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sabato 10 novembre 2012

Gli "Indiani" della Florida






Nel mio viaggio di ritorno da Orlando a Miami, ho fatto una deviazione verso Tampa per poter attraversare le Everglades da Nord a Sud, cosa che non avevo mai fatto, il viaggio, più lungo è comunque meno tedioso che per la via diretta, in quanto si attraversano cittadine e luoghi turistici come il Lago Ockechobe. Nel percorso si trova anche la riserva di una delle tribù dei nativi americani, i Seminole. Il nome richiama alla mente i vecchi fumetti di Tex Willer dove quel geniaccio di Bonelli (padre) aveva disegnato questi luoghi palustri senza esserci mai stato e senza l'ausilio della televisione e men che meno l'internet. Gli "indiani" americani stanno ricevendo un'indennizzo tardivo e che non compensa certo quello che hanno perduto. Negli Stati Uniti e Canada hanno "diritto" di gestire le sale da gioco anche in quei molti stati in cui sono proibite e sono esenti da tasse. Nonostante questo benessere economico, però, è evidente che sono stati snaturati e in molti casi rifiutano anche i contatti col turismo di cui sono diventati "attrazione". I Seminole gestiscono i loro alberghi con annessi casinò e purtroppo non ho avuto il tempo di visitarli. Probabilmente essendo lontani dai centri abitati, si trovano praticamente al centro del triangolo Orlando/Tampa/Miami, i loro affari non sono fiorenti come quelli dei loro "parenti" Miccosukee, la cui Riserva è praticamente alla periferia di Miami, infatti uscendo dalla città in direzione ovest, per andare verso Naples e il Golfo del Messico, attraversando la 177 Avenue, l'ultima strada urbana, si entra nel loro territorio. Ovunque ci sono cartelloni che pubblicizzano le loro attività e l'albergo con annesso casinò e sala per il bingo sono frequentati 24 ore su 24 per tutto l'anno.












mercoledì 7 novembre 2012

Sempre wiwa l'Itaglia

Ricevo e pubblico



LEGGETE CON ATTENZIONE......

Ecco il perché, in Italia nessuno parla più della Francia.

"Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, fatti) in 56 giorni di governo”: ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. Ha fatto inviare un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”.

Via con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”.

Ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione.

Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali.

Ha istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale.

Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate.

Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere o lasciare.

Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finché il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.

Risultato: ma guarda un po’…….. SURPRISE!! Lo spread con i bund tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101 (da noi viaggia intorno a 470). L’inflazione non è salita. La competitività e la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.


INVECE IN ITALIA FANNO QUESTO:
Scandaloso e vergognoso è veramente dire poco !!!

La scelta della data del 13 aprile, per il voto in alternativa a quella del 6 aprile può apparire casuale ma non lo è affatto: votando il 6 di aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura, se non rieletti, non avrebbero maturato la pensione.
Votando invece come stabilito dal Consiglio dei ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione.
E poi parlano di voler fare l'election day per ridurre i costi della politica!
Ben altri saranno i costi di queste pensioni, non solo in termini quantitativi, ma anche per il messaggio dato al paese, perchè questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito trovato l'inganno.

MORALE DELLA FAVOLA 300.000.000 (si avete letto bene: TRECENTOMILIONI,
chiaramente di Euro) DI COSTI PER QUESTE MERDACCE CHE DOPO POCHISSIMI
MESI SENZA FAR NULLA HANNO GIA' LA PENSIONE CHE E' DI PLATINO (ALLA FACCIA
DEI PENSIONATI CHE DOPO UNA VITA DI LAVORO PER MANGIARE RACCATTANO LA
VERDURA RIMASTA A TERRA NEI MERCATI).

I TELEGIORNALI CORROTTI E PREZZOLATI NON LO DICONO, I GIORNALI NEMMENO, SOLO INTERNET PERMETTE DI CONOSCERE QUESTA SCHIFEZZA
FATE GIRARE QUESTE INFORMAZIONI, TUTTI DEVONO SAPERE !!!








domenica 4 novembre 2012

Miami - Orlando

Lascio, temporaneamente, Miami e le sue (tante) nostalgie cubane per recarmi a Orlando dove sarò ospite dei cognati di mia figlia. Viaggio un po' tedioso, ma non lunghissimo: circa 4 ore e mezza, sosta in autogrill e arrivo nel quartiere dove risiede la quasi famiglia. L'incidente alla ruota è venuto a meraviglia dal momento che l'auto avuta in sostituzione ha il gps che l'altra non aveva, senza questo strumento sarebbe stato abbastanza difficile arrivare a destinazione, cosa che invece è stata facilissima con l'aiuto della tecnologia.












