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giovedì 16 febbraio 2012

Medaglia d'oro della Società Dante Alighieri a Eusebio Leal

L' "Historiador de la ciudad" Dottor Eusebio Leal Spengler ha ricevuto, dalle mani del Segretario della Società Dante Alighieri, il diploma che lo accredita come assegnatario della Medaglia d'Oro dell'Associazione, come stabilito dalla Giunta Direttiva, riunita in Roma lo scorso 3 Febbraio.
La decorazione è stata rilasciata per i meriti del Dottor leal nella conservazione e diffusione della Cultura italiana e la promozione svolta nel suo Paese per un maggior avvicinamento fra i due popoli.

mercoledì 15 febbraio 2012

Parliamo di economia

Ricevo dall'oramai "collaboratore fisso" Roberto Dalzoppo questo saggio sulla situazione economica e finanziaria.

I cambiamenti attuati con sacrifici e privazioni,
soprattutto quotidiane, sono quelli che rimangono
più impressi nella memoria ( vengono tramandati
nei racconti e negli aneddoti da padre in figlio, per tre generazioni almeno), e sono quelli che si leggeranno nei libri di storia e di economia come eventi mutanti la vita sociale e di relazione nonché convergenti verso nuove forme di pensiero filosofico e stili di vita.
Quello che stiamo vivendo è per l’appunto tale in Italia: tagli di bilancio familiare in cambio di una prospettiva tuttavia incerta, sotto l’egida di democrazie liberali di destra, sorprese e confuse dalla convulsione dei mercati finanziari, dallo sforamento della globalizzazione che crea impoverimento e ricchezza nel medesimo tempo in altri paesi emergenti, sovrapposizione e discontinuità, e dalla dipendenza dalle materie prime di consumo e di lavorazione.
Il flusso di capitali anonimi si muove e si moltiplica, in forma virtuale e parossistica , all’interno di una connessione mondiale informatica, velocissima e puntuale.
Questo circuito mondiale trasporta, nel fiume di una ricchezza finanziaria sempre più forte, irresponsabile ed apolide, le macerie della socialdemocrazia.
Le combinazioni concordate, come acido, corrodono le basi della sovranità degli stati nazione, facendo sì che le leggi e le loro norme vengano adeguate e surrogate con decisioni dei parlamenti nazionali a favore delle istituzioni creditizie quali figure vincolanti la continuità dell’industria reale.
Dal compromesso disomogeneo tra investimenti e finanziamenti potrebbero nascere due nuovi strumenti finanziari: il primo è denominato CoCo bond (Contingent Convertible bond), obbligazione ibrida con un meccanismo automatico di conversione in azione della banca emittente, qualora i requisiti patrimoniali dell’istituto di credito scendessero sotto un target prefissato dagli accordi di Basilea 3. Infatti, sono “strumenti del futuro” per adeguare il patrimonio dei gruppi bancari per l’appunto a Basilea 3. Credit Suisse sta per emettere 6 billions di fr. sv. e questa operazione sarebbe attesa con molta attenzione dai mercati finanziari. Nel caso sempre di Credit Suisse il bond sarà convertito in azione ad un prezzo massimo di 20 fr. sv. qualora il Tier 1 del Gruppo elvetico scenda sotto il 7%. Questo mercato, ovviamente, ha potenzialità enormi: servirebbero emissioni pari a 500 billions di euro alle banche europee per ottemperare a Basilea 3. D’altro canto agli investitori i rendimenti offerti sono altissimi, oltre anche il 10%. Si considera quantunque un investimento di medio rischio, previo le dovute valutazioni sulla emittente a lungo termine.
Il secondo è denominato Covered bond (obbligazione garantita) caratterizzata da un profilo di rischio molto basso , dove l’emittente è una banca. L’iter di emissione si divide in tre parti. Cessione di crediti e/o titoli a società veicolo. Finanziamento della banca cedente alla società per l’acquisto degli asset con emissione di obbligazioni. Separazione patrimoniale degli asset bancari ceduti alla società: ciò permette di ottenere una garanzia finalizzata a tutelare gli obbligazionisti da “attacchi” di creditori terzi. Questo processo riesce a determinare due valenze principalmente: remunerazione sicura della cedola e restituzione del capitale, con interessi però relativamente bassi. Secondo: un periodo di investimento anche di due, cinque anni, quindi relativamente breve.
Se qualcuno ravvisa un “pronto contro termine” non ha tutti i torti: è similare.
Nella speranza che l’esposizione sia stata chiara ed esaustiva.





