Nell’ambito della XXma Settimana della Cultura Italiana, la Cinemateca de Cuba ha promosso una retrospettiva di alcuni dei 220 film girati da Franco Nero che ne ha fatto la presentazione così come darà una conferenza magistrale sulla professione. Oggi, martedì, l’attore è stato invitato dalla UNEAC (Union de Escritores y Artistas Cubanos) che gli ha consegnato la sua più alta onorificenza: Il Premio Tomás Gutierrez Alea, alla presenza dell’attrice Mirta Ibarra, vedova di Tomás, Miguel Barnet, presidente dell’UNEAC e la vice ministra di Cultura di Cuba Maria Elena Salgado che ha consegnato come omaggio un quadro di “Cacho” e il nostro Ambasciatore, Andrea Ferrari. Dopo un riassunto di presentazione del personaggio e della retrospettiva cinematografica fatta da Luciano Castillo, direttore della Cinemateca de Cuba, ha parlato brevemente Franco Nero esponendo il suo punto di vista sul Cinema, ringraziando per l’onorificenza e dimostrandosi contento di essere tornato a Cuba dopo un breve soggiorno fatto nel 1980 durante una sua trasferta in Messico per un film sulla Rivoluzione del Paese azteca. Ha aggiunto di essere pronto per tornarci ancora presto, forse a gennaio, per poterci lavorare con una pellicola di grande livello internazionale Dopo di che si è messo a disposizione per eventuali domande e l’unico che ne ha rivolta una è stato il sottoscritto facendo una gaffe tremenda con conseguente figura di cacca, avendolo confuso con un altro Franco (Testi), pure attore, sulla partecipazione all’Isola dei Famosi. Al suo stupore ha poi precisato che non sarebbe mai sceso a quel livello, avendo rifiutato anche parti come il Commissario Rocca o altri personaggi del genere. Superfluo dire che mi sono scusato e rimangiato quanto chiesto, ma ormai la frittata era fatta, Succede.
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martedì 28 novembre 2017
venerdì 24 novembre 2017
Chiamare le cose col proprio nome: Amazon, LADRI e TRUFFATORI
Dopo le copie vendute e non
registrate come tali, Amazon ha aumentato a 20€ il prezzo del mio libro
“Rinascita del turismo a Cuba – vista da un italiano” nelle sue edizioni in
italiano e in spagnolo, ma ha mantenuto la stampa in bianco e nero delle foto
che a quel prezzo doveva publicare a colori.
Ho commesso l’ingenuità di far
pubblicare da loro il libro stampato, mai più. Appena trovo un’altra
piattaforma cambio il sistema di vendita. LADRI e TRUFFATORI!!!!!!!!!!!!
mercoledì 22 novembre 2017
Cuore di cagna
Non ha un nome, non si conosce
l’età, solo si capisce che è giovane.
Una mattina, presto, facendo la
consueta prima passeggiata con il mio Cane (di nome e di fatto), ci siamo
imbattuti in una graziosa cagnetta nera con le punte delle zampe bianche, come
una macchia sul petto e che avevo visto varie volte nella stessa zona, passando
da solo. Lei si è avvicinata e ha familiarizzato subito con Cane, non senza
venire a cercare affetto da parte mia. Dopo lo scambio di questi convenevoli,
abbiamo proseguito il cammino verso casa e lei ci ha seguito. Una volta giunti
all’ingresso si è un po’ intimidita ed era incerta se entrare a sua volta o
meno, ma non se ne andava. Sono uscito con un biscotto che lei ha timidamente
azzannato ed è stata la molla per farla entrare. Pensavo che fosse una
situazione momentanea e che il punto dove si è accodata fosse di fronte alla
casa in cui viveva. Infatti dopo qualche tempo e ulteriori effusioni, ha fatto
capire di volersene andare, pertanto le ho aperto il cancello ed è corsa via.
