Un giorno come oggi, 2 dicembre, di 68 anni fa sbarcava, nella zona denominata Playa las Coloradas de Los Caytos, a sud della costa orientale di Cuba, lo yacht Granma con un manipolo di guerriglieri guidati da Fidel Castro. Dopo tre anni di aspri combattimenti e l’ingrossamento delle file, il 1° gennaio del 1959, si dichiarava Cuba libera dal sanguinario regime di Fulgencio Batista. Cosa non gradita ai governanti degli Stati Uniti che ancora oggi la fanno pagare al popolo cubano.
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lunedì 2 dicembre 2024
domenica 1 dicembre 2024
Danni e difficoltà causate dal "bloqueo" nordamericano, ma...è l'unico?
Tra gli effetti “minori”, ma che tanto minori non sono, dell’embargo nordamericano a Cuba ci sono anche i divieti di accesso a molti siti e applicazioni del web per i quali appare un minaccioso avviso “forbidden, error 404!” o nella migliore delle ipotesi un più cortese “il servizio non è disponibile nel Paese in cui si trova”. Avendo comperato il mio PC in Italia ed effettuato alcuni altri viaggi fuori da Cuba avevo potuto installare servizi come WhatsApp o Face Book che sono della stessa proprietà, sul computer e sul cellulare. La prima vittima è stata WhatsApp sul pc che un bel giorno ha smesso di funzionare per ignote ragioni e nel tentativo di reinstallare il programma mi sono ritrovato a leggere il cortese avvertimento. Stranamente e per fortuna, sul cellulare funziona ancora e incrocio le dita perché continui a farlo. Adesso la vittima di turno è diventata FB su entrambi gli apparati si apre, ma ha funzioni limitate, non ritiene in memoria, almeno per me, quello che pubblico e non carica più le immagini, mentre prima ero limitato a scrivere “cosa penso” solo direttamente non potendo caricare, ad esempio un file “word”, ma le foto le caricava. Anche in questo caso tentando di aggiornare o caricare una nuova versione, la risposta è cortesemente negativa.
Altro aspetto che mi ha toccato personalmente è che avevo richiesta di un'intervista peer il programma RAI Casa Italia, ma non è potuta andare a buon fine perché non è possibile il collegamento via Skype che è la piattaforma che usano, in quanto ne sono sprovvisto e anche se potessi installarla non avrei modo di pagarla online. Inoltre Casa Italia pur non essendo un programma nordamericano è bloccato alla ricezione da Cuba.
Naturalmente
questi sono danni infinitesimali rispetto a quelli, commerciali, economici e
finanziari che arreca al Paese e per “castigare” un Governo che non piace,
castiga tutto un popolo. Però c’è anche da dire che da questa parte non si
prende nemmeno in considerazione la possibilità di cercare un compromesso, il
“muro contro muro” è forte e resistente e naturalmente danneggia solo il più
debole.
Ma c’è un
aspetto però che mi colpisce ed è il “bloqueo” che Cuba fa contro sé stessa o
almeno le Autorità doganali. Risulta che con frequenza si legge di imposte
ridotte o tolte su determinati prodotti o che si è autorizzata l’importazione
di talaltri, però… si limita la quantità che si può importare! Ma che senso e
che logica ha in un paese “bloqueado”? Non sarebbe più logico mantenere le
imposte con un’aliquota giusta e lasciare la possibilità di importazione
illimitata in un Paese dove manca di tutto?
Ai
posteri l’ardua sentenza.
Vita e carriera di Vittorio Garatti, tra Italia, Venezuela e Cuba
Come previsto, ieri sera sono stato alla serata dedicata al ricordo di Vittorio Garatti nell’ambito della Settimana della Cultura Italiana. La presentazione della Vita e carriera di Vittorio è stata eseguita con la proiezione di una serie di diapositive che la riassumevano è stata preparata ed effettuata dall’Architetto Enrico Bordogna, invitato all’Avana dall’Ambasciata d’Italia. L’esponente con molta competenza e visibile emozione ha raccontato la storia professionale di Vittorio da prima della Laurea conseguita nel 1957, quando si era iscritto all’Accademia di Belle Arti di Milano ed aveva esordito nel mondo del disegno e della pittura. Successivamente, il relatore, ha suddiviso la carriera professionale di Vittorio in tre fasi: la prima dal 1957, appena conseguita la Laurea, al 1960 con la partenza e il soggiorno in Venezuela assieme alla giovane moglie. A Caracas ha conosciuto l’affermato architetto cubano Ricardo Porro, esule dal sanguinario regime di Fulgencio Batista, che è stato un esempio fondamentale nel resto della sua vita, così come conobbe altri due giovani architetti italiani: Roberto Gottardi e Sergio Baroni di cui diceva fosse il fratello che non aveva mai avuto.
