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venerdì 18 agosto 2017

La madre degli imbecilli è sempre incinta

Il famoso detto, oltre a terroristi e assassini di gente inerme e innocente, trova conferma nelle madri dei vari Kim Il, imperatori eterni della Corea del Nord che fino a poco fa non minacciava nessuno, se non giocando coi suoi missili ed esperimenti atomici. Adesso, anche grazie alle continue provocazioni del Trumpone, il Kim Il non so quale di turno, dimostra di essere suonato almeno come suo nonno e suo padre e minaccia di invadere l’isola di Guam, possedimento statunitense nel Pacifico e importante base militare strategica. Sarebbe veramente l’inizio della fine.
Per inciso e per chi non lo sapesse, l’isola di Guam era uno dei tanti possedimenti spagnoli in giro per il mondo e venne ceduto dalla Spagna agli Stati Uniti, assieme alla Florida, Portorico e le Filippine quando venne firmato il trattato che poneva fine alla guerra Hispano-Nordamericana, a Parigi nel 1901.
Quello che  non tutti sanno è che questa guerra fu dichiarata alla Spagna dagli Stati Uniti quando la potenza iberica era allo stremo delle forze per la guerra di Indipendenza di Cuba e il pretesto fu l’autoaffondamento, da parte degli americani della corazzata “Maine”, alla fonda nel porto dell’Avana.
In realtà, quindi, la guerra fu Cubano-Hispano-Americana, ma guarda caso, alla firma del trattato di Parigi il nuovo Governo repubblicano e indipendente di Cuba non fu invitato. Questo Governo, “riconoscente” di essere passato da colonia a neo colonia, oltre al diritto di intervento militare a Cuba, dette in concessione, chi dice per 100 anni e chi dice senza una scadenza. Ovviamente la concessione poteva essere ritirata da Governi successivi, al di la che avesse una scadenza o meno ed è quello che è successo. I nerboruti statunitensi però non ci pensano nemmeno. Che democratici e rispettosi dei diritti altrui che sono. Siamo nelle mani di Kim Il Trump.



mercoledì 16 agosto 2017

Come le mezze stagioni, anche i premi Nobel non sono più quelli di una volta. A Milano potrebbero chiamarsi Sibrût. Dopo quello regalato a Obama alcuni anni fa, ancora prima che entrasse pienamente in carica continuando la distruzione del Nord Africa e Medio Oriente e altri esempi abbastanza discutibili, specie per la letteratura, è toccato al Presidente della Colombia Santos, premiato per la sua opera di pacificazione tra il Governo e la FARC, non certo cosa da poco, seppure costellata da violazioni e inadempienze da parte governativa. Nei suoi discorsi ufficiali di celebrazione dello storico accordo il Nostro, con tanta retorica e pseudo populismo, ha dichiarato,testualmente, a grandi lettere che “l’America Latina è territorio di pace”. Probabilmente per l’anima delle tante vittime della violenza criminale o politica. Forse appagato per il riconoscimento e relativo appannaggio, adesso appoggia apertamente le intenzioni di Trumpone dichiarando a destra e a manca che ci vorrebbe un  intervento militare statunitense in Venezuela. Un vero spirito democratico e pacifista di affrontare situazioni che non piacciono anche se riguardano altri Paesi che sono sovrani di governarsi o sgovernarsi come gli pare.

mercoledì 2 agosto 2017

Opinione di una lettrice del libro sul turismo a Cuba

Ricevo e pubblico la mail della figlia di un mio caro amico, purtroppo scomparso in età ancora giovane. Al di la dell'amicizia sono soddisfatto della "recensione" e della segnalazione che sull'edizione di Amazon (almeno in Italia) le foto siano in B/N, quando la quasi totalità è a colori.

Hola !!!
Escribo por todas las direcciones emails, Aldo gracias por responderme ... y de paso felicitaciones me ha gustado mucho el libro sea como cubana a la cual le ilustra  la evolución del turismo en su país que como italiana con tanto de historia sobre los inicios y vicisitudes de un mercado que todavía hoy es meta de  curiosos italianos y espero continúe así ... amén de los lazos que con el pasar de los años unen ambos países ... fruto del cual hay tantos "media sangre " como dijese un gran amigo ... se las dificultades que tenéis para bajar las Fotos pero doveroso enviarte algunas páginas así puedes constatar lo ilegible de algunas de ellas  , no pocas, al ser estampadas en blanco y negro ; aunque porque personalmente tuve la ocasión de ver muchas de ellas a color en vuestra casa en Milano . Mi copia en estos momentos está prestada pero la página repetida recuerdo sea entre la 27-29 las descripciones de los hoteles en Cuba según provincias . Comunque, ripeto, a mio modesto e affetuoso parere ... niente di ciò impedisce di assaporare il contenuto. Grazie personalmente per tutte le referenze su mio padre; sono felice che qualcuno abbia riferito quanto fece per il turismo cubano. Grazie infinite . Se da qualche parte fosse possibile avere il Libro con le fotografíe a colore ... fammi sapere perché vorrei aquistarlo.
Un abrazo desde Viareggio (segue firma). 






domenica 30 luglio 2017

Per chi non lo sapesse o gli sia sfuggito...

