Non ha un nome, non si conosce
l’età, solo si capisce che è giovane.
Una mattina, presto, facendo la
consueta prima passeggiata con il mio Cane (di nome e di fatto), ci siamo
imbattuti in una graziosa cagnetta nera con le punte delle zampe bianche, come
una macchia sul petto e che avevo visto varie volte nella stessa zona, passando
da solo. Lei si è avvicinata e ha familiarizzato subito con Cane, non senza
venire a cercare affetto da parte mia. Dopo lo scambio di questi convenevoli,
abbiamo proseguito il cammino verso casa e lei ci ha seguito. Una volta giunti
all’ingresso si è un po’ intimidita ed era incerta se entrare a sua volta o
meno, ma non se ne andava. Sono uscito con un biscotto che lei ha timidamente
azzannato ed è stata la molla per farla entrare. Pensavo che fosse una
situazione momentanea e che il punto dove si è accodata fosse di fronte alla
casa in cui viveva. Infatti dopo qualche tempo e ulteriori effusioni, ha fatto
capire di volersene andare, pertanto le ho aperto il cancello ed è corsa via.
La mattina dopo, uscendo con Cane, ce la siamo trovata seduta davanti al
cancello. Si è unita alla passeggiata ed è tornata a casa con noi. Per un po’
di giorni la storia si è ripetuta fino a che non so come e quando, la sua
presenza si è fatta sempre più frequente ed ha cominciato anche a mangiare,
bere e dormire da noi. Sempre con la clausola che di tanto in tanto
manifestasse il desiderio di uscire e sparire per le strade del quartiere o
verso la costa, dove a volte incontrandoci durante la passeggiata serale
tornava con noi.
Quando è fuori e trova il cancello
chiuso, non so come abbia fatto, ma ha scoperto che può intrufolarsi nelle case
vicine ed entrare dal tetto per scendere al terrazzo posteriore, in attesa che
le venga aperta la porta.
Col tempo ho saputo, andando a
vedere se qualcuno sentisse la sua mancanza, mi sono recato alla sua presunta
casa dove ho saputo che era solo una zona di transito nei suoi vagabondaggi e
le persone che vi abitavano le prestavano cura, dato che era stata abbandonata
e pertanto in stato di randagismo. Nemmeno loro sapevano se avesse un nome e
che età possa avere. Si sono mostrati contenti che la negretta dividesse la sua
presenza e mi hanno detto che se volevo potevo tenerla, ma francamente avendo
già un amico quadrupede non volevo prendermi una responsabilità a tempo pieno,
poi l’amica era completamente libera e indipendente.
Con la sua indipendenza, però, ha
evidentemente scelto, la nostra, come prima casa e la sua presenza è sempre più
evidente. Da qualche giorno ha anche preso l’abitudine, quando usciamo con la
macchina, di affiancarci, aggrappandosi ai finestrini quando ci arrestiamo e
poi seguirci per lunghissimi tratti galoppando come una levriera fino a che per
effetto dell’accelerazione, non riesce più a raggiungerci e sfinita, rinuncia
all’inseguimento per tornare a casa, dove la ritroviamo al ritorno.
Una manifestazione di affetto a cui
non avrei potuto credere se non la avessi provata di persona.
Per la cronaca, ormai ci facciamo
carico anche della sua igiene e salute e non le abbiamo dato un nome ufficiale,
non ne ha bisogno, capisce e si fa capire seppure non è ubbidiente come un
animale addestrato, la chiamiamo con il primo che ci viene in mente: Carolina,
Guendalina, Negrita o altri che ci vengono al momento, ma sembra che a lei non
interessi avere un’identità fissa.
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