venerdì 2 novembre 2012

Miami, incontri 2: una mujer de éxito

Non potevo evitare di andare a trovare una "vecchia" amica: Mabel Roch. La nostra conoscenza quasi trentennale si è mantenuta anche dopo che nel 1994 si è trasferita a Miami, mentre io ero tornato in Italia. Tempi del "periodo especial". Nei miei primi viaggi a Miami, con Cecilia mia moglie, eravamo sempre ospiti a casa sua e di Gilberto Reyes, all'epoca suo marito e padre della loro figlia Gabriela. Sembrava un'unione indistruttibile...invece oggi sono felicemente divorziati.
Compagni di lavoro per molti anni hanno condiviso, fra l'altro, anche uno dei primi lavori televisivi di Mabel: "El pedraplén", una telenovela che raccontava le vicissitudini attorno al costruendo terrapieno che unisce le isole del litorale nord di Cuba con l'Isola Grande.
Trasferitasi a Miami con una bambina ancora piccola, Mabel non si diede da fare più di tanto per proseguire nella carriera artistica, ma si dedicò sopratutto a crescere Gabriela e ad effettuare qualche lavoretto saltuario che le permettesse di seguire la piccola e contribuire al bilancio famigliare non floridissimo dei primi anni, poi poco a poco, la situazione economica è migliorata grazie al successo crescente del marito che avendo iniziato a lavorare in una fabbrica mantenne sempre i contatti col mondo artistico esibendosi in teatro e in TV nei fine settimana. Un programma di radio dalla audience molto alta fu la chiave della rimonta, poi uno in televisione. Mattina presto in radio e prima serata in TV, dal lunedì al venerdì, successo e...soldi.
Un bel giorno mi giunse, stando in Italia, la notiza che lei e Gilberto si erano separati, quasi non ci volevo credere, ma la vita è fatta anche di queste cose.
Oggi è felicemente sposata con un'altro cubano, emigrato molto giovane a Miami e che col mondo dello spettacolo non ha niente a che fare. Ha chiuso proprio in questi giorni una Pharmacy che aveva aperto, dopo il divorzio, nella calle 8 per prendersi un periodo sabbàtico dal momento che sta ospitando a casa sua una delle due sorelle con relativa famiglia, appena giunta da Cuba.
La carriera di Mabel non è stata lunghissima, per ragioni anagrafiche unite alla sua scelta di vivere fuori da Cuba, è stata però molto intensa. In sostanza fra i suoi tanti lavori fatti in poco tempo si possono ricordare, in ordine cronologico tra cine e TV: "El tiempo joven no muere", "El pedraplen", "Un hombre de éxito" che è stato il film più importante e che l'ha consacrata, con la regia del grande Humberto Solás e César Evora come partner, "Mujer transparente", "Momentos de Tina", una piccola biografia della fotografa "pasionaria" friulana Tina Modotti, "Antonia" e il suo ultimo lavoro alla TV con la serie fantastica per ragazzi "Chiralac". Poi, aull'onda del successo raggiunto, la decisione di emigrare, a malincuore essendo legatissima alla sua famiglia. E' stato, come sempre con lei, un piacevole reincontro.


