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lunedì 15 dicembre 2014

Il Festi...và

Questa edizione del Festival del Nuovo Cine Latinoamericano dell’Avana, si è conclusa con un caloroso messaggio di Geraldine Chaplin che pur essendo di casa da queste parti non ha potuto essere presente a questa edizione dove ha ottenuto il premio “Coral” come miglior attrice protagonista per il film Dólares de arena di Israel Cárdenas e Laura Amelia Guzmán (Repubblica Dominicana, Argentina, Messico). La Chaplin, oltre ai doverosi saluti e ringraziamenti si è detta particolarmente felice per la coincidenza del premio con il luogo ove è stato consegnato, ovvero il cinema che porta il nome di suo padre, l’immenso Charlie Chaplin, mentre il miglior attore protagonista è andato al giovanissimo ed esordiente Armando Valdéz Freire per “Conducta” di Ernesto Daranas (Cuba).
Lo stesso film ha ottenuto anche il “Gran Premio Coral”.
Il premio assegnato dal pubblico è andato alla pellicola cubana “Vestido de novia” la cui regista Marilyn Solaya ha ricevuto il premio dalle mani di Matt Dillon, ospite del Festival.
La lista dei premi è lunga e risulterebbe tediosa, gli interessati la possono certamente trovare nei vari siti specializzati o su quelli della stampa cubana.

La premiazione è stata accompagnata da un’esibizione del Trio di Hermán López Nussa con musiche originali dell’autore per diversi film, in concorso e no. 






domenica 14 dicembre 2014

Opprimente

OPPRIMENTE: schiaccia il cervello

Festival - Assegnati i premi collaterali

Alla vigilia della chiusura sono stati asegnati i premi messi a disposizione da Enti e Associazioni per questa 36ma edizione del Festival del Nuovo Cine Latinoamericano, ecco com'è andata:


Premio UNETE (UNESCO): Refugiado di Diego Lerman (Argentina, Colombia, Francia, Germania)

Premio Unicef: Conducta di Ernesto Daranas (Cuba)

Premio ASPE/FEISAL: Democracia em preto e branco di Pedro Asbeg (Brasile)

Premio UNEAC: Conducta di Ernesto Daranas (Cuba)

Premio Associazione Cubana Produttori del Cine: La pared de las palabras di Fernando Pérez Valdés (Cuba)

Premio “Caminos” Associazione Martin Luther King: Vestido de novia di Marilyn Solaya (Cuba, Spagna)
menzione speciale a: El regreso di Patricia Eleanne Ortega (Venezuela)

Premio Telesur: Viaje al País que ya no existe di Isabel Santos (Cuba, Vietnam)

Menzione a: Ajedrez, clases particulares di Inés Grah e Javier Hayrabedian (Uruguay)
El tigre y el venado di Sergio Alberto Sibrián (El Salvador)

Premio Red de Realizaciones cubanas: Vestido de novia  di Marilyn Solaya (Cuba, Spagna)

Premio “El Mégano” cineclubs: La pared de las palabras di Fernando Pérez Valdés (Cuba)1

Premio “Glauber Rocha” – Prensa Latina: Relatos salvajes di Damián Szifrón (Argentina, Spagna)
E menzione a: Conducta di Ernesto Daranas (Cuba)

Premio Casa de Las Américas: Güeros di Alonso Ruízpalacios (Messico)

Premio Documentales Memoria Pablo de la Torriente Brau: La muerte de Jaime Roldós di Manolo Sarmiento e Lisandra I. Rivera (Ecuador, Argentina)
Menzione a: El futuro es nuestro  di Ernesto Ardito e Virna Molina (Argentina) e Manos Unidas di Roly Santos (Argentina, Bolivia, Cile)

Premio “Vijía” della sub sede di Matanzas: Conducta  di Ernesto Daranas (Cuba)

Premio Circolo Culturale UPEC: Conducta di Ernesto Daranas (Cuba)







sabato 13 dicembre 2014

Festiv...Italia

Anche l’Italia è presente a questo Festival, mancava da qualche edizione, ma finalmente il ritorno. Sono stati presentati 5 film, ovviamente non in concorso: “Smetto quando voglio”, di Sydney Sibilia, pluripremiata in varie occasioni, candidata a 12 David di Donatello e considerata la miglior commedia della stagione 2013/14 al Globo d’Oro, “I nostri ragazzi” di Ivano De Matteo, “Fino a qui tutto bene” un film indipendente di basso costo di Roan Johnson, “Io, Arlecchino” di Matteo Bini e Giorgio Pasotti e per finire un documentario nella sua presentazione speciale “Archivio Segreto Vaticano – Un viaggio nella storia” di Luca Duran, prodotto dal centro Televisivo della Città del Vaticano.
Questa presenza è stata possibile grazie alla Fondazione Ente dello Spettacolo e la Commisssione Filmica Roma Lazio ed è stata presentata nella sezione speciale “Encuentro Internacional Panorama Italia - Shooting. Production Industry”.

Una rappresentanza della Commissione Filmica e il regista Johnson hanno tenuto un incontro coi partecipanti e con la stampa illustrando la situazione della produzione e diffusione del cinema in Italia e uno sguardo alle realizzazioni e/o possibilità di coproduzioni con altri Paesi tendendo una mano verso Cuba di cui hanno apprezzato la filmografia, con l’augurio di incrementare questa possibilità.


