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lunedì 22 maggio 2017

I 25 anni del Club Nautico Internazionale dell'Avana

Con la presenza di Patrick Hemingway, in rappresentanza della famiglia del grande giornalista e scrittore, si svolta la cerimonia per festeggiare i 25 anni di vita del Club Nautico Internazionale dell’Avana, con sede nella Marina intitolata al compianto Ernest, cubano di adozione.
Folte rappresentanze dell’America del Sud e dei Caraibi e con la presenza di esponenti del Corpo Diplomatico accreditato a Cuba. Numerose e nutrite le delegazioni degli Stati Uniti, in particolare del sud e specialmente della Florida, tutte presenti per sottolineare l’importanza della marineria da diporto nella relazione fra i popoli e per ricordare il dovere di preservare e avere cura dei mari, senza i quali non ci sarebbe vita nel pianeta. Impossibile elencarle tutte per nome, ma le città rappresentate erano St. Petersbourg, Key West, Biloxi (Missisipi), Boston (Massachuset), e delegazioni della Virginia, fra di loro spiccava la presenza di Yvonne Yolie Capin, vice sindaco di Tampa. Molti di loro, specialmente i rappresentanti della Florida, hanno ricordato i vincoli storici esistenti fra la loro Penisola e l’Isola di Cuba
Per l’Italia era presente il consigliere della Regione Sardegna e sindaco di Golfo degli Aranci, Giuseppe Fasolino che due anni or sono ha effettuato il gemellaggio tra la sua città e il Club avanero. Per l’occasione ha donato lo stendardo della Regione Sardegna e la riproduzione della sirena in bronzo che giace nei fondali della baia sarda, il cui originale misura quattro metri di altezza, in bronzo, e ogni sera alle 19 spunta dalle onde cantando un inno sardo come augurio ai pescatori e ai turisti.
Il Commodoro José Luis Scritch, presidente del Club ha scambiato, oltre a questa, altre onorificenze e premi con le delegazioni invitate e i lavoratori della Marina Hemingway.

Per l’occasione si è avuta la consegna dei premi ai partecipanti alla regata svoltasi nella baia dell’Avana nei giorni scorsi.















Yvonne Yolie Caplin, Giuseppe Fasolino,un'amica di Yvonne, Enrico Gaviano della Nuova Sardegna e Sergio Terni, di LatitudCuba, anfitrione della delegazione e interprete




























Scambio di doni tra il sindaco Fasolino e il Comodoro Scritch, la riproduzione di un cannone spagnolo affondato nei Caraibi e la presentazione ai presenti di Patrick Hemingway.

sabato 22 aprile 2017

Le americanate non finiscono mai 2

Le americanate non finiscono mai...1

Orlando è il Luna Park degli Stati Uniti, la Disney ha 4 enormi parchi tematici e la Universal 2. Solo i parcheggi hanno la vastità di diversi campi di calcio su diversi piani. Ogni giorno, in particolare nei fine settimana i visitatori, per ogni parco e i dintorni che offrono divertimenti  servizi e spettacoli non a pagamento o ristoranti bar e chioschi di tutti i tipi, sono molte decine di migliaia. Naturalmente il "kitch" si spreca, come gli spazi.




martedì 18 aprile 2017

Vite di cubani in Florida

Durante la mia permanenza in Florida, questa volta come le altre, ho avuto occasione di imbattermi in molti cubani che hanno lasciato l'Isola per i più diversi motivi e in tempi diversi.
In questo viaggio mi sono imbattuto in un ex ufficiale della Seguridad del Estado che chiamerò Antonio, era stato destinato a lavorare sotto copertura con imprenditori stranieri e alla fine si è lasciato corrompere dalle sirene del capitalismo e a suo dire, felicemente e senza pentimenti in quanto si è creata un'ottima posizione qua, dopo aver trascorso diversi anni in altro Paese.
Quello che mi ha più colpito è stata la storia di una coppia, unita da 55 anni e le cui famiglie se ne erano andate nel 1959 in quanto non condividevano le idee di chi capeggiava la Rivoluzione. Entrambi originari di Pinar del Río, la famiglia di lei, M.A., si era trasferita all'Avana e viveva di fronte all'hotel Comodoro, la famiglia di lui, C., invece si era trasferita a Cojimar. Nel 1959, con loro adolescenti, entrambe le famiglie decisero di emigrare a Miami, in attesa di tempi migliori che pensavano non tardassero tanto.
Lui abitava in una grande casa sulla collina di Cojimar e quando la famiglia decise di rendere noto l'espatrio, la casa venne espropriata dallo stesso Fidel Castro che dopo poco tempo la consegnò a Ernesto "Che" Guevara il quale necessitava un posto tranquillo per scrivere uno dei suoi primi libri: "La guerra de guerrillas". Nel 1959, c'erano ancora relazioni diplomatiche ed economiche fra gli Stati Uniti e Cuba, seppure con i primi contrasti che però non impedivano il movimento fra i due Paesi, aerei e traghetti funzionavano regolarmente.
Nel va e vieni, durante le procedure dell'esproprio, lo stesso "Che" Guevara consentì alla famiglia di C. di portare via tutto ciò che era di loro interesse da dentro la casa e così fecero.
Anche alla famiglia di M.A. venne permesso di portare via tutte le suppellettili che ritenessero necessarie o di valore, anche affettivo. Oggi, nella loro casa di Orlando si trovano mobili, suppellettili, arredi e oggetti ormai di antiquariato, dal momento che appartenevano ai genitori o ai nonni della coppia. Adesso si godono la pensione dopo una vita da professionisti, architetto d'interni lei e avvocato lui.
Quello che mi ha colpito nei due casi, seppure per motivi diversi, è che in entrambi i casi non c'è la rabbia, l'odio o il risentimento (a volte gratuito) che manifesta gran parte dei cubani della Florida. In entrambi i casi c'è soltanto malinconia.
Nel caso di "Antonio" perché ha raggiunto il benessere e il tenore di vita che sognava, mentre nel caso di C. e M.A., probabilmente, la loro fede religiosa li sostiene nell'affrontare le esperienze di vita. Entrambi, cresciuti cattolici, hanno abbracciato la fede Mormone, essendo fra i notabili di questa comunità a Orlando con la presenza di numerosi tra figli e nipoti.