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lunedì 28 agosto 2023
Spagnoli, ma non esagerate un po'?
lunedì 14 agosto 2023
Qualcosa non quadra
C'è qualcosa che non quadra, a parer mio, in questo Paese che molti di noi hanno ammirato e idealizzato tra gli anni '60 e '80 del secolo scorso e con qualche riserva nei '90. Non si pretendeva certo una società piatta e uniforme come da comunismo utopico, ma almeno una buona dose di giustizia sociale che mi sembra stia venendo sempre meno applicata.
Si è
creato un "capitalismo a scartamento ridotto" con l'apertura, sempre
più concessa a lavori, cooperative e aziende di piccola e media dimensione.
Questo pur essendo un vantaggio in senso economico e pratico per il lavoratore
e consumatore mette in dubbio il sistema "tutto statale" (o quasi)
applicato fino a pochi anni fa, ma non essendo capitalismo totale ne assume
molti aspetti negativi come quello di creare fratture nella società che prima
erano meno evidenti. Chi ha la capacità e magari gli aiuti esterni, apre
aziende commerciali o produttive che nel momento attuale aiutano la crescita
dell'inflazione.
Non ci
sono (credo) multimilionari, ma esistono differenze notevoli tra ceti. Si
vedono magioni che con le dovute proporzioni sembrano hollyvoodiane e i
motorizzati circolano con auto (o moto) di 60 e più anni o qualcuna meno
anziana di provenienza ex sovietica e comunque non certo attuale, oppure con
modelli più recenti e costosi. Chi può permettersi di spendere varie decine di
migliaia di dollari per una macchina in un Paese proletario mentre i lavoratori
dipendenti tirano ogni giorno di più la cinghia?
Solo con
questi piccoli esempi di vita quotidiana e sotto gli occhi di tutti viene da
pensare che qualcosa non quadra…
venerdì 4 agosto 2023
Un amico indimenticabile
Durante la mia permanenza a Cuba ho avuto modo di conoscere e frequentare persone popolari o comunque famose tra politici, gente dello spettacolo e soprattutto giornalisti. Alcune di queste persone semplici e sincere, altre con un po' di puzzetta sotto il naso e una buona dose di egoismo e opportunismo. Fra i giornalisti, tutti di primo piano, ce n'è stato uno che mi ha toccato nel profondo e che ancora oggi, a oltre 5 anni dalla sua scomparsa è sempre presente nei miei pensieri. È stato quello che più mi ha aiutato e tenuto in considerazione per quel poco di sostegno che posso avergli dato nelle sue ricerche e investigazioni sempre precise, meticolose e soprattutto oneste. Non abbiamo mai parlato di politica fra noi e non so per chi simpatizzasse anche se per il suo modo di essere e di fare credo, senza timore di sbagliarmi che la punta del suo cuore battesse a sinistra, certamente moderata come era moderato lui nel suo quotidiano. Così è nata un'amicizia tardiva, non di quelle della tenera età e non certo agevolata dalla distanza, ma abbastanza forte per incredibile che possa sembrare
Immagino che le sue cronache manchino anche ai lettori de "La Stampa", il giornale che era la sua ragione di vita lavorativa. Ha scritto anche due libri editi da Rizzoli e Baldini e Castoldi raccontando le sue esperienze professionali, ma soprattutto umane, in molti Paesi del terzo e quarto Mondo mettendo in risalto specialmente la vita, la morte e gli stenti di molti appartenenti a quei popoli infelici che sicuramente lo hanno segnato al suo interno. In uno di loro parla della sua espulsione da Cuba come “persona non grata”, avvenuta durante il mio provvisorio, ma prolungato rientro in Italia, accusato di essere un agente della CIA. Era l’epoca del “Periodo Especial” dove la vita si era fatta ancora più dura e la paranoia, già esistente, verso presunti agenti del “nemico” era ai massimi livelli. Personalmente credo che la sua puntigliosità nell’andare in fondo alla notizia lo portava a scavare fino alla radice facendo suonare campanelli d’allarme, in questo caso assolutamente ingiustificati. Molti anni prima, era toccata la stessa sorte anche all’architetto Vittorio Garatti che solo dopo oltre trent’anni è stato riabilitato e invitato a Cuba con onore e una mostra dei suoi lavori. Penso che sarebbe successo anche a lui, una persona cristallina che aveva il solo difetto di voler essere perfetto nel suo lavoro e che indubbiamente simpatizzava, nonostante tutto, con la Rivoluzione Cubana:
Sono ancora colpito dal suo modo incredibile di entrare nella vita del prossimo in punta di piedi con un rispetto e un'educazione sulla via dell'oblio in un Mondo che aveva già iniziato la strada della sguaiataggine. A differenza di altri colleghi non ha mai fatto pressione per avere particolari riguardi o "dritte" su fatti e persone. Se le è sempre cercate da solo avvalendosi solamente di poco più che della solidarietà e l'amicizia che si era formata incredibilmente fra due persone che si vedevano e/o parlavano in tempi assolutamente brevi nel contesto generale. Credo che uno dei suoi rimpianti sia stato quello di non aver potuto fare un'intervista a Fidel Castro, cosa riuscita a un famoso collega che non aveva certo i suoi scrupoli e la sua gratitudine. Un vero gentiluomo del Sud, di quelli "di una volta". Non aveva mai dimenticato le sue origini calabresi nonostante fosse stato fagocitato dal profondo Nord per la sua attività professionale e anche personale.
