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venerdì 2 settembre 2011

Farsi gli occhiali all'Avana

Premetto che non è uno "spot" pubblicitario e che non ho nessun provento per questo post, ma visto che ci sono alcuni lettori con il "fucile in mano"...meglio chiarire.

Nell'ambito della ristrutturazione del centro storico dell'Avana si sono aperti molti servizi alla popolazione: alcuni dati in gestione a lavoratori autonomi e altri gestiti direttamente dall'Ufficio dell'Historiador de la Ciudad. fra questi ultimi si trova l'Optica Almendares sita nella Calle Obispo, una dell strade che più hanno beneficiato di questo "nuovo corso" dell'economia abbinata alla cultura.
Avevo bisogno di fare un paio di occhiali, visto che i vecchi babbioni che passano molte ore al pc hanno decadimento della vista...e ci ho provato.
Se non fosse per il pubblico che entra a curiosare o anche a comprare, non sembrerebbe di essere all'Avana, ma magari, in Via Condotti o in Montenapoleone. Commesse simpatiche, carine e gentili aiutano i clienti nella scelta di quanto necessitano. In un paio di vetrine ci sono i cartelli con i prezzio dei vari servizi che si offrono che vanno dalle piccole riparazioni di montature alla confezione di occhiali con lenti graduate, anche complesse. A parte la prima attesa per il turno dela visita oculistica che dipende dall'ora o dal momento in cui uno capita, dopo la stessa si attende un'ora e gli occhiali sono già pronti con un servizio accessorio veramente degno dei migliori negozi "capitalisti". I prezzi non sono certo alla portata di tutte le borse, come da noi ad esempio: in Montenapoleone mica tutti possono farsi gli occhiali...però il turista che si trovasse per caso necessitato, ad esempio, si farebbe un paio di occhiali con lenti progressive bianche a 75 dollari il paio e con 165 le avrebbe in versione fotocromatica. Non dico che sarebbe da saltare sull'aereo per farsi gli occhiali all'Avana, ma chi magari avese già in progetto un viaggio e volesse unire l'utile al dilettevole...
Ah, le montature di cui c'è una buona scelta, vanno da circa 45 dollari ai quasi 200 per le più "prestigiose".







