mondo del disegno e della pittura. Successivamente, il relatore, ha suddiviso la carriera professionale di Vittorio in tre fasi: la prima dal 1957, appena conseguita la Laurea, al 1960 con la partenza e il soggiorno in Venezuela assieme alla giovane moglie. A Caracas ha conosciuto l’affermato architetto cubano Ricardo Porro, esule dal sanguinario regime di Fulgencio Batista, che è stato un esempio fondamentale nel resto della sua vita, così come conobbe altri due giovani architetti italiani: Roberto Gottardi e Sergio Baroni di cui diceva fosse il fratello che non aveva mai avuto.

Dopo la vittoria della Rivoluzione di Fidel Castro, a Cuba, Porro tornò all’Avana nel 1960 e nel 1961 invitò il terzetto italiano a raggiungerlo. Iniziava così la seconda fase della carriera professionale di Garatti che durò fino al 1974, anno in cui fu costretto, per sfortunata combinazione, al ritorno a Milano. Incaricato di importanti lavori all’Avana, a non solo, Vittorio assieme a Porro e Gottardi progettò e fece costruire quella che doveva essere l’Accademia Cubana delle Belle Arti, purtroppo caduta nell’incuria quasi totale, ma al di là della sua singolare bellezza è stata fatta con una struttura tale che ancora oggi, con un minimo sforzo, sarebbe utilizzabile. Naturalmente questa non fu la sua sola opera, ma indubbiamente la più originale e imperitura. Contemporaneamente lavorava a progetti urbanistici e agricoli di cui alcuni rimasti incompiuti, non per sua volontà.

Uno dei lavori più importanti e strategicamente molto importante, era l’incarico della ristrutturazione del porto dell’Avana e questo gli costò l’esilio per leggerezza ed eccesso di zelo. Risulta che una sera, come si usa spesso specialmente a Milano, decise di portarsi a casa i disegni per guadagnare tempo nel lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado, particolarmente attenta ed attiva a quel tempo, vide quell’azione come un tentativo di spionaggio con la conseguenza di una espulsione immediata. Chi ha conosciuto Vittorio non potrebbe mai credere a una possibilità del genere, impensabile per una persona integra e ingenua come lui.

Fu così che dal 1974 alla sua morte, avvenuta nel 2023, iniziò la terza parte della sua carriera nella natia Milano dove si occupò principalmente di ristrutturazione e progettazione di interni come ad esempio il laboratorio, lo show room e la sala di presidenza dello stilista Ferré ma ebbe anche un ruolo nella ristrutturazione del famoso e importante Hotel Gallia con la costruzione della mansarda diventata ultimo piano dell’immobile.

Nel 1987, grazie all’incessante lavoro di suo “fratello” Sergio Baroni e dell’amica Norma Martinez, venne finalmente rivisto il suo “caso” dove risultò libero da ogni carico e poté tornare, almeno temporaneamente, nella sua sempre amata Cuba da uomo libero e felice.

Chi, come l’Architetto Bordogna, ha potuto visitare la sua casa nel famoso quartiere di Brera a Milano, non ha potuto fare a meno di vedere l’affresco che ha dipinto nella parete di fondo del salone, da sapore palladiano e che contiene un riassunto della sua vita, come la presenza dei suoi migliori amici e sullo sfondo, al posto delle ville del famoso Architetto veneto del ‘700, appaiono le cupole della Scuola d’Arte dell’Avana.

Una esposizione completa, molto curata e ben presentata dall’architetto Bordogna, peccato che le con dizioni locali l’abbiano castigata dapprima con un ritardo di mezz’ora sull’inizio e poi dal guasto al proiettore di diapositive che doveva, appunto, proiettarle su schermo cinematografico, ma che poi sono state caricate su un televisore che seppure di schermo grande non rendeva certo loro la giustizia e visibilità che meritavano. Il tutto accompagnato da una traduzione non proprio soddisfacente in quanto la traduttrice non era da “simultanea” e pur avendo padronanza della lingua italiana, faticava a seguire i periodi narrativi del relatore che a volte, a causa della passione, risultavano un po’ lunghi per essere ben memorizzati.

venerdì 29 novembre 2024

Una consegna che potrebbe competere ai Guinness dei primati

 È finita l'Odissea del pacchetto inviatomi da Luca Lombroso in data 11 ottobre, dopo essere stato annunciato (alle Poste Italiane) che non era stato consegnato per assenza del destintario il giorno 25/11 alle 08.09, giorno ora in cui mi trovavo a casa, probabilmente sorbendomi il primo caffé della giornata. Informato da Luca della faccenda mi sono recato all'ufficio postale di Jaimanitas dove l'impiegata, dopo aver fatto ricerca sul computer, mi informava che il pacchetto in questione "non era ancora arrivato a Cuba". Abbastanza singolare che un pacchetto "non ancora arrivato" sia stato "non consegnato per assenza del destinatario" A questo punto sono scattai i pensieri più foschi, anche perché le sparizioni di pacchi e pachetti, qua, non è rarissima...

