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venerdì 17 giugno 2011

Agli USA il Trofeo Hemingway - XIII Colloquio sullo scrittore








Concluso il 61° Trofeo Hernest Hemingway di pesca al Marlin. La competizione ha visto la partecipazione di 19 equipaggi di 12 Paesi così suddivisi: 4 USA, 3 Russia, 2 Messico e 1 rispettivamente Argentina, Costa Rica, Ecuador, Francia, Germania, Gran Bretagna e Guatemala mentre Canada e Italia avevano entrambe 1 equipaggio “nazionale” più uno condiviso fra di loro.
Il primo premio è stato vinto dall'equipaggio americano del De-Bait-Able con un totale di 4 catture per un accumulato di 1350 punti nei 4 giorni di uscite, seguiti dal Marina Bella, argentino, con 3 catture e 1050 punti. Terzo un'altro equipaggio statunitense con 2 catture e 700 punti. La barca italiana Veneciana II ha effettuato 1 cattura ma non ha ottenuto punti.



Nel frattempo, nel quadro della commemorazione del 50° della scomparsa si tiene, all'Avana, il XIII coloquio dedicato allo scritore e nei saloni dell'Hotel Ambos Mundos, dove passò i primi anni del suo soggiorno a Cuba, si tiene l'esposizione di fotografie e documenti: "In nome di Papà Hemingway". Per disposizione del Ministero del Tesoro USA è stata vietata la partecipazione all'evento di 14 intellettuali americani. Lo ha confermato Jenny Phillips, nipote dell'editore Maxwell Perkins che pubblicò per primo "Il vecchio e il mare" e che invece ha potuto essere presente all'evento. La comitiva americana doveva essere composta da 27 persone,invece solamente a 13 di loro è stato concesso di venire. In totale i partecipanti stranieri sfiorano il centinaio.

giovedì 16 giugno 2011

Da che parte si deve andare?

Una mattina mi sono alzato (come Bella ciao), ma non ho trovato l'invasor. Ho trovato però, a pochi metri da casa, questo bell'esempio di segnaletica stradale dalla chiarezza inequivocabile...o no? Meno male che non ho la macchina.
Le strade incriminate? Calle General Suarez dove si deve fare il frontale e Panchito Gomez dove si suppone che non si possa svoltare.

mercoledì 15 giugno 2011

Compleanno e diari del "Che" Guevara

Ha suscitato, giustamente, scalpore in tutto il Mondo l'annuncio della pubblicazione dei diari del "Che" durante la lotta per la liberazione di Cuba da Batista, tanto che non ne ho voluto parlare per non dover e poter competere con i potenti mezzi dell'informazione planetaria.
Mi rimane solo una domanda: come mai solo adesso, dopo tanti anni?

martedì 14 giugno 2011

Posada Carriles e Hialeah

E' proprio vero che all'indecenza non c'è limite: oggi sono stata date le "chiavi della città" di Hialeah a Luis Posada Carriles. Terrorista e assassino confesso e mai pentito. Nel frattempo la (ennesima) richiesta di estradizione inoltrata dal Venezuela per crimini commessi in quel Paese, oltre all'installazione della bomba nel volo di Cubana de Aviaciòn, restera sicuramente lettera morta. Sigor Obama: VERGOGNA.

Il Balletto Nazionale di Cuba negli U.S.A.

Il Balletto Nazionale di Cuba prosegue la sua tourneé negli Stati Uniti con grande consenso di pubblico. La presentazione dello spettacolo "La magia della danza" ha riscosso applausi a scena aperta nella Brooklyn Academy of Music di New York.
Le rappresentazioni proseguiranno fino al 26p.v. in diverse città degli Stati Uniti.