Opposto

OPPOSTO: si dice dopo la prenotazione

venerdì 12 dicembre 2014

Festivaleando

Presentato dall’autrice ed editrice il libro World film locations Havana di Anne Marie Stock (U.S.A.) che racchiude indicazioni, piantine e fotografie delle “locations” di molti film girati all’Avana, con lei, parte dei suoi coillaboratori alla ricerca e realizzazione del progetto.






Successivamente conferenza stampa sui film: “Gente de bien”, “La pared de las palabras”, “Mr. Kaplan” e “Venecia” rispettivamente di Franco Lolli (Colombia/Francia), Fernando Pérez (Cuba), Álvaro Brechner (Uruguay/Spagna/Germania) e Enrique Álvarez Martínez (Cuba/Colombia) con la presenza di tre degli autori e alcuni degli interpreti fra cui Jorge Perugorría, René de la Cruz e Isabel Santos.




Il Trailer di The cuban Hamlet

Ringrazio l'architetto Marco Marini, coproduttore con la IXCO del film, per avermi inviato il link per il trailer del documentario sulla vita di Thomas Milian, recentementre girato all'Avana con la sua partecipazione in un incontro che non avveniva da circa 60 anni e che andrà in onda, come già pubblicato, il prossimo 16 alle 23.15 sul canale RAI Movie.

http://raimovie.blog.rai.it/2014/12/11/the-cuban-hamlet-storia-di-tomas-milian/?refresh_ce

Opposizione

OPPOSIZIONE: sono un "buon partito"

giovedì 11 dicembre 2014

Festiv..americano

Altro invitato di lusso è l'attore e regista statunitense Matt Dillon del quale però non è stata annunciata nessuna conferenza stampa. Finora ha rilasciato solo un'intervista esclusiva al Noticiero Nacional del Televisión.


Operetta

OPERETTA: possiedo un accessorio per enteroclisma

mercoledì 10 dicembre 2014

Messa in onda di The Cuban Hamlet

Come da notizia ricevuta dal regista, Giuseppe Sansonna, il film biografico sulla vita di Thomas Milian o Tomás Milián...va in onda sul canale di RAI Movie il 16 dicembre alle 23,15 peccato non poterlo vedere...almeno per adesso.

Festiv...andando

Conferenza stampa di Jorge Perugorría, regista, con I principali interpreti del suo film: “Fatima o el Parque de la Fraternidád”, Tomás Cao, Mirthas Ibarra e Carlos Enrique Almirante. Il film racconta una storia d’amore nel mondo degli omosessuali e travestiti che si muovono, nelle notti, attorno al Capitolio. Perugorría è conosciuto anche in Italia in particolare come interprete dei film degli anni ’90, “Fragole e cioccolata”, assieme a Mirtha Ibarra, nominato all’Oscar come miglior film straniero, “Lista d’attesa” e "Guantanamera". Il suo percorso è proseguito ed ha raggiunto i 50 film come attore a cui si sono aggiunti i suoi ultimi lavori dietro la cinepresa. Jorge però non ha tralasciato la recitazione ed è impegnato, per tutto il 2015, nelle riprese di 4 pellicole tratte da altrettanti romanzi di Leonardo padura Fuentes in cui sarà l’interprete dell’atipico poliziotto Mario Conde, una specie di “Tenente Colombo” cubano.