© Riproduzione vietata - 02.02.2012

Gala dedicato a Lucia Altieri

Ieri sera, si è svolta una gala organizzata dalla Televisione Cubana in omaggio alla cantante italiana Lucia Altieri che da molti anni vive e lavora a Cuba. Ne hanno festeggiati 35 di “vida artistica” a Cuba e 22 di residenza stabile. Nel corso di questi anni, Lucia si è messa in luce non solo come artista, ma anche come donna di affari nel corso della moda e per aver fatto visitare Cuba a molti personaggi famosi delle nostre televisioni.
Serata ad inviti e registrazione del programma per una prossima trasmissione sui piccoli schermi cubani. Ospiti illustri nel parterre e sul palco: ha “aperto” Edesio Alejandro, autore di numerose colonne sonore e musicista di grande talento. Si sono esibiti, fra gli altri, i ballerini della TV Cubana, i Nipoti di Compay Segundo, la prima figura del “Conjunto Folklórico Nacionál Zenaida Armenteros, Maria Antonieta, Rebeca Martinez e i Van Van. La chiusura è toccata alla festeggiata che ha cantato un appassionato “Torna a Surriento” e un vibrante “Que linda es Cuba”, accompagnata dal coro di Rebeca, Maria Antonieta e Zenaida oltre che dal pubblico in sala.


Lucia Altieri e alla sua sinistra, il Presidente dell'UNEAC (Unione Artisti e Scrittori di Cuba) Miguel Barnet, noto poeta e scrittore. In scena Zenaida Armenteros

Los Van Van

Lucia in "Torna a Surriento"

La chiusura della serata

martedì 14 febbraio 2012

Granma e le condanne per l'amianto

Il "Granma" di oggi pubblica nella rubrica "Hilo indirecto" la notizia della condanna a 16 anni di carcere inflitta all'industriale svizzero Schmideiny e al barone belga Jean-Louis Cartiér per la responsabilità, colposa, nella morte di 3000 persone vittime dell'amianto. Una notizia che se non rallegrerà, porterà, almeno, un minimo di consolazione ai parenti delle vittime. Il "Granma", però ha dimenticato di dire che a Cuba l'"eternit" e quindi i rivestimenti a base di amianto, non solo si usano ancora, ma si producono...

domenica 12 febbraio 2012

Fidel dialoga per 9 ore

Un Fidel in eccellente stato di salute, visto i precedenti, ha presieduto l'incontro di 69 intellettuali provenienti da 21 paesi con 48 colleghi cubani di varia estrazione culturale e scentifica. L'incontro denominato "Intellettuali per la Pace" si svolge collateralmente alla Fiera Internazionale del Libro. Il comandante ha dialogato per ben 9 ore con i partecipanti, dopo le 6 spese nella presentazione del suo libro di memorie in due tomi.
All'incontro non poteva mancare il "nostro" Gianni...il bello (non lui) della diretta.

sabato 11 febbraio 2012

Meteo pazzo

Ogni tanto il riquadro "meteo" del blog da i numeri...oggi segnava 4 gradi e...neve. L'amico Rubiera mi ha assicurato che all'Avana non è mai nevicato. Comunque anche senza di lui posso garantire che il tempo non è bellissimo, ma siamo sempre sopra i 20 gradi.

venerdì 10 febbraio 2012

Posto fisso e tanti fessi

Ricevo e pubblico...



POSTO FISSO



E noi speriamo per i nostri figli.......