Come già annunciato la Editorial Circulorojo ha pubblicato nella sua  Collana “Storia”, su diverse piattaforme web, il mio libro “Rinascita del turismo a Cuba ì Visto da un italiano” nella sua collana di Storia, sia nella versione italiana che spagnola.







Una raccolta di memorie nella quale non tutto è tutti sono stati menzionati o ricordati  il tempo, si sa, è tiranno e i ricordi affiorano e svaniscono.
Penso che comunque sia una testimonianza di prima mano di chi ha visto rinascere e fiorire il “nuovo” turismo a Cuba anche se spesso, purtroppo, nasconde aspetti poco edificanti o è stato fonte di matrimoni misti in molti casi, per fortuna non tutti, naufragati miseramente.
Oggi il turismo è una voce importantissima nell’economia cubana, forse la prima o lo sta per diventare. Strutture e servizi, statali, cooperativi e privati, aumentano giorno dopo giorno aumentando per capacità e qualità.
Direi che è importante sottolineare anche la presenza di un turismo nazionale che fino a pochi anni fa era praticamente inesistente o di nicchia. Oggi i cubani possono usufruire di tutte le strutture, senza limitazioni e anche di acquisire, se vogliono e possono, “pacchetti” di viaggio all’estero.
Con la presidenza di Obama negli Stati Uniti, si annunciava una nuova era negli interscambi fra i due Paesi, al di la delle intenzioni reali, oggi Trump ha messo un freno particolarmente nella mobilità dei cittadini statunitensi intenzionati a visitare Cuba. Per fortuna i Trump passano e speriamo magari prima del previsto.
Ad ogni modo il turismo continua ad aumentare con visitatori da ogni parte del mondo. Le linee aeree aprono nuove rotte e si sommano alla destinazione Cuba. Sono cadute molte barriere ideologiche e strutturali che impedivano di ampliare questo settore, vitale per i Paesi dei Caraibi. Quello che mi meraviglia, o non sono informato, è l’assenza di programmi multi destino, crociere a parte. Chissà se qualche operatore turistico con la vista un po’ più lunga del normale ci provi.


L'Avana de Jaimanitas, alba e tardo pomeriggio con Kite surf


Due viste del litorale di Miramar e del Vedado ovest, all'alba e nel tardo pomeriggio con Kite surf. Nella prima foto, un sistema nuvoloso che richiama abbastanza la silohuette dell'Isola.

















giovedì 6 luglio 2017

Turismo: presente e futuro per Cuba

Come già annunciato la Editorial Circulorojo ha pubblicato, su diverse piattaforme web, il mio libro “Rinascita del turismo a Cuba ì Visto da un italiano” nella sua collana di Storia.


Una raccolta di memorie nella quale non tutto è tutti sono stati menzionati o ricordati  il tempo, si sa, è tiranno e i ricordi affiorano e svaniscono.
Penso che comunque sia una testimonianza di prima mano di chi ha visto rinascere e fiorire il “nuovo” turismo a Cuba anche se spesso, purtroppo, nasconde aspetti poco edificanti o è stato fonte di matrimoni misti in molti casi, per fortuna non tutti, naufragati miseramente.
Oggi il turismo è una voce importantissima nell’economia cubana, forse la prima o lo sta per diventare. Strutture e servizi, statali, cooperativi e privati, aumentano giorno dopo giorno aumentando per capacità e qualità.
Direi che è importante sottolineare ancje la presenza di un turismo nazionale che fino a pochi anni fa era praticamente inesistente o di nicchia. Oggi i cubani possono usufruire di tutte le strutture, senza limitazioni e anche di acquisire, se vogliono e possono, “pacchetti” di viaggio all’estero.
Con la presidenza di Obama negli Stati Uniti, si annunciava una nuova era negli intercambi fra i due Paesi, al di la delle intenzioni reali, oggi Trump ha messo un freno particolarmente nella mobilità dei cittadini statunitensi intenzionati a visitare Cuba. Per fortuna i Trump passano e speriamo magari prima del previsto.
Ad ogni modo il turismo continua ad aumentare con visitatori da ogni parte del mondo. Le linee aeree aprono nuove rotte e si sommano alla destinazione Cuba. Sono cadute molte barriere ideologiche e strutturali che impedivano di ampliare questo settore, vitale per i Paesi dei Caraibi. Quello che mi meraviglia, o non sono informato, è l’assenza di programmi multidestino, crociere a parte. Chissà se qualche operatore turistico con la vista un po’ più lunga del normale ci provi.


lunedì 3 luglio 2017

Rinascita del turismo a Cuba

È on line l’e-book “La rinascita del turismo a Cuba (vista da un italiano)” con la corrispondente edizione in lingua spagnola “El renacimiento del turismo en Cuba” (visto por un italiano), pubblicato dalla Editorial Circulo Rojo de El Ejido (Almería), Spagna. Si può avere il libro in forma digitale o in cartacea.