Il giorno dopo, alle 09.30 circa un vicino mi consegna un avviso dove mi si invita a recarmi all'ufficio postale di Calle 42 al'Anglo dell'Avenida 21, per il ritiro di un pacchetto di prvenienza estera. Miracolosamente il pacchetto si era materializzato.

Recatomi all'indirizzo indicato ho scoperto che l'ufficio era chiuso per mancanza di energia elettrica. Viaggio ripetuto il giorno seguente e finalmente il pacchetto spedito l'11/10 è arrivato nelle mie mani il 27/11, dopo un pagamento di 5+5 dollari (per il viaggio a vuoto) di taxi e 52 pesos di fantomatici "diritti". Comunque alleluja, ro ricevuto farmaci che mi servivano proprio.


lunedì 25 novembre 2024

Sono passati 8 anni

 Oggi ricorrono 8 anni dalla scomparsa di Fidel Castro Ruz...si sentono.

sabato 23 novembre 2024

Apertura della XXVI settimana della Cultura Italiana a Cuba

 XXVI SEMANA DE LA CULTURA ITALIANA EN CUBA

 

Palacio del Segundo Cabo Lunes 25 de Noviembre de 2024

VIII SEMINARIO HISTÓRICO SOBRE LA EMIGRACIÓN Y PRESENCIA ITALIANA EN CUBA

 

10.00 Recibimiento a los participantes en la entrada del Palacio del Segundo Cabo

10.10 Palabras del Sr. Roberto Vellano, Embajador de Italia, en la apertura oficial de la XXVI Semana de la Cultura Italiana y de inicio del VIII Seminario Histórico

 

 

PRIMERA MESA

10.20 Presentación de ponencias a cargo de la Agregada Cultural Viola Novarini

10.30 Conferencia sobre el Centenario de Giacomo Puccini a cargo del Maestro Yhovani Duarte

10.45 “La huella de la escultura italiana en Cuba” por el periodista Roberto Livi y MsC. Mabys Castillo

11.00 Presentación del libro "Diálogos 1944-1956" por Dr. Miquel Osset y Dr. Jorge Domingo Cuadriello

11.15 “El joven Ferrara: historia de un anarquista elegante” por Dr. Alessandro Senatore

11.30 “Italia por la Libertad de Cuba” por el Dr. Félix Julio Alfonso López

 

 

SEGUNDA MESA

11.45 Palabras por N. Mario Rizzo M., Presidente del Comité Gestor de la Asociación de Amistad Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani”

12.00 Introducción a la presentación de ponencias a cargo del Ing. Ernesto A. Riccardi, Vicepresidente del Comité Gestor de la Asociación de Amistad Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani”

12.15 “Adela Tondi y Félix Albani, unidos por el amor, los ideales y el sueño de una Cuba libre” por Lic. Concepción M. Díaz Marrero

12.30 “Italia en Martí” por  MsC.  Roberto Carlos Riccardi Márquez

12.45 “La tapa irrellenable de Bacardi patentada por Juan Bautista Della Libera en 1933” por Lic. Loredana Benigni

13.00 Ugo Luidi y el busto de Manuel Verona Suárez por MsC. Teresita Labarca Delgado

13.15 Buffet

giovedì 21 novembre 2024

Fine d'anno all'insegna della Cultura internazionale

 La seconda metà di novembre e la prima di dicembre, all’Avana, sono all’insegna della Cultura, seppure l’attività culturale non manca anche per il resto dell’anno, con la 26ma Settimana della Cultura Italiana, promossa dall’Ambasciata d’Italia e particolarmente dall’Ambasciatore Roberto Vellano e il 41° Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano. La prima manifestazione si svolgerà dal 25 del mese al 1° di dicembre con prologhi a partire dal 22 dedicati alla presenza italiana a Cuba, seguiti poi dalla parte “ufficiale” della manifestazione con diverse attività particolarmente rivolte a Giacomo Puccini, conosciuto e apprezzato a Cuba particolarmente per le opere Madama Butterfly e la Bohème. Ci sarà anche la seconda parte, più esaustiva, del colloquio sull’attività di Vittorio Garatti a Cuba.

