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lunedì 4 giugno 2012

Mostra fotografica di José Rubiera

Venerdì 8, si inaugura la mostra di fotografia di José Rubiera con la quale entra a tutti gli effetti nel mondo dell'Arte che coltivava, finora solo come hobby. L'esposizione è nata da un incontro casuale del sottoscritto col popolare metereologo, proprio in una "tienda" per lo sviluppo delle immagini. Ne è nata un'amicizia e uno scambio di pareri che mi ha portato, assieme all'amico Presidente dell'Agenzia LatitudCuba, a spronare Josè a esibire le sue belle immagini. Hanno collaborato all'iniziativa alcuni amici cubani che ci hanno aiutato nella stampa e il montaggio delle foto, nella stampa degli inviti e pieghevoli illustrativi e sopratutto il popolare presentatore e giornalista della TV Julio Acanda che da direttore artistico de "El Gato Tuerto", ha messo a disposizione il locale per la mostra, coinvolgendo la "Empresa Palmares" nel patrocinio della medesima unitamente alla citata LatitudCuba, agenzia per il turismo specializzato a Cuba.








sabato 2 giugno 2012

Frugando nei bauli









mercoledì 30 maggio 2012

Leonardo sbarca all'Avana

E' arrivata all'Avana la Mostra Permanente sul Genio di Leonardo da Vinci. Si tratta della maggior esposizione del genere in America Latina e probabilmente dell'intero Continente. E' la replica di quella esposta all'aeroporto di Fiumicino, intitolato al grande toscano.
L'inaugurazione è prevista per il 28 di giugno e sarà preceduta da una conferenza stampa tenuta dal Principe Modesto Veccia, promotore dell'iniziativa che viene donata alla Città dell'Avana e per estensione a Cuba.
Una sequenza dell'arrivo del contenitore nella Piazza di san Francesco d'Assisi nel cui convento verrà allestita in maniera permanente la mostra.
Hanno contribuito allo scarico dei pezzi i ragazzi della Scuola di Restauro del Conservatore della Ciudad de la Habana che fa capo al Dottor Eusebio Leál Spengler "Historiador" della città.












lunedì 28 maggio 2012

90 anni di Atletica a Cuba

Forse per il caldo umido di un pomeriggio tropicale o per la pochezza degli avversari che non hanno stimolato i "big", il meeting effettuato per celebrare il centenario della IAAF e il novantesimo dell'adesione alla medesima di Cuba, non ha dato risultati eclatanti. L'unica gara di un certo interesse è stata quella di chiusura, nei 110 ostacoli, dove Dayron Robles è stato battuto dal giovane Orlando Ortega con uno sprint da fotofinish. Ortega ha stabilito il suo record personale e il miglior tempo della stagione con un 13.09, mentre Robles si è dovuto accontentare dell'argento, deludendo le sue ammiratrici, con un 13.18.
Aprofittando della presenza di Alberto Juantorena gli ho fatto una domanda che era in attesa da anni, glie la avevo fatta in altri tempi molto più difficili, ma la risposta è sempre la stessa: "Alberto, a quando un giornale o rivista sportiva a Cuba? La risposta, stavolta in italiano, è stata: "non ci sono soldi...". Se qualche editore italiano fosse interessato...



La presentazione dell'evento a carico del popolare giornalista e annunciatore René Navarro e Alberto Juantorena, Vice Presidente dell'INDER e Presidente della Federazione Cubana di Atletica.


Un momento di civetteria femminile di Ana Fidelia Quirot


Due grandi Campioni Olimpici e Mondiali in esclusiva per "ilvecchioeilmare"


Un altro grande Campione tutt'ora detentore del Record Mondiale di salto in alto: Javier Sotomayor


L'attesa andata delusa dalle fans di Dayron Robles


La sequenza dei 110 ostacoli












sabato 26 maggio 2012

Troppa grazia S. Antonio...

Dopo alcuni inverni dalla siccità preoccupante che trascinavano gli effetti negli anni successivi, la regione centromeridionale di Cuba, forse la più colpita dal fenomeno meteorologico, ha avuto la sua famosa "troppa grazia" infatti in pochi giorni gli accumulati di acqua sono stati sovrabbondanti con riempimento ed esondazione di bacini di raccolta, allagamenti e inondazioni che hanno visto, in qualche caso lo sfollamento degli abitanti. Oltre alla più toccata, nei due modi, provincia di Santi Spiritus è stata "benedetta" anche quella di Ciego de Avila dove si devono disputare i "ritorni" della finale di baseball che è stata rimandata di due giorni e verrà effettuata (col primo degli incontri) da questa sera, dopo un lavoro intenso di bonifica del terreno e nonostante la minaccia di altre precipitazioni.

Meeting internazionale preolimpico all'Avana

Domani meeting atletico internazionale allo Stadio Panamericano. Parteciperanno circa 200 atleti e tutti i cubani che saranno presenti alle Olimpiadi di Londra. Google permettendo, spero di avere foto da pubblicare.
E' recentissima la comunicazione di Google che "internet explorer" non è più supportato da questo servizio e l'impossibilità di utilizzare Chrome da server cubani. Tanto per la democrazia e l'informazione senza frontiere...

domenica 20 maggio 2012

Forza Emilia!

Il "Noticiero dominical" della TV cubana ha aperto oggi, fatto eccezionale nella normale "scaletta delle notizie", con le immagini e il commento della poderosa scossa di terremoto, seguita da una seconda meno potente, che ha colpito la nostra Emilia. Che io ricordi non è mai successo che un terremoto di questa entità abbia colpito tre città come Bologna, Modena e Ferrara contemporaneamente.
Sono certo che la solidarietà italiana e internazionale non mancherà e che i concreti e laboriosi emiliani sapranno ricostruire in breve quello che sarà possibile. Rimane il rimpianto per le vittime e il dolore dei feriti. Per quel che vale... aggiungo anche la mia solidarietà.

venerdì 18 maggio 2012

Complimenti a Finocchiaro & C. (PD)

Certo che gli eredi del PCI e comunque depositari della "sinistra" non ne escano elegantemente...non tutti, almeno.



Qualche giorno fa un fatto clamoroso ha scosso il Senato. Nella votazione sui tagli alle pensioni d’oro ai supermanager pubblici il governo (che voleva difenderle) è stato battuto grazie da un emendamento di Idv e Lega. Sorprendentemente, la maggioranza dell’Aula si è dichiarata favorevole ad intervenire sul trattamento pensionistico dei burocrati di Stato che oggi godono di stipendi favolosi e domani avrebbero goduto di pensioni altrettanto favolose. Ne abbiamo parlato qua. Forse, finalmente, si sono resi conto che in un momento in cui tutti gli italiani vengono chiamati a grandi sacrifici togliere qualche euro ai boiardi di Stato, che oggi percepiscono, come il presidente dell’Inps o quello di Equitalia, stipendi fino a 1.200.000 euro all’anno (pagati da noi) sarebbe stato un atto minimo di equità.
E tuttavia, in 94 si sono battuti come leoni contro quell’emendamento e a favore del mantenimento delle pensioni d’oro. Tutto il Pd, ad eccezione di sette senatori che, in uno scatto di dignità, hanno votato contro. Ad esprimersi a favore dell superpensioni dei manager pubblici troviamo, per esempio, figure del calibro di Anna Finocchiaro, Enzo Bianco, Maurizio Gasparri o Pietro Ichino, lo stesso che va in giro a predicare il superamento del divario tra le generazioni.
Non è stato facile trovare i nomi dei 94. Nessuno li ha pubblicati o diffusi, forse pensando così di occultare un dato importantissimo e imbarazzante. Noi invece pensiamo che gli elettori debbano sapere come si muovono i propri rappresentanti dentro il Parlamento, perché è lì, nei meandri dell’attività parlamentare, che va giudicato il loro lavoro e non sui giochetti retorici nei salotti tv. E allora ci siamo messi al lavoro: siamo andati sul sito del Senato, spulciato i resoconti stenografici, individuato (con difficoltà) il codice della votazione e infine elaborato questo elenco. E’ questo, secondo noi, il compito di chi fa informazione, anche di chi, come noi, la fa in maniera volontaria e gratuita (a proposito, se volete sostenerci andate qua) Di seguito l’elenco. Vi invitiamo a diffonderlo il più possibile

