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mercoledì 27 maggio 2020
giovedì 14 maggio 2020
Essere o non essere?
Negli
Stati Uniti, oltre ai dilemmi se è nato prima l’uovo o la gallina o se la zebra
è bianca a righe nere o nera a righe bianche, c’è il dilemma molto più serio
che è: aprire o non aprire?
In
un Paese normale, indipendentemente dal regime politico vigente, la logica
umana suggerisce di applicare le norme necessarie per salvare più vite
possibili e non tornare a livelli di super saturazione di ospedali e servizi
funerari come all’inizio della pandemia, per altro scoppiata con una velocità
di propagazione vertiginosa che ha preso tutti alla sprovvista anche per il
carattere sconosciuto del virus.
In
un Paese esasperatamente capitalista, dove anche l’aria che si respira ha un
costo, la logica di chi ha adottato o ereditato questo sistema politico ed economico,
probabilmente hanno ragione gli strumpisti forti dei loro diritti di libertà
anche quando suppone prevaricazione o ignoranza dei diritti degli altri, il
fatto che in un sistema così composto l’economia può superare i normali diritti
alla salute perché un crollo del sistema comporta una sequela di danni non solo
economici, ma proprio fisici in quanto si moltiplicano i casi di disperazione
che portano al suicidio, disturbi psichici, alla violenza o all’inedia per
milioni di persone che si trovano senza mezzi di sussistenza ed uno Stato che
non è assolutamente assistenziale e dove i dati statistici ufficiali hanno una
buona possibilità di non rispecchiare la realtà dati i milioni di clandestini
che sfuggono ai controlli che comunque non sono fatti in maniera completamente
efficace.
Un
dilemma tragico che fa dubitare se sia migliore il rimedio che la malattia e
vede già prevalere la fazione di “libertà a ogni costo” senza pensare che
proprio loro e le loro famiglie potrebbero essere le prossime vittime di
un’espansione incontrollata dell’infezione.
giovedì 30 aprile 2020
Le provocazioni non finiscono mai
La
scorsa notte, alle 02.00 locali di raffiche di fucile automatico che
fortunatamente non hanno causato vittime, ma solo alcuni danni lasciati dai
proiettili sulla facciata e le, circa, l’Ambasciata di Cuba a Washington è
stata oggetto colonne. L’aggressore è stato catturato sul luogo da parte della
polizia, ma il suo nome e la motivazione del gesto non sono stati resi noti
così come le autorità statunitensi non hanno contattato quelle cubane per
informarle del fatto. Il tutto aggiunto al sempre più ferreo “bloqueo” verso
fornitori e uffici finanziari che hanno (o avevano) rapporti con Cuba. Il tutto
nella flagrante violazione del Diritto Internazionale e sopra tutto dei Diritti
Umani, dal momento che il mondo è in preda alla Pandemia. A questo si aggiunge un’intensa
campagna di fake news e diffamazioni in merito alla solidarietà del personale
sanitario cubano e alle investigazioni scientifiche in corso dai laboratori
cubani, attraverso organi d’informazione prezzolati o compiacenti.
giovedì 16 aprile 2020
Imperatore o dittatore? Fate voi
La
pandemia legata al Covid-19 ha portato il mondo a una vera e propria catastrofe
di dimensioni inimmaginabili, dopo le Guerre Mondiali. Adesso appaiono
scienziati che “avevano previsto una possibilità simile” da anni, ma secondo
loro, nessuno li ha ascoltati e men che meno sorretti economicamente per
prepararsi, non si sa come.
Vero
è che ovunque si sono ridotti ai minimi gli investimenti e i bilanci per la
Ricerca e più in generale per la Salute. Nel caso degli Stati Uniti, poi, è
quasi da ritenersi un biglietto vincente della lotteria il poter godere di
assistenza medica senza dover pagare ingenti somme per assicurazioni o per
interventi diretti. Il presidente che incolpa a destra e a manca senza
addossarsi la minima responsabilità, adesso col suo delirio di onnipotenza,si sta trasformando in dittatore o
quantomeno in Re non costituzionale assumendo, o volendo assumere, poteri
assoluti. Non a caso il suo nickname di Twitter è realTrump che per assonanza
cacofonica assomiglia a “royal” così come Strump con Strunz. Le obsolete, anacronistiche
e costosissime monarchie costituzionali che sopravvivono nel 21° secolo e
inizio del terzo millennio in Europa, impallidiscono.
