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venerdì 7 giugno 2013

Non benvenuto Andrea, felicitazioni José

L'arrivo, abbastanza precoce, di Andrea fa pensare che purtroppo i pronostici degli esperti si possano realizzare con una stagione ciclonica intensa per numero e virulenza. Andrea si è formato al nord di Cuba, però le sue "frange" meridionali hanno interessato in modo particolare le regioni occidentali del Paese con piogge intense e persistenti che hanno causato vaste inondazioni nella provincia di Pinár del Río, con isolamento di alcune località. Al di la di danni all'agricoltura e l'obbligato sfollamento di persone, fortunatamente non si sono avute vittime. Andrea continua il suo movimento a nord-est e in breve dovrebbe allontanarsi completamente dal territorio cubano.
Restando nel campo della meteorologia, c'è da segnalare che nel frattempo, il dottor José Rubiera è stato insignito di Laurea Honoris Causa nel campo della Scienza Fisica da parte dell'Università di Santa Clara. Il dottor Rubiera era appena rientrato da un raduno internazionale di meteorologi tenutosi a Ginevra, nella sua veste di membro del Gruppo di Esperti nella Comunicazione Meteorologica e educazione della Commissione Mondiale di questa vitale scienza. (OMM). Il neo (una volta di più) laureato è anche popolarissimo per aver fondato la rubrica televisiva sulle previsioni del tempo, annessa ai notiziari di cui è il conduttore più benvoluto dal pubblico.

Cayo Guillermo

Foto "d'epoca di cayo Guillermo e Playa Pilar











Dizionario demenziale

ADDETTO: così disse

giovedì 6 giugno 2013

Inaugurata la stagione ciclonica

Da una depressione formatasi giorni fa al centro del Golfo del Messico e che sta inviando violenti acquazzoni sulla parte occidentale di Cuba, si è formata la prima tormenta tropicale della stagione: Andrea. I suoi venti raggiungono i 95 kmh e si sta spostando verso nord-est in direzione di Tampa (Florida). Per il momento non sembra trovare condizioni favorevoli per trasformarsi in uragano, però è sempre meglio che gli abitanti della costa ovest del Golfo rimangano attenti...

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ACULEO: molto fortunato

mercoledì 5 giugno 2013

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ACQUISIRE: sovrano di Acqui

martedì 4 giugno 2013

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ACQUEDOTTO: esperto in acque

lunedì 3 giugno 2013

La leggenda di Atlantide

Conversando con un amico, ho scoperto che crede alla Leggenda di Atlantide e in questo non ci trovo niente di male, moltissimi ci credono e comunque ognuno è libero di credere a quello che gli pare. Le leggende si sa, non sono Storia, ma generalmente non sono nemmeno completamente fantasie, la realtà e l’immaginazione si fondono in differenti proporzioni. Ora, nel caso specifico ho una mia teoria che naturalmente è del tutto personale e non basata su fatti concreti, scientifici o storici, ma mi sembra che potrebbe avere delle basi, quantomeno, logiche.
È accertato che prima di Cristoforo Colombo erano giunti, via mare, altri visitatori di quello che poi si sarebbe chiamato Continente Americano. Ci sono reperti che testimoniano il passaggio dei vichinghi nella parte settentrionale: l’odierno Canada e il nord degli Stati Uniti. Loro erano agevolati dalla maggior vicinanza geografica, rispetto alla rotta seguita da Colombo e la stessa Groenlandia fa “fisicamente” parte dell’America. Rimane un mistero il perché non vi si fossero insediati in modo permanente se non, probabilmente, solo alcuni di loro mescolatisi con i nativi.
Meno documentate e certe, sono le visite nella parte centrale e meridionale del continente da parte di navigatori egizi, ma ci sono indizi che potrebbero essere avvenute. Ora, la mia teoria è la seguente: visto che aztlán è una parola con cui gli aztechi indicavano la loro terra, visto che l’America centrale è una zona densamente costellata di vulcani attivi, visto che i mezzi dell’epoca non consentivano tanta precisione nelle localizzazioni, visto che le tradizioni orali possono subire anche modifiche nell’essere tramandate...non è che antichi navigatori provenienti dalla Africa o Medio Oriente avessero trovato l’America (che non si chiamava ovvamente così, allora) e assistendo a eruzioni devastanti, tornando in patria terrorizzati potessero aver riferito di aver trovato un continente “scomparso per le eruzioni”?
La presenza degli egizi potrebbe anche dare un significato alle piramidi presenti nella zona mesoamericana, con caratteristiche diverse da quelle del Nilo, ma che potrebbero essere state “interpretate” dai nativi con un loro modo di costruire (quelle di Tenochtitlán, nemmeno tanto)...
Rimane il fatto che con i mezzi tecnologici a disposizione oggi, come i satelliti per esempio, non si è mai trovata nessuna traccia di questo misterioso “continente scomparso”. Ma chi ci vuol credere ci creda, mancherebbe altro.

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ACQUAREGIA: la bevono i sovrani

domenica 2 giugno 2013

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ACCURATO: parrocchia di campagna, anche: si è preso cura