1) Adamo Marilena (Pd)
2) Adragna Benedetto (Pd)
3) Agostini Mauro (Pd)
4) Armato Teresa (Pd)
5) Astore Giuseppe (Gruppo Misto)
6) Baio Emanuela (Api)
7) Barbolini Giuliano (Pd)
8 ) Bassoli Fiorenza (Pd)
9) Bastico Mariangela (Pd)
10) Enzo Bianco (Pd)
11) Biondelli Franca (Pd)
12) Blazina Tamara (Pd)
13) Filippo Bubbico (Pd)
14) Antonello Cabras (Pd)
15) Anna Maria Carloni (Pd)
16) Maurizio Castro (Pdl)
17) Stefano Ceccanti (Pd)
18) Mario Ceruti (Pd)
19) Franca Chiaromonte (Pd)
20) Carlo Chiurazzi (Pd)
21) Lionello Cosentino (Pd)
22) Cesare Cursi (Pdl)
23) Mauro Cutrufo (Pdl)
24) Cristina De Luca (Terzo Polo)
25) Vincenzo De Luca (Pd)
26) Luigi De Sena (Pd)
27) Mauro Del Vecchio (Pd)
28) Silvia Della Monica (Pd)
29) Roberto Della Seta (Pd)
30) Ulisse Di Giacomo (Pdl)
31) Di Giovan Paolo Roberto (Pd)
32) Cecilia Donaggio (Pd)
33) Lucio D’Ubaldo (Pd)
34) Marco Filippi (Pd)
35) Anna Finocchiaro (Pd)
36) Anna Rita Fioroni (Pd)
37) Marco Follini (Pd)
38) Vittoria Franco (Pd)
39) Vincenzo Galioto (Pdl)
40) Guido Galperti (Pd)
41) Maria Pia Garavaglia (Pd)
42) Costantino Garraffa (Pd)
43) Maurizio Gasparri (Pdl)
44) Antonio Gentile (Pdl)
45) Rita Ghedini (Pd)
46) Giai Mirella (Gruppo Misto)
47) Basilio Giordano (Pdl)
48) Claudio Gustavino (Terzo Polo)
49) Pietro Ichino (Pd)
50) Cosimo Latronico (Pdl)
51) Giovanni Legnini (Pd)
52) Massimo Livi Bacci (Pd)
53) Andrea Marcucci (Pd)
54) Francesca Maria Marinaro (Pd)
55) Franco Marini (Pd)
56) Ignazio Marino (Pd)
57) Marino Mauro Maria (Pd)
58) Salvatore Mazzaracchio (Pdl)
59) Vidmer Mercatali (Pd)
60) Riccardo Milana (Terzo Polo)
61) Francesco Monaco (Pd)
62) Enrico M0rando (Pd)
63) Fabrizio Morri (Pd)
64) Achille Passoni (Pd)
65) Carlo Pegorer (Pd)
66) Flavio Pertoldi (Pd)
67) Lorenzo Piccioni (Pdl)
68) Leana Pignedoli (Pd)
69) Roberta Pinotti (Pd)
70) Beppe Pisanu (Pdl)
71) Donatella Poretti (Pd)
72) Raffaele Ranucci (Pd)
73) Giorgio Roilo (Pd)
74) Nicola Rossi (Pd)
75) Antonio Rusconi (Pd)
76) Gian Carlo Sangalli (Pd)
77) Francesco Sanna (Pd)
78) Giacomo Santini (Pdl)
79) Giuseppe Saro (Pdl)
80) Anna Maria Serafini (Pd)
81) Achille Serra (Terzo Polo)
82) Emilio Silvio Sircana (Pd)
83) Albertina Soliani (Pd)
84) Marco Stradiotto (Pd)
85) Antonino Strano (Pdl)
86) Salvatore Tomaselli (Pd)
87) Giorgio Tonini (Pd)
88) Achille Totaro (Pdl)
89) Tiziano Treu (Pd)
90) Simona Vicari (Pdl)
91) Luigi Vimercati (Pd)
92) Vincenzo Vita (Pd)
93) Walter Vitali (Pd)
94) Luigi Zanda (Pd)
Elaborazioni Il Post Viola su resoconto stenografico Senato (pagine 121-128, codice votazione 016)

ULTIM’ORA DOMENICA 6 MAGGIO/ LA FINOCCHIARO (PD) AMMETTE: “FORSE ABBIAMO SBAGLIATO MA CE L’HA CHIESTO IL GOVERNO”

Educazione...ma solo a Cuba?

Ricevo questa riflessione di Leonardo Padura Fuentes sulla convivenza urbana, ma è così solo a Cuba?




Urbanidad

Leonardo Padura Fuentes

Lunes, 16 de Abril de 2012

Un hombre, en la azotea de su casa, fuma con la vista perdida en un punto impreciso, lejano, quizás dentro de sí mismo a juzgar por la concentración con que observa. Apenas presta atención al cigarro que consume, absorto en su contemplación o, tal vez, meditaciones. Da una última calada al cigarro y, con gesto preciso, casi elegante, dispara al aire la collila, propulsándola con sus dedos. La colilla, convertida por este vuelo final en un “cabo de cigarro” va a aterrizar en la terraza de los vecinos, junto a otras dos que ya había lanzado el pensativo fumador de la azotea.
A juzgar por el modo en que el hombre ha lanzado hacia su último destino la colilla del cigarro, se diría que lo ha hecho sin conciencia de su acto. Y tal conclusión sería acertada. El hombre, al subir a la azotea, no pensó por un instante en llevar consigo un cenicero, aunque no habría olvidado nunca sus cigarros y la fosforera. Como mismo lanzó el “cabo” hacia la terraza de los vecinos pudo haberla tirado en su propia azotea, pero como le gusta tanto el gesto de alejar de sí el resto final del cigarro, ha puesto en práctica su bien aceitada habilidad de colocarlo sobre el dedo pulgar y dispararlo con el índice. El hombre, en última instancia, ha actuado mecánica, irreflexiva, espontáneamente al enviar las colillas hacia la terraza de los vecinos: en dos palabras, lo ha hecho sin pensar demasiado y como si no le importara su acto ni sus consecuencias.
Pero el fumador de la azotea no ha estado en realidad tan absorto. Cuando más concentrado parecía estar en sus cavilaciones, de vez en cuando sus pies se han movido rítmicamente y sus labios han reproducido el sonido que, dos casas más allá de la suya, proyecta a todo volumen un reproductor de audio que regala a sus propietarios la melodía (es un decir) de un fañoso reguetón. Esos vecinos, cada día, a cualquier hora encienden el reproductor y disfrutan ostensiblemente de la música (es otro decir) del reguetón de moda. Los fines de semana comienzan la audición bien temprano en la mañana y la terminan ya avanzada la noche. Colocan el audio de su equipo en el máximo volumen que es capaz de emitir, pues así ellos disfrutan mejor del reguetón. Y lo hacen sin conciencia de lo que genera su acto.
Los vecinos del reguetón permanente ya se han acostumbrado a escuchar la música a toda hora y siempre al mayor volumen, y también se han adaptado a vivir respirando el hedor que, dos casas más allá de la suya, expele la cochiquera que otros vecinos construyeron en su patio y que, en verdad, limpian cada vez que pueden, aunque no pueden mucho pues el agua, en esa zona de La Habana, llega a las casas cada cuatro días y su escasez genera los consabidos problemas. En cualquier caso, desde su próspero chiquero esos vecinos regalan a la cuadra la fetidez generada por sus cerdos. Y lo hacen sin importarle demasiado los efectos que provoca su actividad (o inactividad higiénica), pues lo que más les preocupa es el crecimiento de los cerdos que, con su carne y grasa, les garantizan la existencia…
La cadena de desmanes pudiera ser seguida hasta el final de la cuadra, porque otros vecinos barren su casa y lanzan a la acera una basura que incluye deposiciones de sus perros; otro vecino parquea su moto en la misma acera (como están las cosas debe tenerla cerca, no se la vayan a robar) donde, cuando llega el agua, la friega, para tenerla reluciente, como a él le gusta, sin preocuparse por interrumpirle el paso a los transeúntes, menos por hacer correr la mugre y muchísmo menos por haber tirado a la calle la lata de cerveza que, exultante, ha bebido mientras pule su propiedad. Pero todavía hay otro que, como si fuese lo más natural del mundo, saca la basura, ya hediente, cuando acaba de pasar el camión colector; otro, aunque la basura y los cerdos apesten y la música del reguetón casi perfore tímpanos, capaz de colocar en plena acera un sillón de hierro para, en short y sin camisa, tomar la brisa (es un decir) y ver pasar a la gente… La cadena de desmanes, en realidad, no termina allí: cruza la calle lateral, también la frontal, y continúa, con similares o nuevas manifestaciones y se propaga por el barrio, el municipio, la ciudad, el país. Se mueve como una plaga, una pandemia, o peor aún, porque su origen no es un virus o una bacteria, sino algo mucho más intangible pero peligroso: es un estado de ánimo.
No creo, para nada, que Cuba sea el único país del mundo donde se produzcan manifestaciones de falta de urbanidad y respeto a la propiedad, el derecho y la privacidad ajena. Imagino (solo imagino) que algo similar puede ocurrir, digamos (solo digamos) en el devastado y analfabeto Haití, la pobrísima Burundi, o la superpoblada y tuberculosa Bombay. Tampoco pienso que estas actitudes sean nuevas entre nosotros. De alguna manera se practicaron en barrios insalubres y dejados de la mano de Dios, en zonas de alta concentración de personas y por consiguiente, de insultante promiscuidad. Lo que sí creo y pienso es que ese estado de ánimo caracterizado por la indolencia, la falta de conciencia en las consecuencias para los otros de los actos propios, la prevalencia de nuestros problemas (“Lo mío primero”, proclamaba el slogan oficial) y el desprecio por los conflictos y derechos de los otros, se ha entronizado en la vida cubana de un modo que ya ni siquiera calificaría de alarmante. Porque ha pasado a ser natural.
La crisis de los años 1990, durante los cuales la gente en la isla se jugó la supervivencia; el fraccionamiento de los estratos sociales que a partir de entonces comenzó a producirse y no ha dejado de crecer; los consabidos problemas en la educación con el éxodo de viejos y mejor formados maestros; las necesidades económicas permanentes en una ciudadanía que por el resultado de su trabajo obtiene un salario insuficiente para vivir; el quiebre de valores morales antes arraigados, entre otras, son las causas que han permitido, primero, el crecimiento de la marginalidad y, de manera mucho más abarcadora, la indolencia de las actitudes sociales, cotidianas y de convivencia de un porciento creciente de la población.
Si las razones muy concretas antes anotadas tienen un peso enorme en el proceso de generación de estos fenómenos, también habría que anotar como causa de su florecimiento la pérdida de autoridad que se ha vivido. Si bien es cierto que en la esfera política los controles se han mantenido con sus altos niveles de eficiencia, en la social se ha producido una distención en la misma medida en que el Estado no ha sido ni es capaz de garantizarle a los individuos todos los medios necesarios para hacer una vida segura y digna. El quiebre de esta relación introdujo la relajación, y la relajación, el crecimiento de la indolencia a través de la pérdida de las normas más elementales de urbanidad y convivencia que deben imperar en una sociedad que se considere civilizada, gobernada.
Uno de los vecinos de la cuadra de los primeros párrafos, que no lanza colillas, ni cría cerdos, ni agrede oídos con reguetones, ni friega su moto en la acera, más de una vez ha pensado en la alternativa de denunciar a los que incordian física, sonora, olfativamente su privacidad hogareña. Antes probó el recurso del diálogo con sus agresores, y alguna mejora consiguió, aunque debió sufrir la mala cara de los que se consideraban limitados en sus propios derechos (pongo música en mi casa, la acera es libre, vivo de los puercos, le dijeron) y presiente que un nuevo reclamo podría terminar en reacciones desagradables, incluso violentas. Por ello ha pensado en acudir a la única autoridad a su alcance: la policía. (Los hijos del delegado al Poder Popular son adictos al reguetón y también crían cerdos). Pero, luego de haber mostrado el rostro en sus reclamos previos, asume que los denunciados de inmediato sabrán el origen de la queja, y teme por las consecuencias. Además, ¿qué ley regula el mal olor?; ¿cuál es la medida de una música que moleste a otros?... Las perspectivas de la denuncia no parecen promisorias pues, además, supuesto el caso de la intervención policial (la autoridad), ¿qué ocurrirá cuando los agentes se alejen?... La piedra vengadora que le puede quebrar un cristal de una ventana ¿de dónde salió? (El metro cuadrado de cristal nevado anda por los 30 CUC, si lo consigues).
Mientras, el tsunami del fatal estado de ánimo sigue creciendo y propagándose. La muerte de las leyes existentes pero muchas veces no escritas de la urbanidad y la convivencia puede intentar resucitarse con actos punitivos, pero mientras no se llegue a la raíz, cualquier poda será una solución temporal. Y la raíz está en las condiciones de vida de las personas y en la educación.
Las crisis no solo alteran las estructuras de una sociedad. También afectan su salud. Y la sociedad cubana de hoy está enferma de indolencia, pérdida de valores, falta de respeto por el otro y ausencia creciente de urbanidad. Y los desmanes que genera esa insuficiencia siguen creciendo, diría que, lamentablemente, casi indetenibles.