La mattina dopo, uscendo con Cane, ce la siamo trovata seduta davanti al
cancello. Si è unita alla passeggiata ed è tornata a casa con noi. Per un po’
di giorni la storia si è ripetuta fino a che non so come e quando, la sua
presenza si è fatta sempre più frequente ed ha cominciato anche a mangiare,
bere e dormire da noi. Sempre con la clausola che di tanto in tanto
manifestasse il desiderio di uscire e sparire per le strade del quartiere o
verso la costa, dove a volte incontrandoci durante la passeggiata serale
tornava con noi.
Quando è fuori e trova il cancello
chiuso, non so come abbia fatto, ma ha scoperto che può intrufolarsi nelle case
vicine ed entrare dal tetto per scendere al terrazzo posteriore, in attesa che
le venga aperta la porta.
Col tempo ho saputo, andando a
vedere se qualcuno sentisse la sua mancanza, mi sono recato alla sua presunta
casa dove ho saputo che era solo una zona di transito nei suoi vagabondaggi e
le persone che vi abitavano le prestavano cura, dato che era stata abbandonata
e pertanto in stato di randagismo. Nemmeno loro sapevano se avesse un nome e
che età possa avere. Si sono mostrati contenti che la negretta dividesse la sua
presenza e mi hanno detto che se volevo potevo tenerla, ma francamente avendo
già un amico quadrupede non volevo prendermi una responsabilità a tempo pieno,
poi l’amica era completamente libera e indipendente.
Con la sua indipendenza, però, ha
evidentemente scelto, la nostra, come prima casa e la sua presenza è sempre più
evidente. Da qualche giorno ha anche preso l’abitudine, quando usciamo con la
macchina, di affiancarci, aggrappandosi ai finestrini quando ci arrestiamo e
poi seguirci per lunghissimi tratti galoppando come una levriera fino a che per
effetto dell’accelerazione, non riesce più a raggiungerci e sfinita, rinuncia
all’inseguimento per tornare a casa, dove la ritroviamo al ritorno.
Una manifestazione di affetto a cui
non avrei potuto credere se non la avessi provata di persona.
Per la cronaca, ormai ci facciamo
carico anche della sua igiene e salute e non le abbiamo dato un nome ufficiale,
non ne ha bisogno, capisce e si fa capire seppure non è ubbidiente come un
animale addestrato, la chiamiamo con il primo che ci viene in mente: Carolina,
Guendalina, Negrita o altri che ci vengono al momento, ma sembra che a lei non
interessi avere un’identità fissa.
Scienza e tecnica demenziale
Circola la notizia di una futura
“strada a energia indotta” nella quale è posta una corsia che somministra
elettricità per induzione per la ricarica delle batterie, di auto a trazione
elettrica, durante la marcia.
Ma non sarebbe più facile ed
economico costruire auto elettriche con alimentazione fotovoltaica?
Ciak, si gira, scena 39
La 39ma edizione del Festival del Nuovo Cine Latinoamericano accenderà i
proiettori dall’8 al 17 dicembre con oltre 1200 pellicole partecipanti, una
vera sfida in soli 10 giorni. Il materiale è composto da lungo, medio e corto
metraggi, documentari e animati. Come sempre, le pellicole devono essere
prodotte in America Latina o devono avere un contenuto inerente al Continente.
sabato 11 novembre 2017
Editori, vil razza dannata!
Risulta che dalle statistiche dei
mesi di luglio e agosto scorsi non ci sono state vendite del libro “Rinascita del turismo a
Cuba – Vista da un italiano”, sia nell’edizione italiana che in quella
spagnola, in PDF o stampato da Amazon.