Prosegue la mostra Cuba una Storia anche italiana

PROGRAMMA EVENTI 1 settembre - 2 ottobre 2011 1 settembre, ore 17:00 proiezione del film “Grotte e rivoluzione” di Tullio Bernabei, a cura di Valentina Innocenti Un documentario sulla vita di Antonio Nuñez Jimenez, rivoluzionario cubano e storico fondatore della Sociedad Espeleologica de Cuba. Nel secolo scorso, intorno agli anni 40, tre giovani studenti dell’Havana iniziano ad esplorare le grotte dell’isola di Cuba. Tra loro, Antonio Núñez Jiménez, che diventerà il padre della speleologia cubana e un importante artefice della scienza, della cultura ma soprattutto dei cambiamenti sociali avvenuti nel paese dopo il trionfo della rivoluzione castrista del 1959. All’interno della fondazione “L’uomo e la natura”creata da Núñez incontriamo i suoi familiari e i più stretti collaboratori, per ripercorrere attraverso la sua vita le tappe più importanti della cultura e della rivoluzione cubana, per scoprire, che nella giustizia sociale nell’equilibrio tra l’uomo e la natura, tra la scienza e i bisogni dell’umanità, forse c’è la soluzione a molti problemi del nostro pianeta. Il progetto, nato da un'idea del documentarista Tullio Bernabei, si definisce grazie alla consulenza di Fabio Siccardi e Riccardo Dall'Acqua, due speleologi che collaboravano strettamente da anni nelle iniziative speleologiche italo-cubane ed avevano conosciuto personalmente Nuñez nel 1996. A fine 2003, grazie all'interessamento di Bernabei e Siccardi, viene girata una prima serie di interviste, a cui segue una intensa attività di documentazione, e la ricerca di una casa di produzione. Il fortunato incontro con Salvatore Braca, profondo conoscitore della realtà latino americana, noto regista e produttore di documentari, porta alla seconda serie di interviste nel 2006 ad una ulteriore fase di approfondimento bibliografico e di archivio video e fotografico. Fondamentale si rileva la collaborazione con la Fundacion A.N.J e la Sociedad Espeleologica de Cuba e le ricerche documentali di Dall'Acqua. Infine nel 2006 sotto la regia di Braca il documentario sulla vita del Dr. Nuñez viene terminato. 8 settembre, ore 17:00 proiezione del film “L’oro di Cuba” di Giuliano Montaldo, con la partecipazione del Regista, a cura di Valentina Innocenti La Rivoluzione cubana compie cinquant'anni. Cinquant'anni di storia, di miti e sfide di un Paese che ha influenzato la politica e la cultura di tutto il mondo, diventando per molti il simbolo della rivolta contro il capitalismo. Un Paese ricco di contraddizioni, ma che da sempre esercita un grande fascino per la sua forte identità politica e culturale. Il film vuole andare a fondo e ricostruire i momenti più esaltanti e quelli più drammatici della storia dell'isola caraibica. Ma vuole analizzare anche il presente attraverso le testimonianze raccolte tra tanti giovani che raccontano le loro speranze, le loro opinioni, le aspettative… Come ha spiegato il regista: "Quando uno fa un film, scrive e sa dove va a finire, quando fai un documentario invece dipende da chi incontri, chi trovi, che atmosfere bisogna indagare e avere fortuna di incontrare le persone giuste o essere indirizzato in maniera giusta". Il cineasta vuole indagare questo mondo così affascinante ed esotico affrontando argomenti eterogenei. Uno degli obiettivi è informare circa le riforme attuate da Fidel Castro a favore della popolazione, i progetti realizzati e così via. "L’oro di Cuba" è un panorama in fermento, vivace e animato, caratterizzato da curiosità e interesse, scevro dai luoghi comuni occidentali e dalla visione miope dei turisti, che secondo il suo parere rovinerebbero Cuba. 10 settembre, ore 17:00 “Il sistema religioso afrocubano della Santeria”, conferenza di Yohanka Alfonso Contreras Il culto degli Orishas tra sincretismo culturale, moda e mimetismo religioso con il Cristianesimo. Non si mancherà di descrivere i risvolti costitutivi dell’identità cubana rappresentati dalla religione come sistema culturale presente in ogni espressione artistica cubana e si analizzerà la persistenza di questa identità religiosa nell’emigrazione cubana in Italia e l’interesse suscitato in noi italiani. 