Aumentano le lamentele durante le lunghe attese, di fronte agli uffici del Malecón, per ottenere il visto d'ingresso agli USA.
Nei giorni scorsi il Granma (Organo Ufficiale del PCC) ha pubblicato la notizia che l'Ufficio d'Interessi americano stava rallentando deliberatamente la consegna dei visti concordati secondo l'accordo raggiunto nel '94 e questo per compiacere alla "mafia di Miami" che trarrebbe vantaggio politico dall'aumento delle uscite illegali dal Paese e dalla creazione di tensioni interne. Le fughe via mare sarebbero incoraggiate dalla chiamata "Ley de ajuste cubano" che consente l'automatismo di asilo per qualunque citadino cubano che riesca a raggiungere gli Stati Uniti "con qualunque mezzo e per ogni via". La legge prevede, però, che si debba toccare la terraferma e quindi chi viene sorpreso in mare o anche solo sul bagnasciuga è automaticamente e immediatamente rimpatriato. Questo dettaglio ê conosciuto come legge "de los pies secos y pies mojados" (piedi asciutti e piedi bagnati).
Gli USA ribattono che le difficoltà nel rilascio di un numero congruo di visti è da attribuirsi all'Avana che continua a creare difficoltà anche nell'ingresso di personale per la manutenzione del sistema informatico oltre al mancato rimpiazzo di 47 persone (fra il personale cubano dipendente) che sono state collocate a riposo.
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