Sono profondamente materialista e non credente per pensare che mi possa vedere dall'alto del Cielo, però la sensazione della sua presenza la sento ancora oggi. Hasta siempre Mimmo!
lunedì 31 luglio 2023
Il disordinamento e disunificazione monetaria
Il senso
che avrebbe avuto il riordinamento monetario a Cuba non è stato lontanamente
raggiunto, anzi ha provocato squilibri maggiori. Si parlava di unificare la
moneta, ovvero il CUC per gli acquisti in valuta e il Peso Cubano, moneta
ufficiale, per evitare un doppio mercato, cosa che si sapeva impossibile
perdurando il "bloqueo" nordamericano.
In realtà
si è solo abolito l'uso di contante in valuta negli esercizi che vendono
prodotti d'importazione o comunque di difficile reperibilità, se si tratta di prodotti
nazionali che se si eccettuano i vegetali sono praticamente tutto il resto,
fatto salvo qualche prodotto caseario comunque raro, alcuni prodotti di carne
suina o il pane "liberato" dalla quota giornaliera, quando si trova…
Il resto, dall'acqua minerale al caffé puro al 100% passando per tutto l'immaginabile comunque
molto limitato, quando si trova, si paga in valuta avvalendosi della
"tarjeta" ovvero una scheda magnetica tipo carta di credito che viene
rilasciata a chi è autorizzato a tenere un conto in valuta: stranieri
residenti, artigiani in proprio o in cooperativa, piccoli commercianti
eccetera. Alcuni di questi prodotti poi vengono immessi nel mercato nazionale a
prezzi, naturalmente, maggiorati con incremento dell'inflazione.
Rimane in
vigore la "Libreta" o tessera annonaria per gli acquisti mensili, a
prezzo politico e in moneta nazionale dei prodotti di base che peraltro non
sono tutti a cadenza mensile come l'olio di semi o il sale, per esempio.
Pertanto
il doppio mercato rimane ed ha aggravato la situazione creando un'inflazione
(parola prima sconosciuta) a livelli vergognosi con un traffico di cambio
illegale della moneta nazionale con la valuta, vuoi per ricaricare le
"tarjetas" vuoi per le uscite dal Paese, legali o meno, tanto che il
circolante è scarso dal momento che quello che costava 1 adesso si paga da 10
fino anche a più di 100 volte.
Anche le banche sono sprovviste di banconote da
distribuire e questo è il risultato dell'unificazione (sic! ma dove?)
monetaria.
martedì 25 luglio 2023
America, America...!
Sul finire degli anni '50, era venuto in Italia, con la moglie, un fratello di mio nonno Joseph che viveva negli Stati Uniti. Vennero a stare da noi per il periodo del soggiorno e si "innamorarono" di me insistendo con mia madre perché mi mandasse a vivere a New York dove avrei potuto avere un futuro brillante dato che lui lavorava nel prestigioso albergo Waldorf Astoria ed aveva molte conoscenze. Gli ospiti partirono e la richiesta rimase nell'aria fino a che nel 1961, si decise per la mia partenza. Il viaggio aereo era impensabile per i costi di allora quindi si decise, non senza sacrifici, il trasferimento via mare. Il 23 maggio del 1961, mi imbarcai sull'ammiraglia della flotta italiana: la Turbonave "Leonardo da Vinci" che era tornata a Genova dal suo viaggio inaugurale in America dopo essere subentrata all'"Andrea Doria" tragicamente naufragata. La "Raffaello" e la "Michelangelo" erano ancora di là da venire.