Danny Glover a Cuba

Il popolare attore 65enne Danny Glover, Ambasciatore della Buona Volontà per l'UNICEF, si trova a Cuba per partecipare al seminario: Cuba e i popoli afrodiscendenti delle Americhe.
L'interprete di film di successo come la serie "Arma letale" è un assiduo frequentatore dell'Isola da circa 10 anni ove segue con interesse la cura dei bambini e adolescenti.

lunedì 13 giugno 2011

Ricordi: il "Mago" H.H. in visita a Cuba

Uno degli aneddoti che Omar non conosceva e chissà inserisca nelle prossime edizioni del suo libro, è di quando il “Mago” Helenio Herrera è stato a Cuba in viaggio di piacere assieme a sua moglie Fiora Gandolfi nella seconda metà degli anni '80.
H:H: era già stato all'Avana e un giorno come oggi: il 13 Giugno del 1952 debuttò alla guida dell'Atletico Madrid che vinse 1 a 0, davanti a 15 mila spettatori, con la squadra di Marianao.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, specie quelli di Venezia dove il tecnico si era ritirato a vita privata dopo la sua lunga carriera culminata in Italia con i grandi successi ottenuti dalla “sua” Inter e quelli un po' meno roboanti della Roma dove terminò la sua vita attiva da tecnico calcistico.
Seppi dell'arrivo del “Mago” da un amico collaboratore della Federazione cubana e che il mattino seguente sarebbe stato salutato dal Presidente, José Francisco Reinoso, in via informale dal momento che non era un viaggio di lavoro. L'amico mi invitò ad essere presente all'incontro che si tenne nella hall dell'Hotel Habana Libre.
Helenio era già avanti con gli anni, ma in buona forma fisica, coi capelli ondulati freschi di tinta nera. Il suo spirito inquieto gli suggeriva che avrebbe potuto ancora rendersi utile ed avere una parte nel mondo del Calcio anche senza dover scendere in una panchina.
Così, tra una chiacchiera e l'altra si propose per dare un seminario ai tecnici e allenatori cubani. Disse che non avrebbe voluto essere pagato, ma che gli era sufficiente l'ospitalità per se e per sua moglie per la durata del corso.
Superfluo dire che la proposta cadde nel vuoto anche perché l'allora Presidente era specializzato nel NON fare piuttosto che nel fare. Così come rinunciò alla possibilità, eventuale, di portare la squadra in Italia durante la preparazione precampionato delle squadre di A e B che cercavano sempre avversari “leggeri” per il rodaggio. Erano altri tempi...
La scusa fu quella che andando in Italia avrebbe dovuto ritardare l'inizio del campionato nazionale con il pericolo di...concorrenza del baseball per l'afflusso di pubblico.
Accettò solo un invito che gli feci ottenere dall'Associazione di Amicizia Italia-Cuba che gli consentì di viaggiare a campionato nazionale sospeso ed avere due o tre incontri amichevoli con squadre di serie “C”.

