Conversando durante la colazione e nelle pause delle riprese con Tomás Milián, sono riuscito a chiarire alcuni aspetti che non avevo ben afferrato durante il suo colloquio col pubblico e la stampa. Il padre era un militare dai tempi della dittatura di Gerardo Machado e quando Batista assunse la sua prima presidenza, lo fece arrestare con altri ufficiali e trasferire alla prigione della Cabaña per un tempo che Tomás non vuole ricordare. Dopo la scarcerazione, le crisi che lo condussero a una casa di cure per malattie mentali, la successiva dimissione e il tragico suicidio. La madre, che aveva comunque rotto da tempo le relazioni coniugali si chiuse in una vedovanza silenziosa e si preoccupò sempre meno del figlio che un tempo viziava. Sono dettagli che aiutano meglio a capire il desiderio di fuga, nato nel giovane che aveva poi trovato parziale appoggio con la zia Carmíta.
Oltre queste precisazioni abbiamo passato alcuni giorni in giro per l’Avana dove il regista Giuseppe Sansonna assieme all’addetto alla fotografia Sergio Grillo e al fonico Enrico Grammaroli, con la preziosa collaborazione logistica di Ángel Mário González Acosta, ha filmato scene legate ai ricordi cubani dell’attore per la realizzazione del documentario autobiografico. Il soggetto è dello stesso Tomás: El Hamleto cubano o The cuban Hamlet e del regista che si erano incontrati a Miami per la stesura di un libro sulla vita attore.
La produzione esecutiva del documentario è della IXCO, in sinergia con la RAI, il cui vice presidente l’architetto Marco Marini è stato contattato del regista ed ha accettato con entusiasmo la proposta assieme all’addetto alle Relazioni Esterne dell’associazione, Stefano Donati che seppur rimanendo a Roma ha svolto un intenso lavoro di tessitura per la riuscita del progetto. Marco Marini anche per conto dell’IXCO mantiene da anni relazioni istituzionali con Enti economici e politici dei due Paesi, si è messo in contatto con il Consigliere di Ambasciata Pietro De Martin che aveva da anni il sogno nel cassetto di portare Tomás Milián a Cuba, ma per ragioni diverse, non ultima quella della resistenza dell’attore che come già detto aveva il desiderio e nel contempo il timore di affrontare il suo passato. Grazie a lunghe conversazioni telefoniche, l’architetto Marini è riuscito a strappare il consenso di Milián, ma fino al’ultimo istante non era sicuro che l’attore avrebbe confermato la sua promessa. Il Consigliere De Martin è così riuscito a realizzare questo suo desiderio che veniva da lontano, proprio negli ultimi giorni del suo mandato a Cuba, dove ha svolto un eccellente lavoro, specialmente nelle relazioni culturali con l’Italia come le organizzazioni di queste Settimane della Cultura Italiana ed altre iniziative collaterali.
Il filmato dovrebbe andare in onda su RAI Movie in una data da destinarsi, ma che dovrebbe essere abbastanza prossima, appena si avrà la conferma, orario compreso, Giuseppe Sansonna mi ha detto che mi comunicherà con precisione i dati sulla messa in onda.
Il giovane regista sembra sapere il fatto suo e sul set ha un rapporto di delicatezza con il protagonista come se stesse filmando col proprio nonno. Inutile dire che la padronanza del mestiere di Tomás non richiede molti sforzi per fargli capire i movimenti e gli atteggiamenti da assumere di volta in volta, in pratica è quasi sempre “buona la prima”.
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