"Il posto fisso per Monti è monotono. Ma la figlia del ministro Fornero ne ha due":

Il ministro del Lavoro ha un figlia con doppio lavoro e per giunta
nella stessa università torinese di mamma e papà. Silvia Deaglio, 37 anni,
risulta così ricercatrice in oncologia e professore associato alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino. Il secondo impiego è quello di responsabile della ricerca presso la HuGeF, una fondazione attiva nel campo della genetica,genomica e proteomica umana.

La figlia del ministro ha preso a insegnare medicina, a soli 30 anni,
proprio nella stessa università in cui insegnano economia il padre Mario e la madre neoministro.

Ma anche l’altro posto fisso che affligge Silvia è sotto tiro. Dietro l’
incarico presso la “Human Genetics Foundation” ci sarebbe ancora lo zampino
di mamma. Solo perché la fondazione è stata creata dalla Compagnia di San
Paolo di cui la Fornero era vicepresidente, dall’università di Torino in cui
insegnano i genitori e dal Politecnico di Torino il cui rettore era nel consiglio direttivo della Fondazione, fino a che non è diventato ministro dell’Istruzione con il nome di Francesco Profumo. Sarà che Torino è piccola. E che – come scrive Dagospia – la figlia del ministro è “l’incarnazione del ceto accademico-bancario della sinistra liberale sabauda” (e lei, per non smentire l’alto lignaggio, ha sposato un alto dirigente di banca, Giovanni Ronca, già responsabile dell’area Nord–ovest di Unicredit). Ma queste son chiacchiere da bar, gossip, tutto fumo.

Per diradare nebbie e dubbi bisogna scorrere tutto il curriculum senza
fermarsi all’intestazione. Si scopre allora che Silvia il suo successo lo
merita tutto quanto perché è una calamita di fondi pubblici e privati, un
prodigio della natura nel finanziare la ricerca. Soprattutto la propria. In
un Paese che investe in questo campo meno dell’1% del Pil Silvia Deaglio è
riuscita a ottenere dai ministeri della Salute e della Ricerca quasi un
milione di euro in due anni (500mila nel 2008, 373.400 e 69mila nel 2009). Le briciole arrivano dalla Regione Piemonte con finanziamenti a progetti per 12mila e 6mila euro. Altrettanto frenetica l’attività di ricerca fondi per il secondo posto fisso, dove l’intervento delle “alte sfere” è palese. La Compagnia di San Paolo, quella “vicepresieduta” dalla mamma, nello stesso biennio ha finanziato a Silvia un progetto di ricerca da 120mila euro divisi in due trance da 60mila.
Nel 2010 la fondazione “Human Gentics Foundation”, creatura della Compagnia
stessa, ha garantito il posto da responsabile di unità di ricerca affidandole un progetto da 190mila euro. Silvia, alla fine dei conti, è una donna da un milione e mezzo di euro. A fronte di tutto questo ha pubblicato su Blood, la bibbia mondiale della ricerca sulle malattie del sangue".

Da il fatto quotidiano Thomas Mackinson del 06 febbraio 2012

21ma Fiera Internazionale del Libro

Nonostante alcune attività collaterali fossrro già iniziate, ieri sera si svolta la cerimonia ufficiale di apertura della 21ma Fiera del Libro dell'Avana, dedicata ai Paesi del Caribe. Presenti molte delegazioni ufficiali e intellettuali dell'Area come, fra gli altri, il brasiliano Frei Betto e naturalmente, folta rappresentanza della Cultura cubana con il Ministro Abel Prieto Jimenez in testa. Fra gli ospiti d'onore è presente, a questa edizione, anche Adolfo Perez Esquivel, argentino e premio Nobel 1980 per la Pace.

domenica 5 febbraio 2012

Mugugni cubani

Ricevo e pubblico una mail firmata Fernando Ravsberg:


"Estar en la bobería"
Fernando Ravsberg | 2012-02-02, 10:39

Cuba refuta a quienes creen que los latinos no tenemos la exactitud germánica, pero tendrá que importar miles de balanzas de precisión para dotar a sus puestos de venta de comida, donde se regula rigurosamente los gramos de las raciones.

Sin pretender fanfarronear no creo que exista en Alemania un restaurante donde se garantice que el plato de arroz frito pesa justo 348 gr, el de espagueti napolitano 406 gr y cuando el cliente quiere que se le adhiera jamón serán 58 gr más.

