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lunedì 3 giugno 2013
domenica 2 giugno 2013
sabato 1 giugno 2013
venerdì 31 maggio 2013
Cambiano le classificazioni di tormente tropicali e uragani
Come ha fatto sapere il Dottor José Rubiera, capo dell'Ufficio Previsioni del Tempo e vice presidente del gruppo di esperti appartenenti alla IV regione dell'Organizzazione Metereologica Mondiale, a cui appartiene Cuba, sono state modificate alcune caratteristiche per differenziare le categorie delle tempeste tropicali. Le nuove "categorie" si distinguono così:
Depressione tropicale: si ha quando i venti, sostenuti, misurati mediamente per un minuto mantengono velocità fino a 63 kmh.
Tormenta tropicale: quando i venti hanno una velocità che varia tra i 63 e i 119 kmh.
Gli uragani si hanno quando i venti abbiano una velocità da 119 kmh in su.
Questi ultimi si misurano con la scala Saffir-Simpson nelle seguenti categorie:
Categoria 1: con venti tra 119 e 153 kmh.
Categoria 2: con venti tra 154 e e 177 kmh (invariata)
Categoria 3: con venti tra 178 e 208 kmh.
Categoria 4: con venti tra 209 e 251 kmh.
Categoria 5: con venti superiori ai 252 kmh.
Per la presente stagione ciclonica i nomi previsti per le tempeste sono: Andrea, Barry, Chantal, Dorian, Erin, Fernand, Gabrielle, Humberto, Ingrid, Jerry, Karen, Lorenzo, Melissa, Néstor, Olga, Pablo, Rebekah, Sebastíen, Tania, Van e Wendy.
La lista compilata per il 2018 comprendeva il nome di "Sandy", il peggior evento meteo che si ricordi e che ha causato un totale di 147 morti tra Stati Uniti, Haiti, Cuba e altri Paesi dell'area. Per questo motivo la commissione apposita, ha deciso di sostituire il nome con "Sara".
giovedì 30 maggio 2013
Ciao Franca
Anche Franca Rame se n'è andata. Una donna forte, volitiva, non so se la sua bellezza la facesse sentire a disagio, però non ne faceva ostentazione, forse solo "uso" per il suo lavoro di presentarsi in pubblico. Un matrimonio quasi inossidabile con il grande Dario Fo che ha avuto qualche sbandamento solo in età matura e che poi si è ricomposto. Grandi talenti, si compensavano a vicenda. Ho avuto la fortuna di passare una settimana con loro, anni fa a Cuba quando vennero invitati, per la seconda volta, dal Ministero di Cultura e la mia compagna di allora era incaricata di dare loro le attenzioni dovute. Con loro c'era anche il figlio Jacopo giovanissimo, ma già di carattere inquieto: figlio d'arte. Dario offrì una funzione speciale ad inviti de "Il mistero buffo" nella sala Avellaneda del Teatro Nacional, zeppa di pubblico che grazie alla mimica insuperabile del, non ancora, Premio Nobel aiutato dal suo impareggiabile "gramelot", comprese praticamente un monologo quasi esclusivamente recitato in lombardo/varesino. Franca da parte sua volle offrire ai lavoratori dell'Hotel Nacional, dove erano ospitati, una funzione speciale della sua opera "Tutta casa e chiesa" per la quale aveva preparato appositamente, in Italia, le diapositive con i sottotitoli in spagnolo. Pur brava che fosse non aveva certo il potere istrionico del marito per farsi comprendere in dialetto e comunque fu un gesto veramente generoso, molto apprezzato dai lavoratori, riuniti per l'occasione pomeridiana, nel Cabaret Parisienne.
La sua storia è stata costellata di avvenimenti, oltre ai successi riportati sugli scenari di tutto il mondo, anche negli Stati Uniti molto tardi, dopo ripetuti dinieghi di visto in quanto comunisti, si era sempre adoperata a difesa delle classi emarginate come con la fondazione di "Soccorso Rosso" diretto ad assistere gli ex carcerati. Poi venne anche il sequestro e la violenza subita dai fascisti che superò con grande forza e dignità, da par suo. Sicuramente si pubblicheranno "coccodrilli" e biografie molto più complete di questo piccolo e modesto ricordo di una grande donna che in più era anche bella. Ciao Franca.