Dal 5 al 15 dicembre ci sarà la 41ma edizione del Festival della celluloide latinoamericana dedicata al suo ideatore e creatore Alfredo Guevara e con un omaggio al Maestro della pellicola di animazione, il compianto amico Juan Padrón prematuramente scomparso “padre”, fra tanti altri personaggi dell’indipendentista Elpidio Valdés e del suo simpatico e imprevedibile cavallo Palmiche. Grazie a Juan sono diventato amico anche di quel genio dell’umorismo grafico che era l’ argentino Joaquin Lavado “Quino” che non avendo avuto figli da Madre Natura se ne è creata una dal nome di Mafalda, la piccola peste della carta stampata con le sue battute tanto fulminanti quanto argute e che ha incaricato Juan di portare Mafalda dalle strisce alla pellicola. Nei suoi soggiorni all’Avana ho avuto la fortuna di frequentare i due che anche nel quotidiano erano una fonte di scherzi e battute, poi con Quino ci siamo visti anche a Milano dove risiedeva

lunedì 18 novembre 2024

E anche Rafael è passato

 Sono passati 12 giorni dall’arrivo dell’uragano Rafael che ha spazzato la parte occidentale di Cuba con le province di Mayabeque, La Habana, Artemisa e Pinar del Río e dopo giorni di arduo e durissimo lavoro le brigate di lavoratori nel settore elettrico, provenienti da tutto il Paese, sono riuscite a ristabilire completamente il flusso di energia elettrica e di acqua potabile. Uno sforzo davvero encomiabile al quale hanno partecipato anche altri cittadini e reparti militari in quello che potevano come lo sgombero di detriti e vegetazione abbattuta. Uno sforzo encomiabile, ma fine a sé stesso perché non risolve il problema perché le stesse strutture danneggiate sono pronte ad essere distrutte di nuovo da futuri e certi uragani. E se non saranno le medesime toccherà ad altre in altre parti geografiche se non si provvede a una protezione valida della rete elettrica nazionale. Il rimedio non è la soluzione. A questo si aggiunge l’obsolescenza delle centrali di produzione alla quale si aggiunge la mancanza o insufficienza di carburante che le rende inservibili dopo un periodo di mancato uso.

Quello che resta di positivo è la grande coscienza, 
solidarietà e generosità del popolo cubano.

sabato 16 novembre 2024

Viaggiare, è un diritto umano o no?

 Dopo un lungo “mumble mumble” disneyano, sono arrivato alla conclusione, senza tema di esagerare, che il comportamento delle banche cubane (leggi Governo) in relazione agli ingressi in valuta dei pensionati di Paesi stranieri entra nel campo di violazione dei diritti umani e perdonate se mi esprimo in prima persona, ma il discorso è valido per centinaia o forse migliaia di stranieri residenti a Cuba dei quali, alcuni anche più di me, hanno contribuito alla difesa e sviluppo d’accordo alle possibilità individuali, di questo Paese. Che ci siano difficoltà nella liquidità nelle casse statali è fuori di dubbio, ma che si peschi nelle tasche dei pensionati è indecente oltre che di dubbia o nessuna legittimità internazionale. Pongo il mio esempio che come detto vale per tutti: avrei intenzione di effettuare un viaggio in Italia a fine anno per vedere i pochi famigliari rimasti oltre che amici e conoscenti, ebbene, stando così le cose non potrò farlo perché i MIEI soldi che arrivano a MIO nome, vengono trasformati in valuta virtuale cubana che serve sempre meno per gli acquisti quotidiani.

Teoricamente si potrebbero ottenere, a distanza di diversi mesi e non magari nella quantità richiesta, facendo domanda agli Istituti Bancari, ma come si fa a pianificare un viaggio in questo senso?

Infatti, con questa moneta virtuale e men che meno con quella nazionale non posso comprarmi un biglietto aereo, le agenzie e linee aeree non l’accettano esigendo (giustamente) il pagamento in Dollari, Euro o altre valute convertibili. Mi sembra che questo “divieto” di viaggiare possa tranquillamente essere inserito come violazione dei diritti umani. Non potendo nemmeno chiedere ad amici e parenti di comprarmi il biglietto per poi rimborsarli. In che modo? Essendo residenti a Cuba non si possono avere conti correnti all’estero per poter usare le carte di credito, escluse quelle appoggiate su banche americane che non sono comunque utilizzabili anche da chi venga da fuori.

