Svolta epocale nell’economia cubana dallo scorso 29 settembre. Sono state autorizzate le PYME “Micro, Pequeñas y Medianas Empresas” aperte anche al settore privato e che possono operare nel mercato interno e internazionale con importazioni ed esportazioni di beni o servizi. Un primo lotto di 35 imprese ne vede 32 private e 3 statali. Un ulteriore passo avanti nel settore economico imprenditoriale, cosa impensabile solo qualche anno fa.
Translate
Il tempo all'Avana
Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
+28° | +29° | +29° | +28° | +29° | +29° |
+24° | +24° | +24° | +24° | +24° | +24° |
venerdì 1 ottobre 2021
venerdì 17 settembre 2021
Questa lettera è stata redatta il 29 marzo scorso, inviata dopo cinque mesi su una scrivania o in un cassetto, il 3 agosto e ricevuta dall’Ufficio postale di zona il 15/09 come indica la scritta a mano sopra il timbro di ricevuta. IL sottoscritto l’ha avuta il 16. Veloce no? Meno male che i municipi diPlaza de la Revolución edi Playa sono colindanti. Sarà colpa del bloqueo?
sabato 11 settembre 2021
Ma a cosa serve?
Dopo 54 anni di rottura delle relazioni diplomatiche e dopo la storica visita di Barack Obama del 21 marzo 2015, si è riaperta l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America all’Avana con l’intervento di John Kerry, Segretario di Stato, il 14 agosto delllo stesso anno. Dopo un inizio fruttifero, nel poco tempo di presidenza che restava a Obama, le cose sono andate di male in peggio con l’avvento di Donald Strunz e non sono affatto migliorate, come si sperava, con l’attuale presidente John Bidet.
Strunz
ha organizzato un grottesco quanto improbabile “complotto” ai danni di
diplomatici e cittadini statunitensi presenti all’Avana che sarebbero stati
vittime di altrettanto improbabili “aggressioni acustiche” peraltro mai provate
con basi tecniche e scentifiche dagli stessi nordamericani. Comunque, con
questa scusa, si è cominciato il graduale, ma rapido, ritiro di personale
diplomatico da una sede nella quale non aveva ancora messo piede l’Ambasciatore
designato che mai è arrivato. Il ritiro più importante e significativo è stato
quello degli addetti ai servizi consolari che ha obbligato e obliga tuttora i
cittadini cubani a recarsi in un Paese terzo (Guyana o Messico) per la
richiesta di qualsiasi tipo di visto d’ingresso agli Stati Uniti. Questo
comporta naturalmente una gran perdita di tempo in giornate e specialmente di
denaro per le spese da affrontare. A questo punto viene spontaneo il famoso
detto “si stava meglio quando si stava peggio”, ovvero quando gli interessi dei
due Paesi erano nelle mani dell’Ufficio apposito gestito dalla Confederazione
Elvetica che operava, con delega, i servizi consolari, pertanto viene anche
spontanea la domanda: ma a cosa serve?
venerdì 3 settembre 2021
Veramente una brutta data, questa del 3 settembre per Cuba. Oggi infatti ricorre il trentaduesimo anniversario della tragedia che ha visto scomparire tra le fiamme la vita di 112 persone che occupavano un aereo della Cubana de Aviación al decollo dall’aeroporto dell’Avana. I passeggeri, felici per le loro vacanze appena concluse, si apprestavano a rientrare alle loro case in Italia. L’insensata presunzione del comandante che ha voluto partire nonostante le condizioni atmosferiche avverse e i suggerimenti della torre di controllo ha prodotto il disastro al quale si sommarono un numero mai precisato di abitanti del quartiere Lugardita, chissà mai perché, sorto sulla linea di decollo dei velivoli.
Ricordo
che nel momento del sinistro, naturalmente essendone inconsapevole, stavo
scendendo dalla mia auto e un colpo di vento mi ha tolto di mano la portiera
chiudendola con un botto. Solo dopo non so quanti minuti, venivo avvertito
dell’accaduto da una telefonata dell’allora corrispondente dell’ANSA Giannina Bertarelli
e immediatamente mi sono recato presso la nostra Ambasciata per rendermi
disponibile.
