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martedì 10 dicembre 2024

Presentata la vita e opera di Juan Padrón

 In una sala Taganana dell’Hotel Nacional de Cuba, affollata fino all’inverosimile, è stato presentato il libro “De historietas y animaciones: a vida de Juan Padrón” di Aramis Acosta Caulineau. Il libro riassume tutta la vita di Juan dalla nascita e i suoi primi anni vissuti con la famiglia nella provincia di Matanzas, dove già precocemente, con suo fratello Ernesto, si dedicava a tentativi da cineasta con una cinepresa 8mm Kodak. Poi gli studi e l’arrivo all’Avana con l’ingresso all’ICAIC (Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematografica) dove in breve divenne il n° 1 del cinema di animazione.

Ebbi la fortuna di conoscerlo all’apice della sua carriera e i colpì il suo carattere naturalmente positivo sempre di buon umore e con la battuta folgorante. Con la sua conoscenza ebbi la fortuna di fare amicizia con un altro genio dell’umorismo grafico che era Juaquin Lavado, in arte Quino, che gli affidò il compito di portare la sua Mafalda sugli schermi e poi di animare una serie di strisce umoristiche che presero il nome di “Quinoscopio”.

Un caro ricordo per due persone indimenticabili

mercoledì 4 dicembre 2024

Informazione o no? Sullo stato del Sistema Energetico Nazionale

 Nonostante le rassicuranti dichiarazioni quotidiane degli alti dirigenti responsabili del sistema energetico nazionale gli oscuramenti prolungati, al di fuori di quelli programmati settimanalmente, si ripetono. Secondo quanto andavano e vanno dicendo tramite i mezzi d’informazione e cioè che cadute del SEN (Sistema Energetico Nazionale) non sarebbero più potuti succedere. Proprio la settimana scorsa correvano voci incontrollate, ma evidentemente bene informate, che in questa si sarebbe verificato un black-out prolungato (come è accaduto). Cosa prontamente smentita da questi signori con grande enfasi. Viene da pensare che i casi sono due: o sono dei bugiardi che non tengono conto delle gambe corte delle loro menzogne, o sono degli incapaci che non sanno valutare le vere condizioni del sistema che non è un mistero, è gravemente malato a causa dell’anzianità, la mancanza di manutenzione, di ricambi e la scarsezza di alimentazione col petrolio.

A questo proposito sembra che Cuba stia esportando il relativamente poco petrolio che produce, per poi elemosinare a Paesi amici come Venezuela, Messico e Russia il carburante a condizioni favorevoli. Tra questi, fra l’altro, il Venezuela che è grande produttore ha i suoi problemi interni ed economici per cui le quote si sono ridotte di molto rispetto a tempi migliori, seppure adesso si prevede un aumento della quota. Restando in questo campo, l’Iran, grande produttore che gode di un appoggio politico incondizionato da parte di Cuba, non mi consta abbia inviato un solo barile di petrolio. Se sbaglio correggetemi.

Indubbiamente a tutto questo contribuisce l’embargo nordamericano che dura da oltre 60 anni e che limita fortemente la liquidità di Cuba non più assistita in tutto e per tutto dall’estinta Unione Sovietica. Ma stando così le cose, fino a quando si potrà andare avanti? La gente è esasperata e al tempo stesso rassegnata perché non vede via d’uscita. Nei giorni, sempre più frequenti di mancanza del fluido elettrico e stante la mancanza anche del GPL non è possibile cucinar, qualcuno si è inventato un barbecue alimentato con carbone vegetale e gli altri, se hanno fatto scorta di pane, quando c’è…devono accontentarsi di quello con qualche companatico comprato a caro prezzo nelle fiorenti botteghe private o altrimenti riempire le pagnottelle con amore e fantasia come diceva il grande Principe De Curtis.

Due dei maggiori introiti ormai non esistono più o quasi: la produzione di zucchero di cui Cuba era uno dei maggiori produttori per quantità e qualità è ridotta praticamente a zero, ed è costretta a importare il prodotto finito…L’altra fonte che dagli anni ’80 del secolo scorso era andata in crescendo, fino alla Pandemia del Covid, si sta sempre più riducendo anche per l’arrivo sempre meno frequente di visitatori tradizionali con in testa i canadesi che non  possono essere sostituiti per numero e potere d’acquisto dall’innesto nel mercato dei russi e per contro si continuano a costruire alberghi faraonici che rimangono vuoti dopo aver succhiato capitali che potevano essere investiti altrove.