Dopo la
vittoria della Rivoluzione di Fidel Castro, a Cuba, Porro tornò all’Avana nel 1960 e nel 1961
invitò il terzetto italiano a raggiungerlo. Iniziava così la seconda fase della
carriera professionale di Garatti che durò fino al 1974, anno in cui fu
costretto, per sfortunata combinazione, al ritorno a Milano. Incaricato di
importanti lavori all’Avana, a non solo, Vittorio assieme a Porro e Gottardi
progettò e fece costruire quella che doveva essere l’Accademia Cubana delle
Belle Arti, purtroppo caduta nell’incuria quasi totale, ma al di là della sua
singolare bellezza è stata fatta con una struttura tale che ancora oggi, con un
minimo sforzo, sarebbe utilizzabile. Naturalmente questa non fu la sua sola
opera, ma indubbiamente la più originale e imperitura. Contemporaneamente
lavorava a progetti urbanistici e agricoli di cui alcuni rimasti incompiuti,
non per sua volontà.
Uno dei
lavori più importanti e strategicamente molto importante, era l’incarico della
ristrutturazione del porto dell’Avana e questo gli costò l’esilio per
leggerezza ed eccesso di zelo. Risulta che una sera, come si usa spesso
specialmente a Milano, decise di portarsi a casa i disegni per guadagnare tempo
nel lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado,
particolarmente attenta ed attiva a quel tempo, vide quell’azione come un
tentativo di spionaggio con la conseguenza di una espulsione immediata. Chi ha
conosciuto Vittorio non potrebbe mai credere a una possibilità del genere,
impensabile per una persona integra e ingenua come lui.
Fu così
che dal 1974 alla sua morte, avvenuta nel 2023, iniziò la terza parte della sua
carriera nella natia Milano dove si occupò principalmente di ristrutturazione e
progettazione di interni come ad esempio il laboratorio, lo show room e la sala
di presidenza dello stilista Ferré ma ebbe anche un ruolo nella
ristrutturazione del famoso e importante Hotel Gallia con la costruzione della
mansarda diventata ultimo piano dell’immobile.
Nel 1987,
grazie all’incessante lavoro di suo “fratello” Sergio Baroni e dell’amica Norma
Martinez, venne finalmente rivisto il suo “caso” dove risultò libero da ogni
carico e poté tornare, almeno temporaneamente, nella sua sempre amata Cuba da
uomo libero e felice.
Chi, come
l’Architetto Bordogna, ha potuto visitare la sua casa nel famoso quartiere di
Brera a Milano, non ha potuto fare a meno di vedere l’affresco che ha dipinto
nella parete di fondo del salone, da sapore palladiano e che contiene un
riassunto della sua vita, come la presenza dei suoi migliori amici e sullo
sfondo, al posto delle ville del famoso Architetto veneto del ‘700, appaiono
le cupole della Scuola d’Arte dell’Avana.
Una
esposizione completa, molto curata e ben presentata dall’architetto Bordogna,
peccato che le con dizioni locali l’abbiano castigata dapprima con un ritardo
di mezz’ora sull’inizio e poi dal guasto al proiettore di diapositive che
doveva, appunto, proiettarle su schermo cinematografico, ma che poi sono state
caricate su un televisore che seppure di schermo grande non rendeva certo loro
la giustizia e visibilità che meritavano. Il tutto accompagnato da una
traduzione non proprio soddisfacente in quanto la traduttrice non era da
“simultanea” e pur avendo padronanza della lingua italiana, faticava a seguire
i periodi narrativi del relatore che a volte, a causa della passione,
risultavano un po’ lunghi per essere ben memorizzati.
