Uno degli effetti non dichiarati e forse non previsti dell'embargo extraterritoriale degli Stati Uniti a Cuba e' l'impossibilita' di ricevere la valuta legittimamente depositata sui conti correnti cubani. Questo riguarda anche, oltre ai pensionati, gli operatori economici e investitori oltre che le Ambasciate.
Certo per le sedi diplomatiche che tacciono, non e' difficile aprire un conto in un Paese dell'area, magari Panama per citarne uno, onde potersi rifornire in caso di necesita' ed avere carte di credito abilitate.
Ma in un Paese dove l'inflazione della moneta nazionale e' stratosferica e si aprono sempre piu' esercizi dove si paga in dollari viene da chiedersi: com'e' possibile? Semplice, i dollari li porta chi viene da "fuori" e nel caso dei cubani sono riforniti dai parenti residenti negli USA che si servono di un fiorente servizio fornito dalle "mulas" al femminile perche' prevalentemente effettuato da donne che si imbottiscono di dollari e li consegnano, dopo un breve volo dalla Florida, ai parenti dell'Isola. Per questo i supermercati vengono presi d'assalto prevalentemente da cubani.
Quello che e' incomprensibile e' come mai persone che odiano visceralmente il sistema e sono espatriati legalmente o a bordo di natanti improvvisati con rischio della vita, contribuiscano a mantenere i parenti che ci vivono e non hanno fatto la loro scelta.
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