Personalmente magari sbaglio anche qua, l’assenza di un personaggio carismatico e di livello mondiale che volente o nolente era una fonte di propaganda, come Fidel Castro, ha avuto il suo piccolo ruolo nella contrazione turistica. Chissà, molti tra quelli che visitavano Cuba avevano anche la speranza, per quanto remota, di poter vedere il grande leader scomparso. Fatto sta che al di là che potesse o meno essere una involontaria fonte di promozione turistica, la sua mancanza si sente anche nella vita di tutti i giorni e il carisma internazionale e soprattutto interno che aveva non è più di aiuto nella risoluzione dei problemi. 

lunedì 2 dicembre 2024

2 dicembre 1956

 Un giorno come oggi, 2 dicembre, di 68 anni fa sbarcava, nella zona denominata Playa las Coloradas de Los Caytos, a sud della costa orientale di Cuba, lo yacht Granma con un manipolo di guerriglieri guidati da Fidel Castro. Dopo tre anni di aspri combattimenti e l’ingrossamento delle file, il 1° gennaio del 1959, si dichiarava Cuba libera dal sanguinario regime di Fulgencio Batista. Cosa non gradita ai governanti degli Stati Uniti che ancora oggi la fanno pagare al popolo cubano.

domenica 1 dicembre 2024

Danni e difficoltà causate dal "bloqueo" nordamericano, ma...è l'unico?

 Tra gli effetti “minori”, ma che tanto minori non sono, dell’embargo nordamericano a Cuba ci sono anche i divieti di accesso a molti siti e applicazioni del web per i quali appare un minaccioso avviso “forbidden, error 404!” o nella migliore delle ipotesi un più cortese “il servizio non è disponibile nel Paese in cui si trova”. Avendo comperato il mio PC in Italia ed effettuato alcuni altri viaggi fuori da Cuba avevo potuto installare servizi come WhatsApp o Face Book che sono della stessa proprietà, sul computer e sul cellulare. La prima vittima è stata WhatsApp sul pc che un bel giorno ha smesso di funzionare per ignote ragioni e nel tentativo di reinstallare il programma mi sono ritrovato a leggere il cortese avvertimento. Stranamente e per fortuna, sul cellulare funziona ancora e incrocio le dita perché continui a farlo. Adesso la vittima di turno è diventata FB su entrambi gli apparati si apre, ma ha funzioni limitate, non ritiene in memoria, almeno per me, quello che pubblico e non carica più le immagini, mentre prima ero limitato a scrivere “cosa penso” solo direttamente non potendo caricare, ad esempio un file “word”, ma le foto le caricava. Anche in questo caso tentando di aggiornare o caricare una nuova versione, la risposta è cortesemente negativa.

Altro aspetto che mi ha toccato personalmente è che avevo richiesta di un'intervista peer il programma RAI Casa Italia, ma non è potuta andare a buon fine perché non è possibile il collegamento via Skype che è la piattaforma che usano, in quanto ne sono sprovvisto e anche se potessi installarla non avrei modo di pagarla online. Inoltre Casa Italia pur non essendo un programma nordamericano è bloccato alla ricezione da Cuba. 

Naturalmente questi sono danni infinitesimali rispetto a quelli, commerciali, economici e finanziari che arreca al Paese e per “castigare” un Governo che non piace, castiga tutto un popolo. Però c’è anche da dire che da questa parte non si prende nemmeno in considerazione la possibilità di cercare un compromesso, il “muro contro muro” è forte e resistente e naturalmente danneggia solo il più debole.