venerdì 29 novembre 2024
Una consegna che potrebbe competere ai Guinness dei primati
È finita l'Odissea del pacchetto inviatomi da Luca Lombroso in data 11 ottobre, dopo essere stato annunciato (alle Poste Italiane) che non era stato consegnato per assenza del destintario il giorno 25/11 alle 08.09, giorno ora in cui mi trovavo a casa, probabilmente sorbendomi il primo caffé della giornata. Informato da Luca della faccenda mi sono recato all'ufficio postale di Jaimanitas dove l'impiegata, dopo aver fatto ricerca sul computer, mi informava che il pacchetto in questione "non era ancora arrivato a Cuba". Abbastanza singolare che un pacchetto "non ancora arrivato" sia stato "non consegnato per assenza del destinatario" A questo punto sono scattai i pensieri più foschi, anche perché le sparizioni di pacchi e pachetti, qua, non è rarissima...
Il giorno dopo, alle 09.30 circa un vicino mi consegna un avviso dove mi si invita a recarmi all'ufficio postale di Calle 42 al'Anglo dell'Avenida 21, per il ritiro di un pacchetto di prvenienza estera. Miracolosamente il pacchetto si era materializzato.
Recatomi all'indirizzo indicato ho scoperto che l'ufficio era chiuso per mancanza di energia elettrica. Viaggio ripetuto il giorno seguente e finalmente il pacchetto spedito l'11/10 è arrivato nelle mie mani il 27/11, dopo un pagamento di 5+5 dollari (per il viaggio a vuoto) di taxi e 52 pesos di fantomatici "diritti". Comunque alleluja, ro ricevuto farmaci che mi servivano proprio.
lunedì 25 novembre 2024
sabato 23 novembre 2024
Apertura della XXVI settimana della Cultura Italiana a Cuba
XXVI SEMANA DE LA CULTURA ITALIANA EN CUBA
Palacio del Segundo Cabo – Lunes 25 de Noviembre de 2024
VIII SEMINARIO HISTÓRICO
SOBRE LA EMIGRACIÓN Y PRESENCIA
ITALIANA EN CUBA
10.00 Recibimiento a los participantes en la entrada del Palacio del Segundo Cabo
10.10 Palabras del Sr. Roberto Vellano, Embajador de Italia, en la apertura
oficial de la XXVI Semana de la Cultura Italiana
y de inicio del VIII Seminario Histórico
PRIMERA MESA
10.20 Presentación de ponencias a cargo de la Agregada Cultural Viola Novarini
10.30 Conferencia sobre el Centenario de
Giacomo Puccini a cargo del Maestro Yhovani Duarte
10.45 “La huella de la escultura italiana en Cuba”
por el periodista Roberto Livi y MsC. Mabys Castillo
11.00 Presentación del libro "Diálogos 1944-1956" por Dr. Miquel Osset y Dr. Jorge Domingo Cuadriello
11.15 “El joven Ferrara:
historia de un anarquista elegante”
por Dr. Alessandro Senatore
11.30 “Italia por la Libertad de Cuba” por el Dr. Félix Julio Alfonso López
SEGUNDA MESA
11.45 Palabras por N. Mario Rizzo M., Presidente del Comité Gestor de la
Asociación de Amistad Cuba – Italia “Miguel D’Estefano Pisani”
12.00 Introducción a la presentación de ponencias a cargo del Ing. Ernesto
A. Riccardi, Vicepresidente del Comité Gestor de la Asociación de Amistad Cuba – Italia “Miguel D’Estefano Pisani”
12.15 “Adela Tondi y Félix Albani, unidos por el amor, los ideales y el sueño
de una Cuba libre” por Lic. Concepción M. Díaz Marrero
12.30 “Italia en Martí”
por MsC. Roberto Carlos Riccardi
Márquez
12.45 “La tapa irrellenable de
Bacardi patentada por Juan Bautista Della Libera en 1933” por Lic. Loredana Benigni
13.00 Ugo Luidi y el busto de Manuel Verona Suárez por MsC. Teresita Labarca Delgado
13.15 Buffet
giovedì 21 novembre 2024
Fine d'anno all'insegna della Cultura internazionale
La seconda metà di novembre e la prima di dicembre, all’Avana, sono all’insegna della Cultura, seppure l’attività culturale non manca anche per il resto dell’anno, con la 26ma Settimana della Cultura Italiana, promossa dall’Ambasciata d’Italia e particolarmente dall’Ambasciatore Roberto Vellano e il 41° Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano. La prima manifestazione si svolgerà dal 25 del mese al 1° di dicembre con prologhi a partire dal 22 dedicati alla presenza italiana a Cuba, seguiti poi dalla parte “ufficiale” della manifestazione con diverse attività particolarmente rivolte a Giacomo Puccini, conosciuto e apprezzato a Cuba particolarmente per le opere Madama Butterfly e la Bohème. Ci sarà anche la seconda parte, più esaustiva, del colloquio sull’attività di Vittorio Garatti a Cuba.