Il libro è stato pubblicato a fine
giugno e non pretendo che sia un best-seller, ma la cifra 0 mi ha creato
qualche dubbio, infatti un’amica cubana residente in Italia mi ha detto di
averne comprate 3 copie stampate da Amazon che le sono state consegnate il 17
luglio. Mi ha scritto subito felicitandomi, ma un po’ delusa in quanto le foto
erano in bianco e nero, cosa che ho segnalato e dopo diversi solleciti,
recentemente, l’Editrice mi ha detto di star facendo modificare la
“piattaforma” e le foto saranno a colori con relativo aumento del prezzo di
copertina. Avendo fatto notare alla Editrice questo fatto, mi hanno detto che i
dati sono di Amazon (il link delle statistiche di vendita è loro…) e in caso di
tale divergenza dovrei, io, farmi dare la ricevuta di acquisto dalla mia amica,
Mi sembra siamo proprio fuori dalla
logica. Quindi, se ci sono state vendite (come credo) a persone da me
sconosciute e che non sono state registrate, come a questo punto temo, come
posso fare ad averne il riscontro?
Visto come stanno le cose, anche per
eventualmente adire per vie legali, chiedo attraverso questa via (non ne ho altre)
di inviare un appello a chi leggesse questa nota e avesse comprato il libro,
specialmente amici e parenti che sembra (dalle statistiche) non lo abbiano
fatto, almeno in numero sperato, di inviarmi gli estremi dell’acquisto:
località e data, se non si ha la ricevuta di pagamento che sarebbe l’deale.
Guarda caso, ho un accumulato di
“commissioni”, di 19 euro e rotti, se ntro la fine anno non arrivo a 30…non
prendo nemmeno quelli.
Vi sono estremamente grato se
poteste inviarmi notizie per mail all’indirizzo:
Da non credere:
Estimado Aldo,
Es lógico que no disponga de los datos personales de los compradores
porque esa información no es pública, pero si algún familiar lo ha comprado o
la señora que nos ha indicado, debe tener algún contacto con ella para
solicitarle el justificante.
En cualquier reclamación se debe presentar una justificación y en este
caso usted nos está diciendo que hay una compra, que nosotros debemos
justificar con algún dato del pago a la plataforma Amazon.
Todas nuestras ventas están reflejadas a través de la plataforma y salvo
la diferencia por la actualización de la página deben aparecer aunque le
parezcan pocas. Esa información viene detallada en el contrato e incluso los
pasos para la reclamación y no considero que deba cuestionarse una reclamación
legal.
Le ruego que consulte con esos familiares que dicen haber comprado su
publicación y le manden el justificante que por nuestra parte no hay ningún
inconveniente en enviar una reclamación a la plataforma. No solemos tener
problemas con estas gestiones ni con nuestros autores y usted como uno de ellos
tiene el mismo trato, profesional por nuestra parte.
Entiendo que viva en Cuba, pero eso no le impide el contacto para
enviarnos la información solicitada, si dispone de ella. Por nuestra
experiencia y por ese motivo sale en el contrato de edición, muchas personas
dicen haber comprado la publicación y luego no es real, y por este motivo la
forma es tener el comprobante del pago de la compra, que usted nos reclama y
nosotros debemos gestionar con la plataforma igualmente.
Quedo en espera de sus noticias para hacer todas las gestiones precisas
por nuestra parte.
Gracias por su comprensión. Saludos
giovedì 9 novembre 2017
Obama, chi era costui?
Trumpone ha festeggiato il suo primo
compleanno, della vittoria elettorale, rendendo esecutivi i decreti distruggi
Obama che aveva annunciato a Miami per compiacere Marco Rubio (sponsorizzato
dalla lobby delle armi e altri trinariciuti cubani residenti negli USA. Molti
statunitensi che avevano provato il gusto e altri che lo avrebbero voluto
provare, di viaggiare a Cuba, a desso si trovano di fronte a grossi ostacoli.
Un altro esempio di democrazia e rispetto dei Diritti Umani. Cuba è l’unico
Paese del pianeta che i cittadini USA non possono visitare liberamente. Lo
strano è che ha lasciato “aperte” le rimesse famigliari e le crociere. Speriamo
che non sia perché nella sua improvvisazione politica se ne sia dimenticato.
