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giovedì 28 febbraio 2013
mercoledì 27 febbraio 2013
Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno
SEGUIMI, VIENI CON ME CHE CONOSCO TUTTE LE SCOCCIATROIE
martedì 26 febbraio 2013
lunedì 25 febbraio 2013
domenica 24 febbraio 2013
Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno
CHI LASCIA LA GALLINA VECCHIA PER LA NUOVA, HA MENO BRODO, MA PIU' UOVA
sabato 23 febbraio 2013
Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno
SE NATALE E' CON I SUOI, A SANTO STEFANO PIU' NON NE PUOI
venerdì 22 febbraio 2013
Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno
L'OSPITE E' COME IL PESCE: DOPO TRE GIORNI NUOTA (se hai la casa con piscina)
giovedì 21 febbraio 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
martedì 19 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
Yoani Sànchez in Brasile
Il lungo viaggio di conferenze della blogger Yoani Sànchez è iniziato dal Brasile dove è stata accolta non troppo amichevolmente, con fischi e grida di "Cuba sì, yanquis no"...
Film cubano vince il premio Goya
Il film cubano "Juan de los muertos", del genere "horror", ha vinto il Premio Goya come miglior pellicola latinoamericana. Il premio viene consegnato annualmente ddl''Accademia del Cinema Spagnolo. L'opera cubana è stata preferita, nell'ordine, alla paraguayana "7 cajas" di Juan Carlos Maneglia e Tana Schémbori, la messicana "Después de Lucìa" di Michel Franco e l'argentina "Infancia clandestina" di Benjamin Avila.
domenica 17 febbraio 2013
sabato 16 febbraio 2013
Cuba e le telenovelas 2
Anche Cuba ha la sua produzione di telenovelas, in media 2/3 all’anno. Seppur seguite da una discreta parte del pubblico non hanno la “presa” che offrono quelle d’importazione. Sono, generalmente storie di vita quotidiana che non hanno il ritmo e le ambientazioni di queste ultime perciò il telespettatore non si sente attratto più di tanto dalle vicende. Fra quelle che ho avuto modo di vedere, le produzioni migliori sono state quelle in costume ed in modo particolare quella che ha riscosso maggior successo credo sia stata “Sol de batey”, una saga proposta nei primi anni ’80, alla quale hanno preso parte molti dei migliori attori del piccolo e grande schermo, far cui Veronica Lynn, Susana Pérez, Ramoncito Velòz e le giovani (allora) Luisa Maria Jimenez e Irela Bravo raccontando le scene di vita in una piantagione di canna da zucchero con gli intrecci di storie tra padroni bianchi, spagnoli e schiavi negri dalla più o meno recente origine africana. Quasi sempre le novlas cubane sono accompagnate da un’eccellente colonna sonora con musiche dei titoli di testa e di coda, composte ed eseguite dai migliori musicisti cubani che si trasformano in grandi successi con vita decisamente superiore alla telenovela che hanno presentato.
venerdì 15 febbraio 2013
Carromero in libertà (con braccialetto elettronico)
Secondo quanto riferisce “El Pais” di ieri (15 febbraio), Angel Carromero, condannato a Cuba, il 22 luglio scorso, a 4 anni di detenzione per omicidio colposo, essendo stato ritenuto colpevole di aver causato l’incidente in cui morì il dissidente cubano Osvaldo Payà e risultarono ferite altre persone, fra cui lo stesso Carromero, dopo essere stato estradato, il 14 dicembre scorso, in Spagna per compiere la quasi totalità della pena nel suo Paese, è stato messo in libertà con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico che segnali i suoi spostamenti. Carromero, già detenuto nel carcere di Victoria Kent, proveniente dal carcere di Segovia, godeva già da tempo del regime aperto di carcerazione per cui doveva solo rientrare la sera per dormire nel penitenziario, di giorno è impiegato presso il Comune di Madrid con uno stipendio di 4000 euro al mese.