Un
giorno infausto anche perché dopo la scomparsa, lo scorso fine settimana, di un
grande della musica cubana, Adalberto Álvarez, il “Caballero del Son” che ricordo
con i sorrisi e cenni di saluto che mi indirizzava all’incrociarsi nella grande
hall dell’Habana Libre, pur non conoscendoci formalmente, oggi è deceduto anche
lui vittima del Covid, uno dei più popolari e grandi attori delle scene cubane:
Enrique Molina che ho avuto il piacere di conoscere e col quale abbiamo coinciso
più volte fino a quando non è stato ospite a casa mia, quando abitavo nel
Cerro, con la sua inseparabile compagna di una vita: Elsa che era anche la sua
manager.
3
settembre, proprio una brutta data.
mercoledì 11 agosto 2021
sabato 31 luglio 2021
Legami tra Italia e Cuba
I legami tra Italia e Cuba risalgono da Cristoforo Colombo, passando per la dinastia degli Antonelli, Orestes Ferrara, Antonio Meucci, Italo Calvino o Gino Doné, senza dimenticare altre migliaia di anonimi in questi 5 secoli.
Ultimamente però questi nonsono proprio illustri, anzi.
Il Covid-19 Sars 2
èstatointrodotto a Cuba il 7 marzo 2020 da tre turisti italiani.Non è che non
si sarebbe introdotto successivamente, ma la Storia dice questo.
Fra le altre notizie
che in qualche modo ci uniscono in questo ambito, si segnala che ieri 30 luglio
è deceduto un italiano residente a Florida in provincia di Camagüey, se n’è
infettato un’altro residente all’Avana ed è entrata nel Paese una turista
italiana trovata positiva.
Erano meglio i legami
storico culturali e scientifici.
giovedì 29 luglio 2021
Borsa nera autorizzata?
Esiste un sito: www.revolico.com che quando è apparso sembrava risolvere molti problemi socio economici con annunci commerciali gratuiti a Cuba. Poco a poco il sito è andato degenerando senza che nessuno ci metta freno. Se quando è iniziato aiutava a trovare oggetti utili, seppure a volte non essenziali come generi di importazione specifici oppure annunci di compra vendita o permuta di case, era un servicio veramente utile socialmente. Adesso, purtroppo, è diventato un ricettacolo di borsa neradove si commerciano impunemente generi se non di prima necessità molto vicini, anche alimentari di produzione nazionale che non si trovano nelle rivendite statali. Certamente il volume di commercio non coprirebbe, credo, le necessità nazionali, ma indubbiamente qualcosa di più sul mercato ci sarebbe e a prezzi controllati al contrario di revolico dove si trovano aumentati da tre volte in su.
Quello che ci si domanda, in un
Paese come questo, dove è ancora in vigore la “libreta” annonaria per garantire
un minimo (sempre più minimo) di prodotti per tutti, è come mai nessuno mette
frenoa questo andazzo. Perché non si oscura, controlla o si perseguono i
commercianti illegali? Quando lo Stato vuole funziona! Qua invece pare si sia
creata un’isola di impunità che undubbiamente influisce sul malessere..
sabato 24 luglio 2021
Quello che invece non dice Marco Rubio
Quello che non dice Marco Rubio, ma che viene da dire e ripetere è: perché con le ristrettezze ben note i generi nazionali o d’importazione che dovrebbero arrivare nei supermercati e rivendite dello Stato non ci sono, costringendo a code disumane e senza sapere cosa si potrebbe comprare, ma basta aprire il sito “Revolico”, come ho già segnalato per la storia delle lampadine e magicamente appare ogni tipo di merce, ma con i prezzi almeno triplicati quando non di più.
Chi rifornisce questi
“commercianti” senza licenza, ma con il portafogli pieno? Possibile che non ci
sia un mezzo per stroncare questo andazzo che fa infuriare o disperare la
popolazione.
Più che ai posteri,
l’ardua domanda la porgo alle attuali autorità competenti.
venerdì 23 luglio 2021
Le bugie di Marco Rubio
Il senatore della Florida, Marco Rubio nato negli USA da genitori cubani, prima della Rivoluzione, ha provato più di una volta a candidarsi come Presidente degli Stati Uniti e nelle primarie contro Strunz era suo acerrimo nemico per le dichiarazioni di questi sul possibile accordo commerciale con Cuba, poi frettolosamente rimangiato proprio per non perdere i voti e i soldi della potente lobby anticastrista di cui Rubio è uno dei massimi esponenti.
