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martedì 16 ottobre 2012
lunedì 15 ottobre 2012
Lo sapevate che...?
Il bomber Paolo Rossi, nel 1996 è stato invitato dalla Federazione Cubana del Calcio per una visita ufficiale?
Mentre il "Mago HH", al secolo Helenio Herrera oltre ad essere stato a Cuba in vacanza nel 1985 con la moglie Fiora Gandolfi, vi era già venuto nel 1952 quando era tecnico dell'Atletico Madrid per una serie di incontri amichevoli con le squadre del Centro Gallego, Juventud Asturiana e Marianao che facevano parte della Lega Professionistica Cubana. La prima visita di una squadra spagnola avvenne 25 anni prima (1927) con il Real Madrid.
Mentre il "Mago HH", al secolo Helenio Herrera oltre ad essere stato a Cuba in vacanza nel 1985 con la moglie Fiora Gandolfi, vi era già venuto nel 1952 quando era tecnico dell'Atletico Madrid per una serie di incontri amichevoli con le squadre del Centro Gallego, Juventud Asturiana e Marianao che facevano parte della Lega Professionistica Cubana. La prima visita di una squadra spagnola avvenne 25 anni prima (1927) con il Real Madrid.
domenica 14 ottobre 2012
Ristabilita la comunicazione (si spera)
Dopo oltre un mese di agonia (e di pagamenti a vuoto) nel tardo pomeriggio di ieri hanno ripristinato la mia linea di telefono e il collegamento a internet. Vediamo quanto dura...
giovedì 11 ottobre 2012
Ex atleti si ritrovano
L’incontro con Reinoso è stato il preludio a una rimpatriata tra ex atleti di livello nazionale e internazionale. Una sorpresa nel vedere riuniti sportivi di discipline tanto diverse dall’ex professionista nel Baseball della Lega Maggiore degli Stati Uniti, tornato a Cuba per fare il tecnico e formare le generazioni successive alla sua, Luis Zaya, allo schermidore, agli atleti di diverse specialità della “Regina” dal disco alla pista, ai calciatori. Tutti riuniti dalla filosofia che lo sport è uno, indipendentemente dalla specialità praticata. Questa, mi hanno detto è stata la filosofia dello sport cubano dal 1959 in poi, i centri di preparazione e formazione sono unici, da quelli provinciali a quello nazionale per gli atleti di alto rendimento del "Cerro Pelado" e tutti vi si ritrovano per praticare la propria scelta agonistica. Si cresce assieme e si cimentano le amicizie interdisciplinari che vanno al di la delle sole grandi manifestazioni internazionali quando la delegazione li riunisce ancora tutti, quelli prescelti e qualificati, per difendere i colori della Patria, sia nel terreno domestico che all’estero. Un filo di nostalgia è stato nel ricordare le loro gesta competendo al fianco di grandi atleti italiani quali Pietro Mennea, Roberto Frinolli, Furio Fusi o Eddy Ottoz, così come dei loro predecessori Livio Berruti o Giovanni Ottolina
La riunione è stata organizzata a casa dello stesso Reinoso per celebrare i 30 anni del suo ritiro dallo sport agonistico, in coincidenza con un’altra giornata di “protesta”, il 10 di ottobre. Fra tutti spiccava la presenza di Silvio Leonard, il secondo essere umano ad essere sceso sotto i 10” nei 100 metri piani (con misurazione automatica) e il suo 9”98 è tutt’ora il record nazionale che resiste da 35 anni. E’ stato medaglia d’argento a Mosca ’80 nei 100 e quarto nei 200. Finalista della Coppa del Mondo del ’79 a Montreal nei 200, campione panamericano Mexico ’75 e Portorico ’79 e centroamericano in Dominicana nel ’74 e Medellin ’78. Nel 1977 ha vinto 39 gare sulle 40 disputate. In totale ha accumulato, nei tre metalli, 7 medaglie centroamericane e ben 6 ori nelle Coppe del Mondo.
Fra i Presenti anche Juan García, campione centroamericano dei 400 ostacoli e finalista olimpico di México ’78 nella staffetta 4x400 ostacoli e con lui il compagno di disciplina e campione panamericano e centroamericano, appunto, dei 400 ostacoli Frank Montié Álvarez.