Dopo
aver deciso di togliere il contributo all’Organizzazione Mondiale della Sanità,
essersi messo in guerra coi Governatori dei singoli Stati, perdendo, adesso ha
deciso di sospendere il Parlamento e assumere poteri straordinari e assoluti,
dicendo che lo può fare! Ma come nella patria della Libertà?
Come
ciliegina sulla torta, usando l’emergenza come propaganda elettorale ha preteso
che la sua firma apparisse sui boni sussidio che si stanno ripartendo, come se
li elargisse di tasca propria. All’obiezione del Segretario del Tesoro a cui
spetta il diritto/dovere della firma, ha inventato il modo di farla apporre
comunque sul lato sinistro del buono in uno spazio vuoto.
Sarà
cattiveria diabolica pensare a quanti attentati, riusciti in toto o in parte o
falliti, hanno subito Presidenti molto più degni di questo nome?
domenica 12 aprile 2020
Seconda brigata medica in Italia
Ricevo dall’amico Luca Lombroso questo articolo
pubblicato da Repubblica che molti avranno già letto, ma non tutti...
Qua la situazione è peggio di quello che si sperava
con oltre 600 casi positivi, ma comunque si cerca di fare il possibile per
limitare i contagi.
Nei vicini Stati Uniti, com’è riportato da tutti i
media del Pianeta il fenomeno è fuori controllo per i ritardi nei provvedimenti
e le carenze del sistema sanitario, non idoneo a contenere grandi epidemie,
seppure sia il Paese più potente del mondo e uno dei più avanzati nella scienza
e tecnologia. Strump si preoccupa più di aumentare minacce e aggressioni contro
i Paesi “nemici” e diffondendo notizie false come quella che Cuba avrebbe
comprato medicine e apparecchi medici nel suo Paese, mentre mantiene sanzioni
ferree, anacronistiche e contro ogni diritto Internazionale o Umano. Adesso ha
spostato la “ripresa” dal 12 aprile ai primi di maggio, ma ha detto che (bontà
sua) sentirà le autorità sanitarie. Speriamo che quando cessi veramente lo
stato di allarme mondiale, le pressioni di compagnie di navigazione e linee
aeree lo costringano a riprendere le rotte su Cuba.
Coronavirus: un Boeing per portare in Piemonte delegazione di 38 medici e
infermieri cubani
di PAOLO VIOTTI12 Aprile 2020
Arriveranno
domani a Caselle: saranno impiegati alle ex Ogr trasformate in ospedale da
campo
Sono attesi
domani, Pasquetta, all'aeroporto di Caselle i 38 medici e infermieri della
Brigada Henry Reeve che il Ministero della Salute di Cuba ha destinato al
Piemonte, accogliendo la richiesta formulata nelle scorse settimane dal
presidente della Regione Alberto Cirio attraverso l'Ambasciata di Cuba in
Italia. Si tratta di 21 medici e 16 infermieri, accompagnati dal loro
coordinatore logistico, che resteranno ad operare gratuitamente in Piemonte
fino a quando l'emergenza lo renderà necessario.
"La
nostra riconoscenza va innanzitutto a Cuba e agli operatori sanitari che hanno
accettato di aiutare il nostro territorio in un momento così difficile -
spiegail governatore Cirio -. Desidero ringraziare la Farnesina, il ministro
della Salute Speranza e la Protezione civile per aver appoggiato la nostra
richiesta, ma anche l'ambasciatore Jose Carlos Rodriguez Ruiz e il
consigliere regionale Marco Grimaldi che insieme all'Aicec, l'Agenzia per l'Interscambio
Culturale ed Economico con Cuba, ci hanno supportato nei contatti con il
governo cuban. Essere da subito presenti come 'sistema Italia' nella sua
completezza è stato un elemento di forza".
