Con un altro gesto “umanitario”, il Governo di Donald Strump ha cancellato 44 anni di distensione vietando i voli charter dagli Stati Uniti a Cuba. Voli che furono introdotti nel 1976 da Jimmy Carter per permettere alle famiglie cubane di entrambe le sponde di riunirsi, spesso, dopo molti anni. Questa manovra elettorale per accattivarsi lo “zoccolo duro” dei cittadini di origine cubana residenti in Florida però potrebbe essere un altro boomerang per il trinariciuto, incolto, incompetente, analfabeta politico, anti diplomatico e pericolosissimo attuale presidente per caso.
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venerdì 14 agosto 2020
Cancellati i voli charter dagli Stati Uniti a Cuba
domenica 2 agosto 2020
Cuba riapre al turismo internazionale
Con
un volo proveniente dalle vicine Isole Bahamas, Cuba ha riaperto le frontiere
al turismo internazionale nell’arcipelago de Los Jardines del Rey nella parte centro
settentrionale del Paese che per adesso rimane la sola zona agibile, usufruendo
dell’aeroporto di Cayo Coco.
Intanto
si prosegue la lotta al contenimento della pandemia che ultimamente ha
registrato qualche aumento di contagi nelle province dell’Avana e la confinante
Artemisa. I focolari sono dovuti a indiscipline sociali e in parte a casi di
importazione dal momento che seppure fino a oggi non c’era ingresso di turisti,
entravano ed entrano alcuni voli commerciali o charter trasportando cubani che
si trovavano all’estero. Dopo diverso tempo quasi a zero, si sono ripresi a contare
casi con numeri di due cifre al giorno, ma in ogni caso la somma totale dei
contagi è ancora al di sotto delle tremila unità con i decessi fermi a 87 da
varie settimane.
In
questo scenario si susseguono gli omaggi e commemorazioni di Eusebio Leal Spengler
che è stato cremato con una cerimonia ristretta e le cui ceneri aspettano di
riposare in uno dei “suoi” luoghi preferiti che probabilmente sarà il Palazzo
dei Capitani Generali dove ebbe il suo primo ufficio da Historiador, nel quale
ebbi l’onore e il piacere di conoscerlo.
In
tutta l’Avana Vecchia, ma non solo, sono stati appese a finestre e balconi
lenzuola bianche in omaggio a una persona eccezionale e se si dice che nessuno
è necessario, ma solo utile, credo che questo detto non valga almeno per la
città dell’Avana senza allargarci a tutta Cuba.
venerdì 31 luglio 2020
Una perdita difficilmente sostituibile: Eusebio Leal Spengler
Dopo
una lunga malattia, combattuta fino all’ultimo, Eusebio Leal Spengler ci ha
lasciato. Una mente eccellente, persona attiva che ha intessuto rapporti con il
resto del mondo come e meglio di un diplomatico di carriera. Ha ottenuto per il
suo Paese risultati che altrimenti sarebbero stati impossibili. Interlocutore
privilegiato con la Santa Sede e con gli Stati Uniti, primo e allora unico,
cattolico iscritto al Partito Comunista di Cuba, per molti anni e fino alla sua
scomparsa Historiador de La Habana, ma con grande conoscenza della Storia di
tutta Cuba. Autodidatta e diventato Dottore solo dopo l’avvento della Rivoluzione.
Da bambino, essendo di famiglia umile, aveva frequentato la scuola solo fino
alla quarta elementare, si era gettato corpo e anima per sviluppare,
soprattutto, la sua Habana. Spesso ospite in Italia aveva uno stretto legame di
amicizia con l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba e in particolare con la
sezione lombarda a cui lo legava una stretta amicizia con uno dei suoi
fondatori: Arnaldo Cambiaghi dal quale aveva attinto consigli e suggerimenti,
oltre che il perfezionamento dei contatti con tanti enti e persone che hanno contribuito alle
migliorie del centro storico della capitale cubana.
Conversatore
brillante e inesauribile, affascinava l’uditorio con le sue dissertazioni
ricche di Storia e di Cultura. Innumerevoli le opere materiali portate a
termine e il rimpianto di non aver potuto terminare la restaurazione completa
della sua città, peraltro opera titanica.