André Simón, campione mondiale dei 60mt indoor e bronzo a Barcellona ’92 nella staffetta 4x100.
Presenti anche José Santacruz finalista nel disco a Mosca ’80 e recordman centroamericano, Gustavo Olivero, nazionale di scherma. Un via-vai di ex atleti, tutti di grnde livello, anche se alcuni “solo” nazionale come Andrés Wood, specialista nelle distanze corte con la “Dinamo” del Minint, o figure come Nelson Víctor Rodríguez ingegnere specialista nella preparazione di apparecchi per la medicina sportiva che inventò, negli anni ’80, un’apparecchio per misurare la velocità del lancio della palla da Baseball ed è istruttore delle equipe mediche.
Una bella festa insomma, per celebrare la “protesta” di Reinoso che abbandonava i pali all’età di 32 anni che per un portiere è ancora fruttifera.
Reinoso con Zaya e un ex compagno di squadra
Silvio Leonard
Da sinistra: Wood, Simón, Montié,Leonard e Rodriguez
Da sinistra: Olivero, Wood, Simón, Leonard, Montié
I due ostacolisti: García e Montié
La riunione è stata organizzata a casa dello stesso Reinoso per celebrare i 30 anni del suo ritiro dallo sport agonistico, in coincidenza con un’altra giornata di “protesta”, il 10 di ottobre. Fra tutti spiccava la presenza di Silvio Leonard, il secondo essere umano ad essere sceso sotto i 10” nei 100 metri piani (con misurazione automatica) e il suo 9”98 è tutt’ora il record nazionale che resiste da 35 anni. E’ stato medaglia d’argento a Mosca ’80 nei 100 e quarto nei 200. Finalista della Coppa del Mondo del ’79 a Montreal nei 200, campione panamericano Mexico ’75 e Portorico ’79 e centroamericano in Dominicana nel ’74 e Medellin ’78. Nel 1977 ha vinto 39 gare sulle 40 disputate. In totale ha accumulato, nei tre metalli, 7 medaglie centroamericane e ben 6 ori nelle Coppe del Mondo.
Fra i Presenti anche Juan García, campione centroamericano dei 400 ostacoli e finalista olimpico di México ’78 nella staffetta 4x400 ostacoli e con lui il compagno di disciplina e campione panamericano e centroamericano, appunto, dei 400 ostacoli Frank Montié Álvarez.
André Simón, campione mondiale dei 60mt indoor e bronzo a Barcellona ’92 nella staffetta 4x100.
Presenti anche José Santacruz finalista nel disco a Mosca ’80 e recordman centroamericano, Gustavo Olivero, nazionale di scherma. Un via-vai di ex atleti, tutti di grnde livello, anche se alcuni “solo” nazionale come Andrés Wood, specialista nelle distanze corte con la “Dinamo” del Minint, o figure come Nelson Víctor Rodríguez ingegnere specialista nella preparazione di apparecchi per la medicina sportiva che inventò, negli anni ’80, un’apparecchio per misurare la velocità del lancio della palla da Baseball ed è istruttore delle equipe mediche.
Una bella festa insomma, per celebrare la “protesta” di Reinoso che abbandonava i pali all’età di 32 anni che per un portiere è ancora fruttifera.
Reinoso con Zaya e un ex compagno di squadra
Silvio Leonard
Da sinistra: Wood, Simón, Montié,Leonard e Rodriguez
Da sinistra: Olivero, Wood, Simón, Leonard, Montié
I due ostacolisti: García e Montié
mercoledì 10 ottobre 2012
José Francisco Reinoso, un pezzo di storia del calcio cubano
Dopo molti anni mi ritrovo faccia a faccia con José Francisco Reinoso che avevo conosciuto dopo il suo ritiro dallo sport attivo, all’epoca in cui era Presidente della Federazione Cubana di Futból. Le nostra relazione si concluse in modo abbastanza polemico e segnò la rinuncia da parte mia alla conduzione di un segmento dedicato al calcio di CHTV che fu il predecessore dell’odierno Canal Habana.
