Ricevo la notizia di un'altra interessante iniziativa del'architetto Marco Marini che riguarda lo scrittore Italo Calvino, un italiano nato a Cuba.
Cari amici e conoscenti,
vi scrivo per informarvi su di un'iniziativa che insieme all'amico Stefano Donati, che ci legge in copia, abbiamo immaginato, valutato ed infine proposto al Comune di Castiglione della Pescaia. Come ben sapete la scorso anno abbiamo ideato, curato e realizzato la mostra " Cuba, una storia anche italiana" che ha fatto registrare più di 10.000 presenze presso il museo di Roma in Trastevere. Da qui l'idea di implementare il "format" già collaudato, incentrando l'attenzione sulla figura di Italo Calvino, intellettuale di statura sovranazionale, che il caso vuole sia nato a Cuba e che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita proprio a Castiglione della Pescaia, dove tra l'altro è sepolto. L'anno prossimo ricorrerà anche il noventesimo anno dalla nascita, ed ecco quindi che collegando il tutto abbiamo pensato di proporre al comune toscano una rassegna che per caratteristiche avrà sicuramente una portata internazionale, coinvolgendo le parti cubane ed italiane oltre a tutte le istituzioni del caso.
Questa breve introduzione per rendervi noto quanto fin qui ottenuto e che, per motivi anche scaramantici, abbiamo ritenuto giusto non palesare fin tanto quanto non ci fosse stato qualcosa di concreto su cui ragionare.
Abbiamo finalmente ottenuto formale mandato dall'amministrazione locale e ci fa quindi piacere condividere con gli amici questo piccolo successo, certi che avremo modo di parlarne a voce e valutarne i possibili sviluppi.
Abbiamo quindi il piacere di portare alla vostra conoscenza i passi più importanti della delibera approvata la scorsa settimana dal Comune di Castiglione della Pescaia:
- .......Vista la proposta inviata nel mese di giugno c.a. dal signor Stefano Donati, esperto di comunicazione e dall’Architetto Marco Marini, promotore di iniziative di interscambio culturale tra l’Italia ed i paesi Latino-americani,relativa ad una rassegna dal titolo CALVINO –da Santiago del Las Vegas a Castiglione della Pescaia, consistente in una mostra ed in una serie di iniziative collaterali (conferenze, incontri, presentazioni ecc.), da realizzarsi nel periodo maggio/ottobre 2013........
- ........Atteso che, da una lettura della proposta arrivata, si ritiene che la stessa possa essere considerata valida e pienamente rispondente alle esigenze dell’Amministrazione Comunale, sia perché mette a confronto due realtà, quella italiana e quella cubana che, in qualche modo, sono state fortemente influenzate, dal punto di vista culturale, dalla figura di Italo Calvino, sia perché i proponenti risultano essere esperti nel proprio settore ed hanno già realizzato iniziative similari........
- .......Considerato che il signor Donati e l’Architetto Marini, grazie alle loro precedenti esperienze in tale campo ed alla loro pregressa attività professionale, sono sicuramente le persone più indicate a valutare la fattibilità del progetto, a garantire i necessari raccordi con Cuba ed acercare di reperire i fondi necessari alla realizzazione della rassegna medesima.......
il Comune di Castiglione della Pescaia delibera
- il suo parere favorevole ad una rassegna dal titolo CALVINO – da Santiago de Las Vegas a Castiglione della Pescaia,consistente in una mostra ed in una serie di iniziative collaterali (conferenze, incontri, presentazioni ecc.), da realizzarsi nel periodo maggio/ottobre 2013, in occasione del 90° anniversario della nascita di Italo Calvino
- di dare mandato al signor Stefano Donati ed all’architetto Marco Marini a presentarsi in nome e per conto del Comune di Castiglione della Pescaia, in qualità di curatori della rassegna proposta, per poter effettuare le ricognizioni necessarie per garantire al progetto l'adeguata certezza istituzionale, culturale e finanziaria
Ci auguriamo quindi di trovare con alcuni di voi un comune interesse per sviluppare questa iniziativa e cogliamo l'occasione per farvi gli auguri per le prossime vacanze, anche se in forma un pò più autarchica del solito
Marco Marini e Stefano Donati
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martedì 17 luglio 2012
lunedì 16 luglio 2012
Curiosità sull'Avana 1
Nel suo consueto articolo domenicale su Juventud Rebelde, il giornalista e investigatore storico Ciro Bianchi Ross (cognome che rivela indiscutibilmente l'origine italiana) pubblica queste "pillole" sull'Avana con il titolo "La Habana a vuelo de pajaro".
