Fialmente l’anonimo edificio racchiuso tra Calzada e Malecón si è trasformato ufficialmente in “Embassy of the United States of America” Non è più “l’Ufficio d’Interessi” curato dall’Ambasciata Svizzera. Dopo diversi decenni le note di “The Star-Spangled Wessel” è risuonato sul lungomare avanero, suonato nientemeno che da una banda dei Marines degli Stati Uniti, mentre si innalzava la bandiera del loro Paese. Simbolicamente, il vessillo, è stato consegnato alle nuove generazioni dai tre marines che all'epoca lo avevano ammainato dallo stesso pennone. Mentre la bandiera si nnalzava è partita un'ovazione dala folla presente. In precedenza avevano eseguito “La Bayamesa”, ovvero l’inno nazionale cubano cantato in coro dalla moltitudine partecipante alla cerimonia.
Brevi parole d’introduzione e poi il discorso di John Kerry con il saluto del presidente Obama e un riassunto di quanto è accaduto dal 17 dicembre 2014 e quanto ancora c’é da fare. Ha sottolineato molto “di non avere paura” degli Stati Uniti e che i rapporti diplomatici di entrambi i Paesi, sia dal lato economico che politico, oltre che quello di collaborazione in ogni campo saranno meglio per tutti.
Due ali di folla composta erano di contorno alla manifestazione, nessun cenno di dissenso, persone evidentemente felici di questa distensione. Applausi all’apparire di kerry e alla fine del suo discorso. Un’ovazione quando si è alzata la bandiera a stelle e strisce, poi, tutti a casa.
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