Come succede, gli anni passano, le vecchie “ferite” si rimarginano e non posso dimenticare che Reinoso, prima di diventare un dirigente è stato un grande portiere della nazionale, certamente il migliore che ha avuto il calcio cubano dopo il 1959, così come la stessa nazionale in cui ha militato a cavallo degli anni ’70 e ’80 è stata quella che ha espresso il miglior gioco e risultati dello stesso periodo.
Oggi Reinoso è dirigente commerciale e giornalista per l’Agenzia Prensa Latina e la sua passione per il calcio non è certo tramontata, ha collezionato una buona quantità di materiale grafico non solo su di se e la “sua” squadra, ma anche documenti rari sul calcio cubano degli anni ’50 e precedenti, dove si ricorda anche l’unica partecipazione di Cuba alla fase finale del Campionato Mondiale, nel 1938, vinto dall’Italia.
Gli ho chiesto cosa ha portato un ragazzino come lui a praticare uno sport che non era certo popolare a Cuba. Mi ha detto che da studente, mentre era in un internato dell’Avana, dopo aver concluso la campagna di alfabetizzazione, alla quale aveva preso parte, alcuni compagni lo spinsero a vedere una partita di Cuba contro la Giamaica e a lui rimase impresso il portiere giamaicano per la sua maestria nello stare fra i pali e catturare il pallone. In quel momento decise che sarebbe diventato come lui...
Tra i suoi ricordi più preziosi le foto con un giovane Maradona, recentemente ingaggiato dal Napoli. Il suo curriculum, da calciatore e non, è di tutto rispetto:
Nella "Plaza" con Fidel al ritorno da Cali'71 con la medaglia di bronzo Panamericana.
Foto archivio J.F. Reinoso
Come succede, gli anni passano, le vecchie “ferite” si rimarginano e non posso dimenticare che Reinoso, prima di diventare un dirigente è stato un grande portiere della nazionale, certamente il migliore che ha avuto il calcio cubano dopo il 1959, così come la stessa nazionale in cui ha militato a cavallo degli anni ’70 e ’80 è stata quella che ha espresso il miglior gioco e risultati dello stesso periodo.
Oggi Reinoso è dirigente commerciale e giornalista per l’Agenzia Prensa Latina e la sua passione per il calcio non è certo tramontata, ha collezionato una buona quantità di materiale grafico non solo su di se e la “sua” squadra, ma anche documenti rari sul calcio cubano degli anni ’50 e precedenti, dove si ricorda anche l’unica partecipazione di Cuba alla fase finale del Campionato Mondiale, nel 1938, vinto dall’Italia.
Gli ho chiesto cosa ha portato un ragazzino come lui a praticare uno sport che non era certo popolare a Cuba. Mi ha detto che da studente, mentre era in un internato dell’Avana, dopo aver concluso la campagna di alfabetizzazione, alla quale aveva preso parte, alcuni compagni lo spinsero a vedere una partita di Cuba contro la Giamaica e a lui rimase impresso il portiere giamaicano per la sua maestria nello stare fra i pali e catturare il pallone. In quel momento decise che sarebbe diventato come lui...
Tra i suoi ricordi più preziosi le foto con un giovane Maradona, recentemente ingaggiato dal Napoli. Il suo curriculum, da calciatore e non, è di tutto rispetto:
Nella "Plaza" con Fidel al ritorno da Cali'71 con la medaglia di bronzo Panamericana.
Foto archivio J.F. Reinoso
martedì 9 ottobre 2012
Un problema risolto
Questa mattina sono tornato all'ufficio di Inmigración, ben organizzato ed efficiente, si vede che non era chiuso per "fumigación". In meno di 40 minuti ho potuto completare la mia pratica e reltiva "intervista". Personale cortese e disponibile. Venerdì pomeriggio posso ritirare il mio permesso di uscita. Ci andrò sabato mattina, "fumigación" permettendo...
lunedì 8 ottobre 2012
Ottobre cubano
Ottobre è un mese pieno di date storiche per Cuba: il 6 ricorre l’anniversario, quest’anno 36°, dell’attentato al volo di Cubana de Aviacióni sui cieli di Barbados, i cui responsabili vivono, o sono vissuti, tranquillamente negli Stati Uniti con la protezione del Governo e dell’FBI che ha dato loro copertura, protezione e ogni tipo di aiuto. In cambio ha arrestato e condannato a pene quantomeno spropositate 5 persone che seppur svolgendo attività illecita, svolgendo servizio di “intelligence” clandestino (dal momento che per le vie ufficiali non si era mai avuta collaborazione), infiltrate nei gruppi reazionari e terroristi, allo scopo di evitare ulteriori attentati e sabotaggi contro il propio Paese, senza minimamente minacciare la sicurezza interna.
