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lunedì 24 marzo 2014
Viaggio in ferrovia
FONTE: TTC
Sui binari di Cuba, da L’Avana a Matanzas
Posted by: Redazione TTC in Itinerari 2 giorni ago 0 36 Views
“El Tren del Hershey”: alla scoperta di un itinerario turistico davvero alternativo.
A Cuba c’è un breve tratto ferroviario che collega L’Avana a Matanzas. Poco più di centoquaranta chilometri. Si chiama “El tren del Hershey”, dal nome del piccolo paese che viene attraversato durante il tragitto.
Il nome del paese deriva a sua volta da quello del magnate americano del cioccolato che svariati decenni fa comprò più di ventiquattromila ettari di terreno coltivato a canna da zucchero, costruendo uno zuccherificio per la sua lavorazione (insieme a una fabbrica di cioccolato, naturalmente).
La ferrovia nacque proprio dalla necessità di trasportare merci e persone fra le due città, L’Avana e Matanzas. Oggi quel percorso rappresenta uno degli ultimi itinerari “non ufficiali” e autenticamente alternativi all’interno dell’isola; un piccolo “viaggio nel viaggio” alla scoperta della campagna cubana e di scenari inaspettati.
Decisamente un’altra Cuba rispetto a quella che si può ammirare e vivere da classico turista lungo la costa o nelle città. Questa è la Cuba fatta di terreni non coltivati, dove le piante del marabù (con le loro abbondanti spine) invadono le zone pianeggianti rendendole inaccessibili praticamente a chiunque.
È la Cuba dai paesaggi silenziosi e spesso desolati, ma a loro modo poetici e affascinanti. Dal piccolo treno non si intravedono percorsi asfaltati, ma solo strade bianche percorse di rado da qualche calesse trainato a cavallo. Le case che si scorgono in lontananza sono di legno; suggestive, pur nella loro assoluta ed estrema semplicità.
Quasi tutte le abitazioni hanno un piccolo patio in terra battuta pulito e ben curato. Solo alcune hanno la luce elettrica. Nelle altre l’illuminazione è ancora a petrolio. Alcune fra esse, precariamente inclinate da un lato, appaiono sospese in un miracoloso equilibrio; fatto di essenzialità assoluta ma anche di assoluta dignità.
El Tren del Hershey mostra tutto questo in maniera casuale e del tutto inconsapevole. Fuori da ogni logica di viaggio programmato. Proprio per questo rappresenta un’esperienza preziosa. Lenta, scomoda, precaria quanto si vuole; ma non priva di intensità e bellezza, proprio in virtù della sua lentezza, della sua scomodità e della sua precarietà.
Quanto “turistico” possa realmente essere un piccolo viaggio come questo è difficile stabilirlo. Molto o per niente. Dipende da quanto si voglia “fare i turisti” o da quanto si voglia “essere viaggiatori”. E dipende soprattutto dal reale desiderio di ciascuno di scoprire la realtà di un luogo, provando ad immergersi completamente e senza riserve nelle sue sensazioni, nelle sue emozioni e nelle sue contraddizioni.
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