Il Castillo de la Real Fuerza è la prima fortezza costruita a Cuba e la seconda per antichità in America. Non è la originale, andata distrutta, ma una seconda il cui inizio data dal 1558 e che col tempo ha lasciato priorità ad altre più grandi e miglio ubicate per la difesa della cità e del porto (Morro, Cabaña). E' stata sede dei governatori dell'Isola e in una delle torri si trova la replica della "Giraldilla" che è il simbolo della città.
Il primo avviso dell'approssimarsi di un uragano è stato emesso, all'Avana, nel 1875 ad opera del Padre Viñes dell'osservatorio del Collegio di Belén. mancavano ancora diversi anni alla creazione dell'Observatorio Nacional (oggi Instituto de Meteorología) che è quello che ci informa al giorno d'oggi.
Il tunnel della Bahía è l'opera d'ingegneria maggiore del xx° secolo, Una meraviglia per l'ingegneria cubana ed è compreso fra le grandi opere dell'umanità per l'epoca e il sistema utilizzato per la sua realizzazione che ha rivoluzionato il mondo.
Il Convento di San Francesco di Assisi si è iniziato a costruire nel 1584 e fu terminato nel 1738. E' un edificio molto vasto e bello nella sua semplicità, con i suoi tre claustri e cortili. La sua torre di circa 25 metri fu la più alta ottenuta a Cuba nell'epoca coloniale. Vi riposano i resti della antica nobiltà habanera dei secoli XVII e XVIII, nelle sue celle visse un frate virtuosissimo che in seguito venne canonizzato dalla Chiesa: San Francisco Solano.
La lonja del Comercio, con i suoi 6 piani ha sorpreso gli habaneri nel 1909, non solo per essre il primo "grattacielo", ma anche perché era dotato di ascensori, invenzione conosciuta nell'Avana dell'epoca, ma non disegnati e costruiti per percorrere un tratto così lungo. L'edificio occupò lo spazio ove esiteva la Casa de Armona, sede dei governatori spagnoli prima della costruzione del Palazzo dei capitani Generali.
La casa dei Conti Jaruco è l'edificio più lussuoso della Plaza Vieja. Il terzo Conte che visse qui (1769-1807) fu l'uomo più ricco di Cuba, però era sognatore e poco pratico. Sognava grandi investimenti che fallirono tutti, quando morì lasciò a suo figlio l'immensa fortuna (per l'epoca) di 9 milioni di pesos che però erano gravati da sette di debiti che il testamento obbligava ad onorare.
La Alameda de Paula fu la prima "passeggiata" della città (1770) in un'epoca in cui ci si preoccupava solamente della difesa e i creoli trovavano distrazione solo nelle feste religiose e le parate militari. All'inizio era un terrapieno con olmi e qualche panchina, ma già da allora si distinse come luogo gradevole, esposto all'ria fresca e con splendide viste, cosa che colpì subito l'attenzione degli habaneri.
la stazione centrale ferroviaria attrae per la sua architettura eclettica, i suoi balconi e le 77 finestre e finestroni. Nelle sue torri campeggia lo scudo della città. venne inaugurata il 30 novembre del 1912 e la cerimonia iniziò alle 2.45 del pomeriggio quando l'ultimo treno in partenza dalla vecchia stazione di Villanueva partì diretto al nuovo terminal, facendo chiudere per sempre la vecchia installazione.