Pero eso no se queda ahí, logran hornear pizzas de 406 gr. y encontré un puesto callejero de venta del popular pan con lechón (cerdo asado) cuyos sándwiches tienen un peso de 123,5 gr, ni medio más ni medio menos de lo establecido.

Imagino los debates de los compañeros dirigentes del sector, en los ministerios e instituciones que establecen semejantes normas comerciales, y casi puedo visualizarlos argumentando científicamente por qué una ensalada mixta debe llevar 116 gr de vegetales.

Eso explica la enorme cantidad de encuentros de trabajo que tienen los jefes de estos organismos, y también por qué cada vez que Ud. pregunta por el gerente del restaurante, bar o cafetería, la respuesta es invariable: "el compañero está reunido".

Pero lo cierto es que mientras los jefes se dedican a calcular el peso exacto de cada plato, en los puestos falta higiene, servilletas, a veces tratan mal al cliente y reducen las raciones para robarse toneladas de alimentos por la puerta de atrás.

Claro que la gastronomía no tiene el monopolio del disparate. Recientemente hice un viaje al extranjero y al llegar al destino no apareció mi maleta. Después de varios días la compañía aérea confesó que fue retenida por la aduana cubana.

Nadie nos supo explicar la razón pero en la etiqueta se alertaba que dentro habían detectado un par de zapatos. Me sorprendió que les resultara sospechoso, espero no ser el único pasajero que viaja con un par de zapatillas deportivas en su equipaje.

Nadie me dio respuesta así que me dirigí a la dirección de la Aduana General de la República pidiendo explicaciones. Entregué una carta contándolo todo, la recibieron, la registraron en el enorme libro de quejas y nunca me respondieron.

Nuestra mala suerte en el aeropuerto de La Habana se ha convertido en una tradición familiar, a mi hijo menor le desaparecieron también la maleta y nunca la volvió a ver, mientras que al mayor lo interrogaron apenas bajó del avión por apellidarse "Ravsberg".

Ahora pasaron 4 días revisando mi "sospechoso" par de zapatos, semejante dedicación podría explicar por qué no tienen tiempo de frenar el contrabando, el paso de las pacas, los pagos por la izquierda, los carritos "intocables" o el caos artificial del equipaje.

Seguramente resultaría útil al país que la prensa investigara estos hechos en vez de gastar espacio, tiempo y personal en atacar a "los carretilleros", tal y como si la venta callejera de viandas y hortalizas fuese un asunto de seguridad nacional.

Mientras la mayoría de los cubanos esperaban el resultado de la Conferencia del Partido Comunista, los periódicos y la TV dedicaban sendos espacios a criticar a los jóvenes que recorren los barrios empujando bajo el sol un carro cargado de verduras.

A ver si ahora los carretilleros resultan ser los culpables del desastre agrícola, de los mercados desabastecidos, del alza de los precios, de la escaza producción de alimentos, de la importación tardía de las semillas o de un sistema de distribución irracional.

Estas historias reflejan una pequeña síntesis de cómo algunos siguen centrando su atención en los problemas más banales en lugar de buscar soluciones a aquellos que realmente importan. Es lo que los cubanos de a pie llama

Aperta la Fiera del Libro

Si apre oggi la 21ma edizione della Fiera Internazionale del Libro dell'Avana che chiuderà il 19 del corrente mese all'Avana, mentre proseguirà con sedi sussidiarie in tutte le altre Province fino al 4 di Marzo.

sabato 4 febbraio 2012

L'embargo compie 50 anni

Giusto un anno dopo la rottura delle relazioni diplomatiche, avvenuta il 3 gennaio del 1961, il presidente John F. Kennedy, firmava il decreto presidenziale n° 3447 che prevedeva l'embargo totale di ogni attività commerciale con Cuba. Il controverso provvedimento, che si è dimostrato inefficace e controproducente, se non per le strumentalizzazioni politiche di ambo le parti, si è rafforzato con le successive Leggi Torricelli e Helms-Burton che prevedevano ulteriori restrizioni. Paradossalmente, però, venivano aperte molte deroghe che hanno reso parzialmente inefficace il provvedimento. Ci si domanda: quanto tempo deve durare ancora questa manfrina per la quale paga solo il pueblo "Liborio", ovvero "Pantalone"?