giovedì 17 maggio 2012

Carlos Acosta e il centro multiculturale dell'Avana

Oggi dovrebbe rientrare dall'Inghilterra il grande ballerino Carlos Acosta, ormai convertitosi in una stella delle scene mondiali. Al suo rientro è legato il progetto di un grande centro multiculturale che indubbiamente darebbe prestigio e utilità all'Avana. Quello che lascia un po' perplessi è l'ubicazione del progetto: le Scuole d'Arte di Cubanacan. Nate in altri tempi e concepite a scopo didattico e ricreativo per gli studenti. Ad esso hanno contribuito con il lavoro e il loro talento di due architetti italiani e un argentino: Vittorio Garatti, Roberto Gottardi e Riccardo Porro. Non credo che siano contenti di vedere la loro opera, in gran parte restaurata e recuperata, dopo anni di abbandono, finire come luogo unicamente dedicato allo svago, seppure "intelligente", ma sopratutto al lucro...Non credo manchino spazi in questa città per poter realizzare un'opera come quella progettata da Acosta e di cui la Capitale sente la necessità, ma perché utilizzare uno spazio e una struttura che non è stata realizzata per quello?

martedì 15 maggio 2012

Umore...incendiario


LA COLLETTA:

Il conducente di un autobus rimase coinvolto in un enorme ingorgo nel traffico, nella zona centrale di Roma.
Non c’era alcun modo di avanzare.
Un uomo che camminava per la strada tra i veicoli fermi si avvicinò al finestrino dell'autobus. Il conducente dell’autobus abbassò il finestrino e chiese: “Ma cosa succede?”
“Alcuni terroristi sono entrati al Parlamento ed hanno sequestrato tutti i Parlamentari. Se non raggiungeranno la cifra di 10 milioni di euro, li cospargeranno di benzina e poi appiccheranno il fuoco.
Così stiamo facendo una colletta tra i guidatori delle auto ferme”
Il conducente dell’autobus portando le mano alla tasca chiese:
“ E quanto stanno dando gli altri?”
Al che l’uomo a piedi rispose: “ Bè….alcuni mezzo litro, altri un litro…..”

domenica 13 maggio 2012

Festa della Mamma

Non sono amante delle ricorrenze, però oggi è la giornata di tutte le Mamme...faccio un'eccezione. Auguri e lunga vita a tutte le mamme, nonne e bisnonne.

sabato 12 maggio 2012

Aurora Basnuevo e Mario Limonta, una coppia inossidabile

Loro non li hanno mai sentiti nominare e penso che lo stesso sia valso per i compianti Sandra e Raimondo, ma ci sono analogie fra di loro che, fatte le debite proporzioni, un po' li ricordano.
Aurora Basnuevo e Mario Limonta, la coppia (intesa come tale) più popolare della “farandula” cubana. 52 anni di vita in comune, nel quotidiano e spessissimo sulla scena. Lui di Guantánamo, lei di Colón (Matanzas) si sono conosciuti in una trasmissione televisiva per dilettanti. Da li hanno cominciato la loro carriera, lei ha fatto l'attrice per caso: la sua vocazione era l'insegnamento e per questo aveva conseguito il diploma di maestra, però aveva una bella voce e si era presentata come cantante, senza nessuna velleità di attrice. Un giorno, andando a prendere Mario durante le prove di uno spettacolo teatrale lui la presentò ai compagni pregandola di far sentire che aveva una bella voce e la invitò a cantare. Il regista rimase favorevolmente impressionato e le offrì una parte musicale. Da quel momento partirono anche le offerte per la recitazione nella quale non si sentiva preparata, ma si iscrisse a un corso per apprendere il “mestiere”. Il talento lo aveva a sua insaputa. E' impossibile elencare tutti gli spettacoli ai quali hanno preso parte e tutti i loro grandi e meno grandi colleghi di lavoro di una, anzi due vite. Gli inizi professionali di Mario furono alla radio, grazie anche alla sua voce baritonale, poi venne la televisione, il teatro, il cinema. Anche Aurora lavorò alla radio e in modo determinante, basti pensare che un programma “principe” come “Alegría de sobremesa” la vide come fondatrice e attrice per la bellezza di quasi 47 anni, un vero record. Mario ne ha trascorsi “solo” 15 nel programma. Entrambi hanno anche la bellezza di 23 anni di lavoro in un altro programma di enorme audience, questa volta dei piccoli schermi. “San Nicolás del Peladero”.
Una vita costellata di successi, premi e, sopratutto, gratificazioni del pubblico, ma ci sono due risvolti duri in questo lungo percorso dei quali non rifiutano di parlare. Sandra e Raimondo non hanno avuto figli e sono ricorsi all'adozione. Loro hanno avuto un figlio: Maiyto che purtroppo è stato colpito da un grave menomazione psichica che si è manifestata con l'inizio dello sviluppo, fino ad allora era un bambino normale, anzi brillante che in qualche caso si era esibito con loro sulle scene. Oggi ha 50 anni e fa il pendolare tra la struttura che lo ospita e la casa dei genitori che lo ricevono, con tutto l'affetto di cui sono capaci, ogni fine settimana o durante il periodo di vacanza. L'altro aspetto triste e che aveva messo in pericolo l'unità famigliare è stato il periodo, a cavallo tra gli anni '80 e '90, in cui Mario si era lasciato prendere dal vizio dell'alcol. Fortunatamente ad un certo punto è riuscito, naturalmente anche con l'aiuto di Aurora, ad uscire dal tunnel e riprendere una vita normale e serena. Oggi tutti gli amici e parenti sanno che il “ron” non è gradito in casa Limonta-Basnuevo. Una coppia unita nella vita e che ha il coraggio di non nascondere i momenti brutti e i colpi che hanno ricevuto nella vita.
Attualmente, fra le altre attività sono protagonisti del siparietto comico contenuto nel popolare programma del sabato sera in TV: “La descarga”, recentemente terminato per la pausa estiva. L'ultimo film a cui hanno preso preso parte è stata una cooproduzione con l'Italia e precisamente “Faccio un salto a Cuba” con Enrico Brignano per la regia di Dario Baldi. Adesso Mario è impegnato in un'altra cooproduzione con l'Italia nel film “El ojo del diablo” che è ancora “tropp segret”, ma spero di poter sciogliere il muro di omertà durante il periodo di riprese.