Nel 1853 aprì le sue porte nella calle Teniente Rey la farmacia "la Reunion". Il suo successo fu rapido e in pochi decenni era già considerato il secondo "Drug store" del mondo. Nell'ereditare la proprietà, il nipote del fondatore non tardò nell'ampliare ulteriormante l'oggetto economico e sociale creato dal nonno. Oggi la maggiore e più antica Farmacia cubana continua funzionando senza aver perso le carattersitiche di ieri.
Il Castillo de la Real Fuerza è la prima fortezza costruita a Cuba e la seconda per antichità in America. Non è la originale, andata distrutta, ma una seconda il cui inizio data dal 1558 e che col tempo ha lasciato priorità ad altre più grandi e miglio ubicate per la difesa della cità e del porto (Morro, Cabaña). E' stata sede dei governatori dell'Isola e in una delle torri si trova la replica della "Giraldilla" che è il simbolo della città.
Il primo avviso dell'approssimarsi di un uragano è stato emesso, all'Avana, nel 1875 ad opera del Padre Viñes dell'osservatorio del Collegio di Belén. mancavano ancora diversi anni alla creazione dell'Observatorio Nacional (oggi Instituto de Meteorología) che è quello che ci informa al giorno d'oggi.
Il tunnel della Bahía è l'opera d'ingegneria maggiore del xx° secolo, Una meraviglia per l'ingegneria cubana ed è compreso fra le grandi opere dell'umanità per l'epoca e il sistema utilizzato per la sua realizzazione che ha rivoluzionato il mondo.
Il Convento di San Francesco di Assisi si è iniziato a costruire nel 1584 e fu terminato nel 1738. E' un edificio molto vasto e bello nella sua semplicità, con i suoi tre claustri e cortili. La sua torre di circa 25 metri fu la più alta ottenuta a Cuba nell'epoca coloniale. Vi riposano i resti della antica nobiltà habanera dei secoli XVII e XVIII, nelle sue celle visse un frate virtuosissimo che in seguito venne canonizzato dalla Chiesa: San Francisco Solano.
La lonja del Comercio, con i suoi 6 piani ha sorpreso gli habaneri nel 1909, non solo per essre il primo "grattacielo", ma anche perché era dotato di ascensori, invenzione conosciuta nell'Avana dell'epoca, ma non disegnati e costruiti per percorrere un tratto così lungo. L'edificio occupò lo spazio ove esiteva la Casa de Armona, sede dei governatori spagnoli prima della costruzione del Palazzo dei capitani Generali.
La casa dei Conti Jaruco è l'edificio più lussuoso della Plaza Vieja. Il terzo Conte che visse qui (1769-1807) fu l'uomo più ricco di Cuba, però era sognatore e poco pratico. Sognava grandi investimenti che fallirono tutti, quando morì lasciò a suo figlio l'immensa fortuna (per l'epoca) di 9 milioni di pesos che però erano gravati da sette di debiti che il testamento obbligava ad onorare.
La Alameda de Paula fu la prima "passeggiata" della città (1770) in un'epoca in cui ci si preoccupava solamente della difesa e i creoli trovavano distrazione solo nelle feste religiose e le parate militari. All'inizio era un terrapieno con olmi e qualche panchina, ma già da allora si distinse come luogo gradevole, esposto all'ria fresca e con splendide viste, cosa che colpì subito l'attenzione degli habaneri.
la stazione centrale ferroviaria attrae per la sua architettura eclettica, i suoi balconi e le 77 finestre e finestroni. Nelle sue torri campeggia lo scudo della città. venne inaugurata il 30 novembre del 1912 e la cerimonia iniziò alle 2.45 del pomeriggio quando l'ultimo treno in partenza dalla vecchia stazione di Villanueva partì diretto al nuovo terminal, facendo chiudere per sempre la vecchia installazione.
Nel 1853 aprì le sue porte nella calle Teniente Rey la farmacia "la Reunion". Il suo successo fu rapido e in pochi decenni era già considerato il secondo "Drug store" del mondo. Nell'ereditare la proprietà, il nipote del fondatore non tardò nell'ampliare ulteriormante l'oggetto economico e sociale creato dal nonno. Oggi la maggiore e più antica Farmacia cubana continua funzionando senza aver perso le carattersitiche di ieri.
