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mercoledì 21 gennaio 2015

Nuovo passo verso la riunificazione monetaria

Sono in arrivo le nuove banconote di grosso taglio. Un ulteriore passo verso l’unificazione monetaria. Per chi non sapesse l’origine di questa doppia circolazione, farò una succinta storia. Nei primi  anni ’90 Il Governo decise di legalizzare il possesso e l’uso della valuta straniera da parte dei cittadini cubani o residenti stranieri in forma permanente, per i quali ne era proibito l’uso e il possesso. Una misura necessaria per vivacizzare un’economia, già povera, penalizzata ancora di più dal cosiddetto “periodo especial de guerra, en tiempo de paz”, proclamato da Fidel Castro. Questa misura allargò la possibilità di commercio grazie alle rimesse dall’estero e altre entrate legali...o no. Si creò però un problema dato dalla circolazione di tanta valuta pregiata che non si sapeva bene che fine facesse nella sua totalità...Inoltre gli acquisti dovevano essere effettuati in USD e quindi chi non li portasse da altri Paesi doveva cambiare la propria valuta in quella statunitense. Per questo vennero create le cosiddette CADECA, ovvero Casas de Cambio. Per riordinare questo flusso, siccome il Peso Cubano (CUP) non era convertibile, non aveva sufficiente potere di acquisto e non c'era sufficiente riserva circolante di dollari per cambiare le altre divise, si “inventò” il Peso Cubano Convertibile (CUC) che faceva confluire alle casse dello Stato ogni tipo di valuta e consentiva, nei luoghi preposti, l’acquisto di generi di importazione o comunque "pregiati" con un solo tipo di moneta in sostituzione del dollaro.
Se questa manovra ha, in certo modo semplificato il problema del circolante, non ha risolto quello del potere d’acquisto legato alle retribuzioni. Ora, in un Paese in gravi difficoltà economiche mi sembra giusto applicare prezzi adeguati alle merci d’importazione ed esportare a prezzi ragionevolmente competitivi, ma sul mercato interno non mi sembra giusto che vuoi in CUC, CUP o qualunque altra moneta si voglia, i prodotti nazionali che hanno sicuramente un valore aggiunto molto più basso di quelli importati vengano equiparati, nelle apposite rivendite, a quelli di importazione. Questo non risolve sicuramente il problema del potere di acquisto, nemmeno rialzando di qualche punto il livello medio delle retribuzioni. Certamente lo stato perderebbe, inizialmente, grosse fette di entrata che però verrebbero compensate a medio termine con un’economia più vivace e maggior circolazione di contante e livelli contributivi dati dal crescente lavoro privato.

Vedremo cosa succederà realmente al momento dell’annuncio ufficiale sulla riunificazione monetaria, certo le premesse date dai biglietti di grosso taglio non è incoraggiante.


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