Ho
avuto il piacere di ricevere la visita dell’amico Ciro Bianchi di origine
italiana, ma cubano da cinque generazioni, Premio Nazionale di Giornalismo e di
recente insignito dell’Ordine per i 500 Anni dell’Avana, fra le numerose
onorificenze e premi ricevuti nel corso della sua lunga e prolifica carriera
che ha riassunto come invitato nel popolarissimo programma “Entre tú y yo”
condotto dalla, pure, popolarissima attrice e conduttrice Irela Bravo, andato
in onda proprio ieri. Ciro, oltre ad avere da 15 anni una colonna fissa su
“Juventud Rebelde” è autore di soggetti per documentari e programmi televisivi,
oltre ad avere scritto una trentina di libri concernenti la Storia e i costumi
di Cuba, in modo particolare dell’Avana. Con lui non poteva mancare la sua
inseparabile compagna di vita Mayra, a sua volta scrittrice di numerosi libri
di ricette e di gastronomia. Con loro abbiamo festeggiato la sua ultima
onorificenza e conversato piacevolmente su ricordi e conoscenze che spesso si
sono rivelate comuni. All’età di 72 anni, Ciro, non è ancora disposto ad
attaccare la penna al chiodo e ha molti progetti in cantiere fra i quali la
recentissima proposta di essere autore dei testi di un prossimo programma
televisivo dedicato alla Storia. Auguri per una ancora lunga e prolifica
traiettoria.
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domenica 8 dicembre 2019
venerdì 15 novembre 2019
500 di questi giorni
Come
tutte le signore mature, anche l’Avana si è imbellettata per il suo 500°
compleanno che ricorre domani in quanto la documentazione ufficiale indica il
16 novembre del 1519 come data di fondazione della Villa de San Cristóbal de La
Habana. L’operazione cosmetica non è solamente superficiale, ma ha visto
recuperate decine di strutture cadenti o abbandonate in vista di utilizzazione
sociale. A questo fervore urbanistico si sommano molte attività culturali:
concerti, spettacoli teatrali e cinematografici.
La
parte architettonica ed estetica che più ha visto le opere edili è senz’altro
il Paseo del Prado che al suo imbocco dal Malecón ha visto sorgere due dei tre
alberghi di lusso della capitale: il Packard Iberostar e il Paseo del Prado che
con le loro linee moderne in vetro e acciaio formano un contrasto più che
accettabile con il resto di stile coloniale del Paseo.
Più
avanti, arrivando al Parque Central vi è il terzo (primo per entrata in
servizio) albergo lussuoso: il Manzana Kerpinski sul lato opposto del Gran
Teatro dell’Avana Alicia Alonso che pure è stato ristrutturato all’esterno e
all’interno, tornando al suo antico splendore. Sul fianco destro del teatro si
apre il Boulevard San Rafael anch’esso opera di ristrutturazione capitale con
abilitazione di nuovi centri commerciali e di svago.
Proseguendo
verso sud e attraversando la strada si arriva al Capitolio Nacional con la sua
cupola dorata e oggetto di un trattamento intensivo che lo ha restituito al
100% della sua funzionalità e imponenza. Nei suoi saloni viene ospitata la sede
dell’Asamblea Nacional del Poder Popular e dopo anni di chiusura per
impraticabilità è stato restituito alle visite del pubblico.
Nel
quadro dei festeggiamenti è avvenuta la visita dei reali di Spagna
rappresentando la discendenza dei fondatori della città 27 anni dopo lo sbarco
di Cristoforo Colombo, armato dalla regina Isabella di Castiglia e convinto di
essere arrivato alle Indie. Nel suo discorso ufficiale, Filppo VI non è stato
particolarmente diplomatico lanciando un messaggio riguardo alla “democrazia,
libertà e diritti umani”, mentre dovrebbe preoccuparsi per la “sua” democrazia
che ha reso la Spagna ingovernabile e trascurando il fatto che visitando, come
prima visita ufficiale del suo regno, l’Arabia Saudita e poi altri Paesi arabi
non proprio democratici e ignoranti dei diritti umani, particolarmente nei
riguardi delle donne, si è guardato bene dal pronunciare qualcosa di simile.
giovedì 7 novembre 2019
Vittoria...
Anche
quest’anno una schiacciante “vittoria di Pirro” di Cuba all’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite il cui parere non è vincolante, ma significativo, dove la
risoluzione presentata per l’eliminazione dell’embargo degli Stati Uniti è
stata votata con 187 voti a favore 3 contro, manco a dirlo USA, Israele e il
Brasile del leccapiedi Somaro Bolso, 2 astenuti: Colombia e Ucraina e 1 non
votante: Moldavia.
