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domenica 27 aprile 2014
sabato 26 aprile 2014
venerdì 25 aprile 2014
Il sigaro cubano più costoso
FONTE: T.T.C. - Travel Trade caribbean
Il sigaro cubano più costoso del mondo è in vendita in Francia
Posted by: Redazione TTC in Turismo giugno 7, 2013 0 839 Views
Sigaro cubano Behíke
Parigi -. Le delizie più costose dell’industria del sigaro cubano vendute in Francia sono i ‘Behike’ che misurano 20 pollici e sono accuratamente messi in una scatola di sicomoro rivestita di pelle e costano € 375 ciascuno.
Questi sigari, che sono anche i sigari più costosi del mondo, si vendono a Parigi per il prezzo di 15.000 euro la scatola.
Nel negozio La Civette da oltre tre secoli situato davanti al teatro la Comédie Française di Parigi, una delle cinque scatole destinate alla vendita in Francia aspetta il suo acquirente, “uno straniero”, assicura il negozio senza dare ulteriori dettagli.
Secondo una tabaccheria di Sarreguemines (est), tre appassionati di sigari hanno acquistato una delle cinque scatole contenenti 40 ‘Behike’. Behike era contemporaneamente lo strgone, il medico e il curatore degli indiani Taino di epoca pre-colombiana, ha detto l’agenzia di stampa francese AFP.
I sigari, che provengono dalla prestigiosa produzione El Laguito, a L’Avana, sono stati fabbricati nel 2005 partendo dalle foglie di tabacco da fiuto di 7-8 anni da Norma Fernandez, la più anziana dei dipendenti della fabbrica, ha detto il tabaccaio Hugues Leichtnam. Anche lui non vuole rivelare l’identità dei tre acquirenti: “Tutti della la regione Lorena (nord-est),” che fumeranno 375 € per ogni sigaro.
Gli umidificatori contenenti i sigari sono stati realizzati in cedro, sicomoro e ebano della Scozia e in pelle dalla casa parigina Elie Bleu.
giovedì 24 aprile 2014
Le vecchie barriere tra cubani si accorciano
Certo che il rapporto bilaterale è veramente unico...
FONTE: El Nuevo Herald
Se acortan las viejas barreras entre los cubanos
El flujo de viajeros entre ambas orillas del Estrecho de Florida -que separa las costas de Estados Unidos y Cuba- ha alcanzado un nivel récord, mientras la eliminación de trabas legales está favoreciendo el reencuentro de familias.
LYNNE SLADKY / AP
CARLOS BATISTA
AFP
LA HABANA -- El muro político que ha separado durante medio siglo a los cubanos de la isla y de Miami se está derrumbando bajo el triple efecto de las remesas familiares, los negocios privados y las flexibilidades migratorias, según señalan algunos estudios y analistas.
El flujo de viajeros entre ambas orillas del Estrecho de Florida -que separa las costas de Estados Unidos y Cuba- ha alcanzado un nivel récord, mientras la eliminación de trabas legales está favoreciendo el reencuentro de familias y estimulando negocios privados en la isla con capitales de parientes emigrados.
Cuba y Miami -donde vive un millón y medio de cubanos emigrados- “hoy tienen más relaciones de todo tipo que nunca antes”, dijo el ex diplomático y profesor universitario Carlos Alzugaray.
“El flujo monetario y humano es grande”, añadió Alzugaray.
El gobernante Raúl Castro abrió las pesadas puertas migratorias de Cuba en enero del 2013 y en agosto el gobierno de Barack Obama amplió las visas de turismo a los cubanos, otorgándoles por primera vez visados para visitas múltiples por cinco años.
La reforma migratoria, que eliminó los engorrosos permisos de salida de la isla, elevó los viajes de cubanos al exterior a 300,000 en el 2013, 40 por ciento más que en el 2012.
Washington concedió 19,500 visas de turismo a cubanos el último semestre, 27 por ciento más que en igual período del año anterior, y el 90 por ciento de ellas eran múltiples, según la Sección de Intereses de Estados Unidos en La Habana.