Presentato l'ultimo libro di Fidel

Smentendo ancora una volta chi lo vuole agonizzante sul letto di morte, il Comandante ha presentato ieri, davanti a un pubblico selezionato, il suo ultimo libro "Guerrillero del tiempo". Si tratta di una voluminosa raccolta di memorie, in due tomi per circa 1000 pagine, che comprende ricordi della sua infanzia e gioventù per arrivare fino al 1958, anno decisivo per la vittoria su Fulgencio Batista.

giovedì 2 febbraio 2012

E' morta Sara Gonzales

Ieri (mercoledì) è deceduta, vittima di un cancro, la famosa cantautrice cubana Sara Gonzales, conosciuta internazionalmente per le sue canzoni dedicate alla Rivoluzione, tra cui la più famosa "Girón la victoria".

domenica 29 gennaio 2012

Esempi di fotografie scattate da José Rubiera, meteorologo per caso

Come da mia richiesta, José Rubiera mi ha concesso di pubblicare qualche esempio della sua arte fotografica. Sono foto completamente inedite e mostrate pubblicamente per la prima volta. Vi assicuro che ce ne sono di migliori, la scelta è stata sua personale. Si accettano sponsor per una mostra...

Tra le altre c'è anche la sua prima foto che, ha precisato, è stata scattata quando aveva 5 e non 6 anni...come si vede dalla data sul retro. Ha allegato anche la foto della "Kodak Brownie" appaiata a una "Lubitel" sovietica.










