Pochi giorni fa il quartiere è rimasto senza luce per 8 ore. Può succedere ovunque. Adesso sono rimasto 2 giorni senza telefono e relativa connessione a internet. Può succedere ovunque.
Il problema è che a Cuba queste situazioni sono relativamente frequenti e solo in parte si possono giustificare con il “bloqueo” o l'anzianità delle strutture. Non sono ingegnere e nemmeno operaio specializzato del settore, però mi viene comunque una domanda: perché in un Paese flagellato da piogge torrenziali e venti sostenuti, per non parlare dei veri e propri cicloni e uragani, non si è cominciato a pensare di cambiare la tecnologia oppure cercare di interrare i cavi elettrici e telefonici almeno nel limite del possibile?
La vecchia tecnologia americana era concepita per lavorare in superficie, però non credo sia impossibile utilizzare una “tecnica mista” sotterrando la maggior parte dei cavi esposti alla furia dei venti e alle cadute di alberi e pali di sostegno. Utilizzando tubi in pvc, separati per telefono e elettricità e utilizzando pali di sostegno vuoti per far “riemergere” i cavi dove necessario per connessioni, manutenzione, eccetera. Ho visto che anche le installazioni di nuove reti, in aperta campagna, vengono effettuate su pali, quando non ci sarebbe nessun ostacolo per poter fare degli scavi.
Credo che in breve, medio termine ne guadagnerebbe l'economia, la qualità del servizio, la sicurezza delle strade e anche, scusate se è poco...anche l'estetica.