Non
posso dire di essere nella sua cerchia di amicizie, ma ci siamo incontrati più
volte con scambi di idee e di progetti fra le quali una possibile mostra
fotografica di mie immagini, mai portata a compimento anche per mia negligenza,
oltre che alle difficoltà di reperire il materiale per la stampa e il montaggio
delle fotografie nonostante una sua lettera indirizzata all’allora Ambasciatore
italiano all’Avana, di cui conservo copia, ma che non ha avuto gli aiuti
necessari. In tempi recenti sarebbe stata meno difficile, ma le vicissitudini
quotidiane hanno sempre interferito sul lavoro di raccolta e preparazione del
materiale. Nonostante il passare degli anni, tempo fa ne avevamo riparlato e la
colpa è solo mia se non l’abbiamo realizzata.
lunedì 6 luglio 2020
I presidenti "buoni"
Tra
i presidenti “buoni” degli Stati Uniti ne spiccano 3, democratici, che non
hanno certo brillato con la bontà verso Cuba e il Venezuela. Il più “buono”, il
martire, J.F. Kennedy, ha esordito il 4 marzo del 1960, fresco fresco, con
l’attentato alla nave francese La Coubre che si trovava nel porto dell’Avana
carica di armi ed esplosivi destinati alla difesa del Paese. L’attentato ha
causato un centinaio di morti e oltre 200 feriti tra equipaggio, lavoratori del
porto e passanti. Il 17 aprile 1961, è noto, ha patrocinato lo sbarco alla Baia
dei Porci della Brigata 2205 composta nella maggioranza da controrivoluzionari
cubani ex batistiani residenti negli USA. Come si sa il colpo è andato male in
meno di 72 ore, in realtà furono 66.
Un
altro democratico, Bill Clinton (quello del sesso “improprio”), nel 1996 faceva
approvare la Legge Helms-Burton che prevedeva un inasprimento dell’embargo
contro Cuba e si aggiungeva alla legge Torricelli, approvata da Bush padre,
fornendo al futuro Donald Strump il destro per applicare due titoli rimasti non
operativi con strangolamento ancora più forte del popolo cubano a cui, secondo
loro, erano dirette le misure per migliorare i Diritti Umani e Civili
nell’Isola.
Si
arriva così a Barack Obama, la Speranza in persona, il quale per il vero ha
riannodato i rapporti diplomatici con Cuba con la riapertura delle rispettive
ambasciate e ha operato cambiamenti di atteggiamento verso l’Isola con notevoli
progressi nelle relazioni bilaterali, autorizzando viaggi ai residenti negli
Stati uniti e le crociere con scalo in diversi porti dell’Isola.
Indimenticabile è stata, poi, la sua visita all’Avana dopo quasi 80 anni
dall’unica visita di un presidente statunitense alla capitale cubana. In
realtà, il fine nemmeno tanto nascosto era quello di rosicchiare la Rivoluzione
cubana dall’interno, visto che con gli scontri frontali attuati per quasi 60
anni non ci era riuscito nessuno. Il becero Strump, invece, oltre che cercare
di distruggere i programmi interni di Obama, ha ripreso la vecchia filosofia
del bastone.
A
questo si aggiunge, da parte di Obama, l’aggiunta del Venezuela nella lista
delle minacce alla sicurezza nazionale (sic!) e si sa dello stretto rapporto
politico ed economico tra Cuba e il Paese sudamericano.
Cosa
succederà col prossimo? Non credo in grandi cambiamenti, in fondo, sia
repubblicani che democratici sono strumento delle lobbies strapotenti con
petrolieri, armaioli e farmaceutici in testa.
mercoledì 1 luglio 2020
La riapertura non esclude nessun Paese straniero
La prevista riapertura non esclude a priori nessun Paese straniero, ma stabilisce i limiti in cui devono permanere i visitatori escludendo categoricamente l'Avana.
