Anche in questa edizione del Festival, la Fundarte di Miami é stata presente con un doppio spettacolo: quello principale, era un monologo scritto da Griselda Ortiz e diretto da Carlos Miguel Caballero, interpretato da Mabel Roch con la partecipazione della ballerina e mimo brasiliana Lucia Aratanha e la cantante e percussionista haitiana Inez Barlatier, dal titolo "Scrivendo nella sabbia".
Questa opera era preceduta dalla performance dell'attrice statunitense Elizabeth Doud che nel ridotto del teatro Trianon, si è esibita ne "La Fabrica de lágrimas de Sirena".
Il monologo tratta sulla condizione degli emigrati negli Stati Uniti con le loro gioie e dolori, i ricordi del Paese d'origine e della vita lasciata dietro di sé, spesso con parte (o tutta) della famiglia. Una conquista economica e in qualche caso di libertà di essere apolitici e anonimi, pagata col sentirsi comunque stranieri, sia nella nuova terra che in quella natale quando si rientra per una visita famigliare o per lavoro.
Tre vite, provenienti da tre paesi diversi: Cuba, Brasile e Haiti, ma un unico comune denominatore in una città nordamericana dove l'1% della popolazione parla in "creolo", il 5% in portoghese e il 75% in spagnolo.
"Rimpatriata" con molta nostalgia.
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