15 settembre, ore 17:00 proiezione del film “Linea cubana” di Fabio Polenghi, a cura di Valentina Innocenti "Realizzo servizi fotografici nei settori del reportage, ritratto, moda e pubblicitario". Si descrive così, nel suo profilo su un social network, Fabio Polenghi, il fotoreporter italiano ucciso durante gli scontri a Bangkok, in Thailandia. Ventinove anni di esperienza, Polenghi era un fotografo free press dal 2004. Tra le sue collaborazioni, prestigiose testate come Vantiy Fair, Vogue, Marie Claire, ecc. Occasionalmente regista, aveva varie realizzazioni all'attivo, "la più significativa tra le quali un documentario di 52' Linea Cubana che racconta di un padre, Campione Olimpico di pugilato e di suo figlio, campione nazionale nella stessa disciplina, realizzato a Cuba e distribuito da Finalement Prod.(FRA) Alla voce interessi Polenghi è chiaro: "L'universo del mio lavoro rappresenta in parte anche quello dei miei piaceri". La foto, il cinema, la musica, e poi viaggiare. Passione, quest'ultima, che l'ha portato fino a Bangkok, nel cuore della Thailandia, a raccontare da dentro gli scontri tra i rivoltosi e le truppe governative. Per lavoro, ma anche per piacere. 17 settembre, ore 17:00 “L’isola di Calvino” di Roberto Giannarelli e Pierpaolo Andriani, conferenza con la partecipazione degli Autori e proiezione del film, a cura di Dario Pontuale e Valentina Innocenti Non è un documentario sui libri di Italo Calvino. Non ci sono critici che parlano né storici che analizzano la produzione letteraria del grande scrittore. C’è la vita di un uomo alla perenne ricerca di un rapporto felice con le proprie aspirazioni, i propri desideri, in continuo spostamento da una città all’altra, da un continente all’altro, per trovare lavoro, affetto, amore. Ci sono tanti amici: Scalfari, Pigati, Luzzati, Vidal, Piano... E’ un viaggio nei luoghi calviniani filtrati dall’occhio poetico della telecamera digitale di Paolo Ferrari e la conoscenza dei testi calviniani dello sceneggiatore Pierpaolo Andriani. Un viaggio nelle radici (nel vero senso della parola!) e nella formazione di un autore che ha unito scienza e creatività, botanica e poesia. Uno scrittore che a me, come a tantissimi nel mondo, ha fatto scoprire l’amore per la letteratura. 22 settembre, ore 17:00 proiezione del film “Cuba libre – Velocipedi ai tropici” di David Riondino, a cura di Adriano Pintaldi In occasione del festival del cinema dell'Avana, alcuni italiani partono per l'isola caraibica. David gira con una telecamera: ha in mente di realizzare un film ispirato ad un parallelismo tra la Roma del dopoguerra, quella di “Ladri di biciclette”, e l'odierna Avana. Antonio è un fotografo e vuole realizzare un servizio su un paio di scarpe con la modella Tatiana. Monica porta ai bambini delle elementari dei quaderni raccolti in Italia da organizzazioni volontarie. Un anziano poeta, con la giovane assistente Elisabetta, compie, in occasione del compleanno, un viaggio alla ricerca dei luoghi amati in gioventù, ricordando Hemingway e la rivoluzione. Il commerciante Paolo sente il richiamo di una vita diversa e pensa di non fare più ritorno in Italia. David conosce un adolescente, al cui fratello maggiore viene rubata la bicicletta, e così la vicenda del famoso film italiano sembra subito riprendere vita. Monica, affascinata dalla figura del Che Guevara, crede di rivederlo in un intellettuale che la conquista ma che poi si rivela un impostore. David pensa che dopotutto l'idea del film è ormai superata, e a poco a poco tutti fanno ritorno a casa. Commedia in trasferta tropicale che fa perno su un'idea curiosa, la vita che imita il cinema, scherzando sui i comportamenti degli italiani all'estero, sugli stereotipi e i miti di Cuba. 24 settembre, ore 17:00 proiezione di “Le ultime ore del Che” di Romano Scavolini e “Che Guevara. Il corpo e il mito” scritto da Raffaele Brunetti e Stefano Missio, a cura di Valentina Innocenti Una ricostruzione dettagliata delle ultime ore della vita di Ché Guevara, dalla sua cattura fino alla sua morte ed alla successiva ricerca delle spoglie, narrata attraverso testimonianze di importanti personaggi presenti ai fatti. 