Además, entregó 11,250 visas para emigración definitiva, 12 por ciento más de lo estipulado en los acuerdos de 1994-1995 entre estos dos países que carecen de relaciones diplomáticas y viven enfrentados por disputas políticas desde hace más de 50 años.
También aumentaron los viajeros desde EEUU a Cuba, alcanzando un récord de 173,550 en el primer trimestre del 2014 (9 por ciento más que el trimestre anterior), según The Havana Consulting Group, de Miami.
Las reformas de Raúl Castro han dado impulso además a los negocios privados, que se han favorecido también por la decisión de Obama de eliminar las restricciones para que los cubanoamericanos envíen dinero a sus familias o visiten la isla.
“Se calcula que más del 50 por ciento de los nuevos negocios abiertos en Cuba cuentan con participación de una u otra manera de capital de familiares o amigos residentes en Estados Unidos”, dijo el analista Jorge de Armas, del grupo Cuban Americans for Engagement, de Miami.
Buena parte de los negocios privados son “paladares” (restaurantes); sólo en La Habana hay unos 400.
En el 2013 llegaron a Cuba $2,700 millones en remesas en efectivo, de ellas $2,500 millones desde EEUU, y una cantidad similar en especies (equipos electrónicos, electrodomésticos, muebles, ropa), según The Havana Consulting.
Las remesas familiares son ahora la segunda fuente de divisas de la isla, detrás de la exportación de servicios profesionales ($10,000 millones) y por encima del turismo ($2,500 millones).
Los viajes y el contacto con otras sociedades han permitido a muchos cubanos adquirir nuevas ideas y conocer otros estilos de vida.
La conjunción de viajes, remesas y negocios está permitiendo que coincidan por primera vez en medio siglo los intereses de los cubanos de ambas orillas del estrecho de Florida, según De Armas.
mercoledì 23 aprile 2014
Punto di vista - La Baia dei Porci
FONTE: TTC - Travel Trade Caribbean
Punto di vista. Baia dei Porci : Scopri il segreto meglio custodito a Cuba
Posted by: Redazione TTC in Ecoturismo gennaio 21, 2014 1 Comment 483 Views
Baia dei Porci, Cuba.
Joseph Frey, Speciale per The Globe and Mail
A chi serve una tuta da sub quando la temperatura della superficie dell’oceano è di 31 gradi centigradi e l’aria del mattino raggiunge i 30 gradi? Davanti a me si trovano le acque tranquille color turchese e blu profondo della Baia dei Porci di Cuba con la sua incredibile barriera sottomarina a 450 metri sotto la superficie. Sono due minuti di nuoto tranquillo dalla riva: una vera rarità. Devo solo guadare.
Questa regione di Cuba ha attirato la mia attenzione per la prima volta due anni fa, quando sono stato coinvolto in un progetto per mappare la biodiversità delle barriere coralline nel Parco Nazionale Marino di Punta Francés, sull’Isola della Gioventù.
Ci sono molti turisti lungo la costa meridionale e sottosviluppata di Cuba. Questa regione, con spiagge di sabbia sparse e la costa di calcare fatta di resti di barriere coralline preistoriche, è remota. Ma quanto più qualcosa è remoto più mi attira.
Questa volta sono qui solo per divertimento: una settimana di immersioni con mia moglie Diane. Dopo aver guidato per due ore da L’Avana, superiamo il villaggio Australia (la cui centrale zuccheriera era servita come quartiere generale a Fidel Castro durante l’invasione della Baia dei Porci nel 1961). Un’altra mezzora di strada e arriviamo a Playa Larga sulla costa orientale della baia, dove abbiamo affittato un alloggio presso una famiglia.
Dal momento in cui Raul Castro divenne presidente di Cuba nel 2008 il suo governo ha lentamente aperto l’economia, attraverso la legalizzazione di piccole imprese che possono essere aperte da cubani in 180 diverse occupazioni.
Una piccola classe di imprenditori sta emergendo, molti dei quali affittano camere ai turisti. La casa a due piani di chi ci ospita è moderna e confortevole, situata accanto ad una piccola baia che accoglie una flotta di piccole barche da pesca che riporta alla memoria il romanzo “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway.