L'angolo dei premi ricevuti




Sul balcone del loro appartamento al Vedado

giovedì 10 maggio 2012

Turismo specializzato a Cuba

E' iniziata l'attività di una nuova Agenzia per la ricezione del Turismo Specializzato a Cuba. L'ultima nata, in ordine di tempo, ma gestita e operata da personale che ha esperienza di molti anni sul campo. Le offerte sono riservate a chi debba o voglia venire a Cuba per un turismo non convenzionale, vale a dire che abbia aspetti sportivi, culturali o anche esplorativi nel campo economico, viaggi incentivi o per lo studio della lingua, le tradizioni, la musica e il ballo. Le prospettive sono ad ampio spettro e mirano al turista individuale, costruendogli un programma ad "hoc", fino ai gruppi omogenei con interessi specifici. Per informazioni si può visitare il sito (ancora in costruzione) www.latitudcuba.net o rivolgersi alle e-mail: latitudc@enet.cu opure latitudcuba@tc.co.cu oppure al corrispondente italiano: Jolly Roger Tour, www.jollyrogertour.it

martedì 8 maggio 2012

Conjunto Folklórico Nacional compie 50 anni - Francobolli commemorativi

Durante una cerimonia nella sede del Conjunto Folklórico Nacional per celebrarne il 50° anno di vita, il suo fondatore, Maestro Rogelio Martinez Furé ha provveduto all'annullamento dei francobolli emessi per l'occasione e acquistati dai presenti.

lunedì 7 maggio 2012

32ma Fiera Internazionale del Turismo di Cuba

Sono passati 32 anni da quella prima edizione tenuta nel "Salon des Embajadores" dell'Habana Libre, trasformato per l'occasione da ristorante a sala espositiva. Da allora dopo una lenta carburazione, nonostante le prime catene di voli charter dall'Europa (Italia e Austria per prime), il turismo è andato incrementandosi con i suoi pro e i suoi contro. Dopo le prime tre edizioni all'Habana Libre la Fiera si è spostata al Pabexpo, poi a Varadero e l'anno scorso al complesso "Morro-Cabaña", decisamente infelice per tale tipo di evento. Quest'anno si è scelto per la prima volta, da domani, di trasferire la kermesse a Cayo Santamaria, uno degli ultimi, in ordine di tempo, poli turistici creati a Cuba. All'epoca della prima "Convenzione", così si chiamava, non era nemmeno immaginabile che si potesse creare quello che si è creato per lo svago dei vacanzieri provenienti da latitudini più settentrionali, dove possono godere di sole e bagni di mare tutto l'anno.

sabato 5 maggio 2012

Umore cubano...diagnostico

Sindromes Cubanos no identificados por la OMS
1,.Descripción humorística de algunos términos médicos muy coloquiales, tanto en Cuba como en otros países de Latinoamérica.

2.-Destemplanza: Misteriosa temperatura del cuerpo, no tan alta como para ser considerada fiebre, pero suficientemente seria como para hacer
faltar a la escuela o al trabajo. Desconocida por la American Medical Association y exclusivamente comprendida por médicos de origen cubano.

3.-Patatús: Ataque de origen oscuro que puede presentarse en cualquier momento. Puede ser suficientemente serio como para motivar
hospitalización, y todavía es indetectable por la tecnología médica.
Las víctimas tienden a ser hombres o mujeres por arriba de los 50 años.

4.-Sirimba: Ataque con síntomas similares al patatús, pero no tan grave y de más corta duración. Puede ser aliviado con reposo en cama y humedeciendo la frente con un paño alcoholado.

5.-Empacho: Desorden digestivo que se presenta después de haber consumido una buena cantidad de alimentos (p. ej. en Nochebuena). La única cura conocida es por medio de la ingestión de "Sal de Fruta ENO", ya que el Alka-Seltzer es completamente inefectivo.

6.-Enfriamiento: Referente a la temperatura del cuerpo y metabolismo lento, causado también por episodios emocionales.

7.-Chichón: Protrusión craneal elevada usualmente causada por una sirimba o un patatús.
8.-Muñeca abierta: Dislocación de la muñeca. Causa desconocida, y algunos casos se pueden suceder después de intentar abrir -sin éxito- un frasco de aceitunas.

9.-Aire: Enfermedad muy común, que resulta al exponerse súbitamente, y particularmente de noche, a la intemperie, fuera de casa, sin la ropa adecuada. Caracterizado por un dolor agudo e intermitente, que puede afectar cualquier parte del cuerpo.

10.-Chochera: Síndrome que afecta a todos los cubanos durante su vejez, en mayor o menor grado. Caracterizada por un comportamiento irritable e intolerante.

11.-Punzada del Guajiro: Cefalea aguda y de corta duración que se presenta después de beber una bebida muy fría. Fue reportada por primera vez por los "guajiros" (campesinos rurales cubanos) después de haber experimentado por primera vez los líquidos refrigerados. Aunque es molesto, sus efectos son pasajeros y sin ninguna secuela.

12.-Cuerpo cortado: Condición de malestar leve y de aparición frecuente, de etiología desconocida. Los síntomas que incluye aunque no los únicos son: fatiga, falta de energía, gemidos y sollozos.

13.-Moño virado: Desequilibrio psicológico de corta duración caracterizado por cambios de humor frecuentes, comportamiento violento e irritante así como sensación de gran incomodidad. Padecimiento extremadamente común. Puede afectar a cualquier persona independientemente de su edad.
14.-¡De Repente!: Principal causa de muerte entre los cubanos

mercoledì 2 maggio 2012

Burro-crazia all'italiana

L' ""organizzazione borbonica"" che spesso e volentieri si incontra a Cuba non risparmia nemmeno l'Ambasciata d'Italia che essendo "territorio europeo", credo, dovrebbe essere un po' più organizzata, ma evidentemente considerano che essendo, i cubani, avvezzi a fare la coda per qualunque cosa, non sarebbe giusto privarli della soddisfazione nel farne una bella lunga per la richiesta di visto.
Si richiede al cittadino cubano, con larghissimo anticipo di mesi, di prendere appuntamento per la pratica. Lo si cita, con largo anticipo di mesi, a un giorno e una ora precisa. Non si tiene però presente, con un minimo di logica, di scaglionare gli orari d'invito facendo arrivare tutti alle 8.45 del mattino per poi iniziare a gruppetti, la pratica richiesta, consegnando documenti da compilare e fotocopiare e chiedendo, una volta li, di esibire anche il passaporto anteriore, scaduto, (per chi lo avesse avuto) Perché non si avvisa prima? Le fotocopie (giustamente) non le fornisce l'Ambasciata, ma si permette di uscire, solo per quello, per andare a un edificio di fronte dove c'è chi si è organizzato per fornire tale servizio. Dopodiché l'uscita è vietata per qualsiasi altro motivo e all'interno della sede diplomatica non ci sono bagni accessibili al pubblico, pertanto chi ci deve rimanere anche oltre sei ore...peggio per lui/lei. Naturalmente il personale, che dovrebbe fare orario continuato, all'ora di pranzo chiude e se ne va a mangiare fregandosene tranquillamente della gente che aspetta da ore.
Non è male come esempio della colta, ricca e civile Europa.

martedì 1 maggio 2012

Morto Tomás Borge

E' deceduto, all'età di 81 anni il Comandante della Rivoluzione Sandinista Tomás Borges Martinez, fondatore del Movimento e streguo combattente contro la dittatura dei Somoza. Era ricoverato da alcune settimane per un affezione polmonare. Negli ultimi tempi Borges era stato designato come Ambasciatore del Nicaragua in Perù.


