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venerdì 26 agosto 2011

Gianni Minà e Cuba

Fra le notizie di agenzia, che scorrono sul lato sinistro del mio blog, leggo che Gianni Minà presenta il suo ennesimo lavoro su Cuba in forma di documentario "a tutto terreno". Sono contento per lui e il suo successo, quello che mi dispiace è che Minà si ricordi solo e sempre dei "potenti" e/o "famosi". Non si è mai ricordato, per esempio, di quel "tapino" che in mancanza di taxi lo ha portato, dall'Habana Libre, a visitare i suoi ex suoceri in calle 17 e lo ha atteso, visto che stava piovendo a dirotto, per riportarlo in albergo. Da quell'incontro poi, il "tapino" e la sua compagna dell'epoca gli hanno presentato Jorge Gomez, direttore del Grupo Moncada, Ernesto Guevara Linch (padre del "Che") Santiago Alvarez e altri personaggi che gli hanno consentito, almeno in breve tempo di contattare tramite l'ICAIC, Gabriel Garcia Marquez, Jorge Amado e quindi Fidel. La sua famosa (e casuale) prima intervista a Fidel Castro nella strada, ormai era un lontano ricordo e il "nostro" non aveva "contatti" reali a Cuba. Con il suo lavoro e la sua professionalità avrebbe certamente raggiunto lo stesso i "potenti" e/o famosi anche senza l'aiuto del "tapino", ma di sicuro ha avuto una scorciatoia aperta. Non ricorda nemmeno quando il "tapino" gli risolveva i passaggi aerei per se, la sua troupe o i "suoi" musicisti invitati in Italia (spettacolo del Tropicana compreso). Ma si sa, giornalisti dal "volto umano" non ce ne sono, nemmeno Minà che continuo, comunque, ad apprezzare per il suo lavoro nello sport e la cultura.


Nella "foto tapino":

L'Avana 1991, Giochi Panamericani da sinistra: Javier Sotomayor, José Ramon Fernandez (Presidente del CIO cubano, Fidel Castro, un membro del CIO, Manuel Vazques Raña (Presidente Regionale del CIO) un fotografo dello Studio Revolución, un'altro fotografo accreditato e la...sullo sfondo: il "nostro" Gianni

12 commenti:

  1. Hai vinto!!!! Scegli: una pallina di pezza tricolore con segatura dentro ed elastico, un cagnolino (piccolo) di peluche spelacchiato, una bottiglia di "vino" dalle origini molto incerte...

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  2. Gianni Minà mi ha sempre dato l' impressione del viscido e opportunista, ripeto è solo una mia impressione.

    Il solo fatto che oltre a prendere un ottima pensione, ha pure una carica istituzionale - leggi, amici degli amici- in SIAE, baraccone para statale monopolistico.

    Ora ci propone l' ennesima "fantasia disneyana" su Cuba.

    Da informazioni sicure da Guantanamo, il signor Minà, circa un paio di anni fa quando preparava, questa Docu fiction ( sarà sicuramente una fiction), chiese di andare a riprendere i ragazzi del PNR, che a circa un paio di KM, dal confine di Guantanamo Bay, aspettano l' autobus USA, che scarica gli ultimi impiegati cubani che lavorano dentro la base, saranno una decina più o meno. Il punte de control, fa scendere gli impiegati e come da rutine, li fa passare su di un mezzo cubano, nulla di più.

    Da quello che mi hanno raccontato, gente presente ( l' autista del signor Minà a Guantanamo, mio ex dipendente il mondo è piccolo....), Minà ha ripreso il tutto, come se questi del PNR fossero lì a difendere i confini di Cuba..jajaj Facendo anche domande stupide a questi ragazzi, che per ordini superiori dovevano rispondere, ma che per giorni è diventata la barzelletta di Guantanamo.... Ora sono curioso di vedere come ha montato il tutto..jajaja.

    Poi rimane che Minà, non ha un blog aperto, non si può scriverli liberamente, bisogna accontentarsi dei suoi monologhi, forse ha paura che qualcuno lo smascheri, delle sue bugie su Cuba.

    Comunque Aldo, ora so chi è colpevole di tutto, hai creato tu il mostro!!!!!!

    Con Verve Marco Pinto.