La rapidità con cui Carromero è stato messo, praticamente, in libertà è stata giudicata “sorprendente” da diversi partiti politici ed associazioni di famiglie delle vittime della strada. Carromero, dopo mesi di “riflessione” ha presentato domanda di risarcimento allo Governo cubano per essere stato “condannato ingiustamente” e per aver presentato prove false a suo carico nel processo tenuto anche alla presenza dei diplomatici del suo Paese. In nome “della verità prima di tutto” chiede invece “un indennizzo prima di tutto”. Sembra proprio che i politici, abbiano molta somiglianza fra di loro e che alcuni, pur professandosi profondamente “democratici” e “cristiani” non abbiano ritegno a godere del proprio stato di privilegiati al contrario degli insegnamenti etici e morali proprio alla base della loro fede politica e religiosa.
La rapidità con cui Carromero è stato messo, praticamente, in libertà è stata giudicata “sorprendente” da diversi partiti politici ed associazioni di famiglie delle vittime della strada. Carromero, dopo mesi di “riflessione” ha presentato domanda di risarcimento allo Governo cubano per essere stato “condannato ingiustamente” e per aver presentato prove false a suo carico nel processo tenuto anche alla presenza dei diplomatici del suo Paese. In nome “della verità prima di tutto” chiede invece “un indennizzo prima di tutto”. Sembra proprio che i politici, abbiano molta somiglianza fra di loro e che alcuni, pur professandosi profondamente “democratici” e “cristiani” non abbiano ritegno a godere del proprio stato di privilegiati al contrario degli insegnamenti etici e morali proprio alla base della loro fede politica e religiosa.
giovedì 14 febbraio 2013
Viaggio a Milano
Da oggi, fino al 26 prossimo (forse anche primi di marzo) sono in trasferta a Milano per elezioni, dal momento che a Cuba non vi è seggio elettorale e lo Stato mette a disposizione, tramite l'Ambasciata, agevolazioni per i residenti all'estero.
mercoledì 13 febbraio 2013
Cuba e le telenovelas
Le telenovele sono identificate come prodotti televisivi dell’America Latina, in realtà vengono prodotte e “consumate” in tutto il mondo. Chi non ricorda le serie “Dallas”, “Dinasty” e più tardi “Beautiful” e “Sentieri” Made in Usa...?A Miami le “novelas” fanno faville ed è anche vero che ormai la maggioranza degli abitanti è di origine latina. Il telespettatore medio a Cuba non è differente dagli altri e se non ci sono grandi alternative anche chi non le predilige le segue più o meno assiduamente. Ricordo negli anni ’80 che quando si trasmettevano le telenovelas brasiliane o messicane, le strade erano deserte come stessero trasmettendo una importante finale di calcio in Italia. Allora non c’erano molte alternative nella TV cubana la disputa in famiglia era normalmente tra i maschietti che volevano vedere il baseball, quando c’era, e le signore che naturalmente adoravano le telenovelas. Spesso si raggiungevano compromessi con l’aiuto dei vicini. Personalmente non sono un appassionato del genere, ma in tanti anni ho avuto la possibilità di fare una certa esperienza, ricordo le lacrimose storie messicane tipo “Gotita de gente”, o anche l’epica e anteriore “La esclava” brasiliana. A quei tempi bisogna riconoscere che la qualità era veramente scadente in ogni senso, poi anche questo genere è progredito arricchendosi di riprese esterne, all’inizio completamente assenti, vestiti e o costumi di qualità, ma sopratutto con le prestazioni di ottimi attori e una miglior stesura delle storie. Per ciò che ho potuto e posso vedere le dividerei in categorie per luogo di origine: credo che le migliori siano le brasiliane che a parte un certo filone di storie d’epoca, raccontano vicende dei giorni nostri e uniscono il dramma alla commedia per alleggerire le (lunghe) vicende narrate. Impeccabile la fotografia e l’ambientazione. Molto vicina alla qualità brasiliana c’ quella colombiana con storie perlopiù di azione anch’esse ben strutturate e realizzate.
