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mercoledì 30 settembre 2020

Il commiato del "papà" di Mafalda

 Esattamente dopo 56 anni e un giorno dopo la nascita del suo personaggio più famoso, Mafalda, ci ha lasciato Joaquin Lavado “Quino” per tutti. Era nato a Buenos Ayres 88 anni fa e aveva decine di aneddoti relative ai suoi compatrioti argentini. Se n’è andato pochi mesi dopo del suo grande amico Juan Padrón a cui aveva affidato l’animazione delle strisce di Mafalda. Di tutti i “cartoonist” esistenti nel mondo, Quino aveva scelto lui per affidargli l’inedito compito assieme a quello della realizzazione dell'esilarante serie di cortometraggi "Quinoscopio". Grazie a Juan lo avevo conosciuto a cena a casa mia all’Avana dove era anche venuto a farmi visita sul lavoro a Publicitur quando gli avevo detto che tra I creatori dell’azienda ci erano molti suoi ammiratori.

Ci siamo poi rivisti a Milano nella sua casa di Via Marco d’Oggiono e nella mia di via Palmanova, mi aveva invitato al Consolato Argentino di Corso Venezia dove avevano allestito una mostra in suo onore.

Una mente acutissima, non taciturno, ma pacato nell’esprimersi e si rilassava solo in presenza di amici. Rimasto solo dopo la morte della sua compagna di vita Alicia Colombo, si era sempre più appartato dalla vita publica e da molti anni non disegnava più avendo avuto un notevole abbassamento della vista. L'ho rivisto per l’ultima volta ad una Fiera Internazionale del Libro dell’Avana quando il Paese ospite era l’Argentina e lui fra gli invitati d’onore. Nonostante avesse già smesso di disegnare Mafalda, della quale si sentiva prigioniero, aveva presentato un paio di edizioni dei suoi libria lei dedicati, tra I quali il grande formato Tutto Mafalda di cui mi ha fornito una copia in omaggio.

Arrivederci da qualche parte, amico Joaquin.   

giovedì 24 settembre 2020

Inasprimento delle sanzioni contro Cuba

Per conquistare i consensi degli statunitensi di origine cubana, appartenenti allo “zoccolo duro” in uno Stato cruciale come la Florida, riducendo sembra con successo i margini di svantaggio sui sondaggi pre elettorali, Strump ha ulteriormente inasprito le sanzioni verso enti e cittadini dell’Isola. È la quarta volta da quando è al

Potere che da un giro di vite all’anacronistico e contrario a ogni norma di diritto umano e internazionale in vigore dal 1961. Fra le nuove disposizioni sono cadute le ultime “concessioni” di Obama in merito alla Cultura, Sport e Ricreazione per cui ogni partecipazione di cittadini statunitensi a eventi di questo tipo saranno valutati, caso per caso, dal Ministero del Tesoro così come  i visti per i cittadini cubani che per gli stessi motivi  si recherebbero negli Stati Uniti verranno passati al microscopio.

Tornato ad essere tassativamente proibito l’ngresso nel territorio USA di sigari e rum cubani anche da parte di cittadini di Paesi terzi.

Intanto le proteste antirazziali e gli abusi della polizia continuano a scuotere un Paese già duramente provato dalla Pandemia e le vendite di armi sono alle stelle, dove già se ne contano quasi 400 milioni in mano a privati cittadini, con una media di oltre una per abitante.

Qualche esperto nordamericano in politica, teme la possibilità dello scoppio di una guerra civile nel caso Strump dovesse perdere le elezioni. Risultato, per lui, inaccettabile. Ovviamente le lelezioni senza brogli sono solo quelle che vince lui.

giovedì 10 settembre 2020

Nobel o sì brütt?

Se non fossero momenti tragici ci sarebbe da sbellicarsi dale risate sapendo che un deputato norvegese (sic!) ha proposto Donald Strump come Premio Nobel per la Pace. La motivazione, secondo il proponente, sarebbe il successo della mediazione tra Israele egli Emirati Arabi per il raggiungimento della normalizzazione dei loro rapporti diplomatici ed economici. Il resto evidentemente non conta come, fra gli altri atteggiamenti "pacifisti", la proroga per un altro anno della legge sul blocco economico, finanziario e commerciale a Cuba firmata ieri.

Purtroppo la discesa in picchiata dei valori di assegnazione si questo premio che dovrebbe essere Nobel di nome e di fatto, in ogni campo, diventa sempre più sconcertante.

Sarebbe poi interessante una visita al conto in banca del suddetto parlamentare

sabato 5 settembre 2020

Ripresa del. turismo

Dopo la leggera ripresa del turismo internazionale, nell’area dell’arcipelago centro settentrionale dichiarato “zona sicura”, riparte alla grande il consueto arrivo in grande di turisti dal Canada. Air Canada ha ripreso i suoi voli su Cayo Coco e non solo, inoltre da novembre si aggiungerà la OWG con voli. Diretti da Toronto e Montreal su Santa Clara, Holguin e Varadero.