Opera

OPERA: possiedo un frutto dolce di forma conica

martedì 9 dicembre 2014

Lettere allo scriba, di Ciro Bianchi Ross

Pubblicato su Juventud Rebelde del 7/12/14



Non pochi messaggi elettronici e chiamate telefoniche sono state motivate dalla mia risposta alla richiesta del lettore Pedro M. Calzada Ajete, pubblicata nella pagina corrispondente al 26 di ottobre scorso. Calzada Ajete si interessava a Rezo en la noche, canzone di Francisco Escorcia interpretata da Benny Moré e voleva conoscere se era stata presentata per la prima volta nel 1957 e che reazione aveva provocato, allora, nelle autorità batistiane.
Questo pezzo dice: “Oggi dedico il mio canto alle madri che soffrono l’assenza/del figlio adorato che coraggiosamente cadde/difendendo il sacro diritto alla libertà/e alla patria, a cui aveva solennemente giurato lealtà/oggi dedico il mio canto alle madri che soffrono l’assenza del figlio adorato che non tornerà più/alla moglie che soffre in silenzio il crudele abbandono/al bimbo innocente che domanda: dov’è papà? Dov’è il mio papà?”.
Lo scriba ricorda perfettamente il testo, di cui riproduce solo un frammento e dubita che avesse esordito, come dice il lettore, nel 1957. La censura batistiana che si esercitava dal Ministero delle Comunicazioni e anche dal medesimo Palazzo Presidenziale, non avrebbe permesso una cosa simile.
José Galiño, investigatore dell’Istituto Cubano per l’Arte e industria Cinematografica, commenta al riguardo: “Effettivamante lei ha ragione sull’anno di esordio di Rezo en la noche. È fuori di qualsiasi logica che si permettesse questo oltraggio da parte del regime di Batista. Ma non incolpiamo il lettore Pedro M. Calzada per questo errore, giacché investigatori eccellenti come Cristóbal Díaz Ayala e José Reyes Fortún collocano questa canzone nel 1957 e perfino il film cubano El Benny, mostra il protagonista cantandola prima della vittoria rivoluzionaria.
La realtà è che Rezo en la noche fu incisa da Benny Moré nell’aprile del 1959 e uscí in un disco a 78 giri assieme a Se te cayó el tabaco, altro numero che si riferisce alla fine della tirannia”.
Galiño offre un dato rivelatore, anche se non lo fondamenta. Escorcia compose Rezo en la noche nei giorni finali della II Guerra Mondiale e rimase inedita. Un altro lettore, Raúl Menejías Álvarez, dice che il pezzo è conosciuto anche come Susurro en la noche e fu incisa da Benny con la Victor nel 1959.
Il Dottore in Scienze Roberto González Valdés: “Lei ha ragione. Questa canzone venne fatta conoscere in un atto pubblico per il Giorno della Madre del 1959. Ebbi il privilegio di essere presente in quell’atto che si tenne, se non mi sbaglio, nella Ciudad Libertád. Dico questo perché sono matanzero ed allora non conoscevo bene l’Avana. A questo atto erano presenti nientemeno che i Comandanti Ernesto Guevara e Camilo Cienfuegos, oltre all’oggi Generale d’Armata Raúl Castro”.
Con relazione a questo atto, Galiño afferma: “Per finire, aggiungo un aneddoto che raccontò Benny Moré davanti alle camere della TV nel 1960. Egli disse che in un atto in cui c’era il Comandante Camilo Cienfuegos interpretò Rezo en la noche e al termine gli si avvicinò Camilo pregandolo che non cantasse più quella canzone in sua presenza: la tristezza che gli causò, lo mise al bordo delle lacrime.

La patriótica

Con relazione alla pagina del 2 novembre (Il genero cubano di Juarez) scrive al sottoscritto il colonnello della riserva Hugo Crombet, autore del libro intitolato La expedición del honor, testo che ha ispirato la serie televisiva Duaba, la odisea del honor.
Riferisce Crombet che il nome di Pedro Antonio Santacilia y Palacios, il genero cubano del Benemerito delle Americhe, gli divenne famigliare molti anni fa, quando in Costa Rica raccoglieva materiale per il suo libro sulla spedizione che portò Antonio Maceo e suo nonno Flor, a Cuba. Durante il suo soggiorno nel Paese centroamericano, “ho potuto comprovare che il suo poema A Cuba,  in questo Paese si convertì in un inno”.
Aggiunge che si canta col maggior rispetto in atti ufficiali e precisa che ha visto anche presidenti di questo Paese intonarlo con fervore al termine di un atto pubblico. Dice anche che non sono pochi i costaricani a considerare che il poema in questione, conosciuto lì  con il titolo di La patriótica, doveva essere il vero inno del Paese.
Importanti giornali hanno dedicato spazio al tema. Lo storico Armando Vargas Araya – l’uomo che conosce di più sul soggiorno di Maceo in Costa Rica  - lo affronta anche nel suo libro La vía costarricense, specificamente al capitolo 17 che ha un titolo eloquente: “La patriótica è costaricana ed è cubana”.

Vive come Carmelina

Grazie alla posta elettronica, in questi giorni circola a profusione una nota su Carmelina Arechabala, donna agiata nata nella città matanzera di Cárdenas che per il suo modo di vita, dette piede a una frase che rimase registrata nell’immaginario popolare. Vive come Carmelina che conduce una vita piena di lussi e comodità.
Chi fu Carmelina Arechabala? Fu davvero lei che ispirò la frase in questione? Così si diceva già da molti anni in un articolo che apparse nella rivista Bohemia. Si trattava di un materiale che sembrava molto ben fondato e che lo scriba ha letto con interesse, ma contrariamente a quanto fa normalmente, non lo schedò né conservò nei suoi archivi. Credo di ricordare che lo scrisse una donna.
Adcesso l’amico e collega Ernesto de Juana, fra gli altri lettori, mi chiede che affronti il tema. Chi scrive ciò non può assicurare se Carmen Arechabala Hurtado de Mendoza è la Carmelina della frase, ma ha informazioni sulla fortuna che accumulò.
Nel 1958, Arechabala S.A. con uffici a Cárdenas e nella Plaza de la Catedral dell’Avana, raggruppava, scrive Guillermo Jiménez nel suo libro Los propietarios de Cuba, un gran complesso industriale con impianti per confetture, lievito, sciroppi; magazzini di zucchero, terminal marittimo, cantieri navali e altre produzioni derivate dallo zucchero. Erano proprietari dello zuccherificio Progreso e commercianti di zucchero sul mercato mondiale. Possedeva, in virtù della sua produzione, la quarta raffineria del Paese, l’undicesima distilleria e una fabbriuca di liquori. Producevano anice, grappa, crema e gin di marca Arechabala, cognac di marca Relicario e Tres Arbolitos e rum Havana Club. Arechabla rappresentava, a Cuba, il whisky Chivas Regal, fra le altre bevande.
Questo emporio cominció nel 1862 quando, José Arechabala Aldama, antenato di Carmelina, giunse a Cuba e cominciò a lavorare a Matanzas con un familiare, poi come impiegato della casa Bea, fino a che Julián de Zulueta, marchese di Avala, lo nominò suo rappresentante a Cárdenas. Nel 1878 si mise per conto proprio fondando La Vizcaya, distilleria e raffineria, origfine dell’azienda. Perse e rifece la sua fortuna varie volte. Era nato in Biscaglia nel 1847 e si sposò nel 1874 con Carmen Hurtado de Mendoza.
Non è facile seguire le peripezie di questa famiglia che nel 1958, si calcolava come una delle più ricche di Cuba. I suoi componenti usavano sposarsi fra di loro e i nomi si ripetono varie volte. Carmen Arechabala y Hurtado de Mendoza, contrasse matrimonio con José Arechabala Sainz che era suo primo cugino. I figli del matrimonio portavano, obviamente, il doppio cognome Arechabala. A una di essi, Carmen. Toccò presiedere la ditta tra il 1948 e il 1953.
Fu lei che dette origine alla frase?