Il Comandante Borges, allora Ministro della Cultura, intervistato durante un Festival del Cine all'Avana


Cinema cubano

Sul Forum “Cuba al microscopio” c'è una piccola rassegna di pellicole cubane di varie epoche scaricate da “Youtube”. Chi volesse trovarle già pronte e scelte può farlo dalle pagine del Forum che è uno dei pochi (forse l'unico?) dove vengono messi al bando i provocatori e cercatori di risse, pur mantenendo la diversità di opinione.
Fra i filmati scelti vi è anche un “corto” molto ben fatto su uno “spaccato” di realtà Habanera: “Thunderbird – Muevete” Il suo autore, Alessandro Rota, ha girato il filmato nell'ottobre 2010 nel'ambito del programma “Havana Film Project”, trasmissione televisiva del canale DEEJAYTV condotta da Enrico Silvestrin che doveva essere presente almeno in una piccola scena del cortometraggio, che unitamente ad altri tre di differenti registi, facevano parte del progetto sponsorizzato da Havana Club. Le scene in cui era presente Silvestrin dovevano avere un nesso tra i 4 filmati. Sarebbe interessante averli tutti...Il sito del progetto è http://www.havanafilmproject.it .

lunedì 30 aprile 2012

Regata internazionale all'Avana

Il 27 aprile scorso, si è disputata una regata, non competitiva, nelle acque prospicienti il malecón avanero, per celebrare i 20 anni del Club Nautico della Marina Hemingway, antica Marina Barlovento, costruita da un figlio di Fulgencio Batista all'ovest della capitale. Vi hanno preso parte imbracazioni di Gran Bretagna, Cina, Brasile, Francia, Germania,Canada, USA e Cuba. Non c'era l'Italia, peccato.
Le foto sono di Alejandro Ernesto Ag. EFE/El Nuevo Herald








Anniversario con incendio a Miami

Lo "zoccolo duro" degli anticastristi di Miami ha commemorato il primo anniversario della morte di Orlando Bosch, terrorista confesso e mai pentito, organizzatore assieme a Luis Posada Carriles dell'attentato al volo di Cubana d Aviación nel 1976, oltre a una lunga lista di altri atti criminali. La ricorrenza è stata salutata con un incendio che ha devastato gli uffici della "Brokers Airline", nel quartiere elegante di Coral Gable, una delle compagnie charter che operano i voli a Cuba. Dell'attentato, pur non avendolo rivendicato apertamente ne ha fatto cenno la vedova, Adriana Bosch, annunciando attraverso "Radio Mambí" che l'anniversario era stato celebrato, sabato scorso, con un "omaggio" al defunto.

Umore con bisturi

Quattro chirurghi discutono in ospedale della loro
professione in un momento

di pausa.
Il primo comincia: "Preferisco
avere degli ingegneri sul mio tavolo
operatorio. Quando li apro, tutto
all'interno è numerato correttamente..."
Aggiunge il secondo: "Si, ma
dovreste vedere gli elettricisti! Tutto è
codificato a colori
all'interno, impossibile sbagliarsi!".
Replica il terzo: "Io penso
sinceramente che i bibliotecari siano i
migliori. Tutto è classificato
in ordine alfabetico".
L'ultimo chirurgo, il più vecchio e con tante
ore di sala operatoria alle
spalle, commenta: "Nella mia lunga
esperienza di chirurgo, cari colleghi,
i più facili da operare sono
stati i politici. Non hanno cuore, non c'è
cervello, niente colonna
vertebrale ... ma, soprattutto...la faccia e il
culo sono
intercambiabili!".






venerdì 27 aprile 2012

Scossa a Guantánamo

Ieri alle 15,25 si è registrata una scossa di terremoto della magnitudine di 3.2 gradi Richter nella Provincia di Guantánamo dove è stata avvertita anche dalle altre cittadine come Moa, Maisí e Baracoa. Fortunatamente non ci sono stati danni a persone o cose.

giovedì 26 aprile 2012

XV° festival del Cinema Francese

Comincia domani la quindicesima edizione del Festival del Cinema Francese a Cuba che durerà fino al 23 di maggio e si estenderà per le sale di tutto il Paese. Tra gli invitati, spicca la presenza di Isabelle Huppert.

martedì 24 aprile 2012

Umorismo economico

Ricevo e pubblico





Lezione di politica economica




SOCIALISMO:

Hai 2 mucche.

Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui.


COMUNISMO:

Hai 2 mucche.

Il governo te le prende e ti fornisce il latte secondo i tuoi bisogni.


FASCISMO:

Hai 2 mucche

Il governo te le prende e ti vende il latte.


NAZISMO:

Hai 2 mucche.

Il governo prende la vacca bianca ed uccide quella nera.


DITTATURA:

Hai 2 mucche.

La polizia te le confisca e ti fucila.


FEUDALESIMO:

Hai 2 mucche.

Il feudatario prende metà del latte e si tromba tua moglie.


DEMOCRAZIA:

Hai 2 mucche.

Si vota per decidere a chi spetta il latte.


DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA:

Hai 2 mucche.

Si vota per chi eleggerà la persona che deciderà a chi spetta il latte.


ANARCHIA:

Hai 2 mucche.

Lasci che si organizzino in autogestione.


CAPITALISMO:

Hai 2 mucche

Ne vendi una per comprare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.


CAPITALISMO SELVAGGIO:

Hai 2 mucche.

Fai macellare la prima ed obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 mucche.

Alla fine licenzi l’operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.


MONTISMO:

Hai 2 mucche.

Tu le mantieni, il governo si prende il latte e ti mette una tassa su: la stalla, la mangiatoia, la produzione.

A te rimane lo sterco. Intanto è in approvazione un disegno di Legge sulla tassazione dei rifiuti organici animali.

lunedì 23 aprile 2012

Linea a singhiozzo

Da una quasi settimana ho avuto il servizio interrotto e ripreso con grandi difficoltà di connessione per il "rumore" di fondo che non permette la navigazione. Sabato era ripresa e poi interrotta fino a oggi...????

sabato 21 aprile 2012

Sergio Baroni, una persona da ricordare

Ieri, 20 di aprile, avrebbe compiuto 82 anni, non ho potuto ricordarlo nella sua data perché per la seconda volta in questo mese sono rimasto senza linea telefonica...per 4 giorni.

E’ difficile riassumere nelle poche righe di un blog una vita, specialmente una vita tanto intensa e ricca di episodi come quella di Sergio Baroni. Dopo un (spero breve) preambolo ci sarà il riassunto delle principali attività di Sergio raccolto dalla sua compagna di vita per tanti anni: Eneide Ponce de León.
Sono diversi documenti che mi ha fornito e che mi è impossibile pubblicare tutti, pur essendo solo una parte di quelli in suo possesso. La vita di Sergio è sempre stata in movimento fin dalla più tenera età quando il padre, geometra, dovette andare in Bulgaria per la costruzione di un acquedotto, portandosi la famiglia. Poi vennero l’Eritrea, l’Argentina, il Venezuela e alla fine Cuba dove giunse, nel 1960, con un gruppo di colleghi ed amici per dare il suo appoggio concreto alla nascente Revolución Cubana, non ancora socialista. L’anno seguente ottenne la residenza e in seguito, nel 1974, la cittadinanza. Fra gli altri documenti riprodotti, c’è un diploma col quale gli era stata assegnata una Medaglia di Bronzo al Valor Civile, nel 1949. Sergio era un Padano vero, non di quelli inventati, nato proprio lungo le rive del Po, ha assunto le caratteristiche dolci e rudi, generose e schive di chi convive col Grande Fiume, le sue secche e le alluvioni. Ci siamo conosciuti molti anni fa, in occasione di un invito del Ministero di Cultura a Dario Fo e Franca Rame, ancora lontani dal pensare al futuro Premio Nobel. L’incontro, nei corridoi del Teatro Nacionál, mi è rimasto impresso per il suo sguardo franco e la simpatia che ispirava il personaggio. Era già cittadino cubano, una scelta criticata da alcuni e ammirata da altri. A quei tempi bisognava optare per l’una o per l’altra cittadinanza, scelse la cubana, deluso per il modo di vita europeo, non solo italiano. Durante i suoi molti anni a Cuba, ha continuato a viaggiare per tenere conferenze o far fronte ad inviti e non ha mai perso i contatti con l’Italia e specialmente con le Università e i colleghi. Era l’ottimismo in persona, vedeva sempre e solo il bicchiere mezzo pieno, anche nei momenti più duri. Mi raccontava un amico comune di quando, passeggiando per il centro storico, magari capitava loro di sedersi ai tavolini del “Patio” nella Plaza de la Catedral rendendosi conto di avere attorno un roccolo di persone, cubani e turisti, che si erano radunati per ascoltare aneddoti e spiegazioni esposte con gran simpatia e carisma e che non gli mancavano mai. Non ci siamo frequentati molto, ma nonostante ciò credo di essere stato suo amico come lo era lui per me. Nel ’94 ho lasciato Cuba per un lungo periodo e non ho più avuto sue notizie. Nel gennaio del 2002, trovandomi a Miami ho contattato la sua primogenita, Claudia, che amava profondamente suo padre pur non condividendone l’orientamento politico e così ho saputo che il 22 dicembre appena passato era stato colpito da un infarto fatale, aveva 71 anni. Ma ecco il “condensato” della vita e carriera di Sergio Baroni, tratto da una commemorazione che ha tenuto Eneide l’anno scorso in occasione del decimo anniversario della scomparsa, alla presenza di tutti i suoi colleghi cubani e di due dei suoi compagni nella Grande Avventura: Vittorio Garatti, al quale era particolarmente legato e Roberto Gottardi. Un grande uomo con tutta la sua modestia e umiltà che non lo hanno mai abbandonato, nonostante tutto.