I link sono:





visto rinascere e fiorire il turismo a Cuba, dopo i primi anni difficili della ricostruzione e che prosegue a gonfie vele nonostante le difficoltà create dall’esterno all’economia del Paese.
I testi sono accompagnati, con la stessa versione grafica, da oltre 200 fotografie per chi volesse ricordare un eventuale soggiorno cubano o volesse avere qualche imagine inedita della maggiore delle Antille.
Il libro ha un finale “rosa” in quanto scritto quando nessuno avrebbe scommesso 1 centesimo sull’avvento di Sua Prepotenza Trump alla presidenza degli Stati Uniti e al momento delle sue dichiarazioni sull’applicazione di misure diverse, non certo nuove nei riguardi di Cuba, era già in fase di stampa e distribuzione alle piattaforme e librerie, non è stato possibile aggiungere un’appendice. Resta il fatto che i Trump, prima o poi, passano mentre Cuba rimane.









lunedì 26 giugno 2017

Voglia di trasferirsi (e lavorare) a Cuba

Ogni tanto ricevo ancora qualche richiesta di suggerimento per trasferirsi a Cuba a scopo di lavoro. Qualche anno fa avevo pubblicato alcuni chiarimenti in merito che ritengo opportuno riassumere per ricordare i problemi esistenti in questo campo.
In primo luogo, un trasferimento a Cuba per motivi di lavoro comporta l’apertura di un’attività, ritenuta utile al Paese, con conseguente investimento che comporta somme notevoli. In questo caso l’imprenditore può inviare a Cuba in sua rappresentanza personale amministrativo o operativo di sua fiducia. Pertanto è possibile, avendo conoscenza e fortuna, farsi assumere in Italia (o altro Paese estero) dall’imprenditore per lavorare a Cuba. Questo “status” da diritto alla residenza temporanea che ha la durata del contratto di lavoro e che è prorogata ogni anno. Per avere una residenza permanente che da la possibilità (molto teorica) di lavorare in un’azienda cubana o svolgere lavori per conto proprio, normalmente bisogna avere un coniuge a Cuba o se si fosse divorziati, anche uno o più figli di madre o padre cubano e residenti nel Paese. Esistono anche altre possibilità per “ragioni umanitarie” che vengono valutate, caso per caso e che non credo facciano parte della casistica di persone in età lavorativa, almeno generalmente.

Bisogna tener presente che lavorare a Cuba, come residente permanente, comporta un tenore di vita sensibilmente inferiore a quello che si ha nei Paesi industrializzati e comporta limitazioni materiali di cui il turista non ne risente, a meno che non si abbia un’altra fonte di reddito esterno o si apporti un capitale per avviare un lavoro autonomo che abbia un buon ritorno economico.

domenica 18 giugno 2017

Che fine faranno i voli commerciali? E le crociere?

Con le misure che verranno adottate nel giro di pochi mesi, le 10 compagnie aeree nordamericane che operano su Cuba con voli commerciali, vedranno ridotte drasticamente, le quote di viaggiatori statunitensi da e per l’Isola.  Credo che potrebbe essere una buona occasione per le agenzie europee organizzare viaggi multidestino con passaggio da Cuba, vuoi con un programma USA/Cuba, o semplicente un viaggio di A/R sull’Avana via Miami o New York, vuoi con l’inserimento di altri Paesi della zona. L’Avana oggi è collegata con diversi aeroporti dell’area caraibica: Antigua e Barbuda, Bahamas, Repubblica Dominicana, Giamaica, Isole Cayman, Messico, Panama, Trinidad e Tobago, Venezuela. Immagino che le linee nordamericane, per non lavorare in perdita o cancellare la loro presenza a Cuba, sarebbero disposte a trattare prezzi convenienti per il turismo europeo che voglia conoscere l’area centro e nordamericana. Meditate, gente, meditate.

Altro discorso è per le crociere, se Trumpone applica strettamente le norme sull’embargo, nessuna nave può toccare porto cubano senza avere il divieto di 180 giorni per toccarne uno statunitense…

venerdì 2 giugno 2017

Servizio di Raitalia del 25 maggio 2016

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a749efa6-26c0-4716-9b50-eff4ef590fa8.html

Uno dei molti servizi effettuati da Fiorella Cappelli a Cuba in questi ultimi anni.