Pattinaggio sul ghiaccio

“C’è qualcosa che vorrei sapere, ho una disputa con un amico che dice che è impossibile. Io gli dico che nell’antico Palazzo dello Sport (Paseo y Malecón) e nell’attuale anfiteatro della Ciudad Deportiva si praticava pattinaggio sul ghiaccio. Ho ragione o no?”, chiede il lettore René Acevedo.
Risposta: Ha ragione e no. In effetti ci fu una pista di pattinaggio sul ghiaccio nello scomparso Palazzo dello Sport e un’altra, tempo dopo, nel tatro Blanquita – attuale Carlos Marx -, ma non nella Ciudad Deportiva.
Nel Palazzo dello Sport la pista si situò nel centro della costruzione. Nel Blanquita si toglievano le poltrone, o parte di esse, per installarla. Erano piste aperte al pubblico che comprava il suo biglietto per utilizzarle.
La pattinatrice nordamericana Sonja Heine fece le sue rappresentazioni in quella del Palazzo dello Sport. Fu qualcosa di favoloso. Quelli che la videro la ricordano ancora con ammirazione.
C’è qualche lettore che può ampliare l’informazione sulle rappresentazioni di Sonja e le piste di ghiaccio? Lo scriba gli sarà molto grato.

Ampia, luminosa, sobria

Il lettore Manuel Águila domanda sul Santuario di San Antonio de Padua. Appartenente all;Ordine dei Francescani, questa chiesa cattolica aprì le sue porte nel 1949. Sita nella calle 60 angolo Quinta Avenida a Miramar, è opera di due eccellenti architetti cubani dell’epoca, Salvador Figueras e Eloy Norman. Entrambi la idearono e la plasmarono d’accordo ai gusti e le esigenze dell’arte moderna più pura.
È ampia, luminosa, di linee sobrie e di un insieme semplice, armonioso e bellissimo. In realtà  è uno dei più completi esempi di architettura religiosa a Cuba.

Cándamo y Cauniego, vescovo ausiliare

Jorge Luis Rodríguez Aguilar, vicedirettore dell’Accademia di Arti Plastiche di San Alejandro dell’Avana, mi toglie dalla mia ignoranza. Nella pagina intitolata Lapidi, dello scorso 30 novembre, lo scriba si riferiva alle prime sepolture che si fecero nel cimitero di Espada. Dissi che si trattava dei resti del governatore Diego Antonio de Manrique, morto quando contava solo con 13 giorni al potere e del vescovo Cándamo del quale non può chi scrive, annotai, precisare il suo nome ne altri particolari.
Rodríguez Aguilar mi illustra: si chiamò José González de Cándamo y Cauniego, fu vescovo titolare di Milasa e vescovo ausiliare di San Cristóbal. Rodríguez Aguilar dice che esercitò il suo servizio ausiliare tra il 1798 e 1801, anno in cui morì. Fu il primo vescovo ausiliare dell’Avana giacché questa fu elevata a diocesi nel 1787. Da lì venne scelto per essere sepolto nuovamente con l’inaugurazione del cimitero di Espada.


Cartas al escribidor

Ciro Bianchi Ross * 
digital@juventudrebelde.cu
6 de Diciembre del 2014 21:59:04 CDT