Tra gli
operatori sanitari in arrivo da Cuba ci sono epidemiologi, anestesisti,
rianimatori, medici di medicina generale e infermieri specializzati in terapia
intensiva. Personale di estrema competenza, appartenente alla stessa ' Brigada'
già operante in Lombardia e specializzata in interventi di emergenza. Dopo
qualche giorno di conoscenza delle principali strutture sanitarie piemontesi in
cui si sta lottando contro il Covid 19, la squadra opererà presso la nuova area
sanitaria temporanea in fase di allestimento alle Ogr.
Luca Lombroso
Meteorologo AMPRO e divulgatore ambientale
martedì 31 marzo 2020
Presunte prevaricazioni a danno di turisti italiani
L’amico
Luca Lombroso, rientrato in Italia dal Costa Rica, mi segnala di ricevere
diversi messaggi di turisti italiani “prigionieri” negli alberghi cubani dai
quali “non possono uscire nemmeno per comprarsi da mangiare”. Mi sembra giusto
chiarire che dal 24 marzo scorso sono stati chiusi gli accessi al Paese per
motivi turistici o comunque non giustificati e TUTTI i turisti stranieri
presenti negli alberghi dell’Isola sono stati rimpatriati entro quella data e
sono rimasti solo quelli che erano sparsi in case private, i quali, una volta
localizzati sono stati messi in quarantena in alberghi precisamente per fare in
modo che non deambulassero e non avessero problemi di vitto e alloggio.
Probabilmente i nostri compatrioti, magari a Cuba da tempo, non hanno presente
la situazione reale dell’Italia e non sanno cosa vuol dire “quarantena” e
perché si adotta questa misura.
Parallelamente,
da quella stessa data, i cittadini cubani o stranieri residenti che rientrano
dall’estero sono inviati direttamente a centri di quarantena e non direttamente
ai loro domicili.
Per
il rimpatrio dei nostri concittadini, scaduto il termine di isolamento, dovrà
evidentemente interessarsi la nostra Ambasciata, secondo indicazioni del
Ministero degli Esteri tramite il servizio dell’Unità di Crisi.
giovedì 26 marzo 2020
Russia e Cuba, due parolacce...
Due
Paesi visti come il fumo negli occhi dalla UE e anche da buona parte della
politica e non italiana, sono stati tra i più solidari nell’inviare aiuti
all’Italia, nel limite delle loro possibilità che nel caso di Cuba sono
veramente poche, ma oltra al contingente italiano ne ha inviati altri 6.
Giamaica, Surinam, Granada, Belice, Venezuela e Nicaragua .
Questo
trascurando le sanzioni applicate contro di loro dal blocco europeo per
compiacere al prepotente gigante nordamericano che ha appena cominciato a
pelare le gatte.
mercoledì 25 marzo 2020
Il mio succinto ricordo di Juan Padrón
Probabilmente,
molti lettori che non siano cubani o che non conoscano benissimo Cuba, si
chiederanno chi era Juan Padrón nonostante nel settore dell’animazione è
conosciuto in tutto il mondo che ha percorso in gran parte per la sua attività.
La
sua brillante vita artistica è cominciata da disegnatore di fumetti fino alla
creazione del suo personaggio diventato icona e idolo di grandi e piccoli:
Elpidio Valdés. Un giovane combattente per la libertà di Cuba dal dominio
spagnolo, Con gli anni, Elpidio è stato introdotto nei cortometraggi di
animazione che servono ancora oggi come materiale didattico per i giovanissimi
e nel tempo è stato coinvolto in molte altre circostanze epiche nella storia di
Cuba. Il binomio è diventato indissolubile.
Una
delle cose straordinarie di queste avventure è che Elpidio e i suoi compagni di
avventura, con in primo piano il fedele e imprevedibile cavallo Palmiche, hanno
conquistato gli schermi grandi e piccoli della Spagna dove, gli spagnoli
nonostante i loro antenati siano vittime di caricature beffarde e naturalmente
perdenti, accolgono questi variopinti “mambises”
con grande simpatia e Juan è sempre stato ricevuto con calore nell’antica Madre
Patria.