Ebbene, Rubio, nella sequela dei
suoi attacchi verbali e scritti contro il regime cubano ha scritto qualche
piccola inesattezza, al di là delle solite minacce.
Secondo lui, Cuba non è vittima di
un “bloqueo” perché non ci sono navi degli Stati Uniti che circondano l’Isola,
dimenticando il dettaglio che le navi battenti qualsiasi bandiera che tocchino
un porto cubano non possono attraccare negli Stati Uniti per i successivi sei
mesi…
Cuba può commerciare con tutti i
Paesi del mondo e ha centinaia di milioni di dollari nella bilancia
dell’import-export. Anche qua trascura il piccolo dettaglio che a causa delle
restrizioni extraterritoriali imposte dagli Stati Uniti, Cuba ha un enorme
disavanzo in questa bilancia che va via, via aumentando. Le importazioni sono
oltre tre volte il controvalore delle esportazioni, aggiungendo la caduta degli
investimenti stranieri e la chiusura di molte aziende già presenti sull’Isola. A
questo si aggiunge la drastica caduta del turismo aggravata dalla pandemia che
ha privato il Paese di una buona risorsa di valuta “cash”. Secondo Rubio, Cuba
“è strapiena di turisti canadesi e italiani che si godono il sole e il mare”. Se
questo era vero prima dell’epoca Strunz e con il Governo Obama si erano
aggiunti anche gli statunitensi e i cubani residenti negli States, oltre a molti
altri Paesi del mondo, adesso è proprio una bufala.
Sempre secondo il nostro, non è vero
che non si possano inviare soldi a Cuba, ma si può inviarne qualunque quantità, dimenticando le restrizioni valutarie
instaurate da Strunz che si aggiungevano a quelle più lievi già in vigore. È
tanto ”libera” l’esportazione di rimesse a Cuba che sono state chiuse tutte le
agenzie della Western Union che aveva sempre operato in deroga al bloqueo.
Nel “libero comercio” di Cuba sono
compresi anche gli Stati Uniti, sempre in deroga al bloqueo ed è vero, ma con
la semplice difficoltà che la maggiore delle Antille deve pagare i prodotti
cash e in anticipo e questo contribuisce sempre più a dissanguare le misere
casse isolane.
Caro Marco “Pinocchio” Rubio la
propaganda va bene, ma le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo.
martedì 20 luglio 2021
La quiete dopo la tempesta
La situazione è tornata tranquilla, ma non si sa quanto fuoco cova sotto la cenere. Personalmente credo che i Governi, Centrale, Provinciale e Municipale dovrebbero accelerare la lotta agli acaparramenti sia per i prodotti in moneta nazionale che per quelli in moneta convertibile, sarebbe un buon passo per la distribuzione equa.
Allo stato attuale invece si
verificano resse inenarrabili presso i
centri di vendita con persone che pernottano in luogo per poter comprare quello
che c’è e spesso, o quasi sempre, senza sapere cosa troveranno.
Ormai si è radicato il mestiere di
“colero” che va poi dal piccolo smercio al mercato nero alla “grande
distribuzione” da parte di persone che evidentemente pagano i coleros o peggio
ancora il personale dei centri di distribuzione ed hanno in loro potere una
quantità di merci da vero e proprio supermercato.
Penso sia difficile mantenere calma
la gente che soffre penuria o deve pagare i prodotti anche fino al triplo del
loro valore e fino ad oggi non si è fatto niente. Credo che una delle principali fonti di ribellione
sia questa che racchiude come slogan ”libertà” da parte di gente che non sa
nemmeno a quale “libertà” andrebbe incontro sotto la sfera degli Stati Uniti a
cui aspirano. Spesso i loro parenti che venivano (ante pandemia e sopratutto
ante Strunz) arrivano facendosi passare per ricchi o quantomeno benestanti
avendo lasciato debiti o oggetti in pegno. Non dicono che molti di loro sono
costretti a trovare due o anche tre lavori nelle 24 ore per poter vivere, specialmente
se hanno bisogno di cure mediche o medicine.
Questo è un Paese popolato da gente
meravgliosa che se non fosse avvelenata dalla propaganda, ma anche meglio
amministrata sarebbe davvero un piccolo paradiso senza tanti sogni di “libertà”
(uragani a parte).