Anniversario

 Oggi, la città di San Cristobal de la Habana compie 505 anni dalla sua fondazione.

lunedì 11 novembre 2024

Per l'Oriente cubano non c'è tregua

 Appena riavute energia e connessione, ho appreso che nella zona orientale dell'Isola c'è stato un terremoto abbastanza considerevole che seppure sembra non abbia fatto vittime ha lasciato danni rilevanti. Quando si dice: "piove sul bagnato".

domenica 10 novembre 2024

Le beffe, senza cena

 Ogni mattina nel primo notiziario della Televisione Cubana, appare o meglio appariva dato che in giorni come questi non si possono ricevere notizie, un alto funzionario del settore “Energia e Miniere” dando i dati dei deficit quotidiani di energia che mediamente erano, o sono, intorno ai 1300/1400 megabyte con punte da poco meno di 1000 a quasi 2000. Dopo il catastrofico black out del mese scorso, ma anche prima, le notizie fornite, erano sempre ottimistiche dicendo che “da domani” la situazione sarà migliore per l’entrata in servizio delle Centrali Tizio, Caio e Sempronio mentre si sta facendo manutenzione alla Giacomino. Che la colonna vertebrale del sistema è perfettamente sotto controllo, che è arrivato il combustibile necessario e che non si sarebbe più ripetuto un disastro come quello di fine ottobre. Certo questa volta le cause sono diverse perché l’uragano Rafael avrebbe abbattuto due torri di alta tensione lungo l’autostrada Habana/Artemisa, ma fatti come questo devono essere prevedibili e previsti con l’adeguata scorta di uomini e materiali per il ripristino che non può e non deve ritardare giorni e giorni. Secondo fonti attendibili, in mancanza di poter vedere e ascoltare i media ufficiali, hanno dato uno stimato di 4 giorni, ma francamente per ripristinare due torri e riagganciare i cavi mi sembra un po’ troppo e puzza di alibi, senza contare che l’uragano ha toccato terra alle 16 mentre la corrente è stata tolta circa due ore prima…qual è la verità?

Ma perché si deve vivere nella menzogna? Perché non si parla chiaro? O forse i responsabili sono incapaci di mantenere, pur zoppicante, il sistema energetico nazionale? In questo caso devono essere allontanati. Se invece il vero problema è il risparmio di petrolio, non sarebbe meglio arrivare, se proprio necessario, anche a un razionamento di 12 ore al giorno programmato, ad esempio, con due turni alternati: dalle 0.00 alle 12.00 e dalle 12.00 alle 24.00? Almeno si darebbe respiro a frigoriferi, apparecchi ricaricabili e quant’altro.

Queste interminabili ore, giorni e notti senza energia elettrica, oltre a creare disagio e frustrazione, comportano danni economici ingentissimi specialmente nel settore, molto delicato, alimentare. Tonnellate di derrate vanno buttate per putrefazione in un Paese che non soffre certo di opulenza. Senza contare l’assenza di comunicazione, in pieno 21° secolo e il settore dei trasporti, oltre alle scuole e centri produttivi che devono rimanere chiusi per non parlare degli ospedali. Comincia a scarseggiare l’acqua che viene ricavata da pozzi, vene sotterranee o bacini, ma che le pompe non hanno energia per metterla in rete.

Credo che sia quantomeno una mancanza di rispetto ai cittadini, il susseguirsi di informazioni menzognere. Oltre il danno anche la beffa.

In merito alla gestione della distribuzione energetica, non ho mai capito perché, in anni meno difficili, non si è provveduto a interrare i sistemi cablati di luce e telefoni. In un Paese soggetto abitualmente a fenomeni atmosferici estremi dovrebbe essere una priorità, senza contare che anche in situazioni normali la copiosa vegetazione di alto fusto contribuisce al danneggiamento delle linee per caduta o aggrovigliamento di rami a danno dei cavi tesi Così facendo si eliminerebbero anche tralicci antiestetici e pericolosi oltre a proteggere le linee anche dal normale maltempo. Solamente nella parte vecchia della Capitale si è effettuato, già da anni, questo lavoro e paradossalmente è quella che soffre meno pericoli per le ragioni descritte, ma lo si è fatto puramente per motivi estetici.

Si dà anche giustamente, almeno in parte, la colpa al “bloqueo” degli Stati Uniti che colpisce duramente l’economia e le finanze cubane anche con effetti extraterritoriali da oltre sessant’anni, ma per risolvere un contenzioso fra due o più parti bisogna sedersi a dialogare e scendere a compromessi che potrebbero anche essere dolorosi, ma necessari. Il braccio di ferro non fa bene a nessuno, specialmente ai più deboli.

Fino a quando questo “armiamoci e partite”?

Pubblicato appena possibile. La corrente arrivata da noi alle 22.15 di oggi 10/11 ed era mancata alle 14.30 circa del 6/11. Ristabilita anche l'acqua, ma...contaminata.

P.S.: Vengo a conoscenza adesso, il 9/9 alle 15.30 che le torri cadute sono diverse e in diversi punti della Zona Occidentale e anche della città dove, in alcuni punti la corrente è stata ristabilita. Questo è doveroso a parziale discolpa di altre responsabilità, rimane sempre il perché delle linee aeree.