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mercoledì 25 gennaio 2012

Gualtiero Menoni, quasi una leggenda a Milano

Ricevo dal gentile lettore Roberto Dalzoppo, già autore di uno scritto sulla Santeria pubblicato sul blog, un ricordo del vecchio amico Gualtiero Menoni. lo pubblico per chi lo ha conosciuto e chi no...ricordo anche che sono ben accetti testi da pubblicare.


Ricordo di Gualtiero Menoni –fondatore della Bodeguita del Medio di Milano.

Di Cuba e della sua terra rossa e del suo Popolo lui, Gualtiero Menoni, ne raccontava di tanto e bene perché amava veramente quel Paese. C’era ancora Fulgencio Batista quando iniziò a compiere i suoi primi viaggi e poi altri ancora, dopo la rivoluzione, fino alla decisione nell’anno 1981 di proporre la Bodeguita del Medio di calle Empedrado, a La Habana Vieja, nella sua Milano.
Era un uomo, un “signore” d’altri tempi, come adesso è difficile, se non rarissimo, trovarne di altri. Generoso d’animo, garbato nei movimenti e nel dialogo sempre sereno ed espressivo, di buon ingegno e fantasia, aveva umiltà e sapeva ascoltare, comunista, meglio, pareva interpretare come sue le parole che il Comandante Ernesto Guevara ha lasciato quale testamento ai suoi figli Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto: “Sobre todo, sean siempre capaces de sentir en lo más hondo cualquier injusticia cometida contra cualquiera en cualquier parte del mundo. Es la cualidad más linda de un revolucionario.”
Nella mattinata, verso le dieci all’incirca, era solito uscire dal portone della casa di via Col di Lana: alzava la testa al cielo, in modo strano, come per vedere che “tempo buttava” e come chi, bella o brutta fosse stata la giornata, era comunque determinato a sbrigare tutte le sue faccende.
Dice la storia, correva l’anno 1780, che in un albeggiare nitido da una “vista” sopra la Gran Piedra nel cuore della Sierra Maestra, poco distante dalla città di Santiago de Cuba, Sebastián Kindelán O’Reagan, colonnello e cavaliere dell’Ordine di Santiago e governatore del Distretto Orientale di Cuba e l’emigrato francese Prudencio Cassimajor, quest’ultimo sfuggito agli sconvolgimenti accaduti sull’isola di Haiti, espressero il sogno, poi diventato realtà, di rendere fertile per la produzione del caffè la maggior parte dei terreni delle montagne orientali.
Dice ancora la storia, correva l’anno 1860, che con Facundo Bacardì y Mazò iniziò il segreto, tramandato da padre in figlio, del “ron” più famoso al mondo. Ma Alfonsito Matamoros e Mariano Lavigne, addetti alla produzione tra i pochi che potevano entrare nella camera della “mezcla” e che sapevano anche dei componenti “l’essenza”, affermavano più semplicemente che, oltre al “taglio” con “ron” invecchiato lunghissimi anni, il metodo sta in una buona acquavite e che l’acquavite dipende da una buona melassa e a tale proposito la “miel” dello zuccherificio Algodonales è la migliore.
La Bodeguita del Medio di Milano è ciò che è stato il sogno di un uomo, Gualtiero Menoni, il segreto: la passione e la voglia di dare un senso alla vita, costruendo. A partire dalla quotidianità, dagli affetti, dall’esperienza umana che ti trasmettono, dal talento e dal sapere, dalle cose in cui si crede, dalle cose e dalle persone che si amano, dai valori per cui si è disposti a sacrificare qualcosa.
Gualtiero Menoni sarà sempre lì, seduto al tavolo delle “donne” di Gauguin, sotto la palma reale, ad accogliere la sua gente, la gente della Bodeguita del Medio che lo ricorderà “para siempre”.

Nell’aprile 1999, Gualtiero Menoni scrisse: “Mani fraterne, da un orizzonte all’altro, unite nello spirito.”


Prima stesura 9 aprile 2000

Proprietà letteraria riservata
© by Roberto Dalzoppo

4 commenti:

  1. Ma si tratta del locale di Milano?

    Se è quello, non sapevo che il proprietario fosse un fedele alla linea....

    Povero, ha dovuto pagare a Cubanacan una penale per l' uso del nome un po' di anni fa.
    Ricordo che il vecchio presidente di Cubanacan, andò di persona a cazziarlo. Insomma quando ci sono i soldi di mezzo, non c'è colore e idea che tenga...

    OLIO

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  2. per quel che ne so Gualtiero era un "vecchio comunista" e aveva avuto il "visto bueno" da Angel Martinez antico proprietario della "Bodeguita" che ha vissuto fino alla sua morte nell'appartamento al piano superiore della medesima che poi è passato a farne parte integrale. La prima "Bodeguita" l'aveva aperta in Via Vallazze (Lambrate) rilevando un bar che non aveva nessuna somiglianza "fisica" con quella dell'Avana, ma solo nello spirito, fra l'altro si facevano anche "descargas" in meneghino...poi si è trasferito in Viale Col di Lana e la "bodeguita" ha preso una fisionomia più "somigliante e con il placet deglle Entità cubane. Alla morte di Gualtiero è rimasta alla vedova coadiuvata dal nipote che...non essendo gualtiero, probabilmente si sarà trovato davanti ad alcune difficoltà di rapporti, ma questo non lo so per certo, lo deduco dal tuo commento.

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  3. Non so se sia la stesso. Comunque nel finire degli anni 90 Cabanacan ha depositato il nome Bodeguita del Medio, imponendo a tutti i locali che usavano questo nome, un pagamento. A Milano so che c' erano stati dei problemi. Ripeto non so se si tratta dello stesso locale.

    OLIO

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  4. Il locale è lo stesso, è cambiata la proprietà con la morte di Gualtiero (novembre 2000) è anche vero che ci sono stati grossi cambiamente interni nel settore turistico cubano proprio negli anni '90 e non escludo che i nuovi "padroni" di cubanacan abbiano riveduto i precedenti accordi che avvenivano perlopiù sulla "parola di amico".
    Aprofitto anche per chiarire che Angel Martinez cedette alla Revoluciòn la sua "Bodeguita" in cambio di un vitalizio e l'usufrutto della sua abitazione che con la sua scomparsa è diventata parte del ristorante.

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