Il messico ha migliorato notevolmente la qualità e seppure prosegue nel suo cliché “tragico” ha alleggerito a sua volta i contenuti con qualche spruzzata di commedia. Stranamente a Cuba non si vedono novelas di produzione venezuelana, almeno io non ne ricordo nessuna in particolare. Giungono invece le argentine che sono sicuramente le meno attraenti nonostante vi lavorino attori di grande prestigio e talento. Poi vi sono le cooproduzioni fra diversi Paesi che in genere forniscono dei prodotti di buona qualità.
Comunque è certo che la telenovela a Cuba ha raggiunto importanza anche nel sociale, basta pensare ad esempio, che i ristoranti privati chiamati “paladares” che sono riconosciuti con tale nomenclatura anche negli atti ufficiali (addirittura nei testi di legge), hanno preso il nome da una telenovela brasiliana che ha spopolato negli anni ’80 del secolo scorso: “Vale todo”, in cui una donna in forti difficoltà economiche si mette a vendere panini, fatti da lei, sulla spiaggia di Rio conquistando il gusto dei clienti e allargando sempre di più il suo giro d’affari, fino a costituire una cooperativa di catering chiamata “paladar” (palato) e successivamente un ristorante di lusso seguito da tutta una catena di esercizi sotto le stesso marchio.
Infiniti sono gli esempi di nomi presi a prestito dalle varie “novelas” per definire personaggi o situazioni della vita quotidiana. Gli interpreti di queste vicende del piccolo schermo, a volte vengono in visita a Cuba per partecipare ad attività culturali o appoggiare il lavoro della Fondazione del Nuovo Cine Latinoamericano e TV e vengono accolti con grande simpatia da un pubblico che sa tutto, almeno della vita pubblica, di loro e lasciano un segno indelebile del loro passaggio sia come persona che come personaggio, ultimo o più popolare, che hanno interpretato.
martedì 12 febbraio 2013
Ricevo e pubblico:
Leggere fino in fondo…
Promesse elettorali di Berlusca:
Nel nostro partito politico manteniamo le promesse.
Solo gli imbecilli possono credere che
non lotteremo contro la corruzione.
Perché se c'e qualcosa di sicuro per noi è che
l'onestà e la trasparenza sono fondamentali
per raggiungere i nostri ideali.
Dimostreremo che è una grande stupidità credere che
la mafia continuerà a far parte del nostro governo come in passato.
Assicuriamo senza dubbio che
la giustizia sociale sarà il fine principale del nostro mandato.
Nonostante questo, c'è gente stupida che ancora pensa che
si possa continuare a governare con i trucchi della vecchia politica.
Quando assumeremo il potere, faremo il possibile affinché
finiscano le situazioni di privilegio.
Non permetteremo in nessun modo che
i nostri bambini muoiano di fame.
Compiremo i nostri propositi nonostante
le risorse economiche siano esaurite.
Eserciteremo il potere fino a che
Si capisca da ora che
Siamo il partito di FORZA ITALIA, la nuova politica
Ora, leggete tutto al contrario, vale a dire dal basso verso l’alto riga per riga…, non male eh??
lunedì 11 febbraio 2013
Somiglia a qualcuno?
Ricevo e pubblico questo scritto:
Scrisse Elsa Morante
Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuol rappresentare.
Elsa Morante
Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini...
Le ricette dei lettori: Zucchine ripiene al tonno
Ricevo dall'amico Oldsailor, appassionato di gastronomia, una ricetta per fare le zucchine ripiene al tonno, la pubblico con un buon appetito a tutti invitando, chi lo desidera, a collaborare, anche con altri lavori, al blog.
