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giovedì 1 novembre 2012

Miami, incontri

Martedì sera, percorrendo la Calle 8, ho individuato un centro per l'attivazione delle "sim" e riparazione dei cellulari. Normalmente le offerte per i residenti, sono vantaggiose e offrono anche la possibilità dell'apparecchio incluso nel contratto, se però si vuole attivare una "sim" senza contratto, con le compagnie tradizionali e i prezzi sono diventati proibitivi: circa 80 dollari con 30 di traffico incluso per un mese. Qualche anno fa i prezzi erano più o meno come quelli italiani, con la differenza che poi, nel traffico, si pagano anche le chiamate ricevute. In questo centro però, mi hanno informato sull'esistenza di una "sim provvisoria" senza contratto, del valore di 40 dollari per la durata di 15 giorni con incluse le chiamate nazionali senza limiti (gli USA sono grandi...), naturalmente la cosa mi è interessata, ma...Sandy ha messo lo zampino anche li. Il sistema informatico non dava accesso al provider telefonico, probabilmente ubicato al nord del Paese, per l'attivazione della linea e pertanto sono rimasto d'accordo che sarei ripassato ieri mattina. Una volta tornato sul posto, visto che il negozio non era ancora aperto, sono entrato in una delle tante piccole caffetterie cubane che popolano, in modo particolare, la parte "bassa" della calle 8. Un locale piccolo, lungo e stretto, dove si fa un'ottima colazione con buona scelta di piatti e bevande. La mia attenzione è stata richiamata da una grande specchiera, dietro al bancone, sotto la quale erano esposte molte cornici con caricature di personaggi firmate da Aristide.
Un nome che mi ha riportato alla Cuba di tanti anni fa, quando quella firma appariva su "Bohemia" dagli anni '60, "Pa' lante" nella decade del '70 o la mitica "Opina" che con le sue pagine di politica, cultura, moda, umorismo, ma sopratutto servizi e annunci classificati, era il mensile più popolare e richiesto dal '79 al '90, quando venne chiuso anche per una rivalità personale tra Balari e l'allora ideologo del Partito, Carlos Aldana. La scusa fu che era una pubblicazione troppo "borghese" e di stampo "capitalista". Il suo direttore responsabile Eugenio Rodriguez Balari (per tutti "Balari") era il vice presidente del'Istituto della Domanda Interna che si occupava di fare ricerche di mercato sulle necessità più sentite dalla popolazione.
Opina giunse a tirare 500 mila copie con la stampa distribuita in tre tipografie che da sole non ne avrebbero avuta la capacità. Il personaggio più popolare delle vignette di Aristide, fra molti altri, fu però quello pubblicato da "Bohemia" nel periodo '66/'70. Era un acuto osservatore chiamato Subdesarrollo Pérez, dal quale Tomás Gutiérrez Alèa (Titón) venne ispirato, almeno nel titolo per il suo grande film "Memorias del subdesarrollo", con Sergio Corrieri e Omár Valdés. Il personaggio piaceva anche al Governo per la sua acutezza nel focalizzare i problemi, ma...quando alzó un po' troppo il tiro venne censurato. Aristide fu appartato e rimase nel limbo per 8 anni. La sua era una storia che veniva da lontano, figlio di un esponente del Partido Ortodoxo di Eduardo Chivás era entrato a "Bohemia" nel 1961 quando era diretto da Enrique de la Osa che poi diresse contemporaneamente anche il giornale Revolución, quando l'allora direttore Carlos Franqui decise di rimanere in Italia durante un suo viaggio all'estero. Aristide era un validissimo collaboratore di de la Osa, non solo come vignettista, ma anche come fotografo e giornalista, quindi forte del suo curriculum, un bel giorno decise di uscire dal "limbo" e si presentó all'UNEAC (Unione degli Scrittori e Artisti di Cuba) reclamando la sua "riabilitazione" che gli venne concessa, ma nessuna delle testate gli dava più lavoro finché Balari lo convocò per un progetto ambizioso che non aveva ancora un nome: Opina era in gestazione. Doveva essere una rivista di élite, ma Aristide gli disse: "Vuoi una rivista su carta prestigiosa che si stampi in 100 copie, o una su carta corrente che possa tirarne qualche migliaio?" Lo scaltro Balari optò naturalmente per la seconda ipotesi. Le dificoltà oggettive per le pubblicazioni cubane erano davvero grandi e la qualità "fisiche" dei prodotti pessime. Opina però, nonostante queste difficoltá che non potevano essere superate, si impose per la qualità del suo prodotto intellettuale. Il responsabile della fotografia era Alberto Díaz "Korda". I servizi si staccavano nettamente dalla stampa politica ufficiale e offrivano una rivista d'evasione, ma sopratutto di servizi per la popolazione. Non faceva tempo ad arrivare nelle rivendite che era esaurita al prezzo di 40 centesimi nel formato tabloide e con una dozzina di pagine.
All'inizio del "periodo especial" il mago dei cartoni animati Juan Padrón propose ad Aristide di "dissotterrare" Subdesarrollo Pérez per farne una serie animata, ma egli non si sentì di dare il beneplacito, oggi ne è un po' pentito.
Questa, in sintesi è la parte fondamentale della biografia di Aristide che però un bel giorno del 1993 decise di rimanere in Colombia per poi arrivare negli Stati Uniti nel 2008. Adesso, pur da pensionato, continua a produrre eccellenti caricature e la sua compagna di tanti anni è la gerente di un'anonima caffetteria della calle 8 di Miami, dove campeggiano le cornici con i disegni firmati Aristide.
Non lo avevo mai conosciuto personalmente, anche se probabilmente ci saremo incrociati più volte nei nostri antichi lavori, conoscenze in comune ne abbiamo molte e mi ha fatto un'immenso piacere aver fatto questo incontro casuale.


Nel giro di pochi minuti, quasi secondi, direi, Aristide mi ha fatto omaggio di una caricatura e di un suo catalogo:









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