Dopo una settimana di navigazione, di cui 5 giorni senza vedere terra, all'alba del 1° giugno entrammo nell'imponente porto di New York, attraccando al Pier 44, a un isolato dal 42 da dove si scorgeva l'Empire State Building. Sbrigate le formalità doganali, allora abbastanza severe specialmente riguardo ai generi alimentari, venni preso in consegna dallo zio Morris. Ci recammo a Brooklyn, dove abitava e cominciò la mia breve avventura americana. La sera andammo all'imponente Luna Park di Coney Island che era a due fermate di metropolitana dalla casa degli zii. Furono molto premurosi e attenti e ci capivamo col mio rudimentale spagnolo dato che era la loro lingua madre dal momento che in Turchia gli ebrei provenivano quasi tutti dall' Inquisizione spagnola e avevano conservato la madre lingua per diverse generazioni.
Oggi quando vedo circolare gli "almendrones" a
Cuba mi ricordo di quei tempi quando però i veicoli erano praticamente nuovi.
Venne il
giorno in cui lo zio mi portò al Waldorf Astoria e scoprii che il suo lavoro
consisteva nella supervisione dei bagni comuni dell'albergo. Non era certo quello
che avevamo immaginato quando parlava del suo lavoro in Italia.
Questo
fatto indubbiamente mi lasciò un'impressione negativa che si unì alla mancanza
di amici, la convivenza con due anziani, la non padronanza della lingua e la
differenza di abitudini, non ultime quelle alimentari.
Quello
che risultava abbastanza facile era muoversi a New York, specialmente dopo aver
raggiunto Manhattan con la Metropolitana che in Italia era ancora sconosciuta.
Un bel
giorno lo zio mi fece conoscere un suo "cliente", era un ex giocatore
del Livorno quando militava in Serie A, si chiamava Magnozzi. Non ricordo il nome.
Questi era titolare di un'impresa di costruzioni che mi avrebbe dato lavoro e
nel contempo aveva fondato una squadra di "Soccer" che aveva chiamato
Inter di New York. Al contrario di quella di Miami (ancora inesistente), questa ricordava nei colori
l'Internazionale di Milano col nero e l'azzurro. Cominciai così la
"carriera" di apprendista muratore alternandola ad allenamenti e
partitelle amichevoli al Central Park. A quei tempi il "Soccer" negli
Stati uniti aveva la popolarità paragonabile (forse) al ping-pong in Italia.
Non esistevano stadi dedicati e le rarissime partite ufficiali si giocavano su
terreni del Football americano o spesso anche del Baseball con i dislivelli del
caso.
Questo
insieme di cose unito alla mia formazione che pur ancora "verde" era
di sinistra mi spinsero a tornare in Italia e con gran dispiacere degli zii (e
di Magnozzi) mi trovarono un imbarco sulla "Constitution", gemella
dell'"Indipendence" che coprivano la rotta per l'Europa meridionale.
Con tutta
la prosopopea con cui venivano propagandate queste navi erano ben lontane dalla
modernità e il comfort della "Leonardo" e dopo una traversata meno
piacevole che all'andata sbarcai a Genova il 21 luglio.
lunedì 24 luglio 2023
Quando una situazione diventa drammatica?
Di questi tempi, a Cuba, manca la liquidità nella circolazione monetaria. C'è una carenza cronica di banconote in circolazione e l'effetto si sente ancora di più con l'inflazione galoppante e conseguente necessità maggiore di denaro contante. Quasi la totalità dei "cajeros automaticos" è fuori servizio per mancanza di banconote ad alimentarli. I pochi che funzionano rilasciano al massimo 1000 Pesos (poco più di 8 dollari al cambio ufficiale) per operazione che può essere ripetuta per 10 volte al giorno. le banche sono prese d'assalto da una moltitudine che forma code di ore per ritirare contante, ma anche nel loro caso rilasciano un massimo di 1000 Pesos e non per 10 volte. Gli stranieri, diplomatici compresi che hanno il C/C in valuta, devono prenotare il ritiro del contante, in Dollari o Euro con tempi che possono arrivare anche al mese dalla prenotazione.
In questo
panorama mancano anche i valori bollati sia postali che amministrativi con
buona pace di corrispondenza e pratiche amministrative.
Fino a quando
potrà essere sostenibile questa situazione? Il rischio è che vada anche
peggiorando.
mercoledì 19 luglio 2023
Incredibile: un turco nell'esercito italiano
Sono nato a Milano il 28 giugno del 1944, quasi 8 mesi prima della fine della Seconda Guerra Mondiale e a due anni dalla caduta del Regno d'Italia, da madre nubile turca ebrea e per questo motivo ho passato alcuni mesi, nel suo ventre e con mio fratello Roberto che aveva già 8 anni, nel carcere di San Vittore dal quale avrei dovuto prendere il secondo nome.
Grazie alla neutralità della Turchia e agli interventi di mio padre naturale presso il Comando Generale tedesco, riuscimmo ad essere scarcerati.