27 settembre, ore 17:00 conferenza “Artisti e materiali sull’oceano tra Italia e Cuba” a cura di Stefano Marcelli e proiezione del documentario realizzato da RAI Teche “Cuba: un'Arte anche Italiana” di Silvana Palumbieri e prodotto per la rassegna “Cuba una storia anche italiana”. Il film-documentario narra una grande avventura poco conosciuta. Cinque secoli di opere degli architetti, costruttori, scultori e pittori italiani che hanno edificato imponenti fortezze, affrescato cattedrali, decorato e costruito teatri, dato volti di marmo o bronzo agli eroi delle guerre d’indipendenza cubana, impiantato quartieri dell’Avana che portano ancora il loro nome, ricoperto di marmi e fregi imponenti palazzi, impiantato scuole d’avanguardia. Ogni parte dell’isola è segnata dalle loro vicende artistiche. Che portano ai nomi dei 5 Antonelli, Giuseppe Perovani, Antonio Meucci, Giuseppe Triscornia; Boni, Gamba e Nicolini, i fratelli Remuzzi, Pogolotti, Garatti, Gottardi, Paradiso. Sono giunti da Gatteo di Romagna e da Roma; dalla Liguria e da Palermo; da Firenze e da Carrara; da Bergamo, Brescia e Mantova; da Giaveno nel torinese. Hanno ottenuto per la prima volta immagine. Che arriva da rari spezzoni di inizio secolo emersi dalle Teche Rai, riproduzioni introvabili dall’Archivio fotografico cubano, documentari senza circuito dall’Ambasciata di Cuba in Italia, documentazioni originali dal Museo dell’Emigrazione Italiana, materiali iconografici inediti dalla Dante Alighieri. Il 27 ottobre 1492 Colombo lascia la prima impronta italiana a Cuba, oggi è l’arte del restauro su palazzi e chiese del mirabile tessuto architettonico cubano. 28 settembre, ore 17:00 proiezione del film “Mi Pogolotti querido” di Enrica Viola e dibattito sul tema “Quartieri italiani all’Avana”, con la partecipazione della Regista, di Yohanka Alfonso Contreras, di Domenico Capolongo e di Vittorio Garatti Il film racconta la storia di una migrazione di successo, quella di Dino Pogolotti, cittadino di Giaveno (TO), che lascia la propria terra alla fine dell’Ottocento per giungere a Cuba, via New York. Nell’isola caraibica Pogolotti si trasformerà in imprenditore edile facendo costruire nel 1911 quello che ancora oggi è noto come “Barrio Pogolotti”. Si tratta di un quartiere popolare, costruito sul modello dell’edilizia sociale europea, caratterizzato da una propria identità culturale di stampo afro-caraibico. La storia di famiglia proseguirà tra una sponda e l’altra dell’oceano, con il figlio Marcelo, talentuoso pittore d’avanguardia negli anni '30 e la nipote Graciela, ancora oggi intellettuale di punta del mondo cubano. Alla saga familiare si intreccerà la storia della città dell’Avana e del Barrio, raccontato attraverso i ritratti degli abitanti del quartiere. 29 settembre, ore 10:00 convegno sul tema “Architettura ed utopia: tre architetti italiani nella rivoluzione cubana” interventi di Vittorio Garatti (Politecnico di Milano), Roberto Gottardi, Michele Paradiso (Università di Firenze), Piero Meogrossi ore 15:00 proiezione del film “Utopia posible” di Felipe Dulzaides Un film-documentario che racconta l'architettura ed il processo di completamento dell'Istituto Superiore d'Arte cubano (ISA). Anche se tre dei cinque edifici rimangono ancora incompiuti, le scuole disegnate da Ricardo Porro, Vittorio Garatti e Roberto Gottardi nei primi anni '60 sono riconosciute come la realizzazione architettonica più eccezionale della rivoluzione cubana. ore 16:00 dibattito 30 settembre, ore 10:00 convegno sul tema “Esperienze di restauro: Imprese italiane a Cuba” interventi di Vittorio Garatti (Politecnico di Milano), Roberto Gottardi, Michele Paradiso (Università di Firenze), Nunzia Pelliccia, Rita Petrilli (Impresa Tognozzi) ore 15:00 proiezione di un docufilm sui restauri in corso ore 17:00 dibattito 1 ottobre, ore 10:00 convegno sul tema “Cultura, economia, impresa e mercato: strumenti operativi per una cooperazione evoluta” interventi di Domenico Capolongo, Vittorio Garatti (Politecnico di Milano), Roberto Gottardi, Paolo Lupori, Michele Paradiso (Università di Firenze), Franco Maria Pecci (Blue Panorama Airways), Rita Petrilli (Impresa Tognozzi), Adriano Pintaldi (Immagine e Strategia), Giuliano Rossi (Arci), Paolo Sardo ore 18:00 proiezione del film “Shakespeare en la Habana” di David Riondino con la partecipazione del Regista Un viaggio alla scoperta dell' universo dell'improvvisazione poetica cubana. I poeti raccontano il loro mondo, le tradizioni e la tecnica di improvvisare versi che a cuba prende il nome di "Repentismo" e "Decima cubana". 2 ottobre, ore 11:00 proiezione del film “Shakespeare en la Habana” di David Riondino