Per contro, la catena multinazionale Marriott avrebbe deciso di abbandonare la gestione di strutture alberghiere a Cuba su pressioni di Donald Strump.

giovedì 3 settembre 2020

Addio a Philippe Daverio

In questo nefasto 2020 al di là della Pandemia che ha messo in ginocchio il mondo, si sono verificate scomparse che pur sempre dolorose, lo sono ancora di più quando si tratta di apprezzate persone pubbliche, specie se vicine o comunque conosciute.
Se n’è andato anche Philippe Daverio, l’aristocratico della cultura materia che conosceva e amava profondamente col dono di saperla divulgare in un modo tutto suo ed elegante.
È stato anche politico per caso, avendo ricoperto l’incarico di Assessore di questa materia presso il Comune di Milano. Veramente l’uomo giusto al posto giusto. Il grande pubblico lo ha conosciuto e apprezzato per i suoi documentari televisivi condotti con garbo e intelligenza, aggiunti alla grande conoscenza della materia.
Altro personaggio di cui non posso dire di essere stato amico, ma che ho avuto la gradita e piacevole sorpresa di ricevere a casa mia, all’Avana, in occasione di un breve viaggio di lavoro che aveva fatto in compagnia del mio amico Italo, titolare del ristorante La Libera, uno dei noti “covi” dell’intellettualità meneghina e non solo.

Mi resta il rimpianto di non averlo conosciuto meglio anche se conservo il video del suo reportage all’Avana.

giovedì 20 agosto 2020

Anche Cuba prova il suo vaccino anti Covid-19

Soverana 1 è il nome adottato dal vaccino cubano prodotto dall'Istituto C.J. Finlay con la collaborazione di tutti i laboratori del polo scentifico dell'Ovest dell'Avana. Si stanno iniziando le prove cliniche e il vaccino dovrebbe essere effettivo nei primi mesi del prossimo anno.

venerdì 14 agosto 2020

Cancellati i voli charter dagli Stati Uniti a Cuba

Con un altro gesto “umanitario”, il Governo di Donald Strump ha cancellato 44 anni di distensione vietando i voli charter dagli Stati Uniti a Cuba. Voli che furono introdotti nel 1976 da Jimmy Carter per permettere alle famiglie cubane di entrambe le sponde di riunirsi, spesso, dopo molti anni. Questa manovra elettorale per accattivarsi lo “zoccolo duro” dei cittadini di origine cubana residenti in Florida però potrebbe essere un altro boomerang per il trinariciuto, incolto, incompetente, analfabeta politico, anti diplomatico e pericolosissimo attuale presidente per caso.

domenica 2 agosto 2020

Cuba riapre al turismo internazionale

Con un volo proveniente dalle vicine Isole Bahamas, Cuba ha riaperto le frontiere al turismo internazionale nell’arcipelago de Los Jardines del Rey nella parte centro settentrionale del Paese che per adesso rimane la sola zona agibile, usufruendo dell’aeroporto di Cayo Coco.
Intanto si prosegue la lotta al contenimento della pandemia che ultimamente ha registrato qualche aumento di contagi nelle province dell’Avana e la confinante Artemisa. I focolari sono dovuti a indiscipline sociali e in parte a casi di importazione dal momento che seppure fino a oggi non c’era ingresso di turisti, entravano ed entrano alcuni voli commerciali o charter trasportando cubani che si trovavano all’estero. Dopo diverso tempo quasi a zero, si sono ripresi a contare casi con numeri di due cifre al giorno, ma in ogni caso la somma totale dei contagi è ancora al di sotto delle tremila unità con i decessi fermi a 87 da varie settimane.
In questo scenario si susseguono gli omaggi e commemorazioni di Eusebio Leal Spengler che è stato cremato con una cerimonia ristretta e le cui ceneri aspettano di riposare in uno dei “suoi” luoghi preferiti che probabilmente sarà il Palazzo dei Capitani Generali dove ebbe il suo primo ufficio da Historiador, nel quale ebbi l’onore e il piacere di conoscerlo.