lunedì 18 novembre 2024
E anche Rafael è passato
Sono passati 12 giorni dall’arrivo dell’uragano Rafael che ha spazzato la parte occidentale di Cuba con le province di Mayabeque, La Habana, Artemisa e Pinar del Río e dopo giorni di arduo e durissimo lavoro le brigate di lavoratori nel settore elettrico, provenienti da tutto il Paese, sono riuscite a ristabilire completamente il flusso di energia elettrica e di acqua potabile. Uno sforzo davvero encomiabile al quale hanno partecipato anche altri cittadini e reparti militari in quello che potevano come lo sgombero di detriti e vegetazione abbattuta. Uno sforzo encomiabile, ma fine a sé stesso perché non risolve il problema perché le stesse strutture danneggiate sono pronte ad essere distrutte di nuovo da futuri e certi uragani. E se non saranno le medesime toccherà ad altre in altre parti geografiche se non si provvede a una protezione valida della rete elettrica nazionale. Il rimedio non è la soluzione. A questo si aggiunge l’obsolescenza delle centrali di produzione alla quale si aggiunge la mancanza o insufficienza di carburante che le rende inservibili dopo un periodo di mancato uso.
Quello che resta di positivo è la grande coscienza,
solidarietà e generosità del popolo cubano.
sabato 16 novembre 2024
Viaggiare, è un diritto umano o no?
Dopo un lungo “mumble mumble” disneyano, sono arrivato alla conclusione, senza tema di esagerare, che il comportamento delle banche cubane (leggi Governo) in relazione agli ingressi in valuta dei pensionati di Paesi stranieri entra nel campo di violazione dei diritti umani e perdonate se mi esprimo in prima persona, ma il discorso è valido per centinaia o forse migliaia di stranieri residenti a Cuba dei quali, alcuni anche più di me, hanno contribuito alla difesa e sviluppo d’accordo alle possibilità individuali, di questo Paese. Che ci siano difficoltà nella liquidità nelle casse statali è fuori di dubbio, ma che si peschi nelle tasche dei pensionati è indecente oltre che di dubbia o nessuna legittimità internazionale. Pongo il mio esempio che come detto vale per tutti: avrei intenzione di effettuare un viaggio in Italia a fine anno per vedere i pochi famigliari rimasti oltre che amici e conoscenti, ebbene, stando così le cose non potrò farlo perché i MIEI soldi che arrivano a MIO nome, vengono trasformati in valuta virtuale cubana che serve sempre meno per gli acquisti quotidiani.
Teoricamente si potrebbero ottenere, a distanza di diversi
mesi e non magari nella quantità richiesta, facendo domanda agli Istituti
Bancari, ma come si fa a pianificare un viaggio in questo senso?
Infatti, con questa moneta virtuale e men che meno con
quella nazionale non posso comprarmi un biglietto aereo, le agenzie e linee
aeree non l’accettano esigendo (giustamente) il pagamento in Dollari, Euro o
altre valute convertibili. Mi sembra che questo “divieto” di viaggiare possa
tranquillamente essere inserito come violazione dei diritti umani. Non potendo
nemmeno chiedere ad amici e parenti di comprarmi il biglietto per poi
rimborsarli. In che modo? Essendo residenti a Cuba non si possono avere conti correnti
all’estero per poter usare le carte di credito, escluse quelle appoggiate su
banche americane che non sono comunque utilizzabili anche da chi venga da
fuori.