No pocos mensajes electrónicos y llamadas telefónicas motivó mi
respuesta a la solicitud del lector Pedro M. Calzada Ajete, publicada
en la página correspondiente al 26 de octubre pasado. Se interesaba
Calzada Ajete por Rezo en la noche, canción de Francisco Escorcia
interpretada por Benny Moré, y quería conocer si se había estrenado en
1957 y qué reacción había provocado entonces en las autoridades
batistianas.
Dice dicha pieza: “Hoy dedico mi canto a las madres que sufren la
ausencia / del hijo idolatrado que valientemente cayera /defendiendo
el sagrado derecho de la libertad / y a la patria, que solemnemente
jurara lealtad / hoy dedico mi canto a las madres que sufren la
ausencia / del hijo idolatrado, que nunca jamás volverá / a la esposa
que sufre en silencio el cruel abandono / y al nené que inocente
pregunta: ¿Dónde está papá? ¿Dónde está mi papá?”.
El escribidor recuerda perfectamente la letra, de la que reproduce
solo un fragmento, y duda que fuera estrenada, como dice el lector, en
1957. La censura batistiana, que se ejercía desde el Ministerio de
Comunicaciones y también desde el mismo Palacio Presidencial, no
hubiese permitido algo así.
Al respecto comenta José Galiño, investigador del Instituto Cubano del
Arte e Industria Cinematográficos: “Efectivamente usted tiene la razón
sobre el año del estreno de Rezo en la noche. Está fuera de toda
lógica que se permitiera por el régimen de Batista ese desacato. Pero
no culpemos al lector Pedro M. Calzada de ese error, ya que
investigadores tan destacados como Cristóbal Díaz Ayala y José Reyes
Fortún sitúan dicha canción en el año 1957, y hasta el filme cubano El
Benny muestra al protagonista cantándola previo al triunfo
revolucionario.
La realidad es que Rezo en la noche fue grabada por Benny Moré en
abril de 1959 y salió en un disco de 78 rpm conjuntamente con Se te
cayó el tabaco, otro número que alude al fin de la tiranía”.
Galiño ofrece un dato revelador, aunque no lo fundamenta. Escorcia
compuso Rezo en la noche en los días finales de la II Guerra Mundial y
quedó inédito. Otro lector, Raúl Menejías Álvarez, dice que la pieza
es conocida también como Susurro en la noche y fue grabada por Benny
para la Víctor en 1959.
Asegura el Doctor en Ciencias Roberto González Valdés: “Ud. tiene
razón. Dicha canción se dio a conocer en un acto por el Día de las
Madres de 1959. Tuve el privilegio de estar en dicho acto que se
celebró, si no me equivoco, en Ciudad Libertad. Digo esto pues soy
matancero y no conocía bien La Habana en aquel entonces. En ese acto
estaban presentes nada más y nada menos que los Comandantes Ernesto
Guevara y Camilo Cienfuegos, y además el hoy General de Ejército Raúl
Castro”.
Con relación a ese acto, afirma Galiño: “Ya para terminar, añado una
anécdota que contó Benny Moré ante las cámaras de TV en 1960. Dijo él
que en un acto donde estaba el Comandante Camilo Cienfuegos interpretó
Rezo en la noche y al finalizar se le acercó Camilo y le rogó que no
cantase más esa canción en su presencia: la tristeza que le provocó lo
había puesto al borde de las lágrimas”.

La patriótica

Con relación a la página del 2 de noviembre (El yerno cubano de
Juárez) escribe al
escribidor el coronel (r) Hugo Crombet, autor del libro titulado La
expedición del honor, texto que inspiró el serial televisivo Duaba, la
odisea del honor.
Refiere Crombet que el nombre de Pedro Antonio Santacilia y Palacios,
el yerno cubano del Benemérito de las Américas, se le hizo familiar
desde hace muchos años, cuando acopiaba en Costa Rica materiales para
su libro sobre la expedición que trajo a Cuba a Antonio Maceo y a su
abuelo Flor. Durante sus estancias en el país centroamericano “pude
comprobar que su poema A Cuba se convirtió en ese país en un himno”.
Añade que se canta con el mayor respeto en actos oficiales y precisa
que ha visto incluso a presidentes de ese país entonarlo con fervor al
finalizar un acto público. Dice asimismo que no son pocos los
costarricenses que consideran que el poema en cuestión, que allí se
conoce con el título de La patriótica, debía ser el verdadero himno
del país.
Importantes periódicos ticos han dedicado espacio al tema. El
historiador don Armando Vargas Araya --el hombre que más conoce acerca
de la estancia de Maceo en Costa Rica-- también lo aborda en su libro
La vía costarricense, específicamente en el capítulo 17 que lleva un
título elocuente: “La patriótica es costarricense y es cubana”.

