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giovedì 19 dicembre 2024

Addio Libreta de abastecimiento? Sembra proprio di sì.

 Stanno per scomparire i prodotti sovvenzionati, per gli amici la “Libreta”. Uno dei motivi ufficiali è che di questi prodotti ne fruisce, a prezzo agevolato, anche chi non ne ha la necessità. In realtà è, o era già che da molto non è così, il modo di ricevere prodotti introvabili o quasi sul mercato libero e parlo di prodotti di base come era specificato: pane, sale, zucchero, riso, olio, uova e altri generi alimentari o necessari come i prodotti per l’igiene che per la verità, questi ultimi, sono reperibili sul mercato “libero” seppure a prezzi non proprio economici. Per i prodotti alimentari di base che in realtà sono molto in arretrato nelle consegne con la Libreta il problema è diverso: alcuni di loro non si trovano o si trovano con molta fatica e sforzo di ricerca ed a prezzi esorbitanti presso rivenditori o produttori privati. Viene spontanea la domanda: il sistema socialista non prevede un certo egualitarismo e protezione? MI sembra che il socialismo a parole che lascia sempre più spazio al mercato o al mercato statale fatto tramite i produttori privati, non sia proprio il sistema sognato.

La Libreta è stata indubbiamente di grande aiuto specialmente quando il sovvenzionamento era sostenuto dal grande appoggio dell’Unione Sovietica e degli altri Paesi Socialisti europei. Il panino sovvenzionato costava 5 centesimi (fino a due per persona da 80 gr.) e quando era disponibile “liberato” a 20. Oggi costa 2 pesos il sovvenzionato (max 1 per persona da 60 gr.) e 12 pesos, quando c’è, quello “liberato” senza limite di pezzi.

Detto questo, personalmente e senza rinnegare il mio passato di difensore di Cuba a cui ho praticamente dedicato una vita, considero sempre migliori le idee di una Sinistra moderna piuttosto che il capitalismo selvaggio o il razzismo e il conservatorismo bacchettone delle Destre.

Quello che mi rende malinconico e preoccupato è vedere il precipizio che si è già iniziato a creare da tempo in questo Paese. Siamo proprio sicuri che sia colpa solo dell’embargo capestro che seppure, indurito e rafforzato nel tempo, è presente da 60 anni? Non ci sarà da rivedere qualcosa nel Sistema che non siano misure palliative?

Quando vado per la strada vedo i più disparati mezzi di trasporto che vanno   propri piedi alle biciclette, moto e motorini, carretti a cavallo e auto, sempre meno trasporti pubblici. E a proposito di auto se ne vedono di tutti i tipi e modelli da quelle americane prevalentemente anni ’50, ma anche precedenti a quelle sovietiche e polacche degli anni ‘60/80 con qualche rarità di altri Paesi europei come Germania, Francia e Italia di diverse epoche. Assieme a queste però, si vedono anche moderne auto cinesi e giapponesi fra le quali anche modelli abbastanza “lussuosi” dal costo di varie decine di migliaia di dollari, tipo Suv con targa “P” ovvero Particular (privata). Chi se le può permettere in un Paese dove le banche non danno, a chi ne avrebbe diritto, la valuta che riceve dall’estero? Un segno che la disparità avanza a dispetto dei princìpi del Socialismo. 

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