Tra l’8 e il 9 di questo stesso mese, ricorre il 45° anniversario della cattura e l’uccisione dell’ormai inerme e febbricitante Ernesto Guevara. Un personaggio che comunque lo si voglia vedere, ha lasciato una traccia nei giovani di ogni generazione e di ogni Paese del mondo.
Il 10 l’inizio delle guerre per l’indipendenza col “Grito de Yara” del 1868 lanciato da Carloos Manuel de Céspedes.
Il 15 di questo mese del 1962 ebbe inizio la famosa “crisi di ottobre” con la minaccia di una guerra nucleare che avrebbe coinvolto tutto il pianeta e terminò con lo smantellamento delle basi missilistiche installate a cuba dall’Unione soVietica
Il 28 la scomparsa di camilo Cienfuegos nel 1959.
Tra l’8 e il 9 di questo stesso mese, ricorre il 45° anniversario della cattura e l’uccisione dell’ormai inerme e febbricitante Ernesto Guevara. Un personaggio che comunque lo si voglia vedere, ha lasciato una traccia nei giovani di ogni generazione e di ogni Paese del mondo.
Il 10 l’inizio delle guerre per l’indipendenza col “Grito de Yara” del 1868 lanciato da Carloos Manuel de Céspedes.
Il 15 di questo mese del 1962 ebbe inizio la famosa “crisi di ottobre” con la minaccia di una guerra nucleare che avrebbe coinvolto tutto il pianeta e terminò con lo smantellamento delle basi missilistiche installate a cuba dall’Unione soVietica
Il 28 la scomparsa di camilo Cienfuegos nel 1959.
Problemi quotidiani
Sono ancora in “lotta” col telefono. Dal giorno 11 settembre scorso l’apparecchio di casa è rimasto muto per una decina di giorni, poi ha ripreso a funzionare a singhizzo per un paio di giorni prima di cessare il servizio di nuovo. Dopo un’altra decina di giorni il servizio è ripreso...in condominio con altri tre o quattro utenti con i quali si incrociano le chiamate in entrata o uscita. Inutile dire che mi è impossibile l’accesso a internet che nei pochi giorni di attività successiva alla prima interruzione, mi era consentito alla mirabolante velocità media di 21kb con punte da 16 a 37. Inutile dire che (a volte) era sufficiente a malapena per la posta. Sabato (6 ottobre) dopo un’ennesima richiesta a Etecsa, sono stato contattato da un funzionario che mi ha chiesto quale fosse il problema che presentava il mio telefono (riportato e sollecitato non so quante volte). Scusandosi per i disguidi e dicendosi d’accordo sulle mie “insoddisfazioni” mi ha detto che il “mio” problema verrà risolto nel giro di tre/quattro giorni. Fino a questo momento nessuno aveva fatto pronostici sulla possibile soluzione. Vedremo.Fatto sta che il fine settimana e la sera li passo senza potermi connettere aun servizio che comunque mi viene fatturato in valuta, oltre al costo del “consumo” sulla linea (quando c’è) in moneta nazionale. Il servizio “voce, va come va e per fortuna ci sono i cellulari (in valuta) per comunicazioni prioritarie se necessario.
Un’altra “perla” di come funzionano i servizi pubblici l’ho assaggiata proprio stamattina (sempre 6/10). Dovendo uscire dal Paese il 28 prossimo, mi sono recato all’Ufficio Inmigración di mia competenza (Plaza/Cerro) che si trova in calle 17 y K nel Vedado dove si suppone che l’orario del sabato sia dalle 8 alle 12. Erano le 10 e tutto pimpante mi sono presentato alla reception dove l’addetta di turno mi ha bellamente detto: “Estamos cerrados porque vienen a fumigar”. Non c’era ombra di “fumigadores” nei dintorni, comunque ho chiesto se “dopo” avrebbero riaperto, ma mi è stato detto di no perché “Ya estamos cerrados” e senza darmi la possibilità di chiedere altro mi ha liquidato seccamente con un “Le sugiero que venga el Lúnes a las 8 de la mañana”.