Come
si può vedere anche i Paesi più lontani ideologicamente e politicamente, nonostante le pressioni
ricevute dalla diplomazia nordamericana, in particolare in America Latina e
Caraibi, hanno votato contro questa misura assurda, inefficace e che penalizza
soprattutto la popolazione cubana come ha brillantemente, ancora una volta,
esposto il Ministro degli Esteri Bruno Rodriguez Parrilla citando nomi e fatti
che dovrebbero far vergognare chiunque pratichi e appoggi questo “castigo”
verso un Paese che vuole solamente aver il diritto di essere indipendente nelle
sue scelte e che nonostante i quasi 60 anni di strangolamento continua a
resistere.
sabato 26 ottobre 2019
Altro giro di vite...
Ancora
una volta Strumpaccio mostra la sua arroganza, prepotenza e disprezzo per ogni
norma annunciando la proibizione, dal prossimo 1° dicembre, dei voli
commerciali dagli Stati Uniti a Cuba con la sola eccezione dell’Avana, sulla
quale potranno operare ancora (non si sa fino a quando) le tre linee
attualmente attive: American Airlines, Delta e Jet Blue.
giovedì 24 ottobre 2019
Bye bye Francisco
Un
fatto che doveva essere compiuto da tempo e che solo dopo 44 anni, il Governo
socialista di Pedro Sánchez ha reso compiuto, si sta trasformando in un
boomerang in termini elettorali. L’esumazione della mummia di Francisco Franco
dalla Valle dei Caduti dove era sepolto in un mausoleo costruito al centro di
fosse comuni dove giacciono oltre 33.800 mila, tra vittime (la stragrande
maggioranza) e falangisti, da “cerimonia discreta” come aveva annunciato la
Ministra di Giustizia si è trasformata in show diretto e interpretato dalla
famiglia Franco che gode ancora di privilegi fra i quali la gestione di una
Fondazione Francisco Franco, numerose aziende e proprietà, alcune delle quali
con entrate di dubbia provenienza e di valore incalcolabile.
Una
delegazione di 22 discendenti del dittatore accompagnati da Luís Alfonso di
Borbone, cugino di Juan al mausoleo per l’esumazione per proseguire quindi al
cimitero dove è stata predisposta l’inumazione definitiva e dove aspettava
Antonio Tejero, l’ex colonnello autore di un tentato colpo di Stato nel 1981
quando aveva preso con le armi il controllo del Parlamento.
Corone
di fiori, bandiere falangiste, inni e invocazioni di “viva Franco” hanno
accompagnato le operazioni di esumazione e sepoltura. Il nipote maggiore, Francis
Franco si è impadronito, sotto gli occhi della rappresentante del Governo,
della bandiera in cui era avvolto il feretro al momento della sepoltura nel
1975 e che fa parte del patrimonio del Regno di Spagna, non della famiglia.
Dopo
il colpo ricevuto coi moti della Catalogna, il PSOE sta ricevendo un’altra
bastonata con questa cerimonia che poteva essere evitata, almeno nei termini in
cui si è svolta. Anzi, non doveva proprio esserci una cerimonia nella quale la
famiglia Franco ha sfruttato una vota di più dei beni e privilegi del Regno e
Governo di Spagna.
Foto: da TV Canal Vasco
venerdì 18 ottobre 2019
Alicia
Gli
“spot” degli scenari di tutto il mondo si son spenti per lei. La sua lunga vita
biologica e artistica è finita per sempre. Rimane il Gran Teatro dell’Avana che
l’ha vista un’infinità di volte protagonista e che porta il suo nome perché i
posteri non si dimentichino di lei.
Ricordo
di averla conosciuta a Milano negli anni ’70 quando, nonostante avesse passato
i 50 anni ed avesse già problemi alla vista, era in tournée con il Balletto
Nazionale di Cuba, una sua creatura. Mi ha impressionato la sua apparente
fragilità, com’era minuta, al contrario di come appariva sulle scene: grande
nella sua Arte e in apparenza nel suo fisico. Grande e forte anche il suo
carattere, non poteva essere diversamente per essere diventata una delle icone
mondiali della danza classica. Addio, Alicia Alonso.giovedì 17 ottobre 2019
Al via il commercio in valuta convertibile
Dal
prossimo lunedì, 21, inizierà il commercio in valuta liberamente convertibile,
ma non in moneta effettiva. Gli Istituti bancari cubani sono già stati
abilitati per l’apertura di conti in valuta estera a tutti i cittadini cubani,
stranieri residenti o persone giuridiche che lo desiderino. A questi conti
verrà abbinata una scheda magnetica (tipo bancomat) che permette l’acquisto, a
prezzi ragionevoli, di beni generalmente più richiesti in alcuni esercizi
abilitati e con (si dice) un discreto assortimento di elettrodomestici e
ricambi per auto di qualità superiore agli standard degli acquisti in CUC e si
pagheranno via POS.