Cuba e il Colera 3 - citazione
Ricevo dal lettore Roberto Dalzoppo
A TUTTI GLI AMICI A CUBA - ref: colera.
Carissimi tutti,
sabato scorso ho contattato con una telefonata di cortesia, doverosa dopo tanto tempo, Isabella Corinna - tre anni passati assieme alla Facoltà di Medicina - che fa parte della equipe del reparto malattie infettive, all' Ospedale Niguarda.
Bene, state più che tranquilli seguendo con buon senso le norme igieniche che si adottano per la prevenzione delle malattie infettive del tratto intestinale.
Da indiscrezioni "entre los medicos" non esiste alcuna pandemia e la situazione via via sarà sempre più controllata e ristabilita.
Non fatevi circonlocuzioni mentali da esaurimento.
Al limite, per precauzione, tenete in casa "polvere di riso" ed aggiungetene circa 30 grammi ogni litro d'acqua, nel caso di scariche diarroiche, dopo una visita appropriata in ospedale.
Si è soliti usare un concentrato farmacologico di citrato - cloro - sodio - potassio - glucosio e vitamine del gruppo B per ripristinare l'equilibrio elettrolitico alterato. [ In Italia c'è il Salinum Hydra della Menarini].
E come antibiotici l'eritromicina e/o il cloramfenicolo.
Siete in una botte di ferro: godetevi la bellezza di Cuba.
Cordialmente, R.D.
A TUTTI GLI AMICI A CUBA - ref: colera.
Carissimi tutti,
sabato scorso ho contattato con una telefonata di cortesia, doverosa dopo tanto tempo, Isabella Corinna - tre anni passati assieme alla Facoltà di Medicina - che fa parte della equipe del reparto malattie infettive, all' Ospedale Niguarda.
Bene, state più che tranquilli seguendo con buon senso le norme igieniche che si adottano per la prevenzione delle malattie infettive del tratto intestinale.
Da indiscrezioni "entre los medicos" non esiste alcuna pandemia e la situazione via via sarà sempre più controllata e ristabilita.
Non fatevi circonlocuzioni mentali da esaurimento.
Al limite, per precauzione, tenete in casa "polvere di riso" ed aggiungetene circa 30 grammi ogni litro d'acqua, nel caso di scariche diarroiche, dopo una visita appropriata in ospedale.
Si è soliti usare un concentrato farmacologico di citrato - cloro - sodio - potassio - glucosio e vitamine del gruppo B per ripristinare l'equilibrio elettrolitico alterato. [ In Italia c'è il Salinum Hydra della Menarini].
E come antibiotici l'eritromicina e/o il cloramfenicolo.
Siete in una botte di ferro: godetevi la bellezza di Cuba.
Cordialmente, R.D.
sabato 14 luglio 2012
Cuba e il colera 2 (spero fine)
In data odierna i media cubani hanno pubblicato e/o dato lettura di un comunicato del Minsap, del quale qualcuno può anche legittimamente dubitare, ma che risponde delle proprie affermazioni all'OMS.
Secondo il comunicato si è scoperto il focolare di colera nella città di Manzanillo lo scorso due luglio, ci sono stati casi isolati in altre province di persone che avevano contratto il germe a Manzanillo, ma non ci sono altri focolari diffusi. I casi accertati di colera sono 158 con tre decessi. la situazione è sotto controllo e le acque risultate infette sono state sottoposte a bonifica. Le autorità sanitarie, comunque consigliano di curare attentamente la igiene personale con un buon lavaggio delle mani e attenzione agli alimenti e bevande ingeriti. Sottolinea inoltre l'importanza della bollitura dell'acqua domestica. Non risultano casi positivi all'Avana e invita a non confondere casi isolati di malesseri inetstinali propri del clima con casi accertati di colera. Attenzione, si, allarmismo no.