sabato 28 gennaio 2012

José Rubiera, un fotografo prestato alla metereologia


A Cuba è un personaggio popolarissimo e amato dai telespettatori di tutte le età: il Dottor José Rubiera, meteorologo. Personalmente lo paragono al mitico colonnello Bernacca che i giovani di una volta ricorderanno. Come il “nostro” colonello in Italia, José è stato il “fondatore” della meteorologia sul piccolo schermo cubano.
Rubiera è nato da famiglia umile il 22 Gennaio del 1946 a san Antonio de Rio Blanco nella provincia La Habana (oggi Mayabeque), e porta splendidamente i suoi 66 anni appena compiuti. La passione per la Meteorologia ha radici lontane: ricorda ancora quando, mentre era in braccio a sua madre, cercavano riparo per l'arrivo dell'uragano che ha flagellato l'Avana nel 1948 e con i suoi teneri 2 anni, già si sentiva incuriosito dagli eventi atmosferici.
Fu sempre in età precoce, a 6 anni, quando cominciò ad avvicinarsi con più cognizione alla materia, consultando una cartina meteorologica che gli aveva regalato uno zio. In quello stesso anno gli era subentrato un altro “tarlo” che però ha sviluppato in modo eccellente, ma non professionale: la fotografia. La prima immagine, infatti la scattò con una fotocamera a cassetta “Kodak Brownie” che usava la pelicola 620 ovvero il rullino doppio per immagini da 6x6 cm. José mi ha mostrato alcuni esempi del suo hobby e ne sono rimasto veramente impressionato per la qualità e l'accuratezza delle immagini. Dalla messa a fuoco al soggetto, dal colore alla composizione. Credo che avrà una “seconda chance” come fotografo professionista: non è mai troppo tardi. Spero che mi consenta di pubblicare qualcuna delle immagini che ha catturato col suo obbietivo perchè sono veramente molto belle.
Tornando alla meteorologia. Il giovane José provò l'esperienza anche dell'uragano “Flora”, del 1963, che fu uno dei più violenti abbattutisi sull'Isola. A quei tempi frequentava le scuole medie e ricevette in dono un “Manuale per l'insegnamento delle Scienze” edito dall'UNESCO. Data la sua inclinazione per la Fisica, di cui la Meteorologia è un ramo, frequentò il corso preuniversitario di Fisica e poi l'Università dove ottenne il titolo.
La Fisica di per se lo attraeva, ma non quella puramente teorica, a lui piaceva vedere i cambiamenti “sul campo” e cosa c'era di meglio della Meteorolgia, di cui aveva già nozioni da tempo? Aprofittò di un annuncio apparso sul “Granma” in cui si richiedevano addetti al servizio di meteorologia e iniziò, così, la sua carriera nella professione.
“A Cuba” mi diceva “la meteorolgia era una cosa di poco interesse per il grande pubblico e a quei tempi le previsioni erano anche abbsatanza imprecise. I bollettini venivano letti dagli annunciatori della radio e TV e accompagnati, in questo caso, da cartine disegnate che non avevano nessuna “presa” sui telespettatori. Nel 1980, con l'arrivo dell'uragano “Allen” che fortunatamente ha lambito le coste, ma non si è abbattuto su di noi, feci la mia prima apparizione in televisione per dare informazioni alla popolazione sul fenomeno meteo che comunque incombeva sull'area. Quella fu un'apparizione estemporanea e rimase unica, al momento. Circa un anno più tardi, il 13 Gennaio del 1981, venne accettata la mia proposta di far apparire in video un metereologo professionista come si stava già facendo in molti altri Paesi del Mondo e da quel giorno iniziò la mia presenza sul piccolo schermo, seguita poi anche da quella da altri colleghi. E il pubblico ha risposto in maniera positiva rendendo le previsioni del tempo una rubrica molto seguita.”
“Anche se questa esperienza è stata abbastanza tardiva e all'inizio condotta con pochi mezzi, sia tecnici che scenici, devo dire che Cuba è stato uno dei primi Paesi dell'America Latina e forse anche il primo, ad usare il satellite meteorologico come strumento di lavoro, grazie a una stazione che ci aveva donato la URSS per poterci collegare a uno dei suoi satelliti a partire dal 23 marzo del 1969. Le previsioni, però, erano ancora abbastanza incerte ed è solo dal 2005 che possiamo dire di avere previsioni affidabili con un'esattezza di oltre il 90% in quesi utlimi anni. Quello “migliore” è stato il 2009 dove abbiamo raggiunto, statitisticamente, il 92.6% di pronostici esatti. Devo anche dire che la situazione meteorologica di Cuba è molto complessa, essendo nella fascia tropicale ed anche un'isola. In quest'area non si hanno degli “schemi” più o meno stazionari come nelle zone continentali dove il tempo subisce variazioni meno improvvise e violente mantenendosi con uno sviluppo costante e progressivamente più prevedibile.”
Fin qua il racconto di José Rubiera, il decano dei metereologi cubani e dalla grande simpatia che oltre a “bucare lo schermo” viene esercitata nella vita di tutti i giorni. Spero di poter parlare presto di José Rubiera fotografo di grande talento, come dicevo...non è mai troppo tardi.


venerdì 27 gennaio 2012

giovedì 26 gennaio 2012

Humour cubano

- ¿El mundo se acababa en el 2012?
- Mentira, encontré una lata de atún que vence en el 2013!!!


- Mami, ¿hay gelatina?
- Que yo sepa, hay i latina, i griega, pero, ¿G latina?, no, creo que no hay…


- ¿Qué es una hipoteca?
- Es el lugar donde los hipopótamos van a bailar los fines de semana.


- ¿Aló, aló, aeropuerto?
- Si
- ¿Puede decirme cuánto dura el vuelo de San Juan a Madrid?
- Sí, un minuto...
- ¡Ay!, muchas gracias...- y colgó el teléfono…-


- Oye, te veo bien preocupada…
- Es que el médico me dijo que me tomara tres muestras de orina, pero solo me tomé dos, es que sabe tan amargo!


- ¿Qué opinas de la destitución del Alcalde Moreno?
- Ay no me parece, es muy triste que hayan personas tan racistas.


- ¿Y de qué murió tu amigo?
- Creo que en una pelea, porque afuera dice SEPELIO, pero no dice con quién...


