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giovedì 24 gennaio 2013

Fiere ed eventi


Dal 18 al 22 marzo, mentre a Milano si celebrano le 5 giornate, a Cuba si terrà la Fiera Informatica 2013 con sede nel Palazzo delle Convenzioni all'Avana e una sub sede a Santiago de Cuba.
Per gli appassionati di ballo latinoamericano, invece, dal 9 al 13 luglio si terrà nella omonima località balneare, il IV Festival Internazionale della Salsa.
Dal 26 di febbraio al 2 marzo si terrà invece il 15° Festival del Habano.
Questi due eventi hanno un programma in dettaglio visibile sul sito http://www.latitudcuba.net

Una scemenza al giorno, leva il medico di torno


CHI NON RISIKA...NON MONOPOLA

mercoledì 23 gennaio 2013

Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno


Bandiera vecchia, fa buon brodo

martedì 22 gennaio 2013

Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno


GALLINA VECCHIA, ONOR DI GALLO MACHO

lunedì 21 gennaio 2013

Cambiano i palinsesti della TV cubana


La televisione cubana continua nel suo piano di modernizzazione. Sono state messe in atto modifiche di palinsesto con spostamenti di programmi e un orientazione per far prendere forma diversa a canali “dedicati” che finora, nonostante il loro nome, erano pressoché tutti “generalisti.
Il cambio più significativo, credo, sia l’introduzione dell'informazione in diretta col canale venezuelano Telesur che si stava già proponendo con servizi registrati e in uno spazio serale relativamente ridotto. Si è aperta una finestra abbastanza importante dal momento che i mezzi di Telesur sono indubbiamente più ampi, in ambito internazionale di quelli della TV cubana. Una rete di corrispondenti sparsa nei 5 continenti e possibilità di trasmissione in tempo reale praticamente da qualunque parte del globo. Ripensando ai vecchi “noticieros” senza filmati o al massimo con qualche immagine di repertorio e dove la “diretta” era sconosciuta, devo dire che il salto qualitativo è stato notevole già da qualche tempo in qua.
Secondo me ci sono ancora dei passi da fare e trasformare veramente i canali a disposizione in canali tematici, quello che più si avvicina è certamente Telerebelde che, particolarmente la domenica è dedicato totalmente allo sport. Credo però che per arrivare a una vera modernizzazione e andare incontro ai gusti del pubblico, come viene dichiarato, sarebbe necessaria una vera “rivoluzione” e stabilire veramente dei canali dedicati. Personalmente la vedrei così: Cubavisión come canale generalista, Telerebelde per lo sport (come già lo è quasi di fatto), Educativo lo vedrei trasformato completamente e non solo in modo parziale, in Music TV con spazi dedicati ai videoclips e programmi per i ragazzi, Educativo 2 per l’informazione, la cultura e l’educazione, Multivision va bene com’è, in linea di massima, con films, telefilms e programmi d’importazione legati all’intrattenimento. Credo che a medio termine l’orientamento sarà quello e i cambi annunciati e in parte messi in pratica, siano solo l’inizio che serve ad abituare il pubblico ad un modo diverso di vedere la televisione.
Ci sono altre cose che mi lasciano perplesso: con tutto il rispetto per il pubblico infantile. Non vedo la necessità di sovrapporre in diversi canali e agli stessi orari una programmazione di cartoni animati che potrebbe invece essere diluita, con orari opportuni, in uno dei canali. Succede che ci sono orari in cui su 5 canali nazionali e uno locale, almeno 3, se non 4 trasmettono programmi infantili alla stesa ora. Così come non vedo la logica di un “segmento infantile” in un programma d’informazione come “Buenos días” che dalle 7 alle 7.15 circa trasmette una parentesi dedicata ai più piccoli che potrebbe perfettamente emigrare su altro canale. Fra l’altro in questo orario il programma va in onda in diretta per satellite e mi domando quanto possano interessare i cartoni animati e i simpatici disegnini dei bambini a un telespettatore che si trova in Europa, Asia, Africa, Oceania o altra parta d’America e si sintonizza per avere notizie da Cuba.
Fra i cambiamenti positivi, ho notato una maggior cura nel “look” delle annunciatrici nel trucco, pettinature e sopratutto nell'abbigliamento.

