Speriamo che il Trumpone non gli faccia costruire un muro davanti...
Translate
Il tempo all'Avana
+28
°
C
H: +28°
L: +23°
L'Avana
Lunedì, 24 Maggio
Vedi le previsioni a 7 giorni
Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
+28° | +29° | +29° | +28° | +29° | +29° |
+24° | +24° | +24° | +24° | +24° | +24° |
domenica 2 aprile 2017
sabato 1 aprile 2017
Come faranno?
Un Paese che seppur nato (dopo la conquista) a cavallo si è trasformato, per forza maggiore, in Paese a misura di automobile. Credo che lo sappiano tutti. Esposizioni, vendite, raduni, gare e bizzarrie non si contano.
Come faranno gli americani senza Ferrari, Maserati, Lamborghini, Mercedes, BMW, Porsche eccetera?
giovedì 30 marzo 2017
Oggi i funerali di Tomás Miliián a Miami
Dopo una settimana dalla sua scomparsa fisica, si terranno oggi funerali di Tomás Milián. Saranno svolti in forma privata e non si sa se successivamente i suoi resti saranno trasportati e seppelliti a Roma come da sua espressa volontà.
Ciao Tomás, forse ti sei ritrovato col "Caballero de París" e stai rivedendo la tua Avana, lasciata da giovanissimo che con Roma ti è rimasta nel cuore.
venerdì 24 marzo 2017
Che delizia, adesso, volare negli USA dall'Avana
Dopo tanti
anni ho sentito una strana sensazione nell’arrivare all’aeroporto di Boyeros
trovandolo invaso da velivoli di compagnie statunitensi, parcheggiati, in fase di decollo o atterraggio. Tra loro c’era anche il volo TR183 per Caracas/Istanbul.
Forse non era una vera e propria emozione, però qualcosa ho provato, così come
dopo l’imbarco ho raggiunto Orlando in una sola ora di volo invece delle 4
(almeno) che ci volevano prima solo per arrivare a Miami via terzo Paese e
relativo scalo con cambio di aereo.
Grazie Obama
ti sei mosso, come da tradizione, verso lo scadere del tuo secondo mandato, ma
hai aperto una via che può solo migliorare.
giovedì 23 marzo 2017
Hasta siempre Tomás
Sono rimasto
sorpreso ed estremamente dispiaciuto, appena arrivato ad Orlando, della
scomparsa di Tomás Milián un personaggio tanto amato e ammirato da un pubblico
immenso. Ho avuto la fortuna, il piacere e l’onore di condividere con lui e la
sua troupe qualche giorno nella “sua” Avana, nella quale era tornato dopo 58
anni per aprire gran parte della sua intimità più profonda con il suo pubblico,
filmando il documentario autobiografico “The Cuban Hamlet” con la regia di
Giuseppe Sansonna e grazie alle “manovre” dell’architetto Marco Marini in
collaborazione con l’allora Segretario d’Ambasciata Pietro De Martin.
Un attore
fino al midollo, sugli schermi come nella vita. Lui stesso si è definito “un
rompicoglioni” e il personaggio di Monnezza ha detto di averlo creato, almeno
nel nome, a sua immagine e somiglianza. Sono certo che erano gigionerie, in
fondo sapeva bene di essere tutt’altro che della spazzatura. Sicuramente una
personalità tormentata da una vita in certi momenti oltre che difficile,
proprio drammatica.
Sono
arrivato in Florida con la speranza di poter passare a salutarlo nella sua casa
di Miami Beach per chiedergli quando sarebbe tornato ancora all’Avana. Non ne
ho avuto il tempo. Ciao, Tomás o Tomasito come ti chiamava la nonna. Mancherai
di certo a tanta gente, non solo a me.
sabato 18 marzo 2017
Le Cinque Giornate di Milano
Stamattina
mi sono alzato (non c’entra Bella ciao) col leghismo alto e non ho visto i tram e filovie con le
bandierine tricolori. Poi ho realizzato che qua i tram non ci sono più da oltre
60 anni e le filovie non sanno nemmeno cosa sono. I tre colori ne hanno uno diverso (come
francesi e maggior parte di anglo, non sassoni e loro ex Colonie vecchie e
nuove, forse si salvano solo Sudafrica e Canada), il blu al posto del verde e sono distribuiti in modo diverso.