Ma c’è un aspetto però che mi colpisce ed è il “bloqueo” che Cuba fa contro sé stessa o almeno le Autorità doganali. Risulta che con frequenza si legge di imposte ridotte o tolte su determinati prodotti o che si è autorizzata l’importazione di talaltri, però… si limita la quantità che si può importare! Ma che senso e che logica ha in un paese “bloqueado”? Non sarebbe più logico mantenere le imposte con un’aliquota giusta e lasciare la possibilità di importazione illimitata in un Paese dove manca di tutto?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Vita e carriera di Vittorio Garatti, tra Italia, Venezuela e Cuba

 Come previsto, ieri sera sono stato alla serata dedicata al ricordo di Vittorio Garatti nell’ambito della Settimana della Cultura Italiana. La presentazione della Vita e carriera di Vittorio è stata eseguita con la proiezione di una serie di diapositive che la riassumevano è stata preparata ed effettuata dall’Architetto Enrico Bordogna, invitato all’Avana dall’Ambasciata d’Italia. L’esponente con molta competenza e visibile emozione ha raccontato la storia professionale di Vittorio da prima della Laurea conseguita nel 1957, quando si era iscritto all’Accademia di Belle Arti di Milano ed aveva esordito nel mondo del disegno e della pittura. Successivamente, il relatore, ha suddiviso la carriera professionale di Vittorio in tre fasi: la prima dal 1957, appena conseguita la Laurea, al 1960 con la partenza e il soggiorno in Venezuela assieme alla giovane moglie. A Caracas ha conosciuto l’affermato architetto cubano Ricardo Porro, esule dal sanguinario regime di Fulgencio Batista, che è stato un esempio fondamentale nel resto della sua vita, così come conobbe altri due giovani architetti italiani: Roberto Gottardi e Sergio Baroni di cui diceva fosse il fratello che non aveva mai avuto.

Dopo la vittoria della Rivoluzione di Fidel Castro, a Cuba, Porro tornò all’Avana nel 1960 e nel 1961 invitò il terzetto italiano a raggiungerlo. Iniziava così la seconda fase della carriera professionale di Garatti che durò fino al 1974, anno in cui fu costretto, per sfortunata combinazione, al ritorno a Milano. Incaricato di importanti lavori all’Avana, a non solo, Vittorio assieme a Porro e Gottardi progettò e fece costruire quella che doveva essere l’Accademia Cubana delle Belle Arti, purtroppo caduta nell’incuria quasi totale, ma al di là della sua singolare bellezza è stata fatta con una struttura tale che ancora oggi, con un minimo sforzo, sarebbe utilizzabile. Naturalmente questa non fu la sua sola opera, ma indubbiamente la più originale e imperitura. Contemporaneamente lavorava a progetti urbanistici e agricoli di cui alcuni rimasti incompiuti, non per sua volontà.

Uno dei lavori più importanti e strategicamente molto importante, era l’incarico della ristrutturazione del porto dell’Avana e questo gli costò l’esilio per leggerezza ed eccesso di zelo. Risulta che una sera, come si usa spesso specialmente a Milano, decise di portarsi a casa i disegni per guadagnare tempo nel lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado, particolarmente attenta ed attiva a quel tempo, vide quell’azione come un tentativo di spionaggio con la conseguenza di una espulsione immediata. Chi ha conosciuto Vittorio non potrebbe mai credere a una possibilità del genere, impensabile per una persona integra e ingenua come lui.

Fu così che dal 1974 alla sua morte, avvenuta nel 2023, iniziò la terza parte della sua carriera nella natia Milano dove si occupò principalmente di ristrutturazione e progettazione di interni come ad esempio il laboratorio, lo show room e la sala di presidenza dello stilista Ferré ma ebbe anche un ruolo nella ristrutturazione del famoso e importante Hotel Gallia con la costruzione della mansarda diventata ultimo piano dell’immobile.

Nel 1987, grazie all’incessante lavoro di suo “fratello” Sergio Baroni e dell’amica Norma Martinez, venne finalmente rivisto il suo “caso” dove risultò libero da ogni carico e poté tornare, almeno temporaneamente, nella sua sempre amata Cuba da uomo libero e felice.

Chi, come l’Architetto Bordogna, ha potuto visitare la sua casa nel famoso quartiere di Brera a Milano, non ha potuto fare a meno di vedere l’affresco che ha dipinto nella parete di fondo del salone, da sapore palladiano e che contiene un riassunto della sua vita, come la presenza dei suoi migliori amici e sullo sfondo, al posto delle ville del famoso Architetto veneto del ‘700, appaiono le cupole della Scuola d’Arte dell’Avana.