Asta di cavalli da salto


Dal 24 al 26 gennaio, si svolgerà all'Avana un'asta di cavalli da salto di razza olandese.

una scemenza al giorno, toglie il medico di torno


CHI VA CON LO ZOPPAS IMPARA SUGLI ELETTRODOMESTICI

domenica 20 gennaio 2013

Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno


IL SILENZIO E'...ASSENZIO

sabato 19 gennaio 2013

Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno


MEGLIO UN UOVO SODO CHE UNA GALLINA DA CUOCERE

venerdì 18 gennaio 2013

Fondazione del Nuovo Cine Latinoamericano









Attorno alla metà degli anni ’80 dello scorso secolo, i cineasti dell’America Latina sentirono che era giunto il momento dell’aggregazione e dell’organizzione di nuove leve che dessero impulso al cinema del sub continente. I Paesi più grandi avevano già una discreta produzione e anche Cuba, nel suo piccolo produceva poche pellicole, ma di buona qualità tecnica e sopratutto artistica, ma questo non era sufficiente contro lo strapotere di Hollywood e anche della più modesta, quantitativamente, produzione europea. I talenti non mancavano, bisognava solo aiutarli a svilupparsi. I contatti si infittirono anche grazie alla recente entrata in scena del Festival del Nuovo Cine Latinoamericano dell’Avana e nel 1985 si creò la Fondazione con l’aiuto e lo sprone di intellettuali legati o simpatizzanti con la settima arte. Uno di loro fu il Premio Nobel Gabríel García Márquez che nel suo soggiorno romano da inviato per una testata colombiana, ebbe contatti con tutti i grandi del neorealismo italiano iscrivendosi ai corsi tenuti a Cinecittà con l‘aspirazione di diventare cineasta. In quel contesto ebbe la possibilità di conoscere e divantare amico di cineasti cubani del calibro di Julio García Espinosa, Tomás Gutiérrez Aléa (Titón) e Alfredo Guevara. Come ricordò nel suo discorso tenuto all’inaugurazione della sede, messa a disposizione dal Governo cubano nel 1986 ricordò di essere “un cineasta frustrato”, ma quell’esperienza e l’amore per il cinema non lo abbandonarono mai, tanto che seppure da “frustrato” ha partecipato attivamente a lle sceneggiature dei films tratti dai suoi romanzi o racconti. Tra i più ferventi collaboratori al progetto della fondazione vi fu Fernando Birri, regista argentino e primo direttore della Scuola del Nuovo Cine Latinoamericano e Televisione, di San Antonio de los Baños che si inaugurò in quello stesso 1986, nell’ambito delle attività collaterali al Festival dell’Avana. La Scuola è solo la parte più evidente delle attività di supporto e promozione che fanno parte degli scopi della Fondazione che si occupa anche del recupero e la conservazione delle pellicole fra le molte sfaccettature senza nessun fine di lucro.
Il Presidente, non poteva essere altrimenti, è Gabríel García Márquez, ma il suo braccio destro e Direttrice Generale, è una stupenda signora dall’apparenza fragile che potrebbe trarre in inganno, è determinata come pochi. Alquímia Peña nata a Mayarí in provincia di Holguin e approdata all’Avana da bambina al seguito della famiglia, dal momento che suo padre era stato combattente dell’Ejercito Rebelde e quindi nei primi giorni del 1959 dovette trasferirsi, armi e bagagli (è proprio il caso di dirlo) nella capitale.
La giovane Alquímia crebbe e prese il titolo universitario nella Scuola d’Arte, iniziò a lavorare col Ministero della Cultura in un piano per avvicinare i bambini dei centri più isolati, o comunque lontani dalle grandi città, al mondo culturale che era stato ideato personalmente da Fidel Castro, poi passò a collaborare col Fondo dei Beni Culturali diretto egregiamente per molti anni da Nicia Agüero e si avvicinò al cinema da moglie del regista Victor Casáus, anche se nell’ambito famigliare aveva già persone legate in un modo o nell’altro all’ambiente. Nel 1985 venne convocata per comunicarle la decisione del Ministero di affidarle la guida di “un progetto che stava per nascere”. Venne presentata ai cineasti impegnati nella creazione del progetto e allo stesso García Márquez che la promossero senza ombra di dubbio. Le malelingue dicono scherzosamente che “Gabo” la scelse specialmente per il suo nome vagamente surreale, tipico dei personaggi dei suoi racconti e romanzi, ma questo fa solo parte dell’umorismo. In realtà la scelta di chiamarla così fu del tutto casuale, nata come primogenita, il padre aspettava fermamente un figlio maschio e non aveva minimamente preso in considerazione un nome femminile di "riserva". Solo dopo diverse settimane si decise per questa scelta orientata anche dalla sua passione per la storia e la mitologia. Alquimia è una grande donna e ha dimostrato, ormai in molti anni, di saper guidare con competenza questa istituzione che appartiene a tutta l’America Latina che sia di qua o di la degli schermi, grandi o piccoli che siano.


L'Avana, 4 dicembre 1986, Fidel e Birri (fuori fuoco sullo sfondo), all'inaugurazione della sede della Fondazione


Fidel e García Márquez (in primo piano fuori fuoco),alla medesima inaugurazione