Stanno
per scomparire i prodotti sovvenzionati, per gli amici la “Libreta”. Uno dei
motivi ufficiali è che di questi prodotti ne fruisce, a prezzo agevolato, anche
chi non ne ha la necessità. In realtà è, o era già che da molto non è così, il
modo di ricevere prodotti introvabili o quasi sul mercato libero e parlo di
prodotti di base come era specificato: pane, sale, zucchero, riso, olio, uova e
altri generi alimentari o necessari come i prodotti per l’igiene che per la
verità, questi ultimi, sono reperibili sul mercato “libero” seppure a prezzi
non proprio economici. Per i prodotti alimentari di base che in realtà sono
molto in arretrato nelle consegne con la Libreta il problema è diverso: alcuni
di loro non si trovano o si trovano con molta fatica e sforzo di ricerca ed a
prezzi esorbitanti presso rivenditori o produttori privati. Viene spontanea la
domanda: il sistema socialista non prevede un certo egualitarismo e protezione?
MI sembra che il socialismo a parole che lascia sempre più spazio al mercato o
al mercato statale fatto tramite i produttori privati, non sia proprio il
sistema sognato.
La
Libreta è stata indubbiamente di grande aiuto specialmente quando il
sovvenzionamento era sostenuto dal grande appoggio dell’Unione Sovietica e
degli altri Paesi Socialisti europei. Il panino sovvenzionato costava 5
centesimi (fino a due per persona da 80 gr.) e quando era disponibile
“liberato” a 20. Oggi costa 2 pesos il sovvenzionato (max 1 per persona da 60
gr.) e 12 pesos, quando c’è, quello “liberato” senza limite di pezzi.
Detto
questo, personalmente e senza rinnegare il mio passato di difensore di Cuba a
cui ho praticamente dedicato una vita, considero sempre migliori le idee di una
Sinistra moderna piuttosto che il capitalismo selvaggio o il razzismo e il conservatorismo
bacchettone delle Destre.
Quello
che mi rende malinconico e preoccupato è vedere il precipizio che si è già
iniziato a creare da tempo in questo Paese. Siamo proprio sicuri che sia colpa
solo dell’embargo capestro che seppure, indurito e rafforzato nel tempo, è
presente da 60 anni? Non ci sarà da rivedere qualcosa nel Sistema che non siano
misure palliative?
Quando
vado per la strada vedo i più disparati mezzi di trasporto che vanno propri piedi
alle biciclette, moto e motorini, carretti a cavallo e auto, sempre meno
trasporti pubblici. E a proposito di auto se ne vedono di tutti i tipi e
modelli da quelle americane prevalentemente anni ’50, ma anche precedenti a
quelle sovietiche e polacche degli anni ‘60/80 con qualche rarità di altri
Paesi europei come Germania, Francia e Italia di diverse epoche. Assieme a
queste però, si vedono anche moderne auto cinesi e giapponesi fra le quali
anche modelli abbastanza “lussuosi” dal costo di varie decine di migliaia di
dollari, tipo Suv con targa “P” ovvero Particular (privata). Chi se le può
permettere in un Paese dove le banche non danno, a chi ne avrebbe diritto, la
valuta che riceve dall’estero? Un segno che la disparità avanza a dispetto dei
princìpi del Socialismo.