Una esposizione completa, molto curata e ben presentata dall’architetto Bordogna, peccato che le con dizioni locali l’abbiano castigata dapprima con un ritardo di mezz’ora sull’inizio e poi dal guasto al proiettore di diapositive che doveva, appunto, proiettarle su schermo cinematografico, ma che poi sono state caricate su un televisore che seppure di schermo grande non rendeva certo loro la giustizia e visibilità che meritavano. Il tutto accompagnato da una traduzione non proprio soddisfacente in quanto la traduttrice non era da “simultanea” e pur avendo padronanza della lingua italiana, faticava a seguire i periodi narrativi del relatore che a volte, a causa della passione, risultavano un po’ lunghi per essere ben memorizzati.

venerdì 29 novembre 2024

Una consegna che potrebbe competere ai Guinness dei primati

 È finita l'Odissea del pacchetto inviatomi da Luca Lombroso in data 11 ottobre, dopo essere stato annunciato (alle Poste Italiane) che non era stato consegnato per assenza del destintario il giorno 25/11 alle 08.09, giorno ora in cui mi trovavo a casa, probabilmente sorbendomi il primo caffé della giornata. Informato da Luca della faccenda mi sono recato all'ufficio postale di Jaimanitas dove l'impiegata, dopo aver fatto ricerca sul computer, mi informava che il pacchetto in questione "non era ancora arrivato a Cuba". Abbastanza singolare che un pacchetto "non ancora arrivato" sia stato "non consegnato per assenza del destinatario" A questo punto sono scattai i pensieri più foschi, anche perché le sparizioni di pacchi e pachetti, qua, non è rarissima...

Il giorno dopo, alle 09.30 circa un vicino mi consegna un avviso dove mi si invita a recarmi all'ufficio postale di Calle 42 al'Anglo dell'Avenida 21, per il ritiro di un pacchetto di prvenienza estera. Miracolosamente il pacchetto si era materializzato.

Recatomi all'indirizzo indicato ho scoperto che l'ufficio era chiuso per mancanza di energia elettrica. Viaggio ripetuto il giorno seguente e finalmente il pacchetto spedito l'11/10 è arrivato nelle mie mani il 27/11, dopo un pagamento di 5+5 dollari (per il viaggio a vuoto) di taxi e 52 pesos di fantomatici "diritti". Comunque alleluja, ro ricevuto farmaci che mi servivano proprio.


lunedì 25 novembre 2024

Sono passati 8 anni

 Oggi ricorrono 8 anni dalla scomparsa di Fidel Castro Ruz...si sentono.

sabato 23 novembre 2024

Apertura della XXVI settimana della Cultura Italiana a Cuba

 XXVI SEMANA DE LA CULTURA ITALIANA EN CUBA

 

Palacio del Segundo Cabo Lunes 25 de Noviembre de 2024

VIII SEMINARIO HISTÓRICO SOBRE LA EMIGRACIÓN Y PRESENCIA ITALIANA EN CUBA

 

10.00 Recibimiento a los participantes en la entrada del Palacio del Segundo Cabo

10.10 Palabras del Sr. Roberto Vellano, Embajador de Italia, en la apertura oficial de la XXVI Semana de la Cultura Italiana y de inicio del VIII Seminario Histórico

 

 

PRIMERA MESA

10.20 Presentación de ponencias a cargo de la Agregada Cultural Viola Novarini

10.30 Conferencia sobre el Centenario de Giacomo Puccini a cargo del Maestro Yhovani Duarte

10.45 “La huella de la escultura italiana en Cuba” por el periodista Roberto Livi y MsC. Mabys Castillo

11.00 Presentación del libro "Diálogos 1944-1956" por Dr. Miquel Osset y Dr. Jorge Domingo Cuadriello

11.15 “El joven Ferrara: historia de un anarquista elegante” por Dr. Alessandro Senatore

11.30 “Italia por la Libertad de Cuba” por el Dr. Félix Julio Alfonso López

 