- ¿Quién fue Juana de Arco?
- Era una drogadicta!!! En el libro de historia, dice que murió por heroína...

mercoledì 25 gennaio 2012

Gualtiero Menoni, quasi una leggenda a Milano

Ricevo dal gentile lettore Roberto Dalzoppo, già autore di uno scritto sulla Santeria pubblicato sul blog, un ricordo del vecchio amico Gualtiero Menoni. lo pubblico per chi lo ha conosciuto e chi no...ricordo anche che sono ben accetti testi da pubblicare.


Ricordo di Gualtiero Menoni –fondatore della Bodeguita del Medio di Milano.

Di Cuba e della sua terra rossa e del suo Popolo lui, Gualtiero Menoni, ne raccontava di tanto e bene perché amava veramente quel Paese. C’era ancora Fulgencio Batista quando iniziò a compiere i suoi primi viaggi e poi altri ancora, dopo la rivoluzione, fino alla decisione nell’anno 1981 di proporre la Bodeguita del Medio di calle Empedrado, a La Habana Vieja, nella sua Milano.
Era un uomo, un “signore” d’altri tempi, come adesso è difficile, se non rarissimo, trovarne di altri. Generoso d’animo, garbato nei movimenti e nel dialogo sempre sereno ed espressivo, di buon ingegno e fantasia, aveva umiltà e sapeva ascoltare, comunista, meglio, pareva interpretare come sue le parole che il Comandante Ernesto Guevara ha lasciato quale testamento ai suoi figli Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto: “Sobre todo, sean siempre capaces de sentir en lo más hondo cualquier injusticia cometida contra cualquiera en cualquier parte del mundo. Es la cualidad más linda de un revolucionario.”
Nella mattinata, verso le dieci all’incirca, era solito uscire dal portone della casa di via Col di Lana: alzava la testa al cielo, in modo strano, come per vedere che “tempo buttava” e come chi, bella o brutta fosse stata la giornata, era comunque determinato a sbrigare tutte le sue faccende.
Dice la storia, correva l’anno 1780, che in un albeggiare nitido da una “vista” sopra la Gran Piedra nel cuore della Sierra Maestra, poco distante dalla città di Santiago de Cuba, Sebastián Kindelán O’Reagan, colonnello e cavaliere dell’Ordine di Santiago e governatore del Distretto Orientale di Cuba e l’emigrato francese Prudencio Cassimajor, quest’ultimo sfuggito agli sconvolgimenti accaduti sull’isola di Haiti, espressero il sogno, poi diventato realtà, di rendere fertile per la produzione del caffè la maggior parte dei terreni delle montagne orientali.
Dice ancora la storia, correva l’anno 1860, che con Facundo Bacardì y Mazò iniziò il segreto, tramandato da padre in figlio, del “ron” più famoso al mondo. Ma Alfonsito Matamoros e Mariano Lavigne, addetti alla produzione tra i pochi che potevano entrare nella camera della “mezcla” e che sapevano anche dei componenti “l’essenza”, affermavano più semplicemente che, oltre al “taglio” con “ron” invecchiato lunghissimi anni, il metodo sta in una buona acquavite e che l’acquavite dipende da una buona melassa e a tale proposito la “miel” dello zuccherificio Algodonales è la migliore.
La Bodeguita del Medio di Milano è ciò che è stato il sogno di un uomo, Gualtiero Menoni, il segreto: la passione e la voglia di dare un senso alla vita, costruendo. A partire dalla quotidianità, dagli affetti, dall’esperienza umana che ti trasmettono, dal talento e dal sapere, dalle cose in cui si crede, dalle cose e dalle persone che si amano, dai valori per cui si è disposti a sacrificare qualcosa.
Gualtiero Menoni sarà sempre lì, seduto al tavolo delle “donne” di Gauguin, sotto la palma reale, ad accogliere la sua gente, la gente della Bodeguita del Medio che lo ricorderà “para siempre”.

Nell’aprile 1999, Gualtiero Menoni scrisse: “Mani fraterne, da un orizzonte all’altro, unite nello spirito.”


