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sabato 23 maggio 2015

Il Malecón dell'Avana: com'era, com'è e come sarà

Il Malecón avanero, oltre ad essere la via di Cuba più conosciuta internazionalmente è, molto probabilmente, la più amata dai cubani e in modo particolare dagli abitanti della capitale. Lo stato di abbandono in cui è stato lasciato per anni lo aveva ridotto in una condizione che faceva stringere il cuore nel percorrerlo a piedi. Nessun posto di ristoro e riposo, ombra solo e non sempre, sul lato degli edifici. Case deteriorate e molte crollate sotto il peso degli acquazzoni tropicali e cicloni che investono l'Isola. Grave situazione di pericolo e di disagio per centinaia di famiglie. Brutto biglietto da visita per la città. Certamente, da lontano, per chi viene dal mare o se osserva la città dalle alture al di la della baia, il colpo d'occhio è sempre stato grandioso e affascinante. Passeggiarvi però...un po' meno. C'è ancora molto da fare, in primo luogo per sanare gli edifici recuperabili e abbattere quelli che non lo sono per dare spazio ad aree di riposo o edifici moderni ed eleganti. La strada è stata cominciata e i lavori proseguono alacremente. Per chi vive all'Avana è una gradevole sorpresa vedere qualcosa di nuovo sorgere su questo lungomare. Caffetterie e ristorantini, pubblici o privati, un albergo, negozi con un tocco di eleganza, centri culturali, eccetera. Oggi c'è perfino una minuscola spiaggia artificiale! Non sarà Ipanema...ma meglio del niente che c'era prima. Le immagini che seguono credo diano l'idea di com'era, com'è oggi e come sarà...si spera fra non molto.




La Biennale sul Malecón

Avana Vecchia e Casablanca

Sull'abbrivio di cercare qualche documentazione sulla biennale, ho fatto una sosta prima nei dintorni della cattedrale e poi sulla spianata di Casablanca dove, oltre alla fortezza della Cabaña vi sono altre curiosità storiche e artistiche da vedere. Fra l'altro vi ha sede anche il Centro Nazionale di Meteorologia diretto da José Rubiera. Indubbiamente quello che richiama di più l'attenzione è la grande statua del Cristo dell'Avana, scolpito dalla cubana Jilma Madera, inaugurato il 24 dicembre del 1958, a pochi giorni dalla fuga di Fulgencio Batista da Cuba. L'opera misura 20 metri d'altezza e appoggia su una base di 3x3 è formata da 67 blocchi di candido marmo di Carrara del peso di 320 tonnellate e domina l'ingresso al porto della città da un'altezza di 51 metri dal livello del mare. A lato vi è la casa che abitò Ernesto "Che" Guevara, oggi museo dedicato a lui.
Alle spalle della statua vi è la sede della Difesa Civile nel cui giardino campeggia un monumento che rappresenta astrattamente le varie Forze della Natura. Più in la vi è un'esposizione del tipo di armamenti di cui contava Cuba al principio del suo processo rivoluzionario, i resti di parte dell'U2, abbattuto dalla contraerea, pilotato da James Powell nel 1962 che fu prologo alla famosa "crisi dei missili" dell'ottobre di quell'anno. Accanto anche la riproduzione del vettore che portò nello Spazio, nel 1980, il primo cosmonauta latino americano, l'allora maggiore Arnaldo Tamayo Méndez con la sua fotografia. Casablanca non è grande meta dei turisti che si fermano in massa, non conoscendo il luogo, al Castello de los Tres Reyes del Morro che d'altra parte comporta una discreta quantità di tempo per la sua visita, inserita nel normale giro turistico della città. Mi auguro che ci possa essere, in un futuro prossimo, un tour dedicato solo alle fortezze e loro dintorni dove hanno lavorato ben sette generazioni degli architetti italiani Antonelli.