Grazie Beppino

Caro Beppino,

io sono un "nessuno", uno di quei milioni di "nessuno" che ti ammirano per il coraggio, la determinazione e l'onestà intellettuale che hai dimostrato nella dolorosa vicenda che ha visto come protagonista involontaria tua figlia.
Non so quanti di noi sarebbero stati capaci di lottare per tanti anni, senza mai uscire dalla Legge e senza abbandonarsi allo sconforto. Hai vinto una guerra che sicuramente, se fosse dipeso da te, non avresti mai voluto combattere sin dal giorno dello sciagurato incidente stradale. Hai vinto in nome della laicità di uno Stato dove un gruppo di ipocriti bacchettoni si arrogano di parlare "in nome di Dio". Ma a quale Dio si riferiscono? Quello che può disporre della vita e della morte, ma (a comodo loro) qualcuno si può sostituire a Lui per evitare che chi è chiamato a rendergli l'anima possa andarsene se questa è la Sua (Divina) volontà?
Questi ipocriti bacchettoni che hanno steso un velo di piombo sulle morti di milioni di esseri umani, vivi e vegeti che sono stati sterminati in Suo nome dalla spada e dalla croce.
Fino a tempi relativamente recenti lo Stato Pontificio si arrogava il diritto di vita e di morte taglando teste a suo piacere. E' a questa "difesa della vita" che si ispirano gli ipocriti e bacchettoni?
Evviva gli Amish, i Mormoni e i testimoni di Geova, almeno sono coerenti in tema di vita e di morte. Non la usano strumentalmente per i propri interessi politici.
Gli ipocriti e bacchettoni nostrani invece sarebbero stati capaci di cambiare le carte in tavola durante la partita, spostare il pallino quando l'avversario sta per fare il punto. Meno male che lo ha fatto prima che la mano sciagurata sia riuscita a barare.
Grazie Beppino, a nome dei milioni di "nessuno".