I sommozzatori che incontriamo alloggiano a Playa Girón, a 34 miglia a sud, dove si trova un ottimo hotel all-inclusive. Di solito provengono dall’Europa (Gran Bretagna, Paesi Bassi e, in misura minore, Italia e Spagna). La maggior parte dei giovani ciclisti, escursionisti e praticanti di snorkeling sono tedeschi, insieme a qualche brasiliano.
I nostri padroni di casa gestiscono un piccolo negozio di materiali per sub da casa, dove possiamo mantenere i nostri serbatoi di aria pieni mentre trascorriamo la settimana di immersione lungo la costa. Abbiamo iniziato a Cueva de los Peces, quasi a metà strada tra i due paesini. Attraverso le acque salate, limpide come il gin, splende il profondo fondale sabbioso. Riusciamo ad arrivare al corallo situato a circa cinque metri sotto la superficie.
Questi piccoli gruppi coralliferi sono una festa per gli occhi, con le loro varietà morbide e dure. Gorgonie comuni di colore viola oscillano da una parte all’altra al ritmo delle onde in superficie. Banchi di pesci a strisce gialle e nere passano al largo muovendosi all’unisono come soldati in una parata militare.
Piccoli branzini gialli, porpora e azzurri girano attorno al corallo. Un pesce pappagallo di un brillante verde acqua si alimenta delle alghe mentre un barracuda di grandi dimensioni nuota lentamente in distanza.
Appena a 100 metri dalla costa scendiamo lentamente a 12 metri e arriviamo al precipizio della barriera corallina che va oltre Playa Larga e Playa Girón. Oltre il bordo verso l’abisso, l’acqua è ancora sorprendentemente chiara.
Guardando in giù mentre rimango sospeso, come un colibrì, quello che vedo è incredibilmente affascinante. Non si prova la paura di cadere.
Strisciamo lentamente oltre il bordo della scogliera e scendiamo. Per quanto si può vedere, una parete di corallo piatto appare davanti a noi. Secondo Orlando Perera, il nostro amico e guida, in questa parte della Baia dei Porci se ne possono trovare fino a 17 varietà.
Questi sono coralli duri, con superfici più ampie per catturare la luce mentre il sole si muove sopra le scogliere. In acque più profonde, i coralli morbidi scompaiono rapidamente.
Troviamo granchi nelle fessure dei coralli e Diane scorge un delfino bianco sotto di noi. Si vede per un istante uno squalo dal muso bianco, che ben presto sparisce nel baratro. Durante la nostra salita vediamo splendide meduse a forma di luna che pulsano ritmicamente. Hanno una forma distintiva a forma di ferro di cavallo sulla loro campana. Personalmente le trovo molto attraenti ma è meglio godersele dalla dovuta distanza. Aggiustiamo la nostra rotta e diamo loro più spazio.
Le autorità locali hanno affondato piccole barche da pesca vicino al bordo del muro corallino per fornire un ulteriore elemento di attrazione, ma io sono più interessato a localizzare una conchiglia regina sul fondo del mare vicino agli scogli. Questi esemplari sono cacciati furtivamente nei Caraibi per il mollusco commestibile che si trova al loro interno e per le loro grandi e belle conchiglie rosa (poche sono ancora in vita: nei miei anni di immersioni mi è capitato di trovarle solo in acque cubane).
La mia migliore scoperta resta però Punta Partridge. Arriva a metà del nostro viaggio, a una decina di km a sud di Playa Larga. Una piccola spiaggia di sabbia circondata da una foresta con una costa in pietra calcarea. Bella e luminosa, in una mattina calma, senza onde, perfetta. Molto tranquilla.
Non si sentiva neppure il suono delle onde che si infrangevano sulla riva. Solo pochi uccelli tropicali rompevano il silenzio. Un particolare tono di turchese indicava le acque più basse, mentre il colore blu intenso indicava la presenza di teste di corallo e acque profonde al di là della barriera corallina sotto il mare. Sembrava una foto di Conde Nast per la copertina di una rivista. Perfetta.