Precisazioni sul "caso" Minà

Il post "dedicato" a Gianni Minà ha aperto un dibattito a distanza tra Marco e S., inoltre S., mi ha "provocato" chiedendomi di dare un mio parere su Cuba da straniero residente. Premesso che non sono un "tuttologo" o un "sabelotodo" e amo profondamente Cuba, prova ne sono gli anni che ci ho vissuto e anche le condizioni in cui mi sono trovato a vivere...devo anche dire che non si può giudicare un Paese in assoluto e che fra l'altro io vivo all'Avana e sono molti anni che non vado nelle altre province, specie in quelle orientali. Mi sembra che questo discorso valga qualcosa di più di qualche riga di commento, ma meriti un suo "post". Nel suo ultimo commento S. fa delle osservazioni sacrosante sugli aiuti che Cuba ha offerto e offre ad altri Paesi in difficoltà croniche o contingenti e questo vale immensamente oltre che dal punto di vista pratico, da quello umanitario e morale. Indubbiamente Cuba OGGI, è un grande esempio di morale, almeno nel campo della politica estera. In quella interna non voglio entrare perché sono, giustamente, problemi interni. Se però devo dare un giudizio sul "quotidiano" torno a dire che il problema è assolutamente complesso, faccio degli esempi pratici. All'Avana esistono: il Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia, il Centro di Immunologia, il Centro per le Neuroscienze e altri centri scientifici. Sono Istituti di elevatissima qualità e prestigio con risultati eccezionali nella ricerca, ma...nel cuore dell'Avana esiste il "barrio del Fanguito"...che non si può e non si deve nascondere. E' una realtà anche quella. Minà lo ha visto, non lo ha visto o ha finto di non vederlo? All'Avana ci sono i quartieri di Cubanacan e Siboney, ma anche "la Timba". All'Avana c'è l'Ospedale Hermanos Amejeiras, il Cimeq, il Cira Garcia, il camilo Cienfuegos e moltissimi altri centri sanitari, ma c'è anche il policlinico dove manca l'aspirina. Nella mia "filosofia" spicciola cerco di guardare il Paese veramente a 360 gradi, senza pregiudizi, coi suoi pregi e i suoi difetti. Un esempio me lo ha fornito proporio S. raccontando mi di essere entrata in una farmacia con 4 ricette e venire accolta da una "farmacista" vestia in lycra attillato che sembrava più pronta ad andare a ballare alla "Tropical" o a passeggiare sul Malecòn che a distribuire medicinali. La "farmacista", quasi con derisione, ha detto a S. che le spiaceva, ma che non era in grado di fornirle nessuno dei medicamenti richiesti. Continuando nella ricerca, S. è entrata in un'altra farmacia SEMPRE ALL'AVANA....dove è stata accolta da una gentile signorina in camice bianco che le ha detto di avere TUTTE le specialità prescritte e dopo averle consegnate le ha chiesto, educatamente, se poteva essere utile in qualcos'altro. Evidentemente l'Avana e quindi Cuba...non è una sola. Sono andato a farmi un paio di occhiali al'Ottica Almendares di calle Obispo: visita oculistica, scelta della montatura e lenti progressive in un'ora ad un prezzo (in valuta convertibile) che a Milano o New York sarebbe impensabile (verso il basso). Certo, non tutti se lo possono permettere. Ci sono le "Opticas" di quartiere, in "moneda nacional", dove si va con la ricetta dell'oculista, si sceglie la montatura e si aspetta, se va bene una settimana e se le lenti sono complesse anche più di un mese. Naturalmente il prezzo è alla portata di tutti e se lo vogliamo paragonare con altri Paesi è comunque un buon servizio per il "pueblo". Però, anche qua ci sono le due misure e gli esempi sono infiniti. Sono certo che una "jinetera" cubana qualora si trovasse con un "cliente" colto da malore non lo abbandonerebbe a se stesso, ma gli darebbe tutto l'aiuto e l'assistenza necessaria, la natura stessa dei cubani è così, però...rimane una "jinetera". Allora difendiamo a spada tratta le conquiste e i princìpi sacrosanti, ma dove non ci si è ancora arrivati...non nascondiamo la polvere sotto il tappeto. Questo è quello che fa Gianni Minà e non perché "ci crede", ma per pura piaggeria, io in coscienza non lo so fare. Naturalmente, io sono un "tapino" lui è il Dottor Gianni Minà Giornalista professionista. Anche qua ci sono le due misure. Spero di aver chiarito i "miei" concetti per cui non basterebbe un'enciclopedia.