Nel frattempo il Governo cubano ha approvato
alcune misure migratorie che facilitano il rientro dei cittadini di questo
Paese che risiedono all’estero, anche se hanno lasciato il Paese in modo
illegale.
lunedì 6 novembre 2017
Un secolo dall'Ottobre Rosso
Sono passati 100 anni dal 7 di
novembre in cui l’incrociatore russo “Aurora” ha sparato il primo colpo di
cannone, dalla Neva, contro le fortezze di Pietrogrado. È stato il segnale
d’inizio della “Grande Rivoluzione d’Ottobre” (secondo il calendario giuliano)
che sollevava le masse di diseredati e oppressi contadini e operai russi contro
lo Zar, l’aristocrazia in genere e la borghesia. Bene o male è stato il cambio
di un’epoca e assieme alla quasi finita Prima Guerra Mondiale, in cui sono
morti milioni di russi ha segnato anche, in pratica, il cambio di secolo, così come la Rivoluzione Francese ha anticipato il XIX.
La sua vita non è stata eterna, come
sognavano Lenin, Stalin e molti altri loro compagni di avventura, comunque è
stata esempio per altri popoli e altre latitudini, in altri tempi, di lottare per
l’indipendenza e la sovranità, oltre a cercare una miglior condizione sociale.
Che dire?
Slava Revoluzia!
Turismo, presente e futuro per Cuba
Cuba ha raggiunto, in questi giorni,
i 4 milioni di turisti con 54 giorni di anticipo sull’anno scorso. Tutte le
strutture danneggiate da “Irma”, specie nei Cayos della costa nord
settentrionale sono stati riaperti alla grande. Mi viene il magone pensando a
quando erano poche migliaia, ma mi sembra che il cammino intrapreso sia quello
giusto anche per alleggerire il “bloqueo” che si fa sempre più opprimente.
Come già ho avuto occasione di dire,
sono sorti molti alberghi nuovi, anche di lusso e l’offerta privata di vitto e
alloggio è vasta e diffusa in tutta l’Isola.
Fra i progetti, ambiziosi di
aumentare, oltre agli alberghi, le infrastrutture con campi da golf e parchi
tematici. Al momento sono in avanzato stato di costruzione due nuovi grandi
alberghi: il Packard e il Paseo y Malecón. Il primo sorge sull’area del
“vecchio” e molto più modesto, di pretese e dimensioni Packard, il secondo in
un’area dove sono stati demoliti edifici pericolanti e si affacciano entrambi
sul Paseo del Prado di fronte al Malecón su lati contrapposti del Paseo. Il
Packard è più arretrato rispetto al fronte del mare, mentre per l’altro si
stanno studiando sistemi di difesa per eventuali tormente, uragani o comunque
violente mareggiate, dato che solo la strada lo separa dall’Oceano.
In questa scalata che mira sempre
più in alto, ci sono anche le crociere con la bellezza di 25 navi che
ormeggiano nei porti cubani per la loro navigazione nei Caraibi.
sabato 4 novembre 2017
Embargo? No, "Bloqueo"!
In diverse occasioni di scambio,
verbale o scritto, ho avuto occasione di rendermi conto che moltissime persone
sono disinformate o male informate in relazione all’embargo degli Stati Uniti
verso Cuba. La domanda più frequente è: “Ma Cuba non può comprare in altri
Paesi?” Seguita da: “evidentemente non ha i soldi”.
Come si vede una nozione molto
semplicistica. Il mal chiamato “embargo” che normalmente può essere parziale o
totale e che vieta la vendita a un determinato Paese, nel caso di Cuba è un
vero e proprio blocco commerciale, economico e finanziario, molto articolato e
con deroghe che vengono applicate a discrezione del Presidente degli Stati
Uniti che però non può abolirlo in toto, essendo Legge, deve essere votato dal
Congresso.