In tutta l’Avana Vecchia, ma non solo, sono stati appese a finestre e balconi lenzuola bianche in omaggio a una persona eccezionale e se si dice che nessuno è necessario, ma solo utile, credo che questo detto non valga almeno per la città dell’Avana senza allargarci a tutta Cuba.

venerdì 31 luglio 2020

Una perdita difficilmente sostituibile: Eusebio Leal Spengler

Dopo una lunga malattia, combattuta fino all’ultimo, Eusebio Leal Spengler ci ha lasciato. Una mente eccellente, persona attiva che ha intessuto rapporti con il resto del mondo come e meglio di un diplomatico di carriera. Ha ottenuto per il suo Paese risultati che altrimenti sarebbero stati impossibili. Interlocutore privilegiato con la Santa Sede e con gli Stati Uniti, primo e allora unico, cattolico iscritto al Partito Comunista di Cuba, per molti anni e fino alla sua scomparsa Historiador de La Habana, ma con grande conoscenza della Storia di tutta Cuba. Autodidatta e diventato Dottore solo dopo l’avvento della Rivoluzione. Da bambino, essendo di famiglia umile, aveva frequentato la scuola solo fino alla quarta elementare, si era gettato corpo e anima per sviluppare, soprattutto, la sua Habana. Spesso ospite in Italia aveva uno stretto legame di amicizia con l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba e in particolare con la sezione lombarda a cui lo legava una stretta amicizia con uno dei suoi fondatori: Arnaldo Cambiaghi dal quale aveva attinto consigli e suggerimenti, oltre che il perfezionamento dei contatti con tanti enti e persone che hanno contribuito alle migliorie del centro storico della capitale cubana.
Conversatore brillante e inesauribile, affascinava l’uditorio con le sue dissertazioni ricche di Storia e di Cultura. Innumerevoli le opere materiali portate a termine e il rimpianto di non aver potuto terminare la restaurazione completa della sua città, peraltro opera titanica.
Non posso dire di essere nella sua cerchia di amicizie, ma ci siamo incontrati più volte con scambi di idee e di progetti fra le quali una possibile mostra fotografica di mie immagini, mai portata a compimento anche per mia negligenza, oltre che alle difficoltà di reperire il materiale per la stampa e il montaggio delle fotografie nonostante una sua lettera indirizzata all’allora Ambasciatore italiano all’Avana, di cui conservo copia, ma che non ha avuto gli aiuti necessari. In tempi recenti sarebbe stata meno difficile, ma le vicissitudini quotidiane hanno sempre interferito sul lavoro di raccolta e preparazione del materiale. Nonostante il passare degli anni, tempo fa ne avevamo riparlato e la colpa è solo mia se non l’abbiamo realizzata.
Addio Eusebio, un altro pezzo di storia esce da una parte per rientrane in un’altra.







lunedì 6 luglio 2020

I presidenti "buoni"

Tra i presidenti “buoni” degli Stati Uniti ne spiccano 3, democratici, che non hanno certo brillato con la bontà verso Cuba e il Venezuela. Il più “buono”, il martire, J.F. Kennedy, ha esordito il 4 marzo del 1960, fresco fresco, con l’attentato alla nave francese La Coubre che si trovava nel porto dell’Avana carica di armi ed esplosivi destinati alla difesa del Paese. L’attentato ha causato un centinaio di morti e oltre 200 feriti tra equipaggio, lavoratori del porto e passanti. Il 17 aprile 1961, è noto, ha patrocinato lo sbarco alla Baia dei Porci della Brigata 2205 composta nella maggioranza da controrivoluzionari cubani ex batistiani residenti negli USA. Come si sa il colpo è andato male in meno di 72 ore, in realtà furono 66.
Un altro democratico, Bill Clinton (quello del sesso “improprio”), nel 1996 faceva approvare la Legge Helms-Burton che prevedeva un inasprimento dell’embargo contro Cuba e si aggiungeva alla legge Torricelli, approvata da Bush padre, fornendo al futuro Donald Strump il destro per applicare due titoli rimasti non operativi con strangolamento ancora più forte del popolo cubano a cui, secondo loro, erano dirette le misure per migliorare i Diritti Umani e Civili nell’Isola.
Si arriva così a Barack Obama, la Speranza in persona, il quale per il vero ha riannodato i rapporti diplomatici con Cuba con la riapertura delle rispettive ambasciate e ha operato cambiamenti di atteggiamento verso l’Isola con notevoli progressi nelle relazioni bilaterali, autorizzando viaggi ai residenti negli Stati uniti e le crociere con scalo in diversi porti dell’Isola. Indimenticabile è stata, poi, la sua visita all’Avana dopo quasi 80 anni dall’unica visita di un presidente statunitense alla capitale cubana. In realtà, il fine nemmeno tanto nascosto era quello di rosicchiare la Rivoluzione cubana dall’interno, visto che con gli scontri frontali attuati per quasi 60 anni non ci era riuscito nessuno. Il becero Strump, invece, oltre che cercare di distruggere i programmi interni di Obama, ha ripreso la vecchia filosofia del bastone.
A questo si aggiunge, da parte di Obama, l’aggiunta del Venezuela nella lista delle minacce alla sicurezza nazionale (sic!) e si sa dello stretto rapporto politico ed economico tra Cuba e il Paese sudamericano.

Cosa succederà col prossimo? Non credo in grandi cambiamenti, in fondo, sia repubblicani che democratici sono strumento delle lobbies strapotenti con petrolieri, armaioli e farmaceutici in testa.