Tra
i presidenti “buoni” degli Stati Uniti ne spiccano 3, democratici, che non
hanno certo brillato con la bontà verso Cuba e il Venezuela. Il più “buono”, il
martire, J.F. Kennedy, ha esordito il 4 marzo del 1960, fresco fresco, con
l’attentato alla nave francese La Coubre che si trovava nel porto dell’Avana
carica di armi ed esplosivi destinati alla difesa del Paese. L’attentato ha
causato un centinaio di morti e oltre 200 feriti tra equipaggio, lavoratori del
porto e passanti. Il 17 aprile 1961, è noto, ha patrocinato lo sbarco alla Baia
dei Porci della Brigata 2205 composta nella maggioranza da controrivoluzionari
cubani ex batistiani residenti negli USA. Come si sa il colpo è andato male in
meno di 72 ore, in realtà furono 66.
Un
altro democratico, Bill Clinton (quello del sesso “improprio”), nel 1996 faceva
approvare la Legge Helms-Burton che prevedeva un inasprimento dell’embargo
contro Cuba e si aggiungeva alla legge Torricelli, approvata da Bush padre,
fornendo al futuro Donald Strump il destro per applicare due titoli rimasti non
operativi con strangolamento ancora più forte del popolo cubano a cui, secondo
loro, erano dirette le misure per migliorare i Diritti Umani e Civili
nell’Isola.
Si
arriva così a Barack Obama, la Speranza in persona, il quale per il vero ha
riannodato i rapporti diplomatici con Cuba con la riapertura delle rispettive
ambasciate e ha operato cambiamenti di atteggiamento verso l’Isola con notevoli
progressi nelle relazioni bilaterali, autorizzando viaggi ai residenti negli
Stati uniti e le crociere con scalo in diversi porti dell’Isola.
Indimenticabile è stata, poi, la sua visita all’Avana dopo quasi 80 anni
dall’unica visita di un presidente statunitense alla capitale cubana. In
realtà, il fine nemmeno tanto nascosto era quello di rosicchiare la Rivoluzione
cubana dall’interno, visto che con gli scontri frontali attuati per quasi 60
anni non ci era riuscito nessuno. Il becero Strump, invece, oltre che cercare
di distruggere i programmi interni di Obama, ha ripreso la vecchia filosofia
del bastone.
A
questo si aggiunge, da parte di Obama, l’aggiunta del Venezuela nella lista
delle minacce alla sicurezza nazionale (sic!) e si sa dello stretto rapporto
politico ed economico tra Cuba e il Paese sudamericano.
Cosa
succederà col prossimo? Non credo in grandi cambiamenti, in fondo, sia
repubblicani che democratici sono strumento delle lobbies strapotenti con
petrolieri, armaioli e farmaceutici in testa.