Fra le tante cose che non capisco c’è anche il perché amareggiare la gente più del necessario, viste le difficoltà quotidiane. Se è possibile evitarlo con un po’ di buon senso, perché non farlo? Non si tratta certo di un problema legato al “bloqueo” Si tratta di rispettare i diritti di un pubblico al quale sono rivolti i servizi per i quali si dovrebbero rispettare gli orari previsti. Non mi sembra giusto che persone che non abitano nelle immediate adiacenze di questo ufficio debbano fare il tragitto a vuoto quando dovrebbero trovare attenzione negli orari previsti. Potrei aver capito se un discorso del genere me lo avesse fatto il “bodeguero” dell’angolo, ma non un Ufficio che fornisce un servizio pubblico che fra l’altro non è nemmeno gratuito, ma che si paga la bellezza di 150 cuc. solo per il “tramite”, senza contare che se non si va con tutto il necessario la prima volta per ritirare i moduli da riempire, si deve tornare una seconda per presentarli compilati e con quanto richiesto e una terza per ritirare l’agognato permesso. Fra gli allegati da presentare ci sono le foto e i bolli necesari, da prendere in banca o in posta (altra coda) dal momento che (giustamente) non si paga in contanti. Poi qualcuno si chiede come mai la produzione, nei centri di lavoro, non decolla...A questo proposito, nel caso specifico, viene normale chiedersi: Ma la “fumigación” non poteva farsi dopo le 12, ora di chiusura al pubblico? In alternativa non potevano chiudere l’accesso, almeno, quando arrivassero gli addetti alla disinfestazione?
Ieri 7 del mese si è svolta l'assemblea dell'ANIR (Asociación Nacional Inventores y Racionalizadores) una benemerita associazione di cervelli che nel corso di questo 50 anni ha contribuito con invenzioni e modifiche a sopperire alle importazioni di tecnologia ed a riparare o dare manutenzione ai macchinari di molti centri produttivi ormai obsoleti o pressoché inutilizzabili. Mi domando perchè non si crea un ramo dell'associazione per modernizzare e razionalizzare anche settori come la burocrazia, i servizi e il commercio? Anch'essi formano parte della sfera economica.
Un’altra “perla” di come funzionano i servizi pubblici l’ho assaggiata proprio stamattina (sempre 6/10). Dovendo uscire dal Paese il 28 prossimo, mi sono recato all’Ufficio Inmigración di mia competenza (Plaza/Cerro) che si trova in calle 17 y K nel Vedado dove si suppone che l’orario del sabato sia dalle 8 alle 12. Erano le 10 e tutto pimpante mi sono presentato alla reception dove l’addetta di turno mi ha bellamente detto: “Estamos cerrados porque vienen a fumigar”. Non c’era ombra di “fumigadores” nei dintorni, comunque ho chiesto se “dopo” avrebbero riaperto, ma mi è stato detto di no perché “Ya estamos cerrados” e senza darmi la possibilità di chiedere altro mi ha liquidato seccamente con un “Le sugiero que venga el Lúnes a las 8 de la mañana”.
Fra le tante cose che non capisco c’è anche il perché amareggiare la gente più del necessario, viste le difficoltà quotidiane. Se è possibile evitarlo con un po’ di buon senso, perché non farlo? Non si tratta certo di un problema legato al “bloqueo” Si tratta di rispettare i diritti di un pubblico al quale sono rivolti i servizi per i quali si dovrebbero rispettare gli orari previsti. Non mi sembra giusto che persone che non abitano nelle immediate adiacenze di questo ufficio debbano fare il tragitto a vuoto quando dovrebbero trovare attenzione negli orari previsti. Potrei aver capito se un discorso del genere me lo avesse fatto il “bodeguero” dell’angolo, ma non un Ufficio che fornisce un servizio pubblico che fra l’altro non è nemmeno gratuito, ma che si paga la bellezza di 150 cuc. solo per il “tramite”, senza contare che se non si va con tutto il necessario la prima volta per ritirare i moduli da riempire, si deve tornare una seconda per presentarli compilati e con quanto richiesto e una terza per ritirare l’agognato permesso. Fra gli allegati da presentare ci sono le foto e i bolli necesari, da prendere in banca o in posta (altra coda) dal momento che (giustamente) non si paga in contanti. Poi qualcuno si chiede come mai la produzione, nei centri di lavoro, non decolla...A questo proposito, nel caso specifico, viene normale chiedersi: Ma la “fumigación” non poteva farsi dopo le 12, ora di chiusura al pubblico? In alternativa non potevano chiudere l’accesso, almeno, quando arrivassero gli addetti alla disinfestazione?
