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sabato 14 settembre 2013

Premio Nobel per la guerra

In questo mio spazio cerco di non occuparmi strettamente di politica, però ogni tanto mi punge vaghezza di esprimere una mia modestissima opinione.

C'era una volta un Presidente degli Stati Uniti che aveva acceso molte speranza di cambiamento nella politica estera di quel Paese. Le speranze venivano, anche, dal fatto che si fossero rotti antichi schemi di pregiudizi e che la maggioranza degli aventi diritto e partecipanti al voto, avessero scelto un presidente etnicamente "diverso" da tutti i precedenti. Notoriamente negli USA gli afroamericani non sono molto evidenti nella politica, figuriamoci la sorpresa di vederne uno come presidente...
Le speranze dei pacifisti e della gente comune che stanca, stremata da guerre e terrorismo che colpiscono indirettamente anche chi non ne è coinvolto in prima persona, sono durate lo spazio di un mattino. Il Democratico Barak Obama, si è rivelato se non peggio, almeno allo stesso modo dei suoi predecessori repubblicani e certo non meglio dei suoi colleghi di partito saliti alla Casa bianca prima di lui.
Gli Stati Uniti hanno una lunga storia da interventisti, creando essi stessi dei pretesti per invadere altri popoli e Paesi. Cuba ne sa qualcosa con l'intervento nella sua, ormai vittoriosa, guerra d'indipendenza. Poi sono venuti il Viet Nam, l'Afganistan, l'Irak, la Libia, l'Egitto. Adesso c'è nel mirino la Siria, poi? l'Iran? E' probabile. Nel frattempo, queste "liberazioni" e "pacificazioni", si fanno notare per disordini, moti di ribellione, attentati, morti e fiumi di sangue quotidiani. Per non parlare delle "guerre sporche" scatenate in mezza Africa. Tutte aree dove la sicurezza nazionale, tanto sbandierata, non era minimamente in pericolo.
Nel caso della seconda guerra mondiale, dove il loro intervento è stato certamente determinante, guarda caso, non si erano sentiti in dovere di intervenire, per difendere un'Europa preda del nazismo e del fascismo, fino all'attacco dei giapponesi a Pearl Harbour. Un attacco annunciato che il Presidente Roosvelt aveva voluto ignorare non prendendo le misure preventive.
Hanno ignorato, segnali di presenza del terrorismo prima dell'attacco alle torri gemelle. Foraggiano e proteggono "combattenti per la libertà" che non sono altro che terroristi dal momento che che "combattono" contro obbiettivi civili e inermi.
Per contro, hanno condannato a pene spropositate 5 agenti cubani che si erano infiltrati nei gruppi terroristici di Miami allo scopo di allertare il loro Paese in vista di attacchi progettati. Si è anche dimostrato che queste presunte "spie", hanno invece fornito spesso materiale di aiuto all'FBI che evidentemente ne conosceva la presenza sul territorio e lo ha "tollerato" fino quando lo ha ritenuto utile e opportuno.
Ebbene, tutto ciò sembrava dovesse cambiare con l'avvento di un, credo troppo precoce, premio Nobel per la Pace. Invece non è cambiato niente se non, magari, in peggio. Un bel curriculum per un presidente progressista e pacifista, credo che nemmeno gli afroamericani abbiano più fiducia e rispetto per lui che, naturalmente, se ne frega così come se ne frega di opinioni e interventi ben più autorevoli di questo mio "sfogo".
Come ciliegina, leggo proprio adesso la notizia che il Presidente Obama ha ratificato per un altro anno le sanzioni economiche e commerciali verso cuba perché..."rispondono agli interessi nazionali di Washington".

2 commenti:

  1. "premio nobel de la guerra": non so se lo sapevi ma è stata una delle frasi "storiche" di Hogo Chavez alla Conferenza sul Clima di Copenhagen, la COP 15. pe rla precisione disse "arriva Obama premio nobel della guerra con la macchinetta per stampare i soldi". ed io c'ero, anzi la sera dopo partecipai a un colorito comizio in un palasport organizzato dal partito leninista trostziska della danimarca, oratori Chavez, Evo Morales un ministro del nicaragua e uno di cuba (non ricordo chi era).
    avevo anche un video ma non in you tube, cerco di recuperarlo
    saluti
    luca lombroso

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  2. Grazie per la segnalazione, Luca. Non lo sapevo, non ho assistito, nemmeno in tv a quell'intervento di Chávez. In ogni caso, visto i fatti, credo che l'accostamento sia facile per chiunque. Non è stata mia intenzione "copiare", se no lo avrei citato. Il video, se lo trovi, bisognerà che me lo passi su una memoria o altro supporto...per quando ci rivediamo.

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