Secondo il comunicato si è scoperto il focolare di colera nella città di Manzanillo lo scorso due luglio, ci sono stati casi isolati in altre province di persone che avevano contratto il germe a Manzanillo, ma non ci sono altri focolari diffusi. I casi accertati di colera sono 158 con tre decessi. la situazione è sotto controllo e le acque risultate infette sono state sottoposte a bonifica. Le autorità sanitarie, comunque consigliano di curare attentamente la igiene personale con un buon lavaggio delle mani e attenzione agli alimenti e bevande ingeriti. Sottolinea inoltre l'importanza della bollitura dell'acqua domestica. Non risultano casi positivi all'Avana e invita a non confondere casi isolati di malesseri inetstinali propri del clima con casi accertati di colera. Attenzione, si, allarmismo no.
giovedì 12 luglio 2012
Cuba e il colera
Non è un tema che avrei voluto affrontare, perché ne parlano (fuori da Cuba) mezzi ben più potenti del mio, però credo di dover anche dire il mio modesto parere. Il colera è una malattia, purtroppo, endemica e diffusa nei paesi del terzo Mondo, ma non solo...Di tutto quello che si dice, una cosa è vera: a Cuba il sistema mediatico non ne parla o ne parla il minimo indispensabile. Secondo me è un errore perché lascia spazio ANCHE a esagerazioni del fenomeno.
Come sempre accetto di buon grado eventuali correzioni se dico qualcosa di sbagliato. Il colera è una malattia infettiva, ma non contagiosa, nel senso che non si trasmette in maniera diretta, ma solo per ingestione di sostanze infette. Credo che in ogni caso, se fosse vero quello che scrivono da "fuori" e l'epidemia si sta espandendo, si tratta sempre di un numero di casi assolutamente controllabili e non certo di una situazione peggiore di quella di altri Paesi dell'Africa o dell'Asia dove il colera è una cosa "normale". I nostri turisti o uomini di affari ci vanno normalmente e i media non lo strombazzano come se fosse un'ecatombe. Una normale igiene personale e la cura nel mangiare e sopratutto bere, consentono di essere completamente al sicuro dall'infezione a meno che...non si vada a cercarla in luoghi ove manchino le norme più elementari di salvaguardia. Credo quindi, che il martellamento mediatico sia più rivolto ai "silenzi" dei media nazionali che alla reale portata dell'epidemia. Che poi i Paesi terzi predispongano una serie di controlli sanitari è normale e dovuto per rispetto alle norme dell'OMS. I viaggiatori italiani di cui accennavo sopra sanno bene che al rientro da certi Paesi devono sottoporsi a un controllo sanitario.
Come sempre accetto di buon grado eventuali correzioni se dico qualcosa di sbagliato. Il colera è una malattia infettiva, ma non contagiosa, nel senso che non si trasmette in maniera diretta, ma solo per ingestione di sostanze infette. Credo che in ogni caso, se fosse vero quello che scrivono da "fuori" e l'epidemia si sta espandendo, si tratta sempre di un numero di casi assolutamente controllabili e non certo di una situazione peggiore di quella di altri Paesi dell'Africa o dell'Asia dove il colera è una cosa "normale". I nostri turisti o uomini di affari ci vanno normalmente e i media non lo strombazzano come se fosse un'ecatombe. Una normale igiene personale e la cura nel mangiare e sopratutto bere, consentono di essere completamente al sicuro dall'infezione a meno che...non si vada a cercarla in luoghi ove manchino le norme più elementari di salvaguardia. Credo quindi, che il martellamento mediatico sia più rivolto ai "silenzi" dei media nazionali che alla reale portata dell'epidemia. Che poi i Paesi terzi predispongano una serie di controlli sanitari è normale e dovuto per rispetto alle norme dell'OMS. I viaggiatori italiani di cui accennavo sopra sanno bene che al rientro da certi Paesi devono sottoporsi a un controllo sanitario.
