Mi sono trovato a capitare nel mezzo di un “Toque de caja”, una cerimonia rituale che riprende il rito della messa cattolica e lo unisce alle tradizioni animiste dell’Africa centro occidentale. La funzione viene preceduta da una “messa” dedicata ai famigliari defunti e officiata da un sacerdote che non ha preso i voti della Chiesa cristiana, ma riveste un certo livello nel culto afrocubano.
Al termine della messa inizia il vero e proprio “Toque” che significa “suono” o “suonare” dei tamburi accompagnati dalle voci dei canti Yoruba. I partecipanti in genere fanno parte della famiglia o comunque delle amicizie più strette, anche se non vi è nessun divieto per chi si volesse unire.
È difficile capire come si possa resistere un paio d’ore al ritmo assordante dei tamburi e col caldo che viene mitigato molto poco dai ventilatori posti strategicamente. I partecipanti si scatenano nella danza che propizia la vicinanza con i loro defunti. Nel rito vengono effettuate offerte di varia natura e dopo circa un paio d’ore, l’assemblea si scioglie.
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