Ingredienti: 4 zucchine tonde di medie dimensioni 1 scatoletta di tonno da 160 g. 3 cucchiai di pan grattato 3 cucchiai di salsa di pomodoro Olio evo 8-10 capperi Parmigiano
Preparazione:
Svuotate le zucchine usando uno scavino, mettete la polpa che avete tolto in una padella antiaderente e cuocetela con un pò di olio evo, aggiungete la salsa e salte. Continuate la cottura fino a quando la polpa delle zucchine diventerà tenera. Nel frattempo sgocciolate il tonno e mescolatelo al pan grattato indi aggiungete il tutto nella padella con la salsa, aggiungete i capperi e cucinate ancora per alcuni minuti in modo da amalgamare bene i sapori. Se vedete che l'impasto si è asciugato troppo, aggiungete un pò d'acqua. Le zucchine svuotate dovrete farle cuocere per 5 minuti in acqua bollente e salata; scolatele e asciugatele e quando saranno intiepidite riempitele sino al bordo. Mettetele in una teglia unta con un pò di olio, spolveratele con il parmigiano e mettetele in forno già caldo a 180 °C per circa 25 minuti.
domenica 10 febbraio 2013
Il concerto di Zucchero in Cubavisión
Ieri sera hanno trasmesso, alla televisione cubana, la seconda parte del concerto di Zucchero Fornaciari all'ISA (la prima era stata trasmessa sabato scorso). Come ho detto, non ero andato a vederlo dal vivo perché non ho più l'età per certe sfacchinate, ma sono convinto che chi vi ha partecipato ne è rimasto più che soddisfatto. Ho aspettato di vederlo per poter esprimere la mia opinione che conferma ciò che avevo detto in risposta a chi lo vedeva come una manovra politica e a beneficio di una piccola élite. È stato un vero bagno di folla e il cantante non si è risparmiato sulla scena per compiacere il pubblico presente e quello che lo avrebbe visto successivamente, prima in Italia e poi a Cuba sugli schermi della TV. L'artista potrà piacere o meno, ma bisogna dire che è un grande show man ed ha regalato uno spicchio di intrattenimento diverso al pubblico cubano, oltre ai beni materiali che ha lasciato per effettuare questa performance a titolo gratuito e con accesso libero a chiunque. Hanno risposto in oltre 40 mila all'appello.
sabato 9 febbraio 2013
Inaugurata la XXII edizione della Fiera del Libro
Con un'anteprima al "Pabellón Cuba" della Rampa si sono aperte le attività collegate alla XXII edizione della Fiera del Libro dell'Avana che sarà ufficialmente aperta, nella sua sede tradizionale del complesso "Morro-Cabaña" il prossimo 14. La Fiera è dedicata agli scrittori Daniel Chavarría, uruguayano residente da molti anni a Cuba, e Pedro Pablo Rodriguez titolari di premi letterari e rende omaggio a José Martí nel 160° della nascita. Il Paese invitato speciale di questa edizione è l'Angola.
venerdì 8 febbraio 2013
giovedì 7 febbraio 2013
mercoledì 6 febbraio 2013
martedì 5 febbraio 2013
Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno
CHI LASCIA LA VIA VECCHIA PER LA NUOVA...IN AUTOSTRADA SI RITROVA
lunedì 4 febbraio 2013
Giovanni Ardizzone, l'unica vittima della "crisi dei missili"
(foto prese dal web)
Non ho conosciuto Giovanni Ardizzone, abitavamo in due luoghi distanti e non frequentavamo gli stessi posti. Lui è diventato famoso suo malgrado, credo non lo avrebbe voluto così come certamente non lo volevano i suoi genitori. Era di famiglia borghese: il padre, farmacista a Castano Primo, dove il Ticino separa il Piemonte dalla Lombardia e dove inizia la brughiera che va verso la piana del varesotto: Malpensa, Gallarate...Mamma e papà non immaginavano nemmeno lontanamente che il loro ragazzo manifestasse idee politiche così lontane dalle loro e anche se sapevano che Giovanni ha sempre avuto uno spiccato senso della giustizia, era ben lungi da loro il pensiero che quel giorno fosse a manifestare assieme ai “comunisti”. Oltre al dolore profondo nell'apprendere di aver perso un figlio che avevano visto uscire di casa, allegro come tutti gli altri giorni e che pensavano fosse a studiare con i compagni dell’università, scoprirono che in fondo non lo conoscevano così bene. Ma questo, è un caso abbastanza comune fra i genitori di adolescenti.