La sua storia è stata costellata di avvenimenti, oltre ai successi riportati sugli scenari di tutto il mondo, anche negli Stati Uniti molto tardi, dopo ripetuti dinieghi di visto in quanto comunisti, si era sempre adoperata a difesa delle classi emarginate come con la fondazione di "Soccorso Rosso" diretto ad assistere gli ex carcerati. Poi venne anche il sequestro e la violenza subita dai fascisti che superò con grande forza e dignità, da par suo. Sicuramente si pubblicheranno "coccodrilli" e biografie molto più complete di questo piccolo e modesto ricordo di una grande donna che in più era anche bella. Ciao Franca.
mercoledì 29 maggio 2013
Fare investimenti a Cuba
Col tempo, e non solo in questa sede, ma anche per mail o personalmente, ho ricevuto diverse richieste di informazione per eventuali investimenti o esportazioni a Cuba. Un argomento che trova molte persone interessate per diversi motivi. Tanto per citare un esempio, tempo fa ho avuto una richiesta a carattere esclusivamente economico: un industriale della carta mi ha detto di aver sentito che “a Cuba non c’è la carta igienica” e che lui avrebbe potuto garantire i rifornimenti. Evidentemente le sue informazioni non erano proprio di “prima mano”, dal momento che la carta igienica (seppur carissima) oggi non manca.
Il problema è complesso e non posso certo parlare a nome del Governo cubano a cui competono le relazioni economiche con l’estero e non solo, però con gli anni ho acquisito, a grandi linee esperienze e conoscenze e molto schematicamente, in base alle mie modeste conoscenze della materia, posso dire che gli investimenti in settori “strategici” per l’economia e lo sviluppo vengono presi, normalmente, in considerazione da parte di persone giuridiche in quanto si suppone che le persone fisiche non abbiano la possibilità finanziaria di investire, a Cuba, ingenti somme che trattano di milioni di euro. Naturalmente qualora ci fossero, credo che verrebbero ammesse anche le persone fisiche dal momento che non ci sono preclusioni teoriche.
Gli investimenti non comportano la proprietà esclusiva del bene che si vuole creare o ristrutturare, ma devono essere fatte con una società mista di cui la metà è cubana e i redditi prodotti (in CUC, pesos cubani convertibili) non possono essere esportati. Queste limitazioni non hanno impedito ad alcune imprese straniere di operare sul mercato cubano.
Altra condizione è quella che i capitali trasferiti non siano in dollari nordamericani, in quanto sarebbero congelati dalle banche perché gli USA non consentono l’importazione a Cuba della loro valuta, in virtù della ultracinquantennale e assurda legge sull’embargo. Oggi come oggi va benissimo l’Euro, mentre in passato, perlopiù si operava in Lire Sterline.
Diverso è il discorso del commercio di generi alimentari e/o di largo consumo. In questo caso, attraverso gli uffici commerciali sparsi nei vari Paesi o attraverso le Ambasciate di Cuba, ove questi non ci fossero, è possibile introdurre a Cuba questo tipo di prodotti che devono avere principalmente le caratteristiche di “convenienza” per prezzo e modalità di pagamento. Cuba cerca sempre più di limitare le importazioni gravose che oggi vengono in gran parte coperte da Paesi con cui esistono convegni o accordi particolari. Tutti sanno che Cina e Venezuela sono i maggiori fornitori, anche se ne esistono altri dell’America Latina con le rispettive associazioni politico-economiche, ma non solo.
Naturalmente non tutti coloro che hanno interesse ad avere un’attività a Cuba possono disporre di grandi cifre da investire con esiti incerti e c’è chi potrebbe accontentarsi di soluzioni “minori”. Queste però non sono ammesse a cittadini stranieri se non in possesso di residenza permanente la quale si ottiene, generalmente, per matrimonio. In questo caso, allora, ci si può iscrivere come lavoratori per conto proprio ed aprire piccole attività artigianali o commerciali usufruendo, secondo convenienza, del doppio mercato valutario vigente: CUP (ovvero pesos cubani nazionali) o CUC (pesos cubani convertibili) che oggi hanno un cambio di 25 CUP per 1 CUC, in pratica parificato al valore del dollaro USA.
Chi non volesse o potesse acquisire la residenza permanente per questa via, deve avvalersi di persone che abbiano la residenza, cubani o meno, sulla base della fiducia, tenendo presente che il loro soggiorno a Cuba, nel migliore dei casi, può durare al massimo 6 mesi e successivamente si deve uscire dal Paese per rientrarvi.
Uno dei “mercati emergenti”, seppure con molte difficoltà logistiche come quelle che hanno sempre trovato i “pionieri” è l’agricoltura che viene incentivata e incoraggiata con terre date in vendite e/o usufrutto con possibilità di assunzione di mano d’opera a basso costo. In questo ambito ho conosciuto una persona che si sta muovendo molto bene ed ha avuto riscontri positivi.