Ieri 7 del mese si è svolta l'assemblea dell'ANIR (Asociación Nacional Inventores y Racionalizadores) una benemerita associazione di cervelli che nel corso di questo 50 anni ha contribuito con invenzioni e modifiche a sopperire alle importazioni di tecnologia ed a riparare o dare manutenzione ai macchinari di molti centri produttivi ormai obsoleti o pressoché inutilizzabili. Mi domando perchè non si crea un ramo dell'associazione per modernizzare e razionalizzare anche settori come la burocrazia, i servizi e il commercio? Anch'essi formano parte della sfera economica.
mercoledì 3 ottobre 2012
Havana de Primera
Un gruppo musicale, o meglio un’orchestra giovane che in pochi anni ha saputo raggiungere le vette della popolarità sia a Cuba che all’estero. Compie fra pochi giorni i suoi 4 anni di vita, essendo sorta ufficialmente il 4 ottobre del 2008 fondata da Alexander Abreu, cienfueguero classe 1976, diplomato presso la escuela nacional de Arte (ENA) che è a sua volta leader, compositore, arrangiatore e trombettista e cantante. Alexander ha esordito anche, come attore, in un episodio del film "7 días en La Habana".
L’orchestra è composta da 15 musicisti di provenienza culturale diversa, alcuni sono diplomati in musica, altri sono autodidatti di grande talento. Molti di loro provengono dal gruppo di Issac Delgado che si è sciolto dopo la scelta di Issac di rimanere all’estero. Solo dopo un anno di esistenza, ancora in “rodaggio”, la band è stata scelta per accompagnare, pressoché al completo, i prestigiosi solisti che hanno preso parte al Concierto por la Paz del 2009, fra i quali Lorenzo Cherubini “Jovanotti” e Miguel Bosé. Il “padre” de Los Van Van, Juan Formell, li ha voluti per allietare gli invitati alle sue ultime recenti nozze, un gesto che garantisce la qualità. Sono in commercio due dischi e quattro videoclips, un altro disco è attualmente in fase di produzione.
L’idea di formare un gruppo suo, è stata suggerita ad Alexander da un amico italiano: Eugenio Seminara che conobbe lavorando in Danimarca col gruppo “Danzón”. Tra un locale e l’altro di Copenhagen e dintorni Eugenio gli disse: “Sei molto bravo, ma se vuoi sfondare con la tua musica devi tornare a Cuba e formare un tuo gruppo”. E così fece. La fortuna aiuta gli audaci e proprio in quel periodo i musicisti del gruppo di Issac rimasero a spasso...
Un’orchestra veramente di “spessore”, in grado di eseguire ogni tipo di musica, i loro spettacoli vanno dal tradizionale cubano (bolero, salsa, son, ecc.) fino al jazz, latino o classico, come hanno dimostrato anche sul palco del recente Festival Latinoamericando di Assago.
Le premesse ci sono e il successo è arrivato immediatamente. Tanti auguri perché duri a lungo.
martedì 2 ottobre 2012
34 festival del Nuovo Cine Latinoamericano
Annunciata dal 4 al 14 di dicembre la 34ma edizione del Festival cinematografico dell'Avana. Quest'anno dedicata ai 100 anni della cinematografia portoricana. Lo scorso venerdì si sono chiuse le iscrizioni per i film in concorso. Si attende di conoscere quante sono le pellicole ammesse, i Paesi partecipanti e le sezioni "fuori concorso".
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