mercoledì 31 agosto 2011

Le bufale hanno le gambe corte, caro Enrico Mentana

Ancora una volta chi vuole vedere Fidel Castro morto gli ha allungato la vita.
Una serie di messaggi con foto del presunto cadavere nella bara, sono circolate su Twitter intasando la rete e spargendosi sotto forma di virus, tanto che si sconsiglia di aprire la "notizia" con relativo allegato.
La TV italiana "La7" ha diffuso la notizia come scoop eccezionale, però sembra che quando succederà davvero sarà come la storia di Pierino e il lupo...
Peccato "Chicco" sei sempre stato un giornalista serio e credibile, bastava informarsi...qua vicino, a 90 miglia, sanno sempre cosa succede all'Avana.

Chat e gadgets

Invogliato dalle infinite offerte presenti sulla rete sono riuscito, faticosamente, a cambiare aspetto e unificare l'ora di Cuba con il Meteo dell'Avana e ad aggiungere un pulsante per entrare in una chat "nostra". Purtroppo, da una decina di giorni il sistema Java ha smesso di funzionare...grazie zio Sam, tu si che ci aiuti ad avere maggiori comunicazioni con "l'esterno".
Spero comunque che i lettori che lo vogliano, possano utilizzare la chat e che si possa vedere il riquadro del tempo.

martedì 30 agosto 2011

Tango dell'ipocrisia

Parafrasando la canzone resa popolare dall'italoamericana  Connie Francis (Concetta Franconero) negli anni '50/60, mi viene da cantare "No, non è l'ipocrisia..." ma qualcosa di peggio e inqualificabile: un "portavoce" della NATO ha detto che la fine del conflitto in Libia non è legata alla cattura o meno di Gheddafi, ma....alla "minaccia della sicuerzza dei civili".
Ma questo "portavoce" e i suoi mandanti non hanno vergogna e non temono le ire del Padreterno a cui dicono di credere? (il Papa dov'è?) Non ha fatto la conta di quanti civili hanno mascrato le sue bombe "buone" e "intelligenti"? Quanti libici sono senz'acqua, luce, gas, alimenti? Probabilmente crede che gli alimenti per cani (animale impuro per i musulmani) che sono stati inviati come "aiuti umanitari" siano sufficienti a garantire la sicurezza e il benessere dei civili. Non credo che con tutte le sue nefandezze, Gheddafi abbia raggiunto lo stesso numero di vittime in 40 anni di regime. Se sbalio mi corigerete.