domenica 12 giugno 2011

Passione per la sfera di cuoio






Omar Claro è un vecchio (lui molto meno) amico, fino dai tempi dei Giochi Panamericani del '91 quando con la scalcinata banda del “resto del Mondo” abbiamo sonoramente battuto (3 a1) l'agguerrita Nazionale dei Giornalisti argentina, scesa in campo con sfavillanti uniformi e scarpe ultimo modello.
Da allora la nostra è diventata anche una unione di lavoro dal momento che mi ha invitato a condividere con lui lo spazio della neonata CHTV (Canal Habana TV) dove conduceva un segmento dedicato al calcio nazionale che contava su una élite di seguaci simile a quella che da noi potrebbe essere l'interesse per l'Atletica Leggera o altri sport minori: pochi, ma agguerriti e preparatissimi, nei limiti del possibile, tifosi. A me toccava il commento sul Calcio internazionale basandomi sulle notizie ricevute via "telex" o, se ero fortunato, prendendole da qualche giornale fornitomi da turisti in arrivo: allora, erano le uniche maniere di sapere cosa succedeva "fuori".
Dopo un certo numero di trasmissioni (rigorosamente registrate e mandate in differita), abbiamo deciso di muovere critiche all'allora “Comisionado” dell'Associazione Calcistica Cubana (in pratica Presidente della Federazione), José Francisco Reinoso, che era stato un grande portiere della Nazionale. La trasmissione non andò in onda all'ora prevista e io detti le dimissioni, non dovendo vivere di quello non mi interessava, ma raccomandai a Omar di proseguire nel suo lavoro e di addossare a me tutte le “responsabilità”. E così fu.
Dopo qualche anno, tornai in Italia e poco dopo Omar scelse gli Stati Uniti dove crebbe molto anche professionalmente, in modo particolare lavorando per la maggior emittente in lingua spagnola che è la Univision, Canale 23 a Miami, ma che trasmette su altre frequenze in tutto il territorio nazionale.
Oltre al lavoro quotidiano tra tv, radio e carta stampata, Omar ha scritto due libri, uno dei quali è “Pasiòn por el cuero” (Passione per il cuoio), dove riassume la storia non certo ricchissima, ma inaspettatamente lunga del “futbòl” cubano, dalla sua nascita nei primi anni del secolo scorso, fino quasi ai giorni nostri. Oltre a episodi storici e aneddoti ci sono i “ritratti” di alcuni fra i giocatori più prestigiosi che ha avuto il calcio cubano, compreso quello del “nemico” Reinoso che se era criticabile come dirigente, lo era molto meno come atleta.
Il lettore scopre così che specialmente tra gli anni '20 e '50 il calcio ha avuto una buona parte di interesse fra gli appassionati di sport e che squadre come Il Real Madrid e l'Atletico sono state all'Avana per disputare incontri amichevoli, che alcuni giocatori cubani hanno militato nelle file dei “Merengues” e che Cuba ebbe una partecipazione ai Mondiali di Parigi nel 1938.
Un libro unico nel suo genere e che racconta, senza censure, anche gli episodi più criticabili delle varie gestioni della “cosa” calcistica. Ma ci voleva Omar a Miami per scrivere un libro sul calcio cubano?
Il testo è in spagnolo e chi fosse interessato lo può richiedere a: dreams.innovators@hotmail.com

sabato 11 giugno 2011

Cuba, una storia anche italiana

Se è vero che gli architetti uniscono la creatività alla tecnica, una prova la fornisce L'Architetto Marco Marini con la "creazione" di questa mostra dedicata ai poco più di 500 anni di Cuba, come l'abbiamo conosciuta noi, dove si distingue anche la presenza italiana nell'arte, cultura e scienza.



Una manifestazione grande e ambiziosa, ricca di contenuti sempre nuovi che sarà seguita sicuramente con interesse dagli amanti di Cuba, ma anche da molti che si trovino a Roma in questa prosima estate ed abbiano il desiderio di conoscere la storia di un Paese lontano geograficamente, ma vicino nell'anima e nel carattere all'Italia.

mercoledì 8 giugno 2011

Il Trapattoni dei "poveri": Rafael Rodrìguez Arguellez




Non vorrei offendere nessuno dei due campioni con questo accostamento, ma entrambi hanno una cosa in comune: hanno marcato Edson Arantes do Nascimiento in arte “Pelé”.
Il Giovanni nazionale è passato alla storia perché è stato, se non l'unico, il primo e uno dei pochi che non hanno fatto toccare palla a “O rey”, mentre Rafael è stato l'unico calciatore cubano che abbia avuto il privilegio di affrontare sul campo la stella brasiliana.
L'occasione è venuta durante un incontro amichevole tra la squadra dei “Toros” di Miami e il “Santos” il 6 Giugno del 1973, quindi quasi esattamente 38 anni or sono, all'Orange Bowl di Miami.
Il risultato è stato uno schiacciante 6 a 1 per i brasiliani che hanno reagito alla grande, come sanno fare solo loro, al gol iniziale dei Toros.
Per la cronaca, Rafael non ha cancellato Pelé, come aveva fatto il “Trap”, ma gli ha concesso di segnare solo una delle reti del Santos. Scusate se è poco...
Oggi, a 65 anni, Rafael vive sempre a Miami ed è una "colonna" della squadra delle "Vecchie Glorie" cubane che vivono in Florida.