Dopo
la nascita venni iscritto all'Anagrafe del Comune di Milano dalla quale
ottenevo tutti i certificati che mi potessero servire, ma…ero iscritto come
cittadino turco. Questa iscrizione però comportava anche l'inclusione alle
liste di leva per il servizio militare, quindi dovetti recarmi alle visite
previste e il 10 gennaio del 1965 venni invitato a presentarmi al 49mo
Reggimento Salerno "CAR" di Savona. Non avevo ancora compiuto i 21
anni che erano, allora, quelli del raggiungimento della maggior età. Ero
diventato soldato italiano di nazionalità turca. Solo dopo il compimento dei
fatidici 21, grazie alla licenza ordinaria dal servizio, potei presentarmi
davanti alle Autorità italiane e prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica
con relativo cambio di nazionalità. Contestualmente dovetti andare al Consolato
turco di Milano per la rinuncia alla nazionalità dato che non era possibile
avere due cittadinanze, come oggi. Il Console, molto dispiaciuto di perdere un
compaesano cercò di dissuadermi, ma indipendentemente da qualsiasi altra
considerazione il fatto era compiuto.
Fu
così che un minorenne, turco, divenne membro dell'Esercito Italiano.
venerdì 7 luglio 2023
La Democrazia del web
C'è chi ha detto che il web è l'invenzione più democratica perché appartiene a tutti. Evidentemente ci sono due persone, guarda caso nordamericane, che ritengono il web una parte di cosa loro, leggi "nostra". Da quando si sono inviperiti i due sistemi di servizi e reti sociali non sono più compatibili e non si possono trasferire messaggi né altro da una rete sociale all'altra e non si possono nemmeno intercambiare applicazioni.
Questa
è una faccia della "democrazia" del web che inoltre emargina chi non
è gradito al sistema imperante in qualunque Paese. Che bella lingua il greco,
peccato non si parli molto.
giovedì 6 luglio 2023
Effetti secondari dell'inflazione a Cuba
Un altro degli effetti portati dall'inflazione a Cuba è la relativa mancanza di banconote circolanti. Le classiche banconote da 1 e 3 Pesos con le immagini, rispettivamente di José Martí ed Ernesto "Che" Guevara, sono scomparse da tempo in quanto i costi di produzione erano notevolmente superiori al valore nominale e reale, quindi sono state sostituite da monete.
Adesso stanno scomparendo quelle da 5 e più lentamente quelle da 10. Le banconote di taglio medio alto, 100 e 200 non abbondano e quelle di taglio alto, 500 e 1.000 molto scarse, anche le banche ne sono sprovviste. Quelle che circolano maggiormente sono di taglio medio basso: 20 e 50 Pesos, in sostanza per andare a fare acquisti bisogna portare una borsa piena delle suddette. Se a questo si aggiunge il "fuori servizio" di molti bancomat a volte può essere un problema.
Sembra
quasi l'Italia negli ultimi anni della Lira, solo che là c'erano le banconote
da 5.000, 10.000 e sono state create quelle da 50.000 e 100.000 proprio per
mantenere il "volume" dei portafogli. Vedremo questi
"tagli" anche a Cuba?
mercoledì 5 luglio 2023
Inflazione e mercato nero
Continua aumentando l'inflazione e di conseguenza il cambio illegale di valuta. In questi giorni il dollaro USA è quotato a 212 pesos contro i 120 del cambio ufficiale, mentre l'Euro è a quota 220 contro 123.
Per
contenere la situazione, limitando il circolante in valuta ed avere un certo
controllo su uscite non giustificate, si è creato un meccanismo per cui gli
stranieri che hanno un conto in moneta convertibile, adesso, devono fare la
prenotazione riguardo al prelievo. Inutile dire che questa situazione ha creato
disagi e proteste nel mondo diplomatico e imprenditoriale e rischia di vedere
la riduzione dei depositi in valuta. È anche una misura palliativa che al di là
di frenare la quotazione "in nero" la sta incrementando e se non si
interviene su un controllo dei prezzi al consumo si va incontro a una
situazione insostenibile per via del rapporto stipendi/mercato e gli stranieri
anche più prudenti si vedono tentati da un cambio che è quasi il doppio di
quello ufficiale.
L'introduzione
del mercato libero in settori al dettaglio ha creato indubbiamente un beneficio
per la circolazione di prodotti prima introvabili, ma ha anche suscitato
l'ingordigia dei dettaglianti che non mettono fine all'aumento dei prezzi.
Complice di questa situazione è anche il massiccio aiuto finanziario dei
parenti residenti all'estero e il lavoro ufficiale, per chi ce l'ha, è solo una
facciata. È anche vero che non tutti hanno parenti all'estero o pure avendoli
non sono disposti o disponibili ad aiutare.