L'ultima foto con l'amico, giornalista Aldo Garzia

Il Centro Culturale a suo nome di Santa Clara


Diploma assegnatogli post mortem

Il padiglione cubano a Montreal







BREVE SÍNTESIS BIOGRÁFICA DE SERGIO BARONI.
Sergio Baroni fue de profesión arquitecto, de vida un hombre cabal, consecuente con sus ideas, y un optimista proverbial. Nació el 20 de abril de 1930, en el pequeño pueblo de Sérmide, a orillas del Río Po, en la Región de Mantova. Quizás la omnipresencia del río, la intensa niebla y la personalidad colectiva de ese antiguo feudo, influyeron en la conformación de rasgos esenciales de su carácter, que se perfilaron con los sucesivos traslados a distintos países de características bien disímiles del suyo. Así se fueron moldeando su tenacidad y su laboriosidad, su alto grado de comprometimiento, su capacidad de asimilación y su comprensión por la diversidad humana. Ese recorrido a realidades y condiciones bien diferentes comienza a los nueve meses de nacido, cuando la familia se traslada a Bulgaria por un contrato de trabajo de su padre. Después de cinco años regresan a Italia (en 1935) y al poco tiempo parten hacia Eritrea (Etiopía), motivados igualmente por funciones de trabajo familiares. Allí los sorprende la II Guerra Mundial y en 1942 retornan a la tierra natal, en la que permanecen hasta 1951. Itinerante entre Mantova, Ferrara y Bologna, concluye el Liceo Científico y comienza la carrera de Ingeniería Civil. Un hecho relevante que hace intuir ya en él la preocupación por sus semejantes tiene lugar en 1947, cuando se lanzó a las profundas aguas del Po durante una crecida, para salvar la vida de cuatro personas que se ahogaban. Este hecho fue reconocido con la medalla de bronce al valor civil y el diploma de la Fundación Carnegie. Siendo un joven intelectualmente inquieto y lleno de ideales, parte con su madre y hermana hacia Argentina en 1951. Entre el deseo de continuar los estudios, el duro trabajo que realizaba para apoyar a su madre y la inconformidad con el clima político social imperante, decide regresar a Italia. Tres años más tarde se traslada a Venezuela y explora entre diferentes ciudades y trabajos, hasta radicarse en Caracas. Por dos años continúa los estudios de Ingeniería Civil, hasta matricular finalmente la carrera de Arquitectura en la Universidad Central de Venezuela (UCV). Allí comienza una intensa labor cultural: crea un cine-club estudiantil, va de gira con un grupo de teatro universitario por México y Estados Unidos, participa en el Festival de la Juventud y los Estudiantes en Viena, en coloquios y reuniones con jóvenes intelectuales caraqueños y algunos europeos residentes. Trabajó en el proyecto de Remodelación de los servicios sociales en el Barrio 23 de enero, en exposiciones y fue redactor de la revista “Arquitectura” de Caracas. Esa intensidad de actividades, el ambiente inquieto de aquellos años y la cálida acogida de sus compañeros, lo detuvieron en esa tierra por cerca de ocho años. Es aquí donde parece definir su inclinación política, al decidir formar parte de la Juventud Comunista y de una cédula para extranjeros del Partido Comunista Venezolano. No obstante, esa vocación no le era completamente ajena, dado que en el lejano pueblo natal su abuelo materno, el Sr. Guido Bassoni -orfebre de profesión y por quien Sergio profesaba un cariño y respeto especiales-, pertenecía desde muy joven al Partido Comunista Italiano. En el agitado ámbito universitario se escuchaba hablar de Cuba, y en su visita a México había intercambiado con jóvenes revolucionarios cubanos que cumplían misiones para la Isla, asi un dia hilvane un comentario de sergio inconcluso para mi; de visita en casa de Aurelio Alonso, Alfredo Guevara me referiò que fue a ver la puesta en escena de Madre Coraje y para la cual Sergio habia conseguido en prestamo fusiles del ejercito venezolano; simplemente le dijo: yo necesito esos fusiles, por supuesto explicacion mediante de su destino, a lo cual Sergio respondiò: -llèvatelos, yo me las arreglo. Contaba que cuando Fidel Castro visitó Venezuela en el año 1959, esperó por largas horas subido a un árbol con su cámara Leica la llegada del joven líder a la UCV, y al escucharlo hablar pensó: “es una experiencia para vivir, a esa Isla quisiera ir”.
CUBA Finalmente decide viajar a Cuba en 1961, para ver de cerca el proceso social que se estaba llevando a cabo. Como cuenta Vittorio Garatti -su más entrañable amigo- “disfrutábamos de un gran entusiasmo y sentimiento de libertad, como niños enamorados de La Habana, de Cuba y de la Revolución”. Esta condición no lo abandonó nunca, a pesar de su gran espíritu crítico. Su escala de valores lo llevó a darle una dimensión social a sus sentimientos, y con su optimismo proverbial siempre identificaba las ricas posibilidades de trabajo creativo, vivo, articulado. Inmediatamente después de su llegada se integra al recién fundado Instituto de Planificación Física (IPF); desde 1964 y hasta 1970, realiza diversas funciones en la antigua provincia de Oriente. Sus primeros trabajos fueron dedicados con entusiasmo a los Planes regionales y a tratar de dimensionar el proceso de desarrolllo y urbanizaciòn, considerando el desfasaje en el horizonte temporal entre la planificaciòn econòmica y la fisica, con respuestas necesarias a las diferentes circunstancias. Sergio mantuvo siempre la dualidad entre su labor como planificador en el IPF y la docencia, a pesar del cúmulo de tareas, responsabilidades y de muchas dificultades. Y fue un docente dedicado y exigente, siempre dispuesto a socializar sus conocimientos y a no transitar por caminos trillados, a no claudicar al facilismo y se que no siempre contó con la aceptación de todos. Desde su arribo a Cuba en el año 1961, aún sin concluir la carrera, se vinculó a la actividad docente en la Facultad de Arquitectura del Instituto Superior Politécnico “José Antonio Echeverría” (ISPJAE), por la fuerte demanda de profesores imparte clases a un grupo de Primer Año, fue instructor de Fundamentos de Diseño y Plástica entre 1961–1963 y de Urbanismo en 1964. (Me refería Isabel Rigol, que las enseñanzas de Sergio marcaron a muchos de ellos para siempre, en recorridos que hacían por las plazas de La Habana Vieja, les inculcó el amor por el patrimonio, en un momento que el gran protagonista era el Movimiento Moderno.). Aunque su labor estuvo mas relacionada con el Urbanismo y la Planificación Física, (y en la formación de arquitectos-planificadores) para lo cual elaboró el libro de texto” Introducción a la especialidad”, también impartió clases de Diseño Básico (en el curso para trabajadores –CPT- Durante once años), y Talleres de Diseño Urbano y de Urbanismo (en clases de pre-grado del curso regular diurno). Fue profesor fundador de la Escuela de Arquitectura de la Universidad de la antigua provincia de Oriente, donde se mantuvo como profesor desde 1972 a 1984. Es tambien su etapa más activa en el campo de la arquitectura, sus escasas pero expresivas obras, promovieron en algunos el reproche de no haber dedicado más su talento a este campo. Con su entrañable amigo Vittorio Garatti realiza el proyecto para el concurso internacional del monumento a la Victoria de Playa Girón y obtienen una Mención de Honor, posteriormente participan en el concurso para el Pabellón cubano en la Expo 67 de Montreal, Canadá. Más tarde realiza el proyecto y construcción del Puesto de Direcciòon de la Agricultura del Yarey, en Jiguaní, Oriente y otros proyectos quedaron inconclusos, como el Museo para el II Frente Oriental. A la distancia de aproximadamente una década de vivir en Cuba, busca definir su lugar de residencia permanente. Luego de casi un año transitando por diferentes ciudades de Europa, regresa a la Isla y solicita la nacionalidad cubana, que le fue otorgada en 1974. Como Profesor Titular Adjunto de la Facultad de Arquitectura del ISPJAE, fue profesor del Taller de Diseño Urbano y de Urbanismo en clases de pre-grado del curso regular diurno y de Diseño Básico en el curso para