mercoledì 11 luglio 2012
Luca Lombroso a Cuba
Come già visto nel post riguardante l'incontro con il collega Rubiera, ho ricevuto la gradita visita di Luca Lombroso, divenuto popolare per aver iniziato la fortunata serie di trasmissioni televisive, su RAI tre, condotta da Fabio Fazio: "Che tempo che fa". Il curriculum del Dottor Lombroso però non è certo tutto li. Tutt'ora metereologo dell'Osservatorio Geofisico di Modena e Reggio Emilia partecipa a molte trasmissioni radiofoniche e conduce il programma "Lombroso Variabile" sul canale digitale di Class TV Msnbc, ha scritto tre libri nonché la sceneggiatura di documentari e filmati a carttere ambientalista. Ha preso parte ai vertici delle Nazioni Unite sul clima e medio ambiente di Copenhagen e Cancún, oltre a tenere conferenze di divulgazione e approfondimento sui temi ecologici e della metereologia.
Video delle mostre a Cuba
Chi volesse vedere alcuni dei filmati realizzati dai servizi informativi della TV cubana, riguardanti la esposizione permanente di Leonardo e la mostra di José Rubiera, li può trovare a questo link: http://cubaalmicroscopio.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10292463
lunedì 9 luglio 2012
Incontro...metereologico
Ho ricevuto con piacere la visita del Dottor Luca Lombroso, noto metereologo e professore della materia all'Università di Modena che mi pregio di avere tra i "pochissimi" (secondo qualcuno), ma fortunatamente buoni lettori. Luca è a Cuba per una vacanza ed ha aprofittato dell'occasione per incontrare il suo collega cubano e direttore del Centro Nazionale di Metereologia di Cuba, José Rubiera.
Dopo una visita al Centro di Casablanca dove si è incontrato con altri colleghi, ta cui la popolare Miriam Teresita Llanes e ha intercambiato esperienze professionali con Rubiera. Dopo aver ammirato la vista dell'Avana dal terrazzo del Centro, il gruppo si è trasferito alla recentemente inaugurata mostra-museo del Genio di Leonardo che è stata aperta per l'occasione in quanto giorno di chiusura. Il loro interesse, naturalmente si è soffermato sulle invenzioni relative alla meteorolgia come l'igrometro a cera, l'anemometro e l'antenato della "manica a vento". In serata, appuntamento al Gato Tuerto per la visita all'esposizione fotografica di José Rubiera.
Dopo una visita al Centro di Casablanca dove si è incontrato con altri colleghi, ta cui la popolare Miriam Teresita Llanes e ha intercambiato esperienze professionali con Rubiera. Dopo aver ammirato la vista dell'Avana dal terrazzo del Centro, il gruppo si è trasferito alla recentemente inaugurata mostra-museo del Genio di Leonardo che è stata aperta per l'occasione in quanto giorno di chiusura. Il loro interesse, naturalmente si è soffermato sulle invenzioni relative alla meteorolgia come l'igrometro a cera, l'anemometro e l'antenato della "manica a vento". In serata, appuntamento al Gato Tuerto per la visita all'esposizione fotografica di José Rubiera.
mercoledì 4 luglio 2012
Carlos Ruiz de la Tejera: il monologo in persona
Rivedo, dopo molti anni, Carlos Ruiz de la Tejera, l'uomo che, a Cuba, ha fatto del monologo un capolavoro della risata. Travolgente nella vita come sulle scene, con la parola irrefrenabile e rapidissima. Carlos è nato a Matanzas, non a caso soprannominata "l'Atene di Cuba" per le sue profonde radici culturali e per aver dato i natali a molti artisti, intellettuali e scienziati cubani. La sua vocazione per il palcoscenico è stata precoce, fin dalla più tenera età gli piaceva recitare e far ridere il prossimo. Il padre, di famiglia borghese, avrebbe voluto che si dedicasse all'ingegneria e Carlos non volle deluderlo completamente, prese la laurea di giorno, ma frequentava i teatri la sera. Arrivarono ad offrirgli il posto di Direttore delle Risorse Idrauliche di Cuba, ma lui rinunciò per dedicarsi a tempo pieno all'arte scenica. Il suo curriculum è impressionante, le sue prime esibizioni "professionali" furono come cantante di coro, appassionatissimo e competente della musica lirica, adora l'operistica italiana. Passò dal canto alla recitazione durante una tournèe in Spagna dove interperatava personaggi del folklore negro cubano, al ritorno si mise a studiare recitazione con i migliori insegnati della materia, professori dell'Actor's Studio ed esordì nella prosa con "Il cappello di paglia di Firenze". Nella sua lunga carriera carriera artistica ha avuto la possibilità di incontrare personaggi del calibro di Maria Callas, Pavarotti, De Niro, Di Caprio e un'infinità di altre stelle di prima grandezza. Conosce l'Italia e la ama, il suo luogo preferito è Piazza del Popolo a Roma dove, quando ci si reca, non manca di soffermarsi nelle due chiese gemelle.