Vive como carmelina

Gracias al correo electrónico circula con profusión por estos días una
nota sobre Carmelina Arechabala, mujer acaudalada nacida en la ciudad
matancera de Cárdenas que, por su modo de vida, dio pie a una frase
que quedó registrada en el imaginario popular. Vive como Carmelina
quien lleva una vida colmada de lujos y comodidades.
¿Quién fue Carmelina Arechabala? ¿Fue ella en verdad quien inspiró la
frase en cuestión? Así se aseguraba hace ya muchos años en un artículo
que apareció en la revista Bohemia. Se trataba de un material que
parecía muy bien fundamentado y el escribidor lo leyó con interés,
pero contrario a lo que hace habitualmente, no lo fichó ni conservó en
sus archivos. Creo recordar que lo escribió una mujer.
Ahora el amigo y colega Ernesto de Juana, entre otros lectores, me
pide que aborde el tema. No puede asegurar quien esto escribe si
Carmen Arechabala Hurtado de Mendoza es la Carmelina de la frase. Pero
tiene información acerca de la fortuna que la arropó.
En 1958 Arechabala S.A., con oficinas en Cárdenas y en la Plaza de la
Catedral de La Habana, agrupaba, escribe Guillermo Jiménez en su libro
Los propietarios de Cuba, un gran complejo fabril con plantas de
confituras, levadura y sirope; almacenes de azúcar, terminal marítima,
astilleros y otras producciones derivadas del azúcar. Eran
propietarios del central azucarero Progreso y corredores de azúcar en
el mercado mundial. Poseía, en virtud de su producción, la cuarta
refinería del país y la oncena destilería y una fábrica de licores.
Producían anís, aguardiente, crema y ginebra de la marca Arechabala.
Coñac marcas Relicario y Tres Arbolitos y ron Havana Club. Arechabala
representaba en Cuba el whisky Chivas Regal, entre otras bebidas.
Este emporio comenzó en 1862 cuando José Arechabala Aldama, antecesor
de Carmelina, llegó a Cuba y comenzó a trabajar en Matanzas con un
familiar y luego como empleado de la casa Bea, hasta que Julián de
Zulueta, marqués de Avala, lo nombró su apoderado en Cárdenas. En 1878
se estableció por cuenta propia al fundar La Vizcaya, destilería y
refinería, origen de la empresa. Perdió y rehízo su fortuna varias
veces. Había nacido en Vizcaya, en 1847, y se casó en 1874 con Carmen
Hurtado de Mendoza.
No es fácil seguir las peripecias de esta familia, que en 1958 se
contaba entre las más ricas de Cuba. Sus componentes solían casarse
entre sí y los nombres se repiten una y otra vez. Carmen Arechabala y
Hurtado de Mendoza, hija de Arechabala Aldama y Carmen Hurtado de
Mendoza, contrajo matrimonio con José Arechabala Saínz, que era su
primo hermano. Los hijos de este matrimonio llevaban lógicamente el
doble apellido Arechabala. A uno de ellos, Carmen, le tocó presidir la
firma entre 1948 y 1953.
¿Fue ella la que dio origen a la célebre frase?


Patinaje sobre hielo

“Hay algo que quisiera saber, pues tengo una porfía con un amigo que
dice que es imposible. Yo le explico que en el antiguo Palacio de los
Deportes (Paseo y Malecón) y en el actual coliseo de la Ciudad
Deportiva se practicaba patinaje sobre hielo. ¿Estoy en lo cierto o
no?”, inquiere el lector René Acevedo.
Respuesta: Está en lo cierto y no lo está. Hubo, en efecto, una pista
de patinaje sobre hielo en el desaparecido Palacio de los Deportes y
otra, tiempo después, en el teatro Blanquita --actual Karl Marx. Pero
no en la Ciudad Deportiva.
En el Palacio de los Deportes la pista se emplazó en el centro de la
edificación. En el Blanquita, se retiraban las lunetas o parte de
ellas para instalarla. Eran pistas abiertas al público, que compraba
su papeleta para utilizarlas.
La patinadora norteamericana Sonja Heine hizo sus presentaciones en la
del Palacio de los Deportes. Fue algo fabuloso. Los que la vieron
todavía la recuerdan con admiración.
¿Puede algún lector ampliar la información sobre las presentaciones
habaneras de Sonja y las pistas de hielo? Mucho lo agradecerá el
escribidor.

Amplia, luminosa, sobria

Sobre el Santuario Nacional de San Antonio de Padua pregunta el lector
Manuel Águila. Perteneciente a la Orden de los Franciscanos, esta
iglesia católica abrió sus puertas en 1949. Situada en la calle 60
esquina a Quinta Avenida, en Miramar, es obra de dos excelentes
arquitectos cubanos de la época, Salvador Figueras y Eloy Norman.
Ambos la idearon y la plasmaron de acuerdo con los gustos y exigencias
del más depurado arte moderno.
Es amplia, luminosa, de líneas sobrias y de un conjunto sencillo,
armonioso y bellísimo. Es en realidad, uno de los más acabados
exponentes de la moderna arquitectura religiosa de Cuba.

Cándamo y cauniego, obispo auxiliar

Jorge Luis Rodríguez Aguilar, subdirector de la Academia de Artes
Plásticas San Alejandro, de La Habana, me saca de mi ignorancia. En la
página titulada Lápidas, del pasado 30 de noviembre, aludía el
escribidor a los primeros enterramientos que se llevaron a cabo en el
cementerio de Espada. Dije que se trataba de los restos del gobernador
Diego Antonio de Manrique, muerto cuando llevaba solo 13 días en el
poder, y del obispo Cándamo, del cual no puede quien esto escribe,
anoté, precisar su nombre ni otros detalles.
Rodríguez Aguilar me ilustra: se llamó José González de Cándamo y
Cauniego, fue obispo titular de Milasa y obispo auxiliar de San
Cristóbal. Dice Rodríguez Aguilar que ejerció su auxiliatura entre
1798 y 1801, año en que falleció. Fue el primer obispo auxiliar de La
Habana ya que, como tal, esta fue elevada a diócesis en 1787. De ahí
que fuera escogido para ser nuevamente enterrado en la inauguración
del cementerio de Espada.

Ciro Bianchi Ross
cbianchi@enet.cu
http://wwwcirobianchi.blogia.com/
http://cbianchiross.blogia.com/




Festi...valore

Affollata conferenza stampa di Benicio del Toro per parlare del suo ultimo film, nelle sale, sula vita di Pablo Escobar e di altro fra cui l'annuncio di un film in uscita nei prossimi giorni e altri due in post produzione, quindi anch'essi di prossima uscita.