Cuba riapre le frontiere
Cuba riapre, oggi, le frontiere al turismo internazionale che però
sarà limitato ai soggiorni negli arcipelaghi settentrionali del
centro-occidente del Paese, senza possibilità di visitare altri luoghi. Non
sono ancora note quali saranno le linee aeree autorizzate ei Paesi ammessi. In
giornata dovrebbero essere resi pubblici.
martedì 16 giugno 2020
Ultimo omaggio a Rosita Fornés
Tutta
Cuba ha reso omaggio a una delle più grandi stelle delle arti sceniche, se non
la più grande che il Paese abbia avuto. La salma rimpatriata da Miami dove era
venuta a mancare lo scorso 10 giugno è stata esposta nel vestibolo del Teatro Martí, dove è stata oggetto della sfilata di migliaia
di cittadini e con gli onori paragonabili a un funerale di Stato, con corone di
fiori dei massimi dirigenti politici, il tutto accompagnato in cronaca da una
lunga kermesse della Televisione Cubana.
La diva è sepolta nel panthéon famigliare nel Cimitero di Colón, nel Vedado capitalino.
Riprese dalla TV Cubana.
mercoledì 27 maggio 2020
giovedì 14 maggio 2020
Essere o non essere?
Negli
Stati Uniti, oltre ai dilemmi se è nato prima l’uovo o la gallina o se la zebra
è bianca a righe nere o nera a righe bianche, c’è il dilemma molto più serio
che è: aprire o non aprire?
In
un Paese normale, indipendentemente dal regime politico vigente, la logica
umana suggerisce di applicare le norme necessarie per salvare più vite
possibili e non tornare a livelli di super saturazione di ospedali e servizi
funerari come all’inizio della pandemia, per altro scoppiata con una velocità
di propagazione vertiginosa che ha preso tutti alla sprovvista anche per il
carattere sconosciuto del virus.
In
un Paese esasperatamente capitalista, dove anche l’aria che si respira ha un
costo, la logica di chi ha adottato o ereditato questo sistema politico ed economico,
probabilmente hanno ragione gli strumpisti forti dei loro diritti di libertà
anche quando suppone prevaricazione o ignoranza dei diritti degli altri, il
fatto che in un sistema così composto l’economia può superare i normali diritti
alla salute perché un crollo del sistema comporta una sequela di danni non solo
economici, ma proprio fisici in quanto si moltiplicano i casi di disperazione
che portano al suicidio, disturbi psichici, alla violenza o all’inedia per
milioni di persone che si trovano senza mezzi di sussistenza ed uno Stato che
non è assolutamente assistenziale e dove i dati statistici ufficiali hanno una
buona possibilità di non rispecchiare la realtà dati i milioni di clandestini
che sfuggono ai controlli che comunque non sono fatti in maniera completamente
efficace.
Un
dilemma tragico che fa dubitare se sia migliore il rimedio che la malattia e
vede già prevalere la fazione di “libertà a ogni costo” senza pensare che
proprio loro e le loro famiglie potrebbero essere le prossime vittime di
un’espansione incontrollata dell’infezione.
giovedì 30 aprile 2020
Le provocazioni non finiscono mai
La
scorsa notte, alle 02.00 locali di raffiche di fucile automatico che
fortunatamente non hanno causato vittime, ma solo alcuni danni lasciati dai
proiettili sulla facciata e le, circa, l’Ambasciata di Cuba a Washington è
stata oggetto colonne. L’aggressore è stato catturato sul luogo da parte della
polizia, ma il suo nome e la motivazione del gesto non sono stati resi noti
così come le autorità statunitensi non hanno contattato quelle cubane per
informarle del fatto. Il tutto aggiunto al sempre più ferreo “bloqueo” verso
fornitori e uffici finanziari che hanno (o avevano) rapporti con Cuba. Il tutto
nella flagrante violazione del Diritto Internazionale e sopra tutto dei Diritti
Umani, dal momento che il mondo è in preda alla Pandemia. A questo si aggiunge un’intensa
campagna di fake news e diffamazioni in merito alla solidarietà del personale
sanitario cubano e alle investigazioni scientifiche in corso dai laboratori
cubani, attraverso organi d’informazione prezzolati o compiacenti.
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