 

SEGUNDA MESA

11.45 Palabras por N. Mario Rizzo M., Presidente del Comité Gestor de la Asociación de Amistad Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani”

12.00 Introducción a la presentación de ponencias a cargo del Ing. Ernesto A. Riccardi, Vicepresidente del Comité Gestor de la Asociación de Amistad Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani”

12.15 “Adela Tondi y Félix Albani, unidos por el amor, los ideales y el sueño de una Cuba libre” por Lic. Concepción M. Díaz Marrero

12.30 “Italia en Martí” por  MsC.  Roberto Carlos Riccardi Márquez

12.45 “La tapa irrellenable de Bacardi patentada por Juan Bautista Della Libera en 1933” por Lic. Loredana Benigni

13.00 Ugo Luidi y el busto de Manuel Verona Suárez por MsC. Teresita Labarca Delgado

13.15 Buffet

giovedì 21 novembre 2024

Fine d'anno all'insegna della Cultura internazionale

 La seconda metà di novembre e la prima di dicembre, all’Avana, sono all’insegna della Cultura, seppure l’attività culturale non manca anche per il resto dell’anno, con la 26ma Settimana della Cultura Italiana, promossa dall’Ambasciata d’Italia e particolarmente dall’Ambasciatore Roberto Vellano e il 41° Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano. La prima manifestazione si svolgerà dal 25 del mese al 1° di dicembre con prologhi a partire dal 22 dedicati alla presenza italiana a Cuba, seguiti poi dalla parte “ufficiale” della manifestazione con diverse attività particolarmente rivolte a Giacomo Puccini, conosciuto e apprezzato a Cuba particolarmente per le opere Madama Butterfly e la Bohème. Ci sarà anche la seconda parte, più esaustiva, del colloquio sull’attività di Vittorio Garatti a Cuba.

Dal 5 al 15 dicembre ci sarà la 41ma edizione del Festival della celluloide latinoamericana dedicata al suo ideatore e creatore Alfredo Guevara e con un omaggio al Maestro della pellicola di animazione, il compianto amico Juan Padrón prematuramente scomparso “padre”, fra tanti altri personaggi dell’indipendentista Elpidio Valdés e del suo simpatico e imprevedibile cavallo Palmiche. Grazie a Juan sono diventato amico anche di quel genio dell’umorismo grafico che era l’ argentino Joaquin Lavado “Quino” che non avendo avuto figli da Madre Natura se ne è creata una dal nome di Mafalda, la piccola peste della carta stampata con le sue battute tanto fulminanti quanto argute e che ha incaricato Juan di portare Mafalda dalle strisce alla pellicola. Nei suoi soggiorni all’Avana ho avuto la fortuna di frequentare i due che anche nel quotidiano erano una fonte di scherzi e battute, poi con Quino ci siamo visti anche a Milano dove risiedeva

lunedì 18 novembre 2024

E anche Rafael è passato

 Sono passati 12 giorni dall’arrivo dell’uragano Rafael che ha spazzato la parte occidentale di Cuba con le province di Mayabeque, La Habana, Artemisa e Pinar del Río e dopo giorni di arduo e durissimo lavoro le brigate di lavoratori nel settore elettrico, provenienti da tutto il Paese, sono riuscite a ristabilire completamente il flusso di energia elettrica e di acqua potabile. Uno sforzo davvero encomiabile al quale hanno partecipato anche altri cittadini e reparti militari in quello che potevano come lo sgombero di detriti e vegetazione abbattuta. Uno sforzo encomiabile, ma fine a sé stesso perché non risolve il problema perché le stesse strutture danneggiate sono pronte ad essere distrutte di nuovo da futuri e certi uragani. E se non saranno le medesime toccherà ad altre in altre parti geografiche se non si provvede a una protezione valida della rete elettrica nazionale. Il rimedio non è la soluzione. A questo si aggiunge l’obsolescenza delle centrali di produzione alla quale si aggiunge la mancanza o insufficienza di carburante che le rende inservibili dopo un periodo di mancato uso.

Quello che resta di positivo è la grande coscienza, 
solidarietà e generosità del popolo cubano.