Raffinato amante dell'Arte in ogni sua espressione, Carlos è conosciuto dai più in maniera "riduttiva" per i suoi monologhi, comunque geniali, che guardano con occhio critico e attento alla vita quotidiana dell'uomo, in particolare cubano. Pur non essendo più nel fiore degli anni, da "animale di scena" qual'è continua il suo lavoro e attualmente intrattiene il pubblico con la sua "peña" del sabato pomeriggio nella Calle Oficios, giusto di fronte all'ingresso della Basilica Minore del Convento di San Francesco.
Raffinato amante dell'Arte in ogni sua espressione, Carlos è conosciuto dai più in maniera "riduttiva" per i suoi monologhi, comunque geniali, che guardano con occhio critico e attento alla vita quotidiana dell'uomo, in particolare cubano. Pur non essendo più nel fiore degli anni, da "animale di scena" qual'è continua il suo lavoro e attualmente intrattiene il pubblico con la sua "peña" del sabato pomeriggio nella Calle Oficios, giusto di fronte all'ingresso della Basilica Minore del Convento di San Francesco.
martedì 3 luglio 2012
La vera storia di Leonardo a Cuba
La vicenda è cominciata circa due anni or sono quando, in un incontro casuale propiziato dal comune amico Valerio Liboni, il sig. Sergio Terni ha conosciuto il principe Modesto Veccia, "Dino" come preferisce essere chiamato, che è presidente dell'Associazione Culturale Anthropos con sede a Roma e che è uno dei maggiori conoscitori della vita e le opere di Leonardo da Vinci, oltre a possedere una gran quantità di originali e copie del Maestro. Questa sua conoscenza e disponibilità di documenti hanno fatto si che attraverso la fondazione da lui fondata e diretta ci siano in giro per il mondo diverse mostre di questo tipo, sia a carattere itinerante o temporaneo, sia a carattere permanente. L' "opera prima" si trova a Roma nelle suggestive gallerie della tomba di Nerone. Una parte, quella dedicata da Leonardo ai progetti per il volo umano, si trova in modo permanente all'aeroporto Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino. Nel sentir raccontare da Dino dove erano situate o in progetto di essere installate le sue mostre, Sergio gli disse: "Si, ma ti manca una città molto importante, L'Avana..." Dopo un istante di riflessione il Presidente di Anthropos gli disse che era vero e che era pronto a colmare la lacuna. Con l'interessamento di una ex conduttrice televisiva, nonchè diplomatica cubana: Marialina Grau e di Lucia Altieri che hanno fatto giungere la proposta, fra gli altri, a Eusebio Leal e all'Ambasciata d'Italia all'Avana, si sono iniziati i primi contatti per portare a compimento questo "sogno" che si è potuto realizzare soltanto nei giorni scorsi e con patemi d'animo che sono durati fino a solo pochi minuti dall'inaugurazione.
Oggi la mostra permanente è una realtà ed è già meta di visita da parte di molti appassionati, e non, del genio di Leonardo, cubani e turisti. Di grande importanza la parte didattica che vedrà sicuramente, alla ripresa delle lezioni, tante comitive di studenti di ogni ordine e grado. Si tratta di un'esposizione che unisce l'utile al dilettevole perché oltre a istruire permette, specialmente ai più giovani, di interagire con le macchine riprodotte a grandezza naturale. Naturalmente non tutte, solo quelle meno delicate e a rischio di rottura o infortuni.
