Parte oggi la 33ma edizione del Festival del Nuovo Cine Latinoamericano dell’Avana. Una manifestazione stranamente snobbata dai cinofili europei e in particolare italiani. Il livello del cinema latinoamericano è molto buono, la produzione e distribuzione invece…non altrettanto perché contrastano con gli interessi di Hollywood e non ci sono i mezzi economici per poter competere. Cuba in particolare ha una predilezione per il genere “commedia” in cui accosta il neorealismo di scuola italiana al surrealismo caraibico. Chissà il pubblico lontano, pensi ad una sorta di produzione telenovelesca, ma c’è un abisso di contenuti tra i film e le produzioni televisive di lunga durata, anche se queste ultime, specie quelle realizzate da Messico, Colombia e soprattutto Brasile, hanno avuto un eccellente salto di qualità, almeno nella tecnica di realizzazione, se non per i contenuti. Il divario culturale comunque rimane come è tradizione, d’altra parte, anche dei Paesi europei e degli stessi Stati Uniti: il livello cinematografico è nettamente superiore ai prodotti televisivi.
In questa edizione saranno presenti 63 pellicole di “fiction” tra lungometraggi, corti e opere prime, 26 documentari e 32 film di animazione. La gala di apertura di questa sera spetta all’Argentina con “Un cuento chino” di Sebastián Borensztein.
L'Hotel Nacional, sede tradizionale dell'evento
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