giovedì 1 novembre 2012

Miami, incontri

Martedì sera, percorrendo la Calle 8, ho individuato un centro per l'attivazione delle "sim" e riparazione dei cellulari. Normalmente le offerte per i residenti, sono vantaggiose e offrono anche la possibilità dell'apparecchio incluso nel contratto, se però si vuole attivare una "sim" senza contratto, con le compagnie tradizionali e i prezzi sono diventati proibitivi: circa 80 dollari con 30 di traffico incluso per un mese. Qualche anno fa i prezzi erano più o meno come quelli italiani, con la differenza che poi, nel traffico, si pagano anche le chiamate ricevute. In questo centro però, mi hanno informato sull'esistenza di una "sim provvisoria" senza contratto, del valore di 40 dollari per la durata di 15 giorni con incluse le chiamate nazionali senza limiti (gli USA sono grandi...), naturalmente la cosa mi è interessata, ma...Sandy ha messo lo zampino anche li. Il sistema informatico non dava accesso al provider telefonico, probabilmente ubicato al nord del Paese, per l'attivazione della linea e pertanto sono rimasto d'accordo che sarei ripassato ieri mattina. Una volta tornato sul posto, visto che il negozio non era ancora aperto, sono entrato in una delle tante piccole caffetterie cubane che popolano, in modo particolare, la parte "bassa" della calle 8. Un locale piccolo, lungo e stretto, dove si fa un'ottima colazione con buona scelta di piatti e bevande. La mia attenzione è stata richiamata da una grande specchiera, dietro al bancone, sotto la quale erano esposte molte cornici con caricature di personaggi firmate da Aristide.
Un nome che mi ha riportato alla Cuba di tanti anni fa, quando quella firma appariva su "Bohemia" dagli anni '60, "Pa' lante" nella decade del '70 o la mitica "Opina" che con le sue pagine di politica, cultura, moda, umorismo, ma sopratutto servizi e annunci classificati, era il mensile più popolare e richiesto dal '79 al '90, quando venne chiuso anche per una rivalità personale tra Balari e l'allora ideologo del Partito, Carlos Aldana. La scusa fu che era una pubblicazione troppo "borghese" e di stampo "capitalista". Il suo direttore responsabile Eugenio Rodriguez Balari (per tutti "Balari") era il vice presidente del'Istituto della Domanda Interna che si occupava di fare ricerche di mercato sulle necessità più sentite dalla popolazione.
Opina giunse a tirare 500 mila copie con la stampa distribuita in tre tipografie che da sole non ne avrebbero avuta la capacità. Il personaggio più popolare delle vignette di Aristide, fra molti altri, fu però quello pubblicato da "Bohemia" nel periodo '66/'70. Era un acuto osservatore chiamato Subdesarrollo Pérez, dal quale Tomás Gutiérrez Alèa (Titón) venne ispirato, almeno nel titolo per il suo grande film "Memorias del subdesarrollo", con Sergio Corrieri e Omár Valdés. Il personaggio piaceva anche al Governo per la sua acutezza nel focalizzare i problemi, ma...quando alzó un po' troppo il tiro venne censurato. Aristide fu appartato e rimase nel limbo per 8 anni. La sua era una storia che veniva da lontano, figlio di un esponente del Partido Ortodoxo di Eduardo Chivás era entrato a "Bohemia" nel 1961 quando era diretto da Enrique de la Osa che poi diresse contemporaneamente anche il giornale Revolución, quando l'allora direttore Carlos Franqui decise di rimanere in Italia durante un suo viaggio all'estero. Aristide era un validissimo collaboratore di de la Osa, non solo come vignettista, ma anche come fotografo e giornalista, quindi forte del suo curriculum, un bel giorno decise di uscire dal "limbo" e si presentó all'UNEAC (Unione degli Scrittori e Artisti di Cuba) reclamando la sua "riabilitazione" che gli venne concessa, ma nessuna delle testate gli dava più lavoro finché Balari lo convocò per un progetto ambizioso che non aveva ancora un nome: Opina era in gestazione. Doveva essere una rivista di élite, ma Aristide gli disse: "Vuoi una rivista su carta prestigiosa che si stampi in 100 copie, o una su carta corrente che possa tirarne qualche migliaio?" Lo scaltro Balari optò naturalmente per la seconda ipotesi. Le dificoltà oggettive per le pubblicazioni cubane erano davvero grandi e la qualità "fisiche" dei prodotti pessime. Opina però, nonostante queste difficoltá che non potevano essere superate, si impose per la qualità del suo prodotto intellettuale. Il responsabile della fotografia era Alberto Díaz "Korda". I servizi si staccavano nettamente dalla stampa politica ufficiale e offrivano una rivista d'evasione, ma sopratutto di servizi per la popolazione. Non faceva tempo ad arrivare nelle rivendite che era esaurita al prezzo di 40 centesimi nel formato tabloide e con una dozzina di pagine.
All'inizio del "periodo especial" il mago dei cartoni animati Juan Padrón propose ad Aristide di "dissotterrare" Subdesarrollo Pérez per farne una serie animata, ma egli non si sentì di dare il beneplacito, oggi ne è un po' pentito.
Questa, in sintesi è la parte fondamentale della biografia di Aristide che però un bel giorno del 1993 decise di rimanere in Colombia per poi arrivare negli Stati Uniti nel 2008. Adesso, pur da pensionato, continua a produrre eccellenti caricature e la sua compagna di tanti anni è la gerente di un'anonima caffetteria della calle 8 di Miami, dove campeggiano le cornici con i disegni firmati Aristide.
Non lo avevo mai conosciuto personalmente, anche se probabilmente ci saremo incrociati più volte nei nostri antichi lavori, conoscenze in comune ne abbiamo molte e mi ha fatto un'immenso piacere aver fatto questo incontro casuale.