Prima stesura 9 aprile 2000

Proprietà letteraria riservata
© by Roberto Dalzoppo

martedì 24 gennaio 2012

Hanno ragione anche loro, però!: canzone tango

Caro tassista che dichiari 1000 euro al mese, che non si sa chi te l’ha fatto fare allora di
comprarti la licenza a duecentomila, forse c’hai pure ragione quando dici che la
liberalizzazione dei taxi come la soluzione di tutti i problemi dell’Italia è un’ingiustizia.

Caro onorevole deputato che non arrivi alla fine del mese con i 16.000 euro di indennità,
forse c’hai pure ragione che non è abbassandovi lo stipendio di qualche euro che si
risolvono i problemi dell’Italia.

Caro farmacista che ti “tocca” ereditare un’attività dei cui servizi in molti vorrebbero
poter fare a meno ma nessuno può, forse c’hai ragione pure te quando dici che non è
liberalizzando il mercato delle farmacie che si risolvono i problemi dell’Italia.

Caro vescovo, che ti tocca stare una vita senza trombare, forse c’hai ragione pure te,
quando mi dici che se la chiesa pagasse l’ici non ci farebbe più tutto quel bene che c’ha
fatto in questi secoli di oscurantismo culturale.

Caro benzinaio che mi vendi la benzina manco fosse chianti, forse c’hai ragione pure te a
dirmi che le liberalizzazioni non mi faranno calare il prezzo e ti metteranno pure sul
lastrico.

Caro povero possessore di uno Yacht da 19 metri o di un Porche Cayenne, lo so che ti tocca
fare gli straordinari in miniera per poterti pagare le rate di quell’unica soddisfazione che
ti sei potuto concedere in una vita fatta di sacrifici e rinunce, forse c’hai ragione pure
te quando mi dici, che se ti ci metto pure la tassa ti rovino, te e tutti gli operai che
lavorano nei cantieri e nelle fabbriche della Porche per quel discorso dell’offerta e della domanda.

Caro amico notaio, della cui professione devo ancora riuscire a comprendere l’utilità, c’hai
ragione pure tu quando me dici che il lavoro è l’unica cosa buona che ti può lasciare tuo
padre dopo averti condannato fin dall’infanzia alla certezza che avresti fatto quel
mestiere, tanto che apponevi timbro e firma pure sugli scambi delle figurine alle elementari
in cambio della merendina, e che non ce la possiamo prendere con voi, che in fondo siete
solo 6000, che cosa vuoi che contino 6000 persone su una popolazione di 60 milioni.
Mò che ci penso, stai a vedere che il problema sono proprio io, io che vi sto ancora ad
ascoltare invece che venire in piazza a darvi foco uno per uno.
Che per fortuna sono contro la violenza.

Che mi chiedo dove eravate simpatici amici, quando i governi di un colore o dell’altro si
inventavano la flessibilità spazzando via ogni garanzia per chiunque non fosse vostro figlio
e noi scendevamo in piazza a prendese manganellate e lacrimogeni?
Dove eravate quando il governo giocava a sudoku con le nostre date di nascita e i contributi
versati? Dove eravate quando Fiat, Omsa & Co. licenziavano e trasferivano gli stabilimenti
all’estero?

Dove eravate mentre amichevoli poliziotti manganellavano studenti che in piazza chiedevano
una scuola e una università più giuste ed efficienti anche per i vostri figli?
Dove eravate piccole amorevoli teste di cazzo, quando pur di non controllare i vostri
negozi, le vostre attività, si cercava di dare la colpa della crisi a quattro disgraziati di
immigrati, per esempio prendendosela con le “frutterie etniche” (sic.) o i negozi di kebab.
Ecco io non so dove eravate, ma so dove vorrei mandarvi: affanculo.

p.s. può darsi mi sia dimenticato qualcuno.


Il link originale è: http://www.demopazzia.it/2012/01/17/caro-amico-tassista-notaio-onorevole-farmacista

venerdì 20 gennaio 2012

Diminuiscono le tariffe per i cellulari

E' stato annunciato oggi che dal prossimo mese di Febbraio, diminuiranno le tariffe per l'uso dei telefoni cellulari nella rete nazionale e sarà abolito il pagamento per le chiamate ricevute.