trabajadores (CPT), este último durante once años. Simultáneamente impartió cursos de post-grado, fungió como tutor, oponente y miembro de tribunales de Trabajos de Diplomas y Tesis de Grado tanto de alumnos nacionales como extranjeros. Independientemente de sus muchos aportes en la planificación, su obra fundamental se centró desde comienzos de la década de los años ´70, en el Sistema de Asentamientos Humanos, en la dimensión territorial del modelo de desarrollo socio-económico y sobre los métodos y procedimientos de trabajo de la Planificación Física, en su vinculación con la Planificación Económica en las condiciones de Cuba. En gran parte de su vida profesional, ha debido combinar las tareas de dirección, con la actividad de investigación. Parte de su empeño lo dedicó a promover “una cultura del territorio”, a enfoques creativos más allá de los necesarios tecnicismos de los Planes de Ordenamiento Territorial. Su ultima incursion en la arquitectura la realizò para el concurso de un hotel en Baracoa. Su trabajo de investigación lo conduce a obtener el título de Doctor en Ciencias Técnicas. Por su rigor técnico y exigencia se mantuvo desde 1975 hasta fines de 1995 como Jefe del Departamento de Desarrollo Científico Técnico y, desde su constitución en 1986, responsable del Área de Investigación y Desarrollo del IPF, poseía la categoría de Investigador Titular. Por su rigor técnico y exigencia se mantuvo como Jefe del Departamento de Desarrollo Científico Técnico del IPF desde 1975 hasta fines de 1995, y desde su constitución en 1986 fue responsable del Área de Investigación y Desarrollo de la misma institución. Su trabajo de investigación lo conduce a obtener el título de Doctor en Ciencias Técnicas, y su trabajo fue reconocido por el Comité Habitat de Cuba. Estaba convencido de que el intercambio de ideas y modalidades de trabajo podían enriquecer las aspiraciones de personas y organizaciones no gubernamentales que deseaban cooperar con Cuba, y procurar beneficios para ambas partes. Así realizó una persistente labor para fortalecer los intercambios con otras universidades, y puso su gran instinto a la gestión y servicio de varios proyectos de colaboración que se extendieron a muchos especialistas y estudiantes. Sergio escribía mucho. Sin embargo, a pesar de que tenía como preocupación constante la producción, discusión, difusión y socialización de las ideas, no se interesaba por publicar. Así, entre muchísimas reflexiones y proyectos de artículos, dejó además sin concluir un libro sobre la historia de la Planificación Física en Cuba. Como la política fue su gran pasión y gustaba enormemente de la conversación, que como buen italiano sabía mantener animada y polémica, quizás la labor más intensa la realizaba en las constantes consultas y encauzamientos de muchos que se acercaban, ya fueran estudiantes, amigos o hasta visitantes recomendados por conocidos, que le solicitaban sus opiniones (unos por comprender la lógica de este país, otros porque sentían un poco de curiosidad por las razones de su elección de vivir en él). Con su especial sentido de la mesura rehusaba el vedetismo, y estuvo siempre dispuesto a compartir ideas y ofrecer sugerencias. Gran parte de su quehacer lo dedicó a los cursos de postgrado, a tutorías y oponencias de tesis de pregrado y doctorados, tribunales de Trabajos de Diplomas y Tesis de Grado tanto de alumnos nacionales como extranjeros y a la asesoría y consultas de muchos que se le acercaban. Participó en las Redes InterUniversitarias Alfa, Arch/Perif y Most. Tambien fue profesor invitado en Francia, Inglaterra, Italia, Venezuela, EspaNa, Suiza, Nicaragua, Chile y El Salvador. Dictó cursos cortos en otros países. Su empeño cristalizó en el diseño y conducción de la Maestría sobre Asentamientos Humanos, dirigida fundamentalmente al Sistema de la Planificación Física, co-auspiciada por la Facultad de Arquitectura del IPSJAE. Él estaba convencido que el intercambio de ideas y modalidades de trabajo, podían enriquecer las aspiraciones de personas y organizaciones no gubernamentales que deseaban cooperar con Cuba, y procurar beneficios para ambas partes. Así realizó una persistente labor para fortalecer los intercambios con otras universidades y puso su gran instinto a la gestión y servicio de varios proyectos de colaboración que se extendieron a muchos especialistas y estudiantes. Puedo nombrar dos aspectos claves de su enseñanza: la formación integral del arquitecto. la cultura del territorio. Reflejo en dos puntos importantes concebidos por èl: Taller de El Cerro: donde se conjuga la cooperación internacional y una forma novedosa de preparar en la propia comunidad a los estudiantes, transitando por varias escalas y acercándolos a los problemas y las soluciones. Maestría. Gestión De Asentamientos Humanos: dirigida a los especialistas del sistema de la Planificación Física, la cual Sergio en su preocupación constante por la superación y capacitación de los técnicos, diseñó y dirigió hasta los últimos días de su vida. Sus visitas a Venezuela se vuelven más asiduas a partir de 1999, como asesor del Ministerio de Planificación en Venezuela y como parte del equipo multidisciplinario para el proyecto de “Ecodesarrollo del Eje Norte de Los Llanos”. También ofreció propuestas para afrontar el proceso de reconstrucción del Litoral del Estado Vargas. Toda esa colaboración la ofreció Sergio con su gran humanidad y experiencia profesional, convencido de que debía dar un aporte al país que lo había acogido en su primera juventud, en el que conservaba muy buenos amigos de aquellos años. VIDA Sergio supo articular sin contradicción una triple identidad como italiano, venezolano y cubano, a través de comprometimientos que no se vieron afectados por el hecho de darse en momentos sucesivos. Sus vínculos estrechos y permanentes con su patria natal y sus acciones desinteresadas de cooperación en Venezuela así lo confirman. La avidez por noticias de Italia quizás provenga del corto tiempo vivido en ella, pero también de su alta apreciación cultural y de fuertes raíces y costumbres que nunca abandonó. Recalcaba que Italia es una asignatura pendiente para todo arquitecto Fue un lector incansable; para él era vital mantenerse informado. Su gran tesoro eran los libros, muchos de los cuales compraba dobles para obsequiar a alguien. Guardaba revistas y periódicos, que cuando volvían a estar en sus manos leía como si fuese de la fecha corriente. Gustaba de las cosas sencillas y su gran flexibilidad le permitía adaptarse a las diversas situaciones y aceptar los cambios con optimismo de futuro. Como él mismo escribiera una vez “la vida no es una sucesión de fracciones de tiempo más o menos largos, caracterizados por sensaciones más o menos fuertes (…) hacerse de una vida es labor tan meritoria y no menos difícil que hacerse de una carrera”. La claridad inobjetable de su discurso logró demostrar cómo en las disciplinas más áridas la búsqueda de la perfección implica también cierta belleza. Apostó siempre por el mejoramiento, pero con el pragmatismo como aliado: solía repetir que “es preferible montarse en el tren con los zapatos sucios, a tenerlos limpios pero quedarse en el andén”. Y sin embargo, fue al mismo tiempo un gran y afanado soñador, un genial hombre de sueños. Su prestigio técnico e intelectual se refleja en los reconocimientos recibidos y la multitud de invitaciones para asesorar, impartir cursos y dar conferencias tanto en el territorio nacional como en el extranjero. Ostentaba las condecoraciones: Por los 30 años de la Planificación Física, por el 30 Aniversario del SNTAP, la medalla Fernando Ortíz, por los 25 Años de la Academia de Ciencias de Cuba, medalla Por la Educación Cubana y la medalla Enrique Hart del SNTAP y Habitat. En los últimos años fungió como Asesor del Director del Instituto de Planificación Física, fue consultor y experto de varias Comisiones de Trabajo y Comités Académicos y Científicos. En el 2001 fue nominado al Premio Nacional de Arquitectura.