Per rispondere alla prima domanda si
può dire che Cuba può comprare in altri Paesi e lo fa in molte parti del mondo,
ma il discorso non è il “comprare” se non “commerciare” quindi anche vendere,
per ottenere i capitali necessari agli interscambi. Purtroppo ci sono molti
prodotti sofisticati che si trovano solo negli Stati Uniti e Cuba non li può
ottenere nemmeno da Paesi terzi, in quanto il cosiddetto embargo proibisce a
chiunque la vendita a Cuba di prodotti del loro Paese o che contengano più del
10% di materiale nordamericano se fabbricati da imprese straniere, al di la dei
costi di trasporto e dei tempi di consegna.
Questo, in linea di massima, il
problema acquisti che peraltro non possono essere effettuati in dollari
americani, ma devono essere fatti in altre valute con incidenza nei cambi. Cuba
poi non ha accesso a crediti del FMI o istituzioni simili, controllate
strettamente dagli Stati Uniti e molti istituti bancari hanno cancellato le
loro relazioni con Cuba per paura di mega multe in cui alcuni di questi
istituti sono stati vittime per aver fatto transazioni finanziarie con Cuba.
A questo si aggiungono le
esportazioni, per rispondere alla seconda affermazione. Come si diceva, Cuba
commercia, con difficoltà, con il resto del mondo, ma quanto ha perso in 55
anni e continua a perdere senza un mercato infinito come quello degli Stati
Uniti, dove solo il rum e i sigari sono prodotti che avrebbero larghissima
diffusione? Per non parlare di turismo e crociere, con porti come quello di
Miami e altri della Florida, ma non solo che sono base di centinaia di crociere
caraibiche che potrebbero toccare Cuba.
Ammesso che questa Legge
statunitense possa aver avuto fondamento in un passato, ormai lontano, oggi è
anacronistica, contro l’ordinamento giuridico internazionale, vista la sua extra
territorialità, contraria anche agli interessi e diritti degli stessi cittadini
degli USA e causa di gravi violazioni dei diritti, anche umani, di un popolo
intero che ha visto e vede morire, nel corso degli anni, migliaia di persone di
ogni età e sesso per mancanza di strumenti o medicine “made in USA”.
Il mondo, ancora una volta
ha votato per far abolire questa Legge con 191 voti contro 2 (Stati Uniti e
Israele), ma il mal chiamato “embargo” continua.
mercoledì 1 novembre 2017
Visti...da lontano
Tra le misure a “difesa dei Diritti
Umani” prese da Trumpone il magnifico (prepotente), c’è stata oltre alla
riduzione, in generale, del personale in servizio all’Ambasciata all’Avana, la
chiusura totale dei servizi consolari. Da molti anni esisteva un accordo
migratorio che prevedeva la concessione di visti a non meno di 20 mila cubani
ogni anno per ricongiunzione famigliare o semplicemente per risiedere negli
Stati Uniti. Evidentemente, per far fronte a questa mole di lavoro, oltre ai
visti per visite temporanee, ci voleva un nutrito numero di funzionari, oggi
azzerato. Le pratiche relative devono essere dirette al Consolato Generale degli
Stati Uniti a Bogotà.
Considerando che ci vuole un visto
per la Colombia e che non ci sono voli diretti, ma bisogna andare via Panama,
oltre alle spese di viaggio più vitto e alloggio, quanti cubani possono
permettersi di andare (e poi tornare) a Bogotà per sostenere la necessaria
intervista, magari per sentirsi dire che il visto non è stato concesso?
Ma, oltre a questo dettaglio, mai
adottato nemmeno dai repubblicani più recalcitranti come Nixon, Reagan e i Bush
padre e figlio, con l’espulsione dei diplomatici cubani a Washington, è rimasto
un solo funzionario consolare in quella sede a far fronte alle richieste di
cittadini statunitensi e di cubani residenti che hanno il sacrosanto diritto di
effettuare viaggi al loro Paese d’origine.
Questi piccoli dettagli, oltre a
molti altri, non sono stati menzionati dalla Paladina dei Diritti Umani nella
sua dichiarazione di voto contro l’abolizione dell’embargo.
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