Secondo le dichiarazioni di Dino che ne ha fatto dono alla Città dell'Avana, la mostra verrà resa dinamica da un aggiornamento, ogni sei mesi, con esposizioni tematiche come l'anatomia, la meccanica, l'idraulica, le arti plastiche, il volo, l'architettura, le armi, eccetera.
Per i primi giorni l'ingresso è gratuito per tutti, in seguito verrà istituito un biglietto d'ingresso, in moneta nazionale per cubani e residenti e in pesos convertibili per i visitatori stranieri. I proventi, secondo quanto espressamente richiesto dal donatore verrano messi a disposizione del gerontocomio istituito presso il Convento di Nuestra Señora de Belén. Oltre ad Anthropos, Dino presiede anche la Fondazione Asklepios che si dedica ad opere di bene in tutto il mondo patrocinando, con i proventi delle varie esposizioni, ospedali, orfanatrofi, scuole ed altre entità bisognose di aiuto. Una delle azioni che inorgoglisce Dino è di avere attualmente, come hostess nel Museo di Venezia, una ragazza filippina che era cresciuta in uno degli orfanatrofi sostenuti da Asklepios. Ma certamente le sue opere di beneficenza non sono finite li.
La mostra è sostenuta da un'intensa campagna di stampa a cui partecipano giornali, riviste, radio e televisioni. Nei punti maggiormente frequentati dai turisti sono stati installati banners e cartelli che informano di questa "presenza" del nostro Rinascimento all'Avana.
Due, delle diverse interviste richieste e rilasciate da Modesto Veccia con la collaborazione di sergio Terni per la traduzione: Habana Radio e Prensa Latina.
Oggi la mostra permanente è una realtà ed è già meta di visita da parte di molti appassionati, e non, del genio di Leonardo, cubani e turisti. Di grande importanza la parte didattica che vedrà sicuramente, alla ripresa delle lezioni, tante comitive di studenti di ogni ordine e grado. Si tratta di un'esposizione che unisce l'utile al dilettevole perché oltre a istruire permette, specialmente ai più giovani, di interagire con le macchine riprodotte a grandezza naturale. Naturalmente non tutte, solo quelle meno delicate e a rischio di rottura o infortuni.
Secondo le dichiarazioni di Dino che ne ha fatto dono alla Città dell'Avana, la mostra verrà resa dinamica da un aggiornamento, ogni sei mesi, con esposizioni tematiche come l'anatomia, la meccanica, l'idraulica, le arti plastiche, il volo, l'architettura, le armi, eccetera.
Per i primi giorni l'ingresso è gratuito per tutti, in seguito verrà istituito un biglietto d'ingresso, in moneta nazionale per cubani e residenti e in pesos convertibili per i visitatori stranieri. I proventi, secondo quanto espressamente richiesto dal donatore verrano messi a disposizione del gerontocomio istituito presso il Convento di Nuestra Señora de Belén. Oltre ad Anthropos, Dino presiede anche la Fondazione Asklepios che si dedica ad opere di bene in tutto il mondo patrocinando, con i proventi delle varie esposizioni, ospedali, orfanatrofi, scuole ed altre entità bisognose di aiuto. Una delle azioni che inorgoglisce Dino è di avere attualmente, come hostess nel Museo di Venezia, una ragazza filippina che era cresciuta in uno degli orfanatrofi sostenuti da Asklepios. Ma certamente le sue opere di beneficenza non sono finite li.
La mostra è sostenuta da un'intensa campagna di stampa a cui partecipano giornali, riviste, radio e televisioni. Nei punti maggiormente frequentati dai turisti sono stati installati banners e cartelli che informano di questa "presenza" del nostro Rinascimento all'Avana.
Due, delle diverse interviste richieste e rilasciate da Modesto Veccia con la collaborazione di sergio Terni per la traduzione: Habana Radio e Prensa Latina.
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