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  3. Caro Marco, io fino ad allora Minà lo conoscevo solo come personaggio televisivo e devo riconoscere che era un buon giornalista sportivo, il primo che ha fatto entrare le telecamere sui terreni di gioco per interviste lampo in diretta all'uscita dei giocatori. Si è anche distinto nella diffusione della musica proveniente da altri Paesi (Brasile, Usa, per esempio).
    Vedendo poi un connazionale in difficoltà, indipendentemente dalla fama, gli ho offerto il mio (modesto) appoggio e devo onestamente dire che al momento ero abbastanza "orgoglioso" di quella fortuita conoscenza.
    Il "mostro" però, come dicevo nel post certamente si sarebbe creato ugualmente, gli ho solo aperto una via più rapida. Cosa devo fare? Mi cospargo il capo di cenere, mi taglio le vene, vado a fare il bagno con coccodrilli o tiburones, assisto a un concerto di Alfredito Rodriguez...dimmi tu.
    Con swuing. Aldo Abuaf

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  4. Aldo, la storia ti assolverà!!!!!

    Marco Pinto.

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  5. Copio e incollo ( spero Aldo che no me ne vorrai), una pezzo di risposta, di Gianni Minà, al giornalista di Repubblica.-Gianni ci racconta..... Ma anch'io, una traversata così nelle viscere dell'isola non l'avevo mai fatta. Mi ha colpito che è l'unico paese che, anche nelle zone interne, non solo nelle città, ha tutte le cose fondamentali per la sopravvivenza e per la vita: una casa col bagno, un'organizzazione educativa, una sanità che funziona benissimo.....

    Marco Risponde: (peccato che Minà non abbia un blog con possibilità di risposta)-
    Caro Gianni, mi fa piacere che dopo 30 anni che vai a Cuba, ti sei fatto un giretto un po' più profondo, invece di frequentare i salotti "bene" del Havana, maglio tardi che mai. Ora da quello che racconti, però mi viene qualche dubbio. Sei sicuro che le case dei cubani hanno il bagno? Io sinceramente fuori del Havana, e specialmente in oriente ne ho viste pochine, almeno che tu per bagno, intendi un buco nel patio che da su una canaletta di scolo, e che la doccia è un bidone di acqua, che si riempie con l' acqua data poche ore al giorno e un cubo di latta da riempire di acqua e versartela addosso.

    Gianni, ma sei sicuro, che la sanità funziona anche in piccoli municipi. Non serve scrivere policlinico, sulla facciata di una casa e credere che quello sia un ospedale, non basta avere 3 medici di 23 anni, forse non ancora laureati per dire che questa è sanità, e ti ricordo che bisogna avere le medicine, stanze con i letti, una certa pulizia, e dare da mangiare agli ammalati. Caro Gianni, secondo te tutto questo esiste nella Cuba profonda come la chiami tu?

    La scuola, anche qui non basta un edificio cadente, con scritto scuola perchè di incanto si trasformi in una scuola? Dove sono gli insegnanti, oppure basta un ragazzo di 16 anni, che diventa un ammirato professore? I libri dove sono? Insomma caro Gianni Minà, quando sarà il giorno che la smetti di raccontare bugie?

    Grazie Aldo per lo spazio che mi hai concesso, magari Gianni lo leggerà...Non credo è troppo preso a raccontare le sue favole su Cuba.

    Marco Pinto.

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  6. Non credo che il buon Minà abbia tempo e voglia di leggere il blog di un "tapino".
    Penso che Marco e Gianni abbiano visto due Paesi diversi, possibile che non ce ne sia anche un terzo?

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  7. Aldo molto probabilmente esiste anche un terzo paese, ma quello che io racconto lo conosco bene, quello che racconta Gianni, non lo conosco se non nelle favole della propaganda.

    Le bugie non mi piacciono, specialmente se raccontate sulle spalle di milioni di persone, solo per interessi personali, come quelli di Gianni.

    Poi se si vuole raccontare una Cuba diversa, capire i suoi problemi, raffrontarli con moltissimi paesi del terzo mondo, allora il discorso cambia. Ma quando leggo che qualcuno mi viene a raccontare in un intervista su un importante giornale che a Cuba TUTTE le case hanno il bagno, o che la sanità funziona benissimo, mi incazzo, e paragono chi racconta queste fandonie, a un Emilio Fede qualsiasi, stessa pasta stessa mentalità.
    Marco Pinto.

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  8. Ciao a tutti;
    Aldo, tu che vivi a Cuba ed hai, credo, un termometro nella tasca...Secondo te il Minà scrive delle sonore cazzate o si avvicina alla verità ( anche se in modo colorato e giornalistico ) ?
    Grazie e saluti
    S.