Juan
però, raggiunto il grande pubblico internazionale, non si è fermato ed ha
continuato a partorire personaggi divertenti e dalle caratteristiche più
svariate. Esaurito il filone Elpidio, si è dedicato a una serie sketch
fulminanti, non a caso chiamati Filminuto, in collaborazione con Joaquín Lavado
“Quino”, col quale ha stretto una grande amicizia col risultato di animare i
disegni di Mafalda che fino ad allora Quino aveva sempre rifiutato, ma il
talento e la carica umana di Juan lo hanno convinto. Poi è venuta la serie di !Vampiros
en La Habana” che ha segnato l’ingresso di Juan nel lungometraggio.
Tutte
le pellicole dei “Vampiros”, a partire dal soggetto e la sceneggiatura sono
state anche trasposte in letteratura per giovani.
Sul
piano personale Juan era un tipo straordinariamente gioviale, sempre pronto
alla battuta e allo scherzo, non potrò mai dimenticare i momenti passati
assieme con le sue imitazioni dei “fratelli sovietici” dalle quali ha anche
tratto un corto intitolato “Kolia”, un giovane marinaio sommergibilista della
marina di quel Paese.
Prediligeva
le storie belliche essendo attento studioso di armi e uniformi di ogni epoca o
Nazione moderna. Più volte gli ho fatto notare che in Europa questi tipi di
“cartoons”, specialmente per i bambini, potevano non essere sempre o da tutti
graditi, ma evidentemente il modo di affrontare il tema, faceva passare in
secondo piano la parte “violenta”.
Si
dice che normalmente i comici o gli umoristi in genere, nella vita quotidiana
non lo sono affatto, uno degli esempi che ho conosciuto è proprio Quino, sempre
serio e compunto, ma quando apre la bocca è per una battuta o un’osservazione
micidiale. Juan non faceva parte di questa presunta maggioranza il buonumore e
le risate accompagnavano le sue giornate.
Molto
ci sarebbe da dire e sicuramente hanno detto, dicono e diranno i media di ogni
parte del mondo, andando sicuramente più a fondo di queste righe a carattere
personale e non certo professionale.
martedì 24 marzo 2020
Ma quando cambierà? ¿Pero cuando cambiará?
Il
detto che le disgrazie non vengono mai sole è più fondato che mai in questi
ultimi tempi. Dopo la catastrofe planetaria causata dal Covid-19 o Sars 2 come
pure si conosce che ha flagellato l’Italia più che mai, in relazione alla
popolazione/contagi/morte, attualmente Cuba e in particolare l’Avana soffre di
una delle più gravi siccità delle ultime decadi, con grave rischio di severi
razionamenti, peraltro già in parte iniziati.
Poi ne sono avvenute altre che hanno toccato
da vicino me e ovviamente in modo maggiore altre persone più legate a Sergio
Lago o, notizia di oggi, a Juan Padrón, il grande del Cinema di Animazione
cubano, ma non solo. Juan soffriva da tempo di grave affezione polmonare con
gravi complicazioni, ma non connessa al Coronavirus. Lui poi non era di quelli
che avessero gran cura della propria salute aggravata anche da un sovrappeso
veramente eccessivo che gli rimproveravo spesso.
La
mia amicizia con lui risale agli anni ’80, quando frequentavo gli Studi di
Animazione dell’ICAIC di cui la mia compagna di allora era direttrice. Da
allora ci siamo frequentati anche se saltuariamente, qualche pranzo o cena o
frequentazione di eventi. Difficilmente dimenticavamo i rispettivi compleanni,
il mio 75°, nel giugno scorso, ha avuto il piacere di averlo gradito ospite con
la sua compagna di sempre: Berta la “gallega”, soprannominata così per i suoi
natali in Galizia.
Ci
siamo visti anche a Milano in occasione della prima europea del suo film
“Vampiros en La Habana”, anche quella volta coincise con il mio compleanno,
credo fosse il 62°.
Il
29 gennaio scorso, per i suoi 73, era ancora in piena attività nello studio
allestito in casa e anche solo per telefono non ho mancato di fargli gli auguri.