Nel giro di pochi minuti, quasi secondi, direi, Aristide mi ha fatto omaggio di una caricatura e di un suo catalogo:









Miami - Carte di credito a rischio

Dopo il mio arrivo, oltre alle vicissitudini dell'auto, risolte positivamente con un po' di perdita di tempo, si sono aggiunte quelle della carta di credito VISA, per quel che ho capito abbastanza diffuse: tante di queste carte "no USA" non vengono "riconosciute" dalla maggior parte dei POS americani, pertato sono inutilizzabili in molte situazioni. Dopo diversi tentativi e molto stress ho scoperto che, ad esempio, si può ritirare contante ai bancomat della "Chase", fra i pochi che le riconoscono, pertanto pur provando a pagare le piccole spese con la carta, mi rifornisco preventivamente del contante per evitare brutte sorprese ed in effetti finora ho sempre dovuto fare i pagamenti "cash".
Per lo shopping, sconsiglio di portare le gentili signore al Dolphin Mall, un centro commerciale che è nato anni fa con un target medio e adesso è medio alto, ma il problema non sta nelle "firme" presenti, se non nell'immensa mostruosità delle sue dimensioni per cui a qualche gentile signora, particolarmente portata agli acquisti, potrebbe non bastare una giornata intera per vistarlo tutto. Se proprio lo dovete fare, visitate la "mia" boutique, giusto di fronte a Kalvin Klein.


Uno dei punti di ingresso alla città di Miami Beach che è amministrativamente autonoma da Miami.





Dettagli della "calle 8"



Per la serie chi ha fede resiste a tutto






Il dolphin Mall



mercoledì 31 ottobre 2012

Miami al voto

Siamo agli sgoccioli della campagna elettorale degli Stati Uniti, per quello che posso percepire a Miami, almeno apparentemente, i repubblicani sono più...visibili. La strategia di Obama è "positiva" nel senso che il suo messaggio sottolinea quello che è stato fatto e quello che gli resta fare se gli rinnovano il mandato per i prossimi 4 anni. Al di la delle promesse non mantenute...La strategia di Romney invece è impostata sul "negativo", facendo leva solo sugli aspetti negativi dell'avversario e qua in Florida prendendo come esempio di potenziali votanti democratici i classici "demoni" come Chavez o i simpatizzanti e famigliari dei fratelli Castro. Il messaggio è chiaro: "non vorrete esssere come loro...". Una delle cose che la differenziano dalle campagne europee, specialmente italiane, è l' inesistenza di grandi affissioni, al massimo sono cartelli di circa mezzo metro quadrato che non tappezzano di certo la città, ma sono abbastanza diradati, per poi lasciare carta strappata ovunque. La segretezza del voto è garantita, ma è un diritto, non un "dovere" o un dogma come da noi. Qua la gente non ha paura a far vedere le proprie preferenza appendendo fuori di casa o alle finestre il nome del proprio preferito o portandosi l'icona sui vestiti o il cappello oltre che su gadget di varia natura.


"manifesti elettorali"



Manifestazione di propaganda repubblicana di fronte allo "storico" Versailles da parte di cubanoamericani


Intanto...di fronte al locale dello "zoccolo duro anticasatrista" continuano a esibirsi artisti provenienti dall'Isola