Onorario

ONORARIO: seguo tempi precisi

lunedì 8 dicembre 2014

Festiv...andando

Non solo Cinema, ma nel festival si parla anche di TV, audiovisivi in generale e cartellonistica. Il Direttore della manifestazione Ivan Girou, introduce i delegati al seminario sulle serie televisive. Oggi circolava per l'hotel Nacional, sede dell'evento il regista cubano Fernando Pérez, uno dei più prolifici delle ultime decadi e regista di "La vita è un fischio", proiettata anche in Italia negli anni '90.





Omissione

OMISSIONE: devo svolgere un incarico

domenica 7 dicembre 2014

Un gradito ritorno: Rolando Díaz


Rivedo con piacere dopo molti anni Rolando Díaz, regista cubano che da anni vive all’estero. Prima in Spagna, a Santa Crúz de Tenerífe, dove era il responsabile della cinemateca locale e oggi nella Repubblica Dominicana. È tornato al festival dell’Avana presentando un docu-fiction di produzione spagnola: I cammini di Aissa: la drammatica storia di una ragazza africana che è giunta legalmente in Spagna grazie alla ricongiunzione famigliare con la madre che già vi risiedeva, ció nonostante è costretta a percorrere cammini diversi, come i tanti mestieri precari e le traversie a cui è sottoposta per vivere, con tutti i pregiudizi e le difficoltà che incontrano gli immigrati, specie se africani.

A Cuba, ma anche dopo, Rolando era specialista nelle commedie brillanti, ha esordito nel lungometraggio di fiction nel 1984 con “Los pajaros tirandole a la escopeta”, un classico della commedia cubana che viene riproposto ancora oggi e contava con un cast di prim’ordine: Alberto Pujol, Beatrríz Valdés, Reynaldo Miravalles e la compianta Consuelito Vidal, però a un certo grado della sua maturazione professionale ha ritenuto di dover passare anche al drammatico. La sua prossima opera, però, mi ha detto che sarà ancora una commedia. Il primo amore non si scorda mai.



















Questa sera Corál Honoris Causa a Benicio del Toro

Sarà riconosciuto il Premio Coral all'attore portoricano per i suoi meriti. In particolare, fra i suoi numerosi film si ricordano quelli in cui ha vestito i panni di due personaggi, ciascuno carismatico a modo suo, un con milioni di seguaci passati, presenti e futuri, Ernesto Guevara de la Serna, detto "Che" che ha interpretato in una dicotomia, Che el argentino e Che: Guerrilla , nel 2007 l'altro, certamente un personaggio meno positivo, anzi negativo, ma che ha avuto un certo carisma su alcune piccole minoranze: Pablo Escobar Gaviria nel film "Escobar, paradiso perduto" diretta dall'italiano Andrea di Stefano. peraltro il tema del traffico di droga è presente in molti dei suoi lavori anche passati. Oltre che come attore, del Toro ha anche realizzato pellicole da regista, una delle quali con un episodio in "Siete días en La Habana.

Opposto

OPPOSTO: ho messo, situato

sabato 6 dicembre 2014

Fiera dell'Artigianato

Si è aperta oggi, al pubblico, la 18ma edizione della Fiera Internazionale dell'Artigianato. Peccato non avere il dono dell'ubiquità

Benicio del Toro in Festi...VÁL

Oggi, al centro dell'attenzione c'era un invitato di lusso: Benicio del Toro






Ognora

OGNORA: il padre e la madre (Comandamiento)

venerdì 5 dicembre 2014

L'Avana in Festival

In un hotel Nacional nei cui giardini passeggiano animali che si pavoneggianti, è iniziata la seconda giornata di festival che si è aperta con la conferenza della produttrice inglese Mia Bays, vincitrice di un premio Oscar per la produzione che ha offerto una disquisizione sugli aspetti economici e industriali del cinema che ha spiegato come opera con la sua casa di produzione Missing In Action che le cui iniziali formano parte del suo nome.
Successivamente c'è stata la tradizionale conferenza stampe della Fondazione del Nuovo Cine Latinoamericano presentata dalla sua direttrice Alquimia Peña che ha ricordato il grande apporto dato da Gabriel García Márquez alla cinematografia latinoamericana.
Il sottoscritto è poi stato intervistato dalla giornalista Jaqueline Sam per la rubrica "Noticine" che va in onda tutte le domeniche nello spazio Arte7 dedicato all'arte della celluloide.







giovedì 4 dicembre 2014

Ancora sugli investimenti stranieri

L`investimento straniero a Cuba: contesto degli affari per il suo consolidamento

Pubblicato da Redazione TTC 



Tra i primi settori che si aprono all'investimento straniero si trova il turismo.
Da: MSc. Eng. Vilma I. Altet Casas, Consultente, Centro Internazionale dell`Avana