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  9. Cara amica S. mi poni un quesito veramente non facile e che potrebbe essere frainteso. Come dicevo nella risposta a Marco, probabilmente esiste una "terza" Cuba che non è completamente catastrofica come la dipinge lui, almeno in generale, ma non è nemmeno il Paese da fiaba che dipinge Minà nelle sue leccaculate.
    Il signor Gianni che, ripeto, continuo ad apprezzare come giornalista sportivo e di cultura, è sceso molto in basso, per opportunismo, parlando di politica specie parlando di Cuba e purtroppo per questa ragione non lo fa in buona fede e sinceramente. Certo, nelle tante cose che dice ci sono anche delle verità che, mi pare, anche lo stesso Marco riconosce. Però mi ricordo di un proverbio che dice: "se hai un amico che ha fame, non regalargli il pesce, ma insegnagli a pescare". Quindi, parafrasando non dire che è tutto bello e va tutto bene quando sai che non è vero, esalta le cose positive, ma non avere paura di denunciare quelle negative, specie se sei in una posizione privilegiata. Ma nella fattispecie, il "nostro" non è il tipo che rischia di perdere i "privilegi". L'ho detto nel "post" è solo "amico" dei potenti e/o famosi, perchè rischiare di perdere questo "vantaggio"?

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  10. Grazie; ti sei però dimenticato di rispondermi guardando il tuo " termometro ".E visto che sei semi/cubano cercherò di essere più chiarO. Poichè i Paesi delle fiabe esistono solo nelle fiabe mi sembra che Cuba non abbia la pretesa di esserlo. Ciò non toglie che nonostante, per un certo periodo, vi siano state le cucine " collettive " i cessi collettivi non ci siano mai stati, che i medici della famiglia esistano ovunque e che uno dei principali "passatempi" dei cubani sia proprio quello di visitarli. Di che nazionalità sono, ad esempio, i medici che hanno ridato la vista a migliaia di poveri nel continente? Vi sono paesi molto più ricchi come ad esempio la Somalia dove migliaia di bambini muoiono di fame e paesi europei che pur essendo nel primo mondo sono falliti ed in mano agli speculatori. Cuba nel suo piccolo e nella sua modestia insegna ancora che la solidarietà è più importante della ricchezza e di ciò i cubani ne vanno fieri e non credo che io stia leccaculando nessuno ad affermare cose che sono inconfutabili.A Cuba non esistono ad esempio campi nomadi e nelle stazioni non vi sono poveri che dormono senza una casa bella o brutta che sia. Sul fatto poi che a Cuba il Minà ( o il Mìna a seconda dei punti di vista )abbia dei privilegi particolari io non ne sarei poi così sicuro anche perchè non credo che in un paese di quel tipo certi privilegi siano così da privilegiati... Spesso le case di protocollo sono peggio di alcuni alberghi ( non quella che era del nostro amico Bettinelli )...al Parisien ci possono andare tutti e una buona bottiglia di vino in molti la hanno in casa. Però non è impossibile metterla nella valigia.
    Essere amici dei potenti a volte può far comodo ma non è detto che essere amici di potenti cubani faccia divertire di più durante le proprie vacanze o i propri soggiorni sull' isola che non è certamente quella delle fiabe.
    In sostanza anzichè criticare Cuba sarebbe meglio vergognarsi di essere liberi cittadini italiani e democratici e sapere che il proprio governo anzichè mandare aiuti umanitari nel corno d' Africa ha preferito bombardare in Libia in nome dei diritti umani uccidendo e distruggendo tutto e molti esseri umani.Il sistema capitalista è ormai solo un diagramma di Ven pieno di crisi...La crisi degli alimenti, la crisi dell' economia, la crisi del medio ambiente, la crisi della democrazia, la crisi dell' educazione, la crisi della sanità, la crisi delle pensioni e via dicendo. In molti criticano il sistema cubano dimenticandosi di guardare nello sgabuzzino del proprio Paese.
    Saluti
    S.

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  11. @Marco Pinto
    - chiese di andare a riprendere i ragazzi del PNR-

    Caro Marco strano che avendoti detto " tutto " non ti abbiano detto pure che chi controlla l' uscita verso la base americana sono militari cubani e non poliziotti della PNR e che il punto di controllo uscendo da Guantanamo in direzione Imias Baracoa è quello di cui si parla ma non ha nulla a che vedere con la base amerikagna. Se poi vogliamo scrivere barzellette, ( a me personalmente ), leggerle, mette di ottimo umore a qualsiasi ora e con qualsiasi condizione atmosferica.

    Saluti
    S.

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