Quello che
abbiamo in comune è che nel 1848 eravamo entrambi una Colonia, spagnola di qua
e austro ungarica di là. Grazie alle frontiere che come ha ricordato ieri il
Trumpone, rendono l’immigrazione "un privilegio e non un diritto". Fra le altre
cazzate che dice, a giorni (quasi) alterni, si è mostrato entusiasta con frau
Merkel per la comune causa della NATO. Si era già dimenticato di dire che
se l’Europa non contribuisce secondo
lui, finanziariamente, meditava di uscirne.
Forse poi si
è ricordato che i decadenti del Vecchio Continente hanno contribuito anche a
prezzo di vite umane ai capricci dei suoi predecessori di qualsivoglia dei due
partiti presenti al Congresso.
Vabbé,
saranno riflessioni e nostalgie di un vecchio babbione per quello che succede e
quello che è successo nelle Cinque, effimere, ma comunque gloriose Giornate di
Milano?
Auguri ai
milanesi, corso XXII Marzo e porta Vittoria.
venerdì 10 marzo 2017
Che bello sorvolare lo Stretto della Florida senza dover fare il giro dei Caraibi...e a minor prezzo
Il prossimo
23 partirò per Orlando (Florida), approfittando dei recenti voli commerciali
diretti, dove si trova mia figlia e mi fermerò da lei per un mese. Cercherò,
anzi lo farò sicuramente, di aggiornare e “restringere” la mia cerchia di
amicizie su Face Book in quanto, ho ripetuto fino alla noia che ho grosse
difficoltà ad operarlo da Cuba. Per l’occasione credo di poter pubblicare come
e-book e probabilmente anche cartaceo il mio libro “Rinascita del turismo a
Cuba”, nelle edizioni italiana e spagnola, dalla fine degli anni ’60 del secolo
scorso a oggi. Non è un testo che aspira al Premio Nobel, però credo che ci
siano elementi che a qualcuno possano interessare e circa 150 fotografie o più.
Spero di non
offendere nessuno, ma alla parola “amico” o almeno “buon conoscente”, da
anziano quale sono, do il significato di un legame affettivo e disinteressato, condivisione
di interessi o ricordi, seppure non ci vediamo da tempo o possiamo avere punti
di vista diversi, anche in politica. Purtroppo succede spesso che molte persone
non la pensino così e considerino “amici” delle semplici persone che furono o
potrebbero essere utili, magari anche come “merce” di scambio. Mi dispiace, ma
la penso diversamente.
giovedì 9 marzo 2017
Incontro di Eusebio Leal Spengler col pubblico, moderato da Ciro Bianchi
Fra gli
abituali incontri settimanali alla fondazione Dulce María Loynaz, ieri 8 di
marzo, c’è sta una conversazione col pubblico da parte del Conservatore
Patrimoniale e Storico della cità dell’Avana, Eusebio Leal Spengler, moderato
dal popolare intellettuale giornalista e scrittore Ciro Bianchi Ross.
L’invitato
ha esordito e parlato a lingo della sua infanzia, da bambino povero, figlio di
una bidella separata dal marito che ha compiuto salti mortali per allevare con
amore suo figlio fino a potergli far frequetntare la quarta elementare.