lunedì 29 agosto 2011

I miracoli di Silvio

Leggo sul Curierùn online della marcia di protesta dei sindaci italiani. Vedo anche una foto che solo "una generazione fa" sarebbe stata inimmaginabile: Pisapia e Alemanno che camminano (non marciano su Milano), fianco a fianco. Tempo fa sarebbero stati faccia a faccia o faccia a spalle, armati di chiavi inglesi o spranghe di ferro.
Sarà vero che il Silvio è l'Uomo della Provvidenza capace di fare miracoli? Magari a modo suo...

sabato 27 agosto 2011

Riaperti i voli Portorico-Cuba

Venerdì 26 Agosto alle ore 12 precise, dopo 50 anni di assenza, è arrivato  a Cuba il primo volo proveniente da Portorico.
Il servizio dovrebbe integrare gli altri voli (ampliati dalle disposizioni di Obama) provenienti dagli Stati Uniti e che consentono i viaggi di andata e ritorno alle (poche) categorie di viaggiatori ammessi dalle disposizioni del Dipartimento del Tesoro americano che comprendono la numerosa comunità cubana residente negli USA e i parenti dei medesimi che vengono invitati a fare loro visita negli States. Per il momento non si conosce l'operativo che come volo "inaugurale" ha coperto la rotta San Juan/Santiago de Cuba.

venerdì 26 agosto 2011

Gianni Minà e Cuba

Fra le notizie di agenzia, che scorrono sul lato sinistro del mio blog, leggo che Gianni Minà presenta il suo ennesimo lavoro su Cuba in forma di documentario "a tutto terreno". Sono contento per lui e il suo successo, quello che mi dispiace è che Minà si ricordi solo e sempre dei "potenti" e/o "famosi". Non si è mai ricordato, per esempio, di quel "tapino" che in mancanza di taxi lo ha portato, dall'Habana Libre, a visitare i suoi ex suoceri in calle 17 e lo ha atteso, visto che stava piovendo a dirotto, per riportarlo in albergo. Da quell'incontro poi, il "tapino" e la sua compagna dell'epoca gli hanno presentato Jorge Gomez, direttore del Grupo Moncada, Ernesto Guevara Linch (padre del "Che") Santiago Alvarez e altri personaggi che gli hanno consentito, almeno in breve tempo di contattare tramite l'ICAIC, Gabriel Garcia Marquez, Jorge Amado e quindi Fidel. La sua famosa (e casuale) prima intervista a Fidel Castro nella strada, ormai era un lontano ricordo e il "nostro" non aveva "contatti" reali a Cuba. Con il suo lavoro e la sua professionalità avrebbe certamente raggiunto lo stesso i "potenti" e/o famosi anche senza l'aiuto del "tapino", ma di sicuro ha avuto una scorciatoia aperta. Non ricorda nemmeno quando il "tapino" gli risolveva i passaggi aerei per se, la sua troupe o i "suoi" musicisti invitati in Italia (spettacolo del Tropicana compreso). Ma si sa, giornalisti dal "volto umano" non ce ne sono, nemmeno Minà che continuo, comunque, ad apprezzare per il suo lavoro nello sport e la cultura.


Nella "foto tapino":

L'Avana 1991, Giochi Panamericani da sinistra: Javier Sotomayor, José Ramon Fernandez (Presidente del CIO cubano, Fidel Castro, un membro del CIO, Manuel Vazques Raña (Presidente Regionale del CIO) un fotografo dello Studio Revolución, un'altro fotografo accreditato e la...sullo sfondo: il "nostro" Gianni

Festival della Rumba

Dal 1° al 6 di Settembre le strade del Centro Avana, ma non solo loro, si riempiranno di musica e balli al ritmo della "Rumba", il tipico ballo cubano di discendenza africana. L'ocasione è il 3° Festival de la Rumba Cubana Timbalaye nel quadro delle celebrazioni per gli afrodiscendenti.
La festa si estenderà anche a teatri e Musei della capitale e avrà un'appendice finale a Matanzas considerata la "culla" della Rumba. Saranno presenti delegazioni e gruppi di altri Paesi, fra cui anche l'Italia.