Questi
“bancomat”, permettono l’estrazione di CUC, facendo la conversione del valore
richiesto al momento dell’operazione, così come accadrà nei POS dei punti di
vendita.
Il
titolare del conto in valuta potrà comunque accedere al contante nella moneta
prescelta (o altre secondo il cambio) nel caso di necessità che maggiormente si
presenta per eventuali viaggi all’estero, col permesso di esportazione del
controvalore di 5 mila dollari USA per persona. Questi conti, se aperti appunto
in questa valuta, non saranno gravati dell’imposta del 10% che rimane per l’uso
del biglietto di banca che era stato determinato per alleggerire i danni prodotti
dall’embargo statunitense contro Cuba.
Parallelamente
verranno aperti uffici importatori che sono destinati a richieste particolari
di beni che non sono normalmente disponibili sul mercato interno e anche questi
sono accessibili a tutte le categorie di residenti.
Misure
indubbiamente interessanti e importanti fatte anche per limitare l’uscita di
valuta per effettuare acquisti all’estero che poi comportano costi e disagi
disagi per il trasporto e le pratiche doganali al rientro a Cuba.
Anche
in questo caso…meglio tardi che mai.
domenica 6 ottobre 2019
domenica 15 settembre 2019
Ma che brave persone...(cit. R. Pozzetto)
Dopo
l’embargo che è un vero e proprio “bloqueo” su tutti i fronti, trasformato in
legge dal Democratico John Fitzgerald Kennedy nel 1963, si sono succeduti alti
e bassi a seconda del Presidente eletto negli Stati Uniti che ha la facoltà di
utilizzare alcune deroghe, ma non può eliminarlo in toto perché come legge deve
essere il Congresso ad approvarlo.
In
tutti questi anni fra alti e bassi ci sono stati miglioramenti, come nel 1976
quando il Presidente, pure Democratico: Jimmy Carter, ha concesso l’apertura di
Uffici d’Interessi nei due Paesi, rappresentati dalla Repubblica Svizzera e la
possibilità alle famiglie cubane di visitarsi a mezzo di appositi voli charter
tra i due Paesi. Dopo 17 anni era già qualcosa.
Nel
1996, un altro Presidente Democratico: Bill Clinton, ha approvato la famigerata
legge Helms-Burton presentata da due Senatori repubblicani che inaspriva con
provvedimenti ad hoc quanto espresso dalla Legge sull’embargo. Non fu
applicato, pro tempore, il titolo III° che il Governo di Strump ha reso invece
effettivo, per reclamare i beni immobili espropriati dal Governo Rivoluzionario
cubano e per i quali, a suo tempo, gli interessati non avevano accettato una
compensazione, ma oltre a questo prevede l’extra territorialità, mettendo ostacoli
economici e finanziari e seminando incertezze e paure a eventuali imprenditori
di Paesi terzi che vogliano fare investimenti a Cuba.
In
tutti questi anni comunque, indipendentemente dal Governo in carica, si sono
sempre avuti contatti più o meno pubblici, riservati o segreti per collaborare
in alcuni campi di mutuo interesse. Sono stati firmati e rinnovati accordi
migratori che prevedono l’emissione di 20 mila visti all’anno per accogliere
negli USA i cittadini cubani che lo desiderino e che Strump ha bellamente
ignorato mettendo, inoltre, ostacoli con la chiusura del Consolato presso la
deserta Ambasciata nordamericana all’Avana e costringendo a ricorrere a
Consolati di Paesi terzi per la richiesta di visti, con relative spese, disagi
e dilatazione dei tempi.
Con
la presidenza di Barak Obama, il dialogo si è fatto sempre più intenso, si sono
riaperte le Ambasciate e Cuba è stata tolta dall’arbitraria lista dei “Paesi
patrocinatori del terrorismo” nella quale peraltro gli stessi Stati Uniti non
si sono auto inseriti…Riaperti i voli di linea, ammesse le crociere e creata
una lista di 12 attività che i cittadini nordamericani potevano usufruire per i
viaggi a Cuba, fino ad allora vietati dal loro Governo, fra le quali la “People
to people” che poteva considerarsi come vero e proprio turismo libero.
Progressi e speranze in molti campi, cancellati con un colpo di spugna da
Strump condizionato dai suoi compagni di merende della Florida capeggiati da
Marco Rubio, Ileana Ross-Lethinen, Lincoln Diaz Balart e altri.
Per
certo durante la campagna elettorale aveva scambiato parole di fuoco con il suo
antagonista Rubio affermando anche che da buon imprenditore, vedeva la
possibilità di intraprendere affari con Cuba. Dopo la vittoria del suo Partito,
evidentemente le feste organizzate nella Stump Tower di West Palm Beach,
appunto in Florida dove è di casa e si dedica al Golf, i reazionari hanno avuto
buon gioco a usarlo per i loro fini.