Leal ha
elencato una serie infinita di amici d’infanzia, fra cui Omara Portuondo, vicini
solidali e caritatevoli, come altri personaggi che nell’adolescenza lo hanno
aiutato a sbarcare il lunario, introducendolo, in punta i piedi, nel mondo
dell’intellettualità cubana e della
realtà cattolica con cui è stato allevato e con essi altri luoghi che hanno
sempre catturato la sua attenzione e hanno risvegliato il sogno, sempre latente
in lui di studiare, seppure da autodidatta, per mantenere vivo il ricordo della
città che lo ha visto nascere e crescere. Una delle figure che più lo hanno
impressionato è stata quella di Emilio Roig, il suo predecessore nel ruolo di
Conservatore Patrimoniale e Storico della città che in pratica gli ha lasciato
un’eredità per la quale non si sentiva preparato. Attraverso Roig e altri
personaggi importanti e celebri ha scoperto, avuto accesso ed ereditato, per la
città, documenti e oggetti storici di valore inestimabile.
Una volta
giunto il processo rivoluzionario, Eusebio ha potuto riannodare gli studi, con
grande sforzo di volontà, lottando contro l’ostracismo alle religioni
dell’epoca, rubando tempo alle sue molteplici attività che lo hanno portato
alle soglie dell’Università, dove poi è entrato superando brillantemente le
altre prove, è stato respinto all’esame: sul Marxismo Leninismo. Ha chiesto
umilmente scusa ai professori esaminandi, da lui paragonati agli inquisitori
spagnoli per la loro severità e intransigenza, ma ha detto chiaramente che la materia
era per lui ostica, in quanto la sua mente analitica non accettava idee imposte
ma le doveva prima elaborare e capire. Pertanto, ha chiesto aiuto a una delle
professoresse di aiutarlo nel fargli comprendere il contenuto della materia,
potendo poi così, accedere alla carriera universitaria.
Un racconto
molto bello e interessante di quest’uomo che poi si è circondato di valenti
collaboratori in ogni settore e sta ridando, almeno al centro della Città
Vecchia e immediati dintorni, il suo antico splendore.
Giunto a
un’età più che matura, essendosi dichiarato grande sognatore come tutti quelli
della sua generazione, ha detto di avere un sogno in sospeso, seppure già in
via di realizzazione: Il trasporto da New York della replica esatta e fedele
dell’unica scultura esistente di José Martí, l’Eroe nazionale cubano e apostolo
della moderna rivoluzione che campggia nel Central Park della città
nordamericana. Dopo molte e lunghissime trattative, negative, con i diversi
sindaci succeduti al governo della città, è riuscito a trovare una Fondazione
privata che si è detta disponibile ad aiutarlo nel suo porposito facendo
trasportare una copia fedele, del peso di diverse tonnellate di bronzo, per
aiutarlo nel suo sogno e far si che tutti gli avaneri o i visitanti della
citttà possano ammirare quest’opera d’arte, unica per la composizione di un
Martí a cavallo, ferito a morte e scolpita con una grande arte che
evidentemente è stata aiutata dall’amore per questo personaggio, Gigante fra i
Gigantii dell’Indipendenza dalla Patria Grande Latinoamericana.
Dopo questo,
ha detto, la sua opera sarà terminata, nel frattempo sta ultimando il restauro
del Capitolio Nacional che tornerà ad essere la sede dell’Assemblea
legislativa, cubana completando, la sua cupola con una lanterna che illuminerà
gran parte della zona nelle ore notturne.
Grazie
Eusebio, a nome di tutti coloro e apprezzano l’Avana, anche nei luoghi meno
conosciuti e purtroppo non ne conoscono, né conosceranno mai tanti misteri
nascosti.
Al termine dei suoi interventi,
l’unica domanda dal pubblico è stata la mia e gli ho ricordato, quando oltre
trent’anni fa, era venuta una delegazione italiana della Confindustria milanese
e lombarda disposta a contribuire con finanziamenti e personale specializzato
alla costruzione di parte della città, in particolare nella zona di Monte. La
risposta, molto diplomatica, riunita assieme ad altri commenti e ricordi del
fatto, è stata che l’operazione non si è potuta realizzare per “la burocrazia”.
Italiana, cubana o di entrambe? A questo non ha dato risposta.
Iscriviti a:
Post (Atom)