Qualche consiglio su cosa consiglia di fare?
Vale certamente la pena familiarizzare un po’ con la famosa storia della regione. Nel villaggio di Australia, l’edificio dell’antica amministrazione della vecchia centrale zuccheriera è stato il quartiere generale di Fidel Castro durante l’invasione della Baia dei Porci nel 1961. I villaggi di Playa Larga e Playa Giron sono stati i principali luoghi dello sbarco. C’è anche un museo dedicato alle battaglie che qui hanno avuto luogo.
Il Parco Nazionale Ciénaga de Zapata confina con entrambe le città e contiene il più grande e diversificato ecosistema di zone umide dei Caraibi. Le sue meraviglie naturali sono rari lamantini, coccodrilli cubani in via di estinzione, più di 900 piante tipiche, 14 formazioni vegetali e oltre 200 specie diverse di uccelli, mammiferi e rettili.
Il Centro Ecologico situato tra Australia e Playa Larga, enfatizza la storia naturale della zona. La vicina Boca de Guamá è un centro per la riproduzione del coccodrillo cubano. Vale la pena visitare entrambi i posti, naturalmente.
A metà strada tra Playa Larga e Playa Giron c’è la Cueva de los Peces, una caverna di pietra calcarea sotterranea di acqua dolce.
Dove alloggiare? Il posto migliore per i sub è certamente Villa Playa Girón. Le strutture sono essenziali, ma offrono servizi per soddisfare le esigenze dei sommozzatori. Circa $ 65 a notte.
Potete anche arricchire culturalmente il vostro viaggio in modo alternativo alloggiando presso una famiglia cubana. Questi alloggi si possono prenotare attraverso Ecomar.
martedì 22 aprile 2014
Un triste mese di aprile
In questa metà di aprile del 2014 sono scomparse tre eminenti figure della cultura latinoamericana: il cantante portoricano "Cheo" Feliciano deceduto in un incidente stradale all'età di 78 anni, la cantante dominicana Sonia Silvestre mancata a 62 anni per una breve, ma fatale malattia e il più "grande", colui di cui hanno parlato fonti ben più autorevoli di questo spazio: Gabriel García Márquez, "Gabo" come veniva affettuosamente chiamato. E' stata per dirlo con parole sue, una "morte annunciata" da diverso tempo, il suo stato di salute era gravemente minato e purtroppo si trattava di aspettare il peggio, fino a che è giunto.
Nel giorno della sua scomparsa ero "isolato" mediaticamente e in ogni caso una notizia di tale portata sarebbe stata solo un granello di sabbia nell'informazione planetaria. Frugando in quello che resta del mio materiale non andato perduto, ho trovato queste due foto che lo ritraggono, volutamente sfocato, dal momento che il soggetto principale era il suo grande amico Fidel Castro. Le immagini si riferiscono all'inaugurazione della Scuola del Nuovo Cine Latinoamericano di San Antonio de los Baños, avvenuta nel dicembre del 1986, pochi giorni dopo di quella della nuova sede dell'omonima Fondazione che però esisteva già da un anno.
"Gabo" fu il presidente della Fondazione dalla sua creazione fino al giorno della morte, coadiuvato dall'onnipresente segretaria generale Alquimia Peña. La sua presenza era anche attiva nella scuola dove teneva seminari e lezioni ai futuri cineasti che non provengono solo dal continente, ma anche da Asia e Africa.
Sempre molto presente a Cuba, fino a che la salute glie lo ha consentito, qua ha dato sfogo alla sua passione per il cinema che ha sempre avuto. Lui stesso si definiva "cineasta frustrato". Aveva studiato a Roma, con Alfredo Guevara, Julio García Espinosa e Tomás Gutiérrez Aléa (Titón), fondatori in seguito dell'ICAIC (Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográfica). Durante il suo soggiorno romano, come corrispondente di un giornale colombiano, scrisse una memorabile cronaca del "caso Montesi", conosciuto anche come "il delitto di Capo Cotta", un giallo ancora non risolto, che appassionò l'opinione pubblica italiana negli anni '50 e inizio '60.
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