Così,
a lume di naso, cercherò di ricordare e riassumere alcuni temi che non sono
certo a favore dei popoli di Cuba e Venezuela che bontà sua, non vuole che
soffrano:
Inasprimento
delle sanzioni economiche e finanziarie che rendono difficili e costosi gli
scambi commerciali di Cuba con altri Paesi, con difficoltà di acquisire
medicine o componenti medici che potrebbero aiutare il trattamento e/o
guarigione di patologie gravi come nel campo oncologico, cardiologico o
nefritico, per esempio.
Libertà
di espressione e informazione: dopo aver accusato Cuba di non avere sufficiente
accesso a Internet a chiuso e censurato tutto quello che poteva, seppure anche
prima di lui c’erano restrizioni in questo senso, come il divieto di
raggiungere l’Isola con le fibre ottiche da cui è circondata o la proibizione
di accesso ad alcuni siti nordamericani, particolarmente di sftware. È di
questi giorni la censura a giornalisti e media cubani su Twitter.
Sapendo
dell’”effetto dominò” su Cuba, ha ingiunto a tutte le Compagnie del mondo,
proprietarie di petroliere di applicare il triplo del nolo per il trasporto di
crudo venezuelano verso altri Paesi e l’avvertenza al Venezuela che le sue 34
petroliere non possono trasportare il carburante a Cuba, tutto pena del
sequestro di navi e carico. Sembra che una di queste navi (venezuelana) sia
stata già intercettata. Questi sono metodi da pirati con Patente di Còrsa come
l’antenato (Sir) Francis Drake. Se il Venezuela, come sarebbe nel suo diritto,
facesse scortare le petroliere da navi e arei da combattimento cosa
succederebbe? In fondo questa è già una guerra dichiarata. A proposito di
questa guerra, per mettere avanti i piedi, ha convinto molti Paesi dell’America
Latina a riesumare il vecchio trattato di Mutua Assistenza (militare) fra i
Paesi americani (una specie di NATO completamente transatlantica). Il tutto con
la genuflessione della Colombia che collabora col cosiddetto e autoproclamato
Presidente Incaricato (da Strump), Juan Guaidó che è stato più volte nella zona
colombiana di frontiera per riunirsi con diversi capoccia di organizzazioni
terroristiche, paramilitari, trafficanti di persone e droga, con i quali è
stato ritrattato e le cui immagini sono state sottoposte al Consiglio di
Sicurezza dell’ONU, per quel che serve: ovvero niente. In seguito a queste
riunioni, si sono pianificati attacchi e sabotaggi contro il Venezuela, facendo
figurare la vittima come aggressore e la scalata di questi avvenimenti con la
riattivazione del Trattato di Mutua Difesa, è una vera e propria minaccia concreta
a una guerra Colombo – Venezuelana con interventi esterni.
Guaidó
aveva “preso il potere” in qualità di presidente interinale interpretando a
modo suo la Costituzione e Legge venezuelana che fra l’altro prevedono, nei
casi in cui questo possa verificarsi, l’indire elezioni libere entro 30
giorni…Ciò nonostante il burattino è sempre riconosciuto da Strump e un pugno
di suoi lacchè internazionali. Sembra che le dimissioni di John Bolton siano
dovute agli insuccessi del burattino, a suo tempo, raccomandatro da lui a
Strump, oltre al fatto che testa di paglia lo ha considerato “troppo morbido”.
(Sic!!!)
Se fosse ancora vivo il
compianto Paolo “Fantozzi/Fracchia”
Villaggio, un bel: ma che braaava persooona
è leeeeeeeeeeeeeeiiiiiiiiiiiiiiiii per Donald (non Duck) Strump.
venerdì 13 settembre 2019
I pirati del XXX° Millennio
La
follia e prepotenza di Strump non ha veramente limiti e ci sta preparando una
ecatombe planetaria. L’ultima delle sue trovate è stata quella di minacciare e
ricattare tutte le compagnie di navigazione che gestiscono navi petroliere, per
far pagare il triplo per il nolo con partenza dal Venezuela per qualunque altro
destino. Una cosa che va oltre ogni limite del Diritto Internazionale e che non
so quanti Governi siano disposti ad accettare.
In
caso di inadempienza le compagnie potrebbero essere sottoposte al sequestro
delle loro navi con relativo carico e/o la impossibilità futura di accedere a
porti statunitensi.
Il
primo caso passato sotto silenzio e prima dell’annuncio, sembra il sequestro di
una petroliera destinata a Cuba, cosa che ha creato la “contingente”
restrizione dei consumi di diesel sull’Isola.
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