Miami - Non tutti i mali vengono per nuocere

Ieri mattina (martedì) dopo essere uscito dall'albergo di Miami Beach a pochi isolati di distanza (per fortuna), ho inavvertitamente urtato un marciapiedi con fragoroso scoppio della gomma anteriore destra. Con mio grande disappunto ho scoperto che nel baule non c'era né la ruota di scorta, né il crick. Lasciata la macchina all'ingresso carraio di una scuola, dove mi ha cortesemente assistito la custode, sono rientrato in albergo per chiamare il call center di Advantage, la società con cui ho affittato la macchina. La comunicazione è rigorosamente in inglese per quello che riguarda le varie fasi di digitazione dei numeri, la lingua non è proprio il mio forte anche se ne ho una conoscenza elementare, quindi alla risposta dell'operatrice le ho chiesto se parlasse spagnolo...dopo un po' è arrivata in linea una traduttrice che mi aiutava nella comunicazione. Spiegato il problema, mi hanno detto di attendere in luogo che nel giro di un'ora sarebbero venuti a soccorrermi. In effetti l'ora è stata superata solo di poco, quindi abbastanza efficienti, ma... mi aspettavo che il carro attrezzi arrivasse con una (o due) ruota/e, invece niente...ha caricato la macchina e ci ha portati in un deposito vicino al Centro (unificato) delle agenzie di autonoleggio dell'aeroporto, dove ha lasciato la macchina e me in attesa di un addetto della Advantage. Arrivato poco dopo, con mille scuse per l'inconveniente, mi ha accompagnato al Centro e mi ha indirizzato a un signor Richard della Advantage, il quale non era colui che mi ha ricevuto all'arrivo...ma un messicano. Anch'egli molto cortese mi ha chiesto scusa per l'errore commesso da qualcuno che "avrebbero scoperto" e con le scuse mi ha dato le chiavi di un'auto di categoria superiore a quella che avevo pagato, a titolo di scuse e cortesia dell'Advantage. Direi che siamo usciti con un bel pareggio...negligenza mia e mancanza loro...Direi che sono stati molto corretti, nel "risarcirmi" il tempo perso e il disturbo arrecatomi, in pratica se n'è andata mezza giornata, viste anche le distanze da percorrere. A Miami si è "molto vicini" a un quarto d'ora di auto su strade a due o tre corsie per senso di marcia..."vicini" se si è a mezz'ora..
Per completare la giornata, avrei voluto tornare presto in albergo, ma...volendo passare da Bscayne Boulevard, che è la tratta metropolitana di Miami della mitica US 1 che attraversa tutta la costa est da sud a nord, ho trovato un ingorgo degno dei migliori tempi di San Siro perché c'era l'esordio in campionato della squadra di pallacanestro locale...i Miami Lakers alla American Airlines Arena che è proprio sulla Biscayne...di fronte al porto.






lunedì 29 ottobre 2012

Miami




Aerei americani in pista all'Avana











Sono arrivato a Miami con un viaggetto di quasi 6 ore, partenza alle 16.20, un ora per raggiungere Gran Cayman, sosta di un'ora e mezza con ritiro bagagli e nuovo check-in, poi un'ora e venti per arrivare a Miami. Il bello è che nella fascia oraria compresa tra le 14 e le 20 c'erano in partenza dal terminal 2 dell'Aeroporto José Martí la bellezza di 9 voli diretti per Miami più quello via Cayman e quello di Bahamas. Il volo diretto dura meno di un'ora, ma è consentito solo ai cittadini cubani che viaggiano nei due sensi, non sono ammessi stranieri, nemmeno residenti, per via delle norme americane che escludono voli commerciali con Cuba, solo voli "umanitari" per riunire le famiglie.
Per fare questa tratta ci sono le due possibilità di cui sopra oppure, restando nei tragitti "brevi" quello via Cancún. Sicuramente volare con Air Cayman è molto più confortevole che con le altre due linee, nonstante i tragitti siano brevi fa sempre piacere salire su un aereo pulito, ben curato e con sedili confortevoli. Per contro via Cayman c'è il problema del doppio check-in che esiste anche su Cancún, ma non su Nassau che fra l'altro è anche il tragitto più breve se si trovano i voli in coincidenza. L'aeroporto di Gran Cayman, pur avendo un terminal relativamente piccolo è abbastanza ben dimensionato con relazione alle piste. Molto curato anch'esso nella pulizia e l'ordine, assomiglia abbastanza a quello di Barbados, con la "scuola" della Madre Patria Inghilterra per l'ordine e la cura dei giardini.
All'arrivo a Miami, come prevedibile, l'addetto al controllo passaporti, parlando in uno spagnolo fortemente accentato e qualche parola di italiano, mi ha guardato come un marziano e mi ha chiesto cosa ci facessi a Cuba come residente e quando gli ho detto che ci ero per lavoro nel turismo specializzato mi ha risposto con un "puah" e un gesto della mano, riconsegnandomi il passaporto. Al ritiro dell'auto noleggiata ho chiesto agli addetti se la patente cubana fosse valida in Florida e la risposta è stata: "Naaaaa, noi con Castro non abbiamo niente a che fare".
Il resto...tutto bene, almeno finora.