Come ho
gia’ avuto modo di accennare, la vita quotidiana per i residenti stranieri a
Cuba diventa sempre piu’ difficile. I piu’ anziani non solo di eta’, ma anche
di “status”, ricorderanno che fino agli anni a cavallo tra i due secoli, per i
privati cittadini, non era possibile avere un conto in valuta nelle banche e
questo aveva una sua logica dal momento che circolava solo la moneta nazionale
anche nei pochi supermercati esistenti allora, gran parte dei beni di consumo
era razionata e non esisteva il piccolo commercio privato.
Con le
prime, timide, aperture e l’introduzione di alcuni supermercati in valuta, si
conio’ il CUC (Peso Cubano Convertibile) moneta cartacea equivalente al dollaro
USA e che poteva essere detenuta solo dagli stranieri, residenti o turisti, per
gli acquisti in detti esercizi.
Con
l’introduzione della riunificazione monetaria e il riordinamento (sic!)
finanziario, inventato dall’allora Ministro delle Finanze Alejandro Gil, adesso
in prigione e sotto processo a porte chiuse per un sacco di infamie, compreso
lo spionaggio, inizio’ il disastro e l’inflazione galoppante.
I salari
di allora che si aggiravano piu’ o meno attorno ai 300 Pesos mensili erano
considerati astronomici, la media era tra i 200 e i 250. Io, quando sono
entrato a Publicitur per contratto, prendevo 260 Pesos e una volta passato in
pianta stabile mi sono stati ribassati a 211. Il tutto legalmente, secondo le
norme vigenti. Ma allora si viveva senza traumi, adesso un’uscita per acquisti
non costa meno di 5.000 pesos che possono arrivare a superare i 10.000 per
garantirsi una certa riserva e le piccole spese giornaliere si aggirano sui 2 o
3 mila per un pacchettino di cafe’ e qualche bibita.
Fu
abolito il CUC, sostituito con l’attuale moneta virtuale MLC (Moneta
Liberamente (altro sic!) convertibile). Questa manovra in teoria doveva rendere
circolante solo la Moneta Nazionale ovvero il Peso Cubano, ma guarda caso si
sono andati sviluppando sempre piu’ i supermercati in valuta dove gli stranieri
potevano acquistare in MLC.
Attualmente,
in questi supermercati si paga solo con dollari contanti o con carte di credito
che non siano emesse da banche nordamericane che non potrebbero essere
riscosse, oppure con una carta di credito nazionale: la Classica che viene
rilasciata solo da una banca (Banco Financiero Internacional) e solo ad
operatori economici, ma non a privati cittadini.
Pertanto
la situazione economica per i pochi o tanti stranieri residenti, molti
pensionati come il sottoscritto, diventa sempre piu’ critica vista anche la
graduale sparizione di esercizi dove si paga in MLC che fra l’altro ha tutti i
sintomi di scomparire con la fine dell’anno. Uno di questi sintomi e’
l’impossibilita’ di comprare biglietti aerei presso le compagnie straniere che
fino a poco tempo fa la accettavano. Come faremo a viaggiare, al di la’ degli
acquisti, dal momento che le banche nelle quali si sono aperti c/c in valuta
che continua ad affluire, non la danno ai clienti con la risposta “non abbiamo
disponibilita’”. Ma come? Se questi soldi arrivano, seppure con i naturali
ritardi tra il virtuale e il reale, dove vanno a finire? Evidentemente vengono
deviati, senza autorizzazione, per altri scopi da uno Stato in coma profondo.
Altra
stranezza e’ come mai con le tesserine in MLC non si possa comprare nei centri
in valuta dove invece vengono accettate le carte di credito estere. La risposta
e’ che gli MLC del c/c sono moneta virtuale che ritarda ad essere riscossa,
nonostante siano stati accreditati diversi mesi fa, ma le carte di credito
estere, non sono altrettanto virtuali? Certo, ma virtuali a cui si attinge da
“fuori” non da “dentro”.
Riassumendo:
come vivremo? E che fine faranno i nostri soldi accreditati nelle loro banche?
Il Corpo Diplomatico accreditato potra’ e vorra’ intervenire in qualche modo?