Un’altra cosa da tenere presente è la limitazione per l’esportazione di valuta esistente in molti Paesi ed in particolare l’Italia e che non si possono introdurre a Cuba più di 5000 dollari in contanti. Inoltre i movimenti bancari, all’interno, se superano il valore di 500 euro devono sempre essere giustificati e autorizzati.
Come si vede ci sono diversi scogli da superare e condizioni non certo favorevoli, ma gli investimenti, grandi o piccoli si susseguono giornalmente. Niente è assoluto.
Il problema è complesso e non posso certo parlare a nome del Governo cubano a cui competono le relazioni economiche con l’estero e non solo, però con gli anni ho acquisito, a grandi linee esperienze e conoscenze e molto schematicamente, in base alle mie modeste conoscenze della materia, posso dire che gli investimenti in settori “strategici” per l’economia e lo sviluppo vengono presi, normalmente, in considerazione da parte di persone giuridiche in quanto si suppone che le persone fisiche non abbiano la possibilità finanziaria di investire, a Cuba, ingenti somme che trattano di milioni di euro. Naturalmente qualora ci fossero, credo che verrebbero ammesse anche le persone fisiche dal momento che non ci sono preclusioni teoriche.
Gli investimenti non comportano la proprietà esclusiva del bene che si vuole creare o ristrutturare, ma devono essere fatte con una società mista di cui la metà è cubana e i redditi prodotti (in CUC, pesos cubani convertibili) non possono essere esportati. Queste limitazioni non hanno impedito ad alcune imprese straniere di operare sul mercato cubano.
Altra condizione è quella che i capitali trasferiti non siano in dollari nordamericani, in quanto sarebbero congelati dalle banche perché gli USA non consentono l’importazione a Cuba della loro valuta, in virtù della ultracinquantennale e assurda legge sull’embargo. Oggi come oggi va benissimo l’Euro, mentre in passato, perlopiù si operava in Lire Sterline.
Diverso è il discorso del commercio di generi alimentari e/o di largo consumo. In questo caso, attraverso gli uffici commerciali sparsi nei vari Paesi o attraverso le Ambasciate di Cuba, ove questi non ci fossero, è possibile introdurre a Cuba questo tipo di prodotti che devono avere principalmente le caratteristiche di “convenienza” per prezzo e modalità di pagamento. Cuba cerca sempre più di limitare le importazioni gravose che oggi vengono in gran parte coperte da Paesi con cui esistono convegni o accordi particolari. Tutti sanno che Cina e Venezuela sono i maggiori fornitori, anche se ne esistono altri dell’America Latina con le rispettive associazioni politico-economiche, ma non solo.
Naturalmente non tutti coloro che hanno interesse ad avere un’attività a Cuba possono disporre di grandi cifre da investire con esiti incerti e c’è chi potrebbe accontentarsi di soluzioni “minori”. Queste però non sono ammesse a cittadini stranieri se non in possesso di residenza permanente la quale si ottiene, generalmente, per matrimonio. In questo caso, allora, ci si può iscrivere come lavoratori per conto proprio ed aprire piccole attività artigianali o commerciali usufruendo, secondo convenienza, del doppio mercato valutario vigente: CUP (ovvero pesos cubani nazionali) o CUC (pesos cubani convertibili) che oggi hanno un cambio di 25 CUP per 1 CUC, in pratica parificato al valore del dollaro USA.
Chi non volesse o potesse acquisire la residenza permanente per questa via, deve avvalersi di persone che abbiano la residenza, cubani o meno, sulla base della fiducia, tenendo presente che il loro soggiorno a Cuba, nel migliore dei casi, può durare al massimo 6 mesi e successivamente si deve uscire dal Paese per rientrarvi.
Uno dei “mercati emergenti”, seppure con molte difficoltà logistiche come quelle che hanno sempre trovato i “pionieri” è l’agricoltura che viene incentivata e incoraggiata con terre date in vendite e/o usufrutto con possibilità di assunzione di mano d’opera a basso costo. In questo ambito ho conosciuto una persona che si sta muovendo molto bene ed ha avuto riscontri positivi.
Un’altra cosa da tenere presente è la limitazione per l’esportazione di valuta esistente in molti Paesi ed in particolare l’Italia e che non si possono introdurre a Cuba più di 5000 dollari in contanti. Inoltre i movimenti bancari, all’interno, se superano il valore di 500 euro devono sempre essere giustificati e autorizzati.
Come si vede ci sono diversi scogli da superare e condizioni non certo favorevoli, ma gli investimenti, grandi o piccoli si susseguono giornalmente. Niente è assoluto.
martedì 28 maggio 2013
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