Il 28 giugno dell`anno in corso è entrata in vigore a Cuba la Legge 118 dell`Investimento Straniero col suo Regolamento. Quest`azione riafferma questa modalità come una delle principali politiche per lo sviluppo economico del paese per i prossimi anni.
Tra i primi settori che si aprono all`investimento straniero si trovano il settore agricolo e forestale, il commercio all`ingrosso, le industrie, il turismo, l`edilizia, l`energia e mineraria e il trasporto. Particolarmente, le industrie del bestiame e l`industria lattea, l`agricoltura e il cambiamento dell`energia hanno bisogno di un forte finanziamento esterno.
Tra gli obiettivi per attirare l`investimento foraneo ci sono quelli relazionati con l`accesso alla tecnologia avanzata e il finanziamento a media e lunga scadenza per la costruzione di oggetti produttivi. La sostituzione d`importazione, la diversificazione e l`ingrandimento dei mercati d`esportazione e il potenziamento dell`incatenamento produttivo nei settori rilevanti per lo sviluppo nazionale sono anche ritenuti di grande importanza.
L`accesso ai metodi di gerenza efficaci in questa fase si estende ad altri settori inoltre i turismo. La sostenibilità e l`impegno con l`ambiente ed essere fonte di nuovi posti di lavoro costituiscono anche fattori che dovono essere determinati.
La Legge prevede diverse modalità d`investimento diretto o investimento a titolo azionario, o altri titoli – valori, pubblici o privati, per i potenziali investitori. Gli investimenti stranieri possono adottare qualsiasi delle modalità seguenti: impresa mista, contratto d`associazione economica internazionale o impresa con l`uso di capitale totalmente straniero.
Gli investimenti che si stabiliscano nella Zona Speciale di Sviluppo Mariel, conosciuta come la Zona –con una superficie di 465,4 Km2 si trova a 45 km ovest dell`Avana-, acquistano una connotazione speciale.  La Legge 118, il suo Regolamento e la normativa complementare dovranno essere osservati dagli investitori che si stabiliscano nella Zona ed esistono anche regimi speciali più vantaggiosi.
Per tutti gli investitori che vogliano cominciare qualche attività nella Zona o nell`ambito generale della Legge del`Investimento Straniero, esistono imprese consulenti qualificate che saranno d`aiuto nei primi passi per fare l`esplorazione e il posteriore rafforzamento dei loro affari a Cuba.
Per conoscere di più, consultare:


Partito il 36­° Festival del Nuovo Cine Latinoamericano

Con la presentazione dei giurati, le proiezioni nelle sale della capitale e l'esposizione dei manifesti in concorso, è iniziata l'attività della 36ma edizione del Festival del Nuovo Cine Latinoamericano. L'apertura ufficiale si farà questa sera al cinema/tetro Carlos Marx con un concerto di Pablo Milanés e la proiezione del film argentino/spagnolo Relatos salvajes di Damian Szifrón. Quersta edizione è dedicata a Gabriel García Márquez che ha sempre vissuto da "cineasta frustrato" come lui stesso si definiva e a cui si deve in gran parte la spinta e il contributo per la costituzione della Fondazione e della Scuola del nuovo Cine Latinoamericano. All'apertura seguirà un cocktail d'inaugurazione nella piscina dell'hotel Nacional.
A questa edizione partecipano 676 pellicole suddivise in 7 sezioni a loro volta suddivise in sottogruppi. L'Italia è presente con 5 film, fuori concorso, nella sezione "perspectiva Italia", con il giurato per la categoria FIPRESCI, Furio Fossati e la coproduzione con l'Argentina del documentario Francisco de Buenos Aires di Miguel Rodríguez Arias, sulla vita di papa Francesco.




Ogivale

OGIVALE: valido in data odierna (Veneto)

mercoledì 3 dicembre 2014

La TV digitale a Cuba

Anche Cuba si sta avviando a sostituire gradualmente la televisione analogica con quella digitale. Vi è stato un primo periodo sperimentale con "utenti campione" che hanno ricevuto i sintonizzatori/convertitori a prezzo politico (7 pesos in moneta nazionale), dopodiché ne hanno iniziato (si fa per dire) la distribuzione sul mercato. Ho messo tra parentesi il "si fa per dire" dal momento che la distribuzione, come in genere per qualsiasi prodotto, non avviene in modo omogeneo come sarebbe logico. Infatti, le "cajitas", come si chiamano qua vengono vendute come per una roulette russa: oggi qualcuna qua, domani qualcuna là...con grande profitto dei nullafacenti e borsari neri che con un rapido passaparola accorrono all'unico negozio, del momento, che ha ricevuto una relativamente modesta quota di apparecchiature e ne fanno man bassa per rivenderle al doppio del loro prezzo. Credo che la logica, parola sconosciuta a queste latitudini, suggerirebbe di immettere sul mercato i pezzi quando ce ne sono disponibili una congrua quantità per distribuirla sul territorio in maniera uniforme e sufficiente per una equa ripartizione tra i cittadini. Molti mi chiedono: "come si vive a Cuba?", domanda veramente impegnativa. Come si vive dalle altre parti? a Cuba, però, si vive anche così, grazie alle carenze causate dall'embargo statunitense, ma sopratutto dall'embargo dei cervelli di molti cubani dagli incarichi importanti. Credo che la trasformazione del metodo socialista per migliorare l'attenzione al cittadino non preveda le stupidità gratuite.