lunedì 16 aprile 2012

Un po' di umore cybernetico

CUSTOMER CARE: Gentile Customer care, Un anno fa ho cambiato l'applicazione FIDANZATA 7.0 per l'applicazione MOGLIE 1.0 che ha generato subito l'applicazione BIMBO 1.0 che occupa tantissimo spazio sul disco...Le istruzioni non dicono niente di questo fatto. Ma ciò che più mi preoccupa è che l'applicazione MOGLIE 1.0 si autoinstalla su tutte le altre mie applicazioni e in più si lancia automaticamente quando apro un'altra applicazione fermandola. Quindi applicazioni come: BIRRA_CON_GLI_AMICI 10.3 e CALCIO_DOMENICA 5.0 non funzionano più. Qualche volta compare un virus che si fa chiamare SUOCERA 1.0 che blocca il sistema oppure fa si che l'applicazione MOGLIE 1.0 si comporti in modo molto preoccupante. Vorrei disinstallare MOGLIE 1.0 e reinstallare FIDANZATA 7.0 o magari un'altra versione con prestazioni avanzate, ma mi sembra troppo complicato e non vorrei rischiare tanto, anche perché BIMBO 1.0 mi piace molto. Sono disperato! Aiutatemi!!!! RISPOSTA SOFTWARE HOUSE Gentile cliente, il suo problema è frequente tra gli utenti, ma il manuale d'istruzioni (sull'ultima pagina) avverte che passare da FIDANZATA 7.0 a MOGLIE 1.0 comporta dei rischi (operazione sconsigliata): MOGLIE 1.0 non è più un'applicazione di divertimento come FIDANZATA 7.0, ma è un Sistema Operativo Completo fatto per controllare tutte le altre applicazioni. - Non è più possibile tornare a FIDANZATA 7.0 perché è stato cancellato definitivamente. - Lo stesso vale per il virus SUOCERA 1.0 che presenta problemi di incompatibilità con tutti i sistemi; quindi significa disinstallare MOGLIE 1.0 (che tra l'altro discende da SUOCERA 1.0). E' sempre meglio aspettare che SUOCERA 1.0 si disinstalli da sola tra qualche anno. - Diversi utenti hanno provato ad installare AMANTE 1.0 ma i rischi sono : se, per caso, in quel preciso istante si autolancia MOGLIE 1.0 il sistema andrà in tilt creando i virus: REDDITO_ALIMENTARE_BIMBO 1.0 e ROVINA_SICURA 10.1 - Se si arriva ad installare AMANTE 1.0 non provare più a passare a MOGLIE 2.0 i problemi saranno maggiori. - Per fare funzionare meglio MOGLIE 1.0 consigliamo di acquistare i plug-in aggiuntivi GIOIELLI 1.0 con tutte le sue versioni più costose, il pacchetto VESTITI_NUOVI 3.0 ma soltanto le ultime versioni, e VACANZE_LUSSUOSE.EXE - Ad ogni intervento di MOGLIE 1.0 lanciare subito SI_AMORE.EXE e HAI_RAGIONE_AMORE.EXE. Grazie per aver scelto il nostro prodotto e Le auguriamo buon lavoro. il Customer Care

sabato 14 aprile 2012

Veicoli d'epoca

La pagina "Veicoli (a motore) d'epoca" del sito www.ilvecchioeilmare2002.com è stato aggiornato con inserzione di nuove immagini

Ricevo e pubblico

ixco idee per cooperare istituto italiano per la coperazione o.n.g. | +39 06.5083794 | www.ixco.it info@ixco.it invito Sala dell’Instituto Cervantes di Roma Piazza Navona 91 Giovedì 19 aprile ore 19 Presentazione del documentario "Cuba, un'Arte anche italiana" di Silvana Palumbieri L'interazione tra le culture europee e quelle latino-americane, la predominanza storica delle une sulle altre e l'inversione di tendenza che si viene affermando già dalla seconda metà del XX secolo, nonchè il ruolo storico che ha svolto la Spagna nel connettere aspetti culturali europei e latino-americani, italiani e cubani, sono ben descritti dal documentario RAI "Cuba, un'Arte anche Italiana" di Silvana Palumbieri, sintesi della mostra "Cuba una Storia anche italiana" curata dall'arch. Marco Marini. Quei temi sono qui proposti a conferma di un concetto dell'Arte intesa come ambasciatrice tra le diverse Culture che si affermano nel corso della storia e nelle varie aree del mondo, e che ancora oggi si possono leggere in tante forme espressive del vecchio e del nuovo mondo, come nelle opere presentate nell'ambito della mostra di 20 Artisti cubani contemporanei "Habana Up" che segnalano connessioni utili alla crescita di un codice artistico fascinoso: l'espressività di un mondo cubano evoluto che, in autonomia, non ha mai dimenticato la cultura di base dell'origine mediterranea. L'anima di una "naturaleza" universale, diffusa freschezza del mondo cubano che ha saputo trasformare la ricca eredità della cultura italo-spagnola sbarcata nel nuovo mondo nel 1492. Partecipano: Marco Baccin, Ambasciatore d'Italia a Cuba Silvana Palumbieri, RAI Teche Piero Meogrossi, architetto MIBAC, Soprintendenza Archeologica di Roma Collaborano: Ambasciata di Cuba in Italia - Rai Teche - ixco

venerdì 13 aprile 2012

René Gonzáles è tornato negli USA

Come previsto dalle condizioni del suo "permesso di viaggio", René Gonzáles, oggi pomeriggio, è rientrato negli Stati Uniti per finire di scontare la sua condanna supplementare di tre anni di libertà vigilata.

giovedì 12 aprile 2012

Il gruppo Moncada prossimo ai 40 anni di carriera

Ieri, alla Casa del Alba Cultural, ho incontrato dei vecchi conoscenti: il "Grupo Moncada" e ho conversato con i tre fondatori e unici “sopravvissuti” da quel lontano 7 ottobre del 1972 quando, un gruppo di giovani universitari, dopo essersi esibito per un po' di tempo nella TV Universitaria, a circuito chiuso, ha esordito ufficialmente con un concerto pubblico nell'antica Plaza Cadena, (oggi Plaza Agramonte) in un grande concerto commemorativo per il quinto anniversario della morte del “Che” Guevara. Il concerto era stato anticipato di due giorni dalla data per non coincidere con altre iniziative. Del gruppo, allora, faceva parte anche un personaggio molto popolare oggi: il Professor Manuel Calviño conduttore, da molti anni, del programma televisivo “Vale la pena” dove impartisce consigli e spiegazioni di carattere psicologico. Jorge, oltre all'impegno col gruppo, essendo studioso della musica, prosegue il suo programma televisivo di successo: “En el mísmo lugár”, dove presenta band di tutto il mondo raccontandone le origini e i significati della loro musica. Assieme a suo fratello Juan, altro fondatore, ma uscito dal gruppo, svolge un programma di rilancio della “Rueda de Casino”, un ballo molto popolare, a Cuba, negli anni '50. L'esordio del gruppo fu già, di per se, il loro primo grande successo. Probabilmente è la formazione che ha coniugato meglio i ritmi tipici della musica cubana con il contenuto politico dei testi. Nella loro, ormai lunga, carriera hanno inciso 21 dischi ed hanno girato praticamente tutto il mondo con i loro messaggi musicali. A questo punto chiedo a Jorge Gómez, direttore del gruppo, Pedro Trujillo, mitico flautista e José Alberto Himely, percussionista, qual'è stato il ricordo più bello. Pedro, a nome dei tre mi dice: “Guarda, non perché sei qua e sei stato tu a presentarci Gianni Minà, col quale ci siamo fatti conoscere anche in Italia, ma penso proprio che sia stato Sanremo 1991, dove eravamo già stati presenti anche nell'89 e '90.” Jorge aggiunge scherzando: “Fué una mariconá tuya”. A questo proposito chiedo: “Siete ancora in contatto?” “No, abbiamo avuto delle...divergenze”. Succede anche nelle migliori famiglie, poi però aggiunge: “Nonostante ciò dobbiamo essergli grati per quello che ha fatto per noi e riconoscere che è un grande professionista, ma la vita è fatta così...ci si prende e ci si lascia.” “Il vostro peggior ricordo?” Sempre Pedro, portavoce, dice: “Fortunatamente ricordi brutti non ne abbiamo molti, però c'è stata un'occasione, verso la fine degli anni '70 in cui ci hanno chiamato, senza informarci di cosa sarebbe sucesso sul palco, per fare da “partner” a un gruppo di “rockers” dell'allora DDR. Il rock allora era semi clandestino, però i giovani, sempre bene informati, accorsero al concerto con entusiasmo per assistere a una esibizione, praticamente unica, di “hard rock” e quando si sono accorti che sul palco c'eravamo anche noi...non sono stati molto contenti della nostra esibizione anche avevamo deciso di presentare un repertorio “leggero”. Comunque in tempi immediatamente successivi è iniziata la nostra serie, non ancora terminata, di successi con i tradizionali concerti sulla scalinata dell'Università.” E' arrivata l'ora di esibirsi e in quest'occasione il pubblico sa perfettamente chi è venuto ad ascoltare. Li lascio al loro lavoro, 40 anni di carriera artistica non sono pochi, restando sempre sulla cresta dell'onda.
Da sinstra: Pedro, il solito intruso, Jorge e Luis Alberto

la Plaza torna alle "origini"

La "Plaza" torna alla normalità, dopo la Messa celebrata dal Papa. La tribuna è stata smantellata e la guardia d'onore attende l'arrivo del Presidente Messicano Felipe Calderón Hinojosa che rende il tradizionale omaggio a José Martí.

lunedì 9 aprile 2012

Cicloturismo a Cuba

Un'Agenzia "giovane", ma con personale sperimentato da anni di esperienza nel turismo tradizionale e specializzato, ha pensato di rilanciare quella che stava quasi per diventare una tradizione a Cuba: la "Vuelta Cuba" per amanti del pedale. La proposta di programma rivolta a Circoli Ricreativi, Associazioni, ma anche a piccoli gruppi di cicloamatori si può trovare sul sito www.latitudcuba.net

venerdì 6 aprile 2012

I tempi, comunque, cambiano

Questa sera, alle 21.30 locali, la TV cubana trasmetterà la cerimonia della Via Crucis in differita da Roma. La visita del Papa ha ottenuto anche questo.