La
famiglia ha chiesto le esequie private, anche a conseguenza della situazione di
allarme sanitario, aggiungendo che una volta passata la buriana gli si
renderanno i dovuti onori.
Un
abbraccio a Berta, Silvia e Ian.
El dicho (italiano) que las degracias
nunca andan sólas está más que nunca vigente en estos tiempos. Luego de la
catástrofe planetaria ocasionada por el Covid-19 o Sars2 como también se conoce
que ha castigado a Italia más que nunca con relación a la población/
contágios/muerte, en estos momentos
Cuba, y especialmente La Habana, està sufriendo una de las más violentas
sequías de las últimas décadas con fuerte riesgo de estrictos racionamientos,
por ende ya comenzados.
Luego han sobrevenidos otras que me
han tocado de cerca y por supuesto en forma mayoritaria a las personas más
cercanas a Sergio Lago o, de hoy a Juan Padrón, el grande del Cine de Animación
cubano, pero no solamente. Juan padecía desde tiempo de una complicanza
pulmonar bastante severa, pero sín conexión con el Coronavirus. Él además no
era de los que se cuidan mucho la salud con la adjunta de un sobre peso
realmente excesivo que a menudo le reprochaba.
Mi amistad con él se remonta a los
años ’80, cuando frecuentaba los Estudios de Animación del ICAIC de los cuales
mi compañera de entonces era la directora. Desde entonces nos hemos frecuentado
aunque no a menudo, algua comida, almuerzo o eventos. Dificílmente se nos
olvidaban los respectivos cumpleaños, mi 75, en el pasado mes de junio, tuvo el
placér de tenerlo como grato huesped con su compañera de siempre: Berta, la
“gallega”, cuyo nombrete se debe a los natalicios en Galicia.
Nos hemos visto también en Milano
donde concidimos en ocasión de la presentación en Europa de su primer
largometraje “Vampiros en La Habana” y también de otro cumpleaño mio que creo
fue el 60.
El 29 de enero pasado, en sus 72,
estaba todavía en plena actividad en el estudio instalado en su casa y aunque
sólo por teléfono no he faltado en felicitarme con él.
La familia ha pedido una ceremonia
estrictamente privada, también a consecuencia de la alarma sanitaria, agregando
que a la vez que pase la tormenta, se le brindaran los debidos honores. Un
abrazo a Berta, Silvia y Ian.
Con Juan, Ian e Berta a un Festival del Cine
Con Juan, Ian e Berta a un Festival del Cine
sabato 21 marzo 2020
Corona? Preferisco di no!
Mentre altre tre brigate di personale della salute cubane sono partite per Granada, Surinam e Giamaica, a tutto ieri, 20 di marzo, i casi positivi di Covid-19 accertati a Cuba sono 25 e tutti d’importazione, non si sono verificati
casi di trasmissione interna.
I
due atleti provenienti dall’estero non sono risultati positivi come avevo
erroneamente segnalato, ma sono in osservazione come casi sospetti.
Il
Governo cubano ha stabilito diverse misure di fronteggiare la pandemia, non
solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale. Sono sospese
le manifestazioni culturali e sportive e si raccomandano le precauzioni in
vigore nel resto del mondo.
Da
martedì prossimo saranno ricevuti solo cittadini cubani residenti all’estero o
cittadini stranieri con residenza temporanea o permanente a Cuba. Le frontiere
seppure tecnicamente aperte, lo saranno solo per le attività commerciali o per
l’uscita dal Paese di eventuali turisti ancora presenti o di cittadini cubani
diretti all’estero dove sollecitati. Anche gli spazi aerei resteranno aperti
alla navigazione internazionale.
Nel
frattempo è arrivata a Milano la brigata composta da 53 tra medici e altro
personale della salute, così come sono arrivati a destinazione i croceristi
inglesi, mentre la nave Breamar ha ripreso la navigazione e il suo equipaggio
affronterà la quarantena in mare.
Un
cittadino statunitense presente tra i casi positivi, su richiesta dello stesso
e con i relativi interventi della sua Ambasciata, è stato rimpatriato a bordo
di una eliambulanza venuta dalla Florida.
Immagini riprese dalla TV cubana dell'imbarco dei crocieristi:
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