I diversamente giovani lo ricorderanno e le generazioni successive, forse, lo hanno letto su libri e/o giornali: Giovanni si trovava a Milano il pomeriggio del 27 ottobre 1962, era in corso uno dei momenti più drammatici, almeno per i possibili sviluppi, che mai abbia vissuto l’umanità. L’Unione Sovietica stava inviando navi con missili strategici dotati di testate nucleari al suo recente alleato nel continente americano: Cuba. Gli Stati Uniti avevano basi simili in tutta Europa e anche ai confini sud occidentali dell’URSS, la Turchia, ma non accettavano chei comunisti potessero averne in quello che consideravano “il cortile di casa”, ovvero il centro e sud America. Kennedy e Kruscev facevano il braccio di ferro con le rispettive flotte di fronte alle coste cubane e alla fine i sovietici cedettero, con l’accordo che gli americani non invadessero militarmente Cuba. Venne sottoscritto, a Parigi, un accordo fra le due superpotenze senza nemmeno interpellare il governo cubano.
In tutto il mondo ci furono manifestazioni di protesta, al grido di “giù le mani da Cuba”, “via gli americani da Cuba”, “viva Cuba libera” eccetera, contro l’arroganza degli Stati Uniti, ma solo in Italia, a Milano, ci fu l’unica vittima reale di quel confronto. Per disperdere i dimostranti la polizia iniziò a fare dei “caroselli” su e giù dei marciapiedi con le camionette e nel fuggi fuggi generale Giovanni fu investito, in Piazza Cordusio, assieme ad altri due giovani. Per lui non ci fu niente da fare, gli altri due invece si salvarono seppure dopo un lungo periodo di ricovero in gravi condizioni.
Erano eventi abbastanza eccezionali, in quegli anni, le manifestazioni moltitudinarie di giovani e studenti, il ’68 doveva ancora arrivare e probabilmente le forze dell’ordine, non preparate, intervennero in maniera inappropriata. Non c’erano minacce o aggressioni contro di loro, ricevettero solo l’ordine di sciogliere l’assembramento non autorizzato. Non ci furono spari o lanci di “molotov”, ma “solo” dei veicoli a caccia di pedoni in fuga. Purtroppo anche i veicoli, diventano armi, se usati in modo improprio.
Ho ricordato Giovanni Ardizzone perché nel riordinare qualche scatolone che era rimasto ancora chiuso, dopo qualche anno dal trasloco, ho ritrovato una lettera che ricevetti dalla mamma di Giovanni, la signora Rosi Cassini Ardizzone (il papà nel frattempo era deceduto) che mi scrisse dopo una sua visita a Cuba con una delegazione del Comune di Castano Primo che venne a visitare la scuola intitolata col nome di Giovanni Ardizzone e fa parte del piano didattico internazionalista dell’Isola della Gioventù. Ebbi l’onore e il piacere di accompagnare e fare da interprete ai componenti del gruppo durante il loro soggiorno. Conservo di lei il l’immagine di una persona veramente dolce e squisita che mi ha lasciato, anche con questo suo scritto, un bel ricordo suo e di suo figlio che non ho mai conosciuto.
domenica